sabato, giugno 07, 2014

Cronaca minore della Comune di Parigi/4

LA CATASTROFE DI PARIGI. Il progetto di far saltare in aria Parigi, ed incendiarne gli edifizi piuttosto che cedere, pare forse adottato e fisso già da lungo tempo nell'animo della maggior parte de' membri della Comune. E ciò risulta specialmente dalle confessioni stesse de' prigionieri interrogati a Satory, come pure da certi dettagli retrospettivi. Basterebbe, per esempio, ricordarsi a tale proposito di un odioso articolo del cittadino Vallés, il quale annunziando la ferma risoluzione di difendere Parigi con tutti i mezzi, così terminava: «Ed il sig. Thiers che è chimico ci comprenderà. » Nei primi giorni d'aprile il comandante d'artiglieria che, a dispetto de'reclami e dello sgomento degli abitanti di quel quartiere, faceva stabilire una batteria al Trocadero, con la sciocca pretesa di colpire da quel lato il Mont-Valérien, diceva ad alta voce: I quartieri de'reazionari salteranno tutti in aria. Noi non ne risparmieremo un solo. » Infine la formidabile organizzazione del corpo dei pétroleurs, cui presiedette il cittadino Gaillard padre, il famoso professore di barricate, e quello sfoggio di un'abilità cinica e selvaggia, che seppe valersi delle donne e de'fanciulli per appiccare il fuoco allo case e distruggere ogni cosa, che fece manovrare le pompe piene di petrolio onde la miseranda strage riuscisse più completa; tutto ciò prova che da lunga pezza era colà ordita una macchinazione infernale. Le truppe dell'ordine però, secondo il vanto un po' troppo intempestivo che ne mena il sig. Thiers, non mancarono di reagire vigorosamente contro quei furenti organizzatori di generale esterminio. 

Il numero dei prigionieri condotti a Versailles ed a Satory oltrepassa diggià i 20,000, e prima che abbia termine l'ultima disperata lotta, sarà duplicato. Fra gli ultimi prigionieri la France del 27 annunzia trovarsi pure il cittadino Miot, il farmacista, accompagnato da un giovinetto, che dicesi sia suo figlio. Un altro comunalista dei più esaltati, Achille Millière, fu ucciso mentre difendeva la barricata della Bastiglia. Il Salut public annunzia che circa 200 ostaggi della Comune furono liberati dalle truppe, e fra questi troverebbesi il sig. Claude, antico capo della sicurezza pubblica. Ma un ultimo telegramma da Versailles ci dà pur troppo il triste annunzio che l'arcivescovo di Parigi con altri 63 ostaggi furono assassinati. L'Institut e la biblioteca Mazarine sono stati salvati dalla rapidità delle mosse dei versagliesi; tutto però era preparato per il loro incendio; cosi pure si salvò l'Ecole des Beaux-Arts e le collezioni di Sévres. Alla Banca nonostante la difesa degli impiegati armati, era imminente il saccheggio, quando arrivarono a salvarla i soldati che avevano potuto traversare la piazza Vendòme. Il Gran Libro del debito è pure stato salvato mercè il coraggio di due impiegati, che alla testa di alcuni bravi soldati penetrarono in mezzo alle fiamme che ardevano il palazzo delle finanze; il Gran Libro non è unico, ma è invece un'opera che contiene circa tre mila volumi, che contengono circa 1,000 partite di rendita ciascuno. Un testimonio oculare cosi descrive l'orribile catastrofe : « Da questa mattina , mercoledì , io assisto ad uno dei più tremendi spettacoli che fornir possa la storia del mondo. Voi già sapete che gl'insorti diedero il fuoco a varii edifizi di Parigi, e fra gli altri alle Tuileries. Dopo d'allora io mi fermai ancora qualche tempo in questa splendida città che l'incendio e le bombe si sforzano a ridurre in un mucchio di rovine. Non si è più veduto spettacolo consimile dopo Mosca. Da ogni parte i cannoni tuonano, le mitragliatrici stridono, i proiettili scoppiano, il fuoco delle carabine è incessante. Un orrore.  E pertanto non si sarebbe potuto desiderare un più bel sorriso di cielo, un più vivo raggio di sole. » La conflagrazione si dilata senza posa sopra vari punti, dalle due parti del fiume, spesse colonne di fiamme e di fumo s'innalzano ad una prodigiosa altezza facendo vele alla limpida luce del sole. « Scrivo queste note dal Trocadero. Di fronte a me scorgo gl'Invalidi col loro duomo che luccica d'un insolito bagliore. Il vasto piano della Scuola militare è quasi tutto coperto d'uomini armati, cavalli e cannoni. " Le bombe lanciate dalle posizioni del generale Cissey, Montrouge, vanno a cadere presso la cupola del Pantheon. Questo monumento come pure il bell'edilìzio vicino Val-de-Gràce pare debbano essere distrutti da un istante all'altro. »

