Mi sono sentito con mio cuggino che ha dei risparmi: se Berlusconi e le banche ci prestano settecento milioni di euro (più o meno quanto perderebbe nel 2008), la salviamo noi Alitalia.
La ricetta è semplice: non licenziamo nessuno, non chiudiamo Malpensa, blocchiamo a tutti gli stipendi, e non facciamo mai più partire un solo aereo, mai più. In questo modo in pochi giorni ridurremo le spese del... boh... di parecchio (siamo giovani imprenditori coraggiosi, mica grigi contabili).
A chi obietterà che Malpensa, senza aerei che decollano o atterrano, non avrebbe molto senso, noi intraprendentemente ridiamo in faccia e ricordiamo che molto senso non l'ha già adesso, e che una compagnia che perde due milioni d'euro al giorno appartiene già al reame del surreale. Anni fa c'erano fabbriche al sud che non potevano chiudere: gli operai entravano nei capannoni, si sedevano, giocavano a carte e lentamente morivano di depressione. Questa è il mio progetto per Malpensa, mentre mio cuggino propone di farci un casinò: il personale ce lo avremmo, e se in teoria resta un aeroporto potremmo piazzare macchinette nell'area dutyfree e lucrarci parecchio.
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