giovedì, aprile 08, 2010
Un genocidio non solo cattolico
Unrepentant (via Mazzetta) è, effettivamente, un documentario esplosivo; lo è in Italia, soprattutto, dove a che io sappia il genocidio canadese deve ancora conquistare le prime pagine. Però c'è una cosa importante che mi sembra nessuno stia notando: sul banco degli imputati ci sono le resident schools cristiane. Tutte le residential schools. Non soltanto i collegi cattolici. Il Ministro del culto che parla qui, Kevin Annet, apparteneva alla United Church of Canada; non alla Chiesa cattolica. Ratzinger con lui non c'entra niente.
Questo è importante per diversi motivi: ci dice che l'attitudine al genocidio in Canada non era una specifica della Chiesa cattolica; che si stupravano i minori e se ne occultavano gli aborti anche nelle resident schools protestanti (dove i ministri, ricordo, non hanno l'obbligo del celibato); che i "50mila bambini morti" non vanno tutti assegnati ai cattolici. Poi, son d'accordo, sarebbe grave anche se fossero 50. Anche se fosse uno solo. Ma mi sa che in Italia stiamo facendo la solita confusione tra cattolicesimo e cristianesimo (vedi ad esempio il Manifesto).
Se soltanto i cattolici avessero deciso di "uccidere il nativo nel bambino", la responsabilità sarebbe quasi in toto della gerarchia romana. Ma se il principio era condiviso con altre chiese, allora bisogna guardare anche al potere politico che queste chiese le ha lasciate lavorare per secoli in totale libertà.
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Nell'articolo del Manifesto da nessuna parte è scritto che ciò succedesse solo nelle scuole cattoliche.
RispondiEliminaMarco Cinque ha scritto: "Ammontano almeno a 50mila i bambini morti nelle scuole residenziali cattoliche". Se non sbaglio questo è il dato totale, non quello dei soli collegi cattolici.
RispondiEliminaPoi, scusa, l'articolo comincia così: "Sono ormai diversi anni che Kevin Annet denuncia gli abusi e le stragi dei nativi canadesi nelle cosiddette "scuole residenziali" cattoliche"...
RispondiEliminaOk mi era sfuggita la prima frase.
RispondiEliminaInteressante; quindi l'unica riflessione che ti viene da scrivere nel merito di un genocidio è: cameriere? due conti separati per favore; le 25000 vittime dei protestanti io non le pago.
RispondiEliminaPS: Il fatto che Annet non sia uno stregone cattolico forse potrebbe essere importante anche per un terzo aspetto: magari si scopre che nel più numeroso e meglio remunerato clero cattolico canadese non c'è stato alcuno in grado di portare avanti una omologa battaglia...
Ah, e non mi pare che poi in Italia si stia facendo tutta questa gran confusione tra celeste ed azzurro; magari l'avran fatta (con dolo? ne sei sicuro?) in due; ma sta' tranquillo, è roba di nicchia; le masse sono già state messe al sicuro.
RispondiEliminaDirei che le masse non hanno nulla da temere, finché gli intellettuali continuano a ostentare la loro ignoranza cromatica. Che forse è un motivo per cui continuano a leggersi i librettini di Odifreddi e a contare come il due di coppe (quando briscola, ovviamente, è bastoni).
RispondiEliminaQui c'è un video che circola, con sottotitoli italiani, dove un ministro del culto spiega che si accorse della cosa perché faceva dei "sermoni aperti" in cui invitava i fedeli a parlare. Chiunque conosca minimamente il rito cattolico a quel punto dovrebbe capire che si tratta di un'altra cosa, ma questo è il punto: che bisogno c'è di capire? siamo già così intelligenti. Sappiamo le cose prima di studiarle.
