"Mi spazzo il culo con le tue poesie"
(sì mi disse colei
che è fulcro e perno dei pensieri miei):
"Le lacrimevoli tue porcherie
cagar mi fanno assai,
ch'io credo non avere letto mai in-
sulsaggini sì inutili e stantie".
"Più le rileggo, più lo
deggio confermar: ci spazzo il culo".
(1992)