martedì, gennaio 19, 2010

Melodrammalandia

Più che amare Virzì, io tifo per lui. Vorrei che il mondo ce lo invidiasse. Per cui se sento che ne parlano tutti bene sono felice. Se arrivando al cinema vedo che la gente esce dicendo Dio Che Bel Film, sono contento. Se la sala è piena malgrado Avatar, sono piacevolmente sorpreso. Se sento la gente che si soffia il naso durante la proiezione, tanto meglio. Se quando si riaccendono le luci la gente sta dicendo Dio Che Bel Film, sono soddisfatto. Anche se l'effetto collaterale è un film che m'ha detto meno di Tanino (a proposito, tutti ce l'hanno con Tanino e invece secondo me andrebbe rivisto, Tanino, è un film spietato).

Il problema - ma è un problema? - è che La prima cosa bella mantiene esattamente le promesse del trailer: ehi, non è che vi mancava un film dove i membri di una famiglia italiana vintage si fanno delle gran scenate? Si menano, si tirano i capelli, piangono, cantano a voce alta sull'autobus? Non vi preoccupate, sta arrivando la pellicola per voi.

Che idea, un film sui famigliari che urlano. I fratelli comunicano attraverso un sistema di picchi in testa. La reazione più introversa è pisciarsi addosso. E una madre non può spegnersi in ospedale, no, deve sputar sangue mentre il figlio, avrà quarant'anni, attacca briga a dei ragazzini, perché siamo in Italia, cioè, cazzo guardi?

Fine primo tempo. Luci.
"Boh, ma sai che Kekkoz ha scritto che lo ha visto e ha pianto tutto il tempo, come fa uno a... ehi, ma cos'hai? Una crisi allergica?"
"Sto piangendo dal minuto 2, idiota".

Si simpatizza col personaggio Mastandrea (ho imparato a scrivere correttamente Mastandrea) più che altro perché si intuisce la sua necessità di silenzio, pace, foss'anche morfina, insomma tacete tutti quanti una buona volta, odiatevi o amatevi ma in silenzio, come nella cinematografia nordica o anche solo in Francia. Sarà un problema mio. Che poi le faccio anch'io le scenate, però me ne vergogno. Mi contorco nelle mie radici. Mi sembra l'unica cosa sensata da fare.

5 commenti:

  1. non ho capito se t'è piaciuto

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  2. bellissima recensione.
    anchè virzì è diventato nazional-popolare. luogocomunismo appalla e recitazione isterica alla muccino. tristezza. si salva proprio pochino in italia.

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  3. Aspettiamo il tuo film sulla gioventù cattolica.
    Così finalmente si capirà qual è stata la meglio gioventù, e si accorgeranno che certi film ci hanno rotto le palle.

    Giuliano

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  4. Ma son cattolici anche questi. Poi non vorrei che passasse che non è un bel film, lo è: il problema siamo noi, che siamo davvero fatti così.

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  5. un po' passava, perchè sei rimasto alquanto ambiguo

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