Se t'interessa promuovere una campagna globale contro il sentimento religioso, va' pure: credo che al grido: 'masse, non capite che sono tutti stregoni' ne evangelizzerai parecchi. Nel frattempo c'è una specifica campagna contro la Chiesa cattolica, che muove da specifiche accuse, ma che rischia di deragliare per l'insipienza di chi trascrive i messaggi.
Si parla di pedofilia. E' un argomento delicato, bisogna evitare che scoppi una caccia alle streghe che poi finirebbe per rovesciare in ragione i torti del perseguitato. Ai cattolici sono rivolte accuse precise, che però sono meno scontate di quanto sembrano. Li si accusa (1) di essere più pedofili degli altri: è da dimostrare; (2) di essere più pedofili perché la loro gerarchia è fondata sul celibato: il caso canadese dimostra il contrario; (3) di essere più pedofili perché la loro struttura offre una copertura internazionale a chi compie reati di pedofilia: il caso canadese dimostra che la United Church godeva di coperture analoghe, evidentemente a livello governativo. Tutto questo non è interessante? Dobbiamo restare al livello "religione = brutto brutto"? C'è già il Manifesto, che sull'ignoranza degli atei ci campa non male (si potrebbero inserire nell'otto per mille, così smettono di fare la questua ai lettori).
Io direi che bisogna essere precisi coi numeri per una questione di esattezza giornalistica. E basta. Magari, la Chiesa Cattolica non deve rispondere di tutti i nativi morti del Canada, ma deve rispondere di quelli che ha torturato e portato effettivamente alla morte. Così come deve rispondere delle vittime della pedofilia.
RispondiEliminaPoi, è vero che in ogni gruppo umano c'è il bene e il male, ma questo è lapalissiano. Ciò non toglie che non si può permettere che alcune categorie possano restare impunite a prescindere.
Inoltre, io non devo fare proselitismo anti-religioso, quindi le cose le dico perchè le penso e dovrei poterle esprimere liberamente. Anche se volessi dire che "religione= brutto brutto".
Riguardo all'ignoranza degli atei, non farmi parlare dell'ignoranza belluina dei cattolici...
credo invece che sia corretto parlare di responsabilità cattoliche
RispondiEliminaquello che si rinfaccia al cattolicesimo non sono paradossalmente gli stupri e le altre angherie, è l'essere una struttura gerarchica che fino a ieri si è adoperata per tutelare i preti stupratori e non le loro vittime
nel caso del Canada c'è poi un -peius- rappresentato dal fatto che le gerarchie spedivano nell'estremo Nord preti già conosciuti per le loro inclinazioni pedofile e violente, fino a trasformare gli istituti canadesi in un vero "paradiso per pedofili", definizione agli atti della commissione d'inchiesta canadese
questo senza considerare che in Canada i cattolici erano e sono maggioranza, il 43% dei canadesi secondo Wikipedia con la Chiesa Unita del Canada al 9.5% (protestanti) il 6.8% di anglicani e il 2.4% di battisti
ovvio quindi che essendo -la chiesa cattolica- la massima autorità gerarchica a gestire il sistema voluto dal governo canadese, ad essa vadano ricondotte le maggiori responsabilità
se la gerarchia cattolica avesse voluto che fosse insegnato l'amore per Cristo e gli uomini, difficilmente avrebbe inviato torme di preti pedofili a stuprare in massa i piccoli nativi
Quindi, se capisco bene, stai sostenendo che l'unico mezzo per poter rilevare lo stato di apartheid riservato ai nativi ed indagarne le ragioni era il poter officiare un sermone aperto...
RispondiEliminaBeh, sempre più interessante, magari nel tempo libero ce lo dimostri, ok?
Nel frattempo, io sarò pure ignorante in tema di liturgie non cattoliche - ed è vero, per carità, anzi! magari potessi esserlo anche riguardo alla cattolica - però tu, nel resocontare il problema chiesa-pedofilia hai dimostrato molto poca lucidità/onestà.
Per quanto riguarda (1), il punto non è quello di insignire il clero cattolico dell'alloro di casta sacerdotale più pedofila di tutti gli spaziotempi; molto più semplicemente, nel merito del problema la Chiesa stessa ha fornito (recentemente, leggi nel nuovo millennio) delle cifre talmente ENORMI da sembrare irreali, e tanto basta.
Per quanto riguarda (2), mi pare il punto meno rilevante della questione; in primis solo alcuni hanno inteso affermare positivamente che l'imposizione del celibato potrebbe aver esasperato il problema della pedofilia, e tra costoro, uomini di Chiesa; in ogni caso logicamente vi sarebbe al più da dimostrare il contrario, ossia che nel caso in esame quel disprezzo per l'essere umano (ed in particolare la sua dimensione sessuale) di cui tutta la sbobba cattolica è intrisa possa eventualmente non aver giocato alcun ruolo.
Stesso discorso per (3): solo ad alcuni (io tra quelli) interessa affermare che la copertura (o meglio la ragionevole aspettativa di rimanere impuniti ai sensi delle leggi dello stato) abbia potuto favorire un certo tipo di comportamenti; a molti, invece, fa specie solo ed unicamente che quella copertura vi sia stata, e sia stata disposta a partire dai più alti livelli (vedi le disposizioni date dall'inquisizione sul caso Murphy di cui ha parlato il NYT); a livello di pubblica opinione la pietra dello scandalo, specie nel caso irlandese, è proprio qui: chi aveva abusato non solo non è stato fermato, ma è stato messo in condizione di abusare nuovamente. In tutto questo, fa ovviamente eccezione l'Italia: qui il fatto che alcuni criminali e coloro che li hanno coperti siano chiamati a rispondere dei rispettivi comportamenti diventa un vergognoso attacco alla Chiesa; del resto si sa, il NYT è in mano alla lobby ebraica.
PS: sbaglio o mi hai dato dell'intellettuale?
RispondiEliminaA parte che non spetta a me resocontare (a chi lo fa di professione spetterebbe invece di farlo con precisione, senza confondere cattolicesimo o cristianità: che dovrebbero essere concetti chiaramente definiti sin dalla scuola dell'obbligo).
RispondiEliminaAtlantropa, semplicemente non capisco il senso dell'obiezione: non ho scritto abbastanza Papa=brutto? Il Papa forniva copertura ai preti, ok. E' scandaloso? Sì, è scandaloso. Il problema è che questo documento dimostra che i ministri del culto non coperti dal Papa (perché non cattolici; forse questo ancora non è chiaro) hanno abusato allo stesso modo. E' vero che la chiesa cattolica è maggioritaria in Canada, ma le altre chiese si sono date ugualmente da fare. La copertura offerta dalla struttura cattolica non è sola (in Canada evidentemente una copertura la dava il governo; la notiziona sarebbe questa; peccato che affermare "governo Canadese = brutto" sia meno eccitante).
Per prima cosa, il democidio dei nativi canadesi è una questione solo remotamente collegata con lo scandalo pedofilia di cui si ciancia in questi giorni: qui sono in ballo non semplici abusi sessuali su minori; bensì torture, sevizie, omicidi di massa (magari praticati a margine dell'abuso sessuale). Lo sterminio avviene nello scenario del colonialismo - ti impongo con la forza la mia sbobba... - e del razzismo - ...che è senz'altro meglio della tua.
RispondiEliminaOra, al di là del problema dei mandanti - ossia del giusto peso da attribuire alla questione religiosa in un ambito in cui le differenze cominciavano con la diversa pigmentazione epidermica - qui le religioni hanno svolto il compito dei volenterosi carnefici; ed è probabilmente proprio questo aspetto, in qualche modo inatteso, a destare particolare sgomento.
Punto due: siamo di fronte a due problemi:
i) nel corso di decine d'anni, e sino in tempi recentissimi, ha avuto luogo uno sterminio di massa;
ii) due persone hanno messo sul conto della chiesa cattolica la totalità delle morti di quello sterminio piuttosto che - come sarebbe stato corretto fare - una sua frazione - ragionevolmente stimabile dell'ordine di 1/2.
Ecco, a me pare di poter dire che un problema sia un tantinello più grave dell'altro; e dunque innanzitutto rattrista constatare come Don Leonardo si soffermi solo ed unicamente sul meno importante, per di più attingendo alla retorica dell'anche la singola morte è una tragedia.
Il modo in cui vi si sofferma, infine, è l'altra parte del problema: vedete? càpita anche agli stregoni che si sposano e fanno l'amore di ammazzare i bambini e di rimanere impuniti. Assolutamente vero; ma al contempo assolutamente mistificatorio nel modo lo si utilizza.
Non si vede, infatti, in quale modo il fatto che, all'interno dell'operazione di rimozione integrale della memoria di uno sterminio - contestualmente al quale nasceva una nazione, che dunque è nella sua interezza mandante e responsabile dello stesso, e come tale interessata ad eliminarne ogni traccia - vi sia stato in particolare il convergente intento di coprire la manovalanza che l'ha realizzato, possa provare le due tesi: a) in generale l'imposizione del celibato non aumenta il tasso di criminalità sessuale di un dato clero; b) qualunque clero usufruisce di coperture internazionali dei crimini sessuali dei suoi stregoni. Giuste o sbagliate che siano, le tue sono conclusioni abdotte in maniera completamente arbitraria - per cui, se credi nella metempsicosi, guàrdati da quello in cui s'è reincarnato Aristotele!
Guarda, se m'hai preso per un pretino hai semplicemente frainteso.
RispondiEliminaCaro Atlantropa scusa se intervengo ma separare i problemi come dici tu non aiuta, IMHO addirittura e' proprio concettualmente sbagliato.
RispondiEliminaSe ci si adopera che giustizia sia fatta, allora la questione delle responsabilita' e' fondamentale e puntare il dito contro una sola delle parti coinvolte avra' l'effetto contrario.
Bastano trenta secondi su wikipedia per capire che queste responsabilita' vanno dal governo canadese (e perche' non quello brittanico?)che alle scuole avrebbero dovuto garantire i danari, alle stesse organizzazioni di nativi che quelle scuole le volevano e appoggiavano, alle chiese cristiane protestanti e cattolica che le amministravano.
E poi c'e' un terzo problema, che sono quelli che leggono il Manifesto (od ogni altro giornale) come fosse la Fonte della Verita'. Ma da qui poi si parte per la tangente...
Luke
@luke
RispondiEliminaMi sfugge dove io abbia sostenuto la necessità di separare le diverse responsabilità; semmai è il movimento delle vittime che volta per volta dovrà procedere legalmente contro un diverso carnefice.
Alcune doverose precisazioni sul tuo resoconto.
Nella questione i nativi sono coinvolti solo a livello di collaborazionismo di alcuni capi, almeno questo si capisce guardando il documentario.
Le scuole erano scuole cristiane, e per portarvici i bambini dei nativi pare fosse necessario che la polizia rastrellasse i loro villaggi e che ai genitori venisse tolta la patria potestà (la qual cosa era estorta).
@leonardo
Temo di doverti prendere per un volenteroso difensore della chiesa cattolica, magari a corrente alternata.
Temo che tu proprio abbia deciso di non capire. Leggere questo pezzo e prenderlo per una difesa della Chiesa cattolica è stupido.
RispondiEliminaQuesto pezzo è solo un azzeccar garbuglio volto ad alleggerire la posizione cattocristiana sull'altro fronte, quello caldo.
RispondiEliminaComunque non si tratta solo di questo pezzo: benchè ad intermittenza, tu difendi spesso la chiesa romana.
Non te ne faccio una colpa: la mente non è tabula rasa, talvolta abbiamo bisogno di essere tifosi; solo t'è capitata una pessima squadra.
Tu hai bisogno di essere tifoso: io no. Io sono un adulto.
RispondiEliminaIn questo pezzo non c'è una sola parola in difesa della Chiesa romana. Non c'è. Tu leggi e non capisci. E' un'intermittenza tua.
Premesso che adulto e tifoso non sono attributi incompatibili - forse lo sono adulto e cattolico - rileggi quello che hai scritto:
RispondiEliminaAi cattolici sono rivolte accuse precise, che però sono meno scontate di quanto sembrano. Li si accusa (1) di essere più pedofili degli altri: è da dimostrare; (2) di essere più pedofili perché la loro gerarchia è fondata sul celibato: il caso canadese dimostra il contrario; (3) di essere più pedofili perché la loro struttura offre una copertura internazionale a chi compie reati di pedofilia: il caso canadese dimostra che la United Church godeva di coperture analoghe, evidentemente a livello governativo.
Andiamo con ordine.
I fatti sono - correggimi se sbaglio - che la chiesa cattolica è un club pieno zeppo di pedofili (questo lo si sa sulla base di stime numeriche fornite dalla chiesa stessa: la pedofilia è diffusa nel clero circa cento volte più che nel complesso sociale), la gran parte dei quali ha commesso reiterati abusi sessuali su minori; in base alle legislazioni vigenti praticamente ovunque, trattasi di fattispecie criminosa, che però è stata deliberatamenteb coperta dalla chiesa - premettendo in questo al criminale di reiterare ulteriormente i suoi crimini - al fine di non infangare il suo buon nome (sic!).
Veniamo alla caricatura dei fatti che tu ci disegni.
1. Si accusa[no i cattolici] di essere più pedofili degli altri.
Da un lato non è detto chi sarebbero questi "altri" (gli altri stregoni cristiani? tutti gli stregoni non cattolici? tutti i non cattolici?) da assumere come termine di contrasto, dall'altro l'accusa mi pare rivolta solo al clero cattolico.
2. Si accusa[no i cattolici] di essere più pedofili perché la loro gerarchia è fondata sul celibato: il caso canadese dimostra il contrario.
In che modo questo documentario sull'olocausto canadese dovrebbe dimostrare che l'obbligo del celibato che il clero cattolico si autoimpone non agisca da aggravante sul problema pedofilia?
Te l'ho già chiesto, nessuna risposta.
3. Si accusa[no i cattolici] di essere più pedofili perché la loro struttura offre una copertura internazionale a chi compie reati di pedofilia: il caso canadese dimostra che la United Church godeva di coperture analoghe, evidentemente a livello governativo.
Il documentario mostra solo che i crimini commessi da militi di svariate chiese cristiane nella gestione delle residential schools canadesi sono stati coperti di comune accordo con gli esecutivi (e forse non solo) del Canada nell'interesse comune di cleri e governi. Cosa c'entra tutto questo con la copertura dei crimini di pedofilia attuata dal Vaticano e dai suoi compiacenti vassalli al fine di ""tutelare l'immagine"" della cattochiesa?
Te l'ho già chiesto, nessuna risposta.
Conclusione: hai tritato il documentario su Annett, per mettere su uno squallido polpettone pro-chiesa. Ora se ti va mostrami perchè non è così, e dove sono stato intermittente.
Dimostrarti che non ho scritto uno squallido polpettone pro-chiesa? Guarda, è impossibile, dal momento che io non ho scritto, né qui né altrove, nessun polpettone pro-chiesa, squallido o meno. Questo pezzo, poi, è di dieci righe; è intitolato "un genocidio non solo cattolico"; sta sotto un filmato di youtube che parla di un genocidio perpetuato dalle chiese cristiane in Canada; poter pensare a un post così come a un "polpettone pro-chiesa" è semplicemente bispensiero. Tu hai davanti agli occhi una cosa che non c'è: io potrei andare avanti molto a lungo a dirti che non c'è, ma non credo che mi crederai.
RispondiEliminaComunque:
1. Ripeto: è da dimostrare che la percentuale di pedofili tra presbiteri cattolici sia superiore a quella dei pastori protestanti. Non si sa.
2. Il documentario canadese dimostra che i protestanti, messi nella condizione di poter abusare, abusano. Anche se non sono celibi.
3. Provo con una favoletta. Spariscono molte galline dal pollaio. Vengono trovate nel bosco 5 faine su 100 con ossicini di pollo tra i denti. Tu infierisci che c'è una congiura delle faine contro i polli. Bravo. Ma ti fanno notare che anche un lupo è stato preso coi medesimi ossicini. Non te ne frega niente, anzi, chi te lo fa notare sta montando squallidi polpettoni pro-faina. Tu andrai avanti nella tua crociata razionalista anti-faine. Non solo non sei razionale proprio per niente, ma alla fine non riuscirai a salvare un solo pollo. E i lupi se la ridono.
Ok, spiegami qual è il problema se invece di riferirmi al post originale cito un tuo commento successivo; ricordo male o gli adulti eran quelli che si prendevano le responsabilità per tutto ciò che han detto? e non eri tu quello adulto?
RispondiEliminaOra, per come la vedo io il documentario documenta una certa cosa - un genocidio - e tu lo usi per documentarne un'altra - chi è senza peccato...
Per citare il ""fine epistemologo"", la tua apologetica mi pare un po' frettolosa, per cui ora cercherò di ri-mostrare acluni dei salti logici che - a mio modestissimo parere - essa contiene.
1. è da dimostrare che la percentuale di pedofili tra presbiteri cattolici sia superiore a quella dei pastori protestanti. Non si sa.
Qui non si capisce bene cosa stai affermando: non si sa=non lo sai tu?, oppure non si sa=non lo sa nessuno sulla faccia dell'orbe terracqueo?, sai com'è, in teoria (dal punto di vista dell'onestà intellettuale) farebbe molta differenza...
Fortunatamente in pratica non ne fa alcuna, perchè dal punto di vista di chi muove l'accusa la tua osservazione è irrilevante.
Chi accusa, infatti, vuole che lo stato intervenga; perchè esso intervenga è sufficiente che ci sia allarme sociale; ed in questo caso i numeri forniti dalla stessa chiesa romana bastano ed avanzano ad allarmare.
Se in Campania ci sono 200 morti all'anno per camorra, forse che lo stato non dovrebbe far nulla fintantochè non si appuri il numero di morti per mafia in Sicilia?
2. Il documentario canadese dimostra che i protestanti, messi nella condizione di poter abusare, abusano. Anche se non sono celibi.
Ok, questa la sapevo già, se è messo nella condizione di x-are, l'uomo x-a.
Tuttavia il punto di coloro che hanno a cuore di indagare il relato celibato-pedofilia (solo alcuni di essi sono tra gli accusatori, e solo alcuni accusatori si interessano della questione) non è - come fai credere tu - di proclamare "tutti i pedofili sono celibi" ma di capire se il celibato (e più in generale una certa morale sessuale, se non addirittura una certa ontologia) sia un'aggravante.
A questo proposito il problema si dirime facilmente: si raccolgono i dati, si calcolano un paio di frazioni e si vede se differiscono significativamente rispetto all'errore che si portano dietro; se no hai ragione tu, se sì si indagherà per capire se la correlazione è spuria o se il campione non era abbastanza significativo; in ogni caso fino ad allora c'è poco da ciarlare.
3. Qui non posso virgolettarti dal tuo ultimo commento; spero di riportare correttamente il tuo pensiero se dico che per te il documentario canadese dimostra che in tema di crimini sessuali i protestanti godono di coperture analoghe a quelle di cui gode in situazioni analoghe la chiesa cattolica. Fosse così, non sono d'accordo neppure qui: come ho già detto nel caso in questione gli abusi sessuali sono solo una parte - oserei dire piccola, rispetto allo sterminio di massa ed all'apartheid - del problema. Ed il documentario dimostra che in un particolarissimo caso in cui gli interessi delle chiese erano legati a doppio filo con gli interessi di uno stato, della sua storia, della sua nazione, cattolici e protestanti han goduto molto probabilmente della medesima copertura. Il caso, però, è appunto, molto particolare, e non sono sicuro che tale particolarità possa essere considerata non significativa nel merito di ciò che vuoi affermare; storiella esemplificativa: se io et al. ti aiutiamo a scampare da un arresto per rapina, un conto è se avevi rapinato da solo, un altro conto è se avevamo rapinato tutti insieme e stavano venendo ad arrestarci in blocco.
Mi sembri molto duro.
RispondiElimina1. Non si sa. Non lo so io, non lo sanno i protestanti, i cattolici pensano di saperlo ma non mi fiderei, non lo sai tu (ma a te non interessa, anche perché non capisci la differenza).
2. Grazie per la lezione di metodo. Dunque "si raccolgono i dati, si calcolano un paio di frazioni e si vede se differiscono significativamente rispetto all'errore che si portano dietro"... e poi si scopre che gran parte dei dati non si conoscono e che in generale non c'è correlazione tra celibato e pedofilia. Però non fidarti, fa' pure tutto il calcolo. Poi magari torna qui e ne discutiamo di nuovo.
3. "Il caso, però, è appunto, molto particolare". Ma particolare di che? Ma hai una testa? Usala. Nelle resident schools canadesi si abusavano i nativi. In quelle cattoliche si abusavano. In quelle protestanti si abusavano anche. Tu dici che bisogna dare la colpa al capo dei cattolici. Ti fanno presente che i protestanti hanno fatto la stessa cosa. Tu rispondi che è un caso molto particolare. Stai scrivendo un immondo polpettone pro-protestante, non so se te ne rendi conto.
Ascolta Leo, mi pare vi siano degli equivoci, per cui lo dirò chiaramente: non ho simpatia verso alcun movimento religioso (ne avevo una vaghissima per quello valdese prima di scoprire che un suo possibile esito è Ferrero), nè intenzione di difendere chicchessia da qualsivoglia accusa, nè tantomeno interesse a discutere strategie per sottrarre le pecorelle dalle grinfie dei lupi.
RispondiEliminaA me pare, sopra ogni cosa, che tu stia semplicemente falsando il senso vero del documentario; che, per quel che vi ho potuto capire io, non si propone di portare alla luce il classico discorso dell'abuso sessuale su minore (che, anzi, nel documentario gioca un ruolo marginale) ma un genocidio coloniale.
Non so, magari disponi di altri dati che ridimensionano il discorso dello sterminio, fino al punto da falsificarlo nella sostanza; nel qual caso: perchè non ce li proponi? e allora sì, a quel punto mi va bene tutto, se vuoi ci mettiamo ad esaminare gli aspetti morali, la discriminazione, l'infanzia rubata, le sevizie, le molestie, gli abusi; magari anche in maniera differenziale, religione per religione, chiesa per chiesa.
Ma fintantochè il quadro è formato da decine di migliaia di morti, punizioni corporali inflitte a chi parlava (annche fuori dalle lezioni) nella propria lingua d'origine, bambini sani costretti a giocare insieme a quelli affetti da tbc per favorirne il contagio, etc. la tua semplificazione è troppo grossolana, inaccettabile.
Non so come essere più chiaro di così: per come la vedo io in Unrepentant non si sta parlando di pedofilia nel clero, si sta sostanzialmente parlando d'altro, di qualcosa di più particolare - e di più grave. Per cui dissezionare quel lavoro alla ricerca di spunti per il dibattito sulla pedofilia mi pare nella migliore delle ipotesi una cazzata, nella peggