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lunedì, agosto 31, 2009

Ancora sui fusti in PVC. Lettera aperta al presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena

Gentile presidente,
internet crea situazioni curiose: nei giorni scorsi, cercando tutt'altro, ho casualmente scoperto che per trasportare l’aceto balsamico si utilizzano a volte barili in PVC. Lì per lì ho trovato la cosa un po’ disdicevole e l’ho segnalata su questo piccolo blog. Immediatamente lei mi ha risposto per rassicurarmi e ha scritto che “La idonea plastica alimentare consente un trasporto sicuro, igienico e pratico, senza impartire al prodotto alcun sapore estraneo.” Ecco su questo negli ultimi giorni mi sono, nel mio piccolo, moderatamente documentato. E qualche dubbio mi è sorto. Vediamo se riesco a farlo sorgere anche lei.

Innanzitutto lei parla di plastica, io di PVC. Perché i bidoni del video sono appunto di PVC.

Il PVC o polivinilcloruro deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, che lo rendono flessibile e modellabile o a composti inorganici. Tra questi plastificanti ce ne può essere uno che si chiama bisfenolo A (BPA)

“Il Bisfenolo A è stato dimostrato che è in grado attraversare il rivestimento in plastica di prodotti alimentari in scatola e, in misura minore, da quelli in policarbonato, specialmente quelli lavati con detergenti acidi e quelli usati per contenere sostanze acide o liquidi ad alta temperatura. Un recente studio di Health Canada ha rilevato che nella maggior parte delle bevande analcoliche confezionate in contenitori di plastica i livelli di Bisfenolo A, se pur molto bassi, erano comunque rivelabili.”

Per quanto gli effetti dell’esposizione umana a questo bisfenolo A siano ancora oggetto di dibattito scientifico, diciamo che è comunque acclarato che non si tratta proprio di un elisir di lunga vita.

E le ultime ricerche sono sempre meno confortanti sull’esposizione, anche a dosi basse, a questa sostanza. Tanto che, è notizia del giugno scorso, la Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, sta facendo un pensierino sulla reale sicurezza dei limiti fin qui considerati sicuri.

Gentile presidente, lei si occupa di un prodotto di eccellenza che costa da alcune decine a centinaia di euro al litro. Certo, quando è venduto nel PVC è proprio perché deve costare meno. Per il catering, le industrie alimentari ecc. Ma mi dia retta: non state a speculare sui centesimi di euro. Non vi conviene. Non fate in modo che l’aceto balsamico venga associato al bisfenolo A. Mettete al bando i contenitori in PVC. Ne trarranno giovamento i consumatori, l’ambiente e anche il Consorzio.

Ancora molto cordialmente,
Davide Pocobene

mercoledì, agosto 26, 2009

Prima ci condisci le pietanze poi ci costruisci una turbina eolica



Quelli che vedete sopra sono fusti di aceto balsamico in pvc, tagliati e riassemblati.
Naturalmente la notizia non è tanto la turbina quanto l'esistenza di fusti per aceto balsamico in pvc.

Qui e qui il corso di autocostruzione