DISPACCI ELETTRICI PRIVATI (Agenzia Stefani) Versailles, 27 maggio. Assemblea. — Pontalis propone un progetto regolante il commercio del petrolio, qualificando quest'articolo come polvere da guerra. Picard dice che Cissey occupò tutta la riva sinistra. I generali Douai e Vinoy, dopo aver preso la piazza della Bastiglia, impadronironsi del sobborgo di Sant'Antonio fino alla Barriera del Trono. I generali Clinchant e Ladmirault dopo presi i magazzini riuniti sulla piazza Chateau d'Eau, stabilironsi presso il bacino della Villette al piede delle alture di Chaumont, 6000 nomini occuperanno domani questa posizione, ultimo rifugio dell'insurrezione. Picard soggiunge che non ricevette ulteriori notizie sugli incendi e che nulla sa di positivo circa gli ostaggi.
Changarnier annunzia che darà martedì spiegazioni sulla capitolazione di Metz. 

Versailles, 28 maggio. Ladmirault si è impossessato delle alture di Chaumont e di Menilmontant. Vinoy prese il cimitero Pére Lachaise. Gl'insorti sono rinchiusi in un piccolo spazio. Numerosi prigionieri vennero fatti e se ne faranno ancora molti. Temesi che l'arcivescovo e gli altri ostaggi siano stati assassinati. 

Versailles, 28 maggio. Gl'insorti fucilarono ieri 64 ostaggi compresovi l'arcivescovo. 

Versailles, 28 maggio. Una circolare di Thiers, in data d'oggi, dice: Le nostre truppe stabilitesi ieri intorno alle alture di Chaumont e Belleville superarono stanotte tutti gli ostacoli. Il corpo di Ladmirault oltrepassò il bacino della Villette e giunse sul far del giorno sulle alture di Chaumont e Belleville. Simultaneamente il corpo di Douai partendo dal boulevard Richard Le-Noir giungeva pure alle posizioni di Belleville. Vinoy oltrepassando il cimitero Pére Lachaise impadronivasi della maìrie del 20° circondario e della Roqnette ove salvammo 169 ostaggi. Gl'insorti però ne fucilarono 64 fra cui l'arcivescovo, il curato Deguerry ed il presidente Bonjean. Ora gl'insorti sono respinti all'estremità della cinta fra l'armata francese ed i Prussiani che ricusano loro il passaggio. Gl'insorti stanno per espiare i loro delitti; non possono che morire o arrendersi. La circolare conferma la morte di Delescluze e Millière, e termina dicendo: L'insurrezione è rinchiusa nello spazio di alcune centinaia di metri ed è definitivamente vinta. La pace sta per rinascere, ma essa non potrà scacciare dai cuori onesti e patriotici il profondo dolore di cui sono penetrati. 

Versailles, 28 maggio (ore 8 pom.). L'insurrezione è completamente repressa in Parigi. Non esistevi più alcuna banda d'insorti. Molti prigionieri.

Gazzetta Piemontese 29/05/1871