martedì, gennaio 13, 2009

The agnostic front

Il punto è che un ateo *convinto* della non esistenza di Dio non è meno ottuso di un credente convinto dell'esistenza di Dio.
E se tira fuori argomenti scientifici, rischia anche di apparire arrogante: nessuna scienza dimostra la non-esistenza di Dio (in effetti, la scienza non serve a dimostrare questo tipo di cose).
Quindi quel "probabilmente" è davvero fondamentale. Avendo un bus a disposizione io scriverei "Dio c'è. Ma non crede in te".

25 commenti:

  1. Trovo che i meccanismi logico-argomentativi di colui che linki (per secondo) siano quantomeno discutibili. Meno male che qualcuno più letto di me ogni tanto lo indichi :)
    Qua ho trovato un pezzo interessante, sulla questione: http://www.quartabozza.com/2009/01/12/la-cattiva-notizia-per-luaar/.

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  2. Pensi che la scienza non dimostri che Dio non esiste? Hai una concezione di dimostrazione ancora troppo ottocentesca e verificazionista.
    La scienza rende estraneo il concetto di Dio in un senso quiniano di conoscenza, non con una dimostrazione puntuale e irrevocabile (non esistono siffatte dimostrazioni nemmeno per la teoria della gravitazione universale, figuriamoci per Dio...).

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  3. Hronir, il senso è che la scienza non si pone proprio il problema; quindi chi afferma di essere sicuro che Dio non c'è, o si affida a una fonte superiore ("l'ho letto su un autobus"), o si considera un profeta. Peraltro il profeta della religione più sfigata del mondo.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. La scienza può verificare l'ASSENZA di Dio dal mondo materiale, non la sua non esistenza.
    Per quel che mi riguarda, direi che ai fini organizzativi sia più che sufficiente.
    In ogni modo, dal punto di vista della comunicazione sociale e non solo, sono completamente d'accordo con Mantellini.

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  6. Ma è perfetta. Il punto è quello, se Dio c'è se ne frega. E dal mio basso lo trovo anche piuttosto legittimo.

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  7. La migliore è sempre" Dio c'è. O ci fa?"

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  8. Tra l'altro, tecnicamente, è pure vero che "Dio non esiste". Per Tommaso d'Aquino, ad esempio. Dio, più precisamente, è colui che è (Actus essendi, direbbe sempre quello).

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  9. Mah... trovo fondamentale il non dover argomentare affatto: anche per grandissimi credenti (Dietrich Bonhoeffer) il fatto che l'uomo possa dimostrare l'esistenza di Dio e' del tutto inutile (e discutibile): il cuore della questione e' che l'uomo non puo' riferirsi ad un Dio per giustificare ogni puttanata gli passi per la mente.

    Di Dio non c'e' bisogno direbbe un ateo, Dio non e' un tappabuchi direbbe un vero credente. Il resto e' fuffa per chi vuol faris seghe mentali

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  10. Non rovesciamo l'onere della prova, altrimenti dovrei credere anche a Babbo Natale. Fino a quando non viene dimostrato il contrario Dio non c'è.
    Un agnostico è un ateo che ha paura dell'inferno.

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  11. Non so. Io al posto dell'UAAR avrei scritto "Se Dio non ci fosse? Parliamone". Ma in effetti non sono né ateo, né agnostico, né razionalista.

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  12. l'argomentazione migliore sull'indimostrabilità dell'(in)esistenza di dio è quella del movimento pastafariano (ogni volta che uno scienziato fa un esperimento, il flying spaghetti monster interviene e altera il risultato allo scopo di occultare la propria presenza al blasfemo scienziato), o del last thursdayism (il mondo è stato creato giovedì scorso; tutto quello che *crediamo* essere successo prima, è solo un ricordo finto, creato ad hoc nella nostra mente).

    la versione pallosa è l'omphalos hypotesis, vecchia di 150 anni.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Omphalos_(theology)

    ora, ditemi voi se è più bello credere al migliore degli ombelichi possibili o al flying spaghetti monster...

    giorgian

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  13. douglas adams sarebbe in sollucchero

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  14. "Fino a quando non viene dimostrato il contrario Dio non c'è."

    Ma non è mica un reato, è Dio.

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  15. La migliore in assoluto è "Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore"

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  16. sì! sì! sì! Io ci scriverei: "dio esiste, ed è Leonardo!"

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  17. "Dio esiste, e si sta facendo delle grasse risate".

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  18. Non mi è chiaro perchè sarei ottuso a non credere che esista (nel mondo materiale) una cosa che non ha manifestazioni di alcun tipo.
    Io mi sento *convinto* della non esistenza dei personaggi letterari o di fantasia che conosco.
    Tu no?
    Altrimenti dovrebbe risultarti come ragionevole e legittima la posizione di chi è convinto della non esistenza di Dio, come della Befana, di Giove, di Sauron e così via.

    Il Bardo

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  19. Per me: se Dio esiste non è di sicuro quello della Bibbia, se esistesse un Dio così intelligente e potente da creare la materia e le leggi fisiche che la governano sarebbe più contento di me quando metto in dubbio tutte le assurdità che ci sono nei testi sacri

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  20. Bardo, Dio non è un personaggio letterario.
    Se per esempio lo definisci come "creatore dell'universo", assumi che l'universo sia una sua manifestazione.

    Questo non è necessariamente vero, e quindi non hai dimostrato che esiste. Ma nemmeno che non esiste. E il discorso finisce qui: non c'è nessuna scorciatoia ontologica o scientifica. C'è solo la conclusione, comune a molti uomini saggi nel corso dei millenni, che se vogliamo dire cose interessanti ci conviene parlar d'altro.

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  21. Direi che le argomentazioni sono infinite. Ma, dato che la mia vocazione è la filosofia, ritengo che o si è credenti o si è filosofi. La via di mezzo è pressochè inesistente.
    In ogni caso, se fossi credente, non sarei comunque di religione alcuna. E se in ultima analisi Dio esiste, allora di certo o non si preoccupa degli uomini, o non è onnipotente come molti credono. La prova? non c'è, ma se uscite di casa ed aprite gli occhi pensando che Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, non pensate a come possa essere fatto Dio :|

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  22. Il problema invece è proprio che Dio, probabilmente, è un personaggio letterario.

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  23. A questo punto bisogna aggiungere Woody Allen:
    "Se Dio esiste, spero che abbia una buona scusa".

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  24. http://www.youtube.com/watch?v=05MHxcIWpoE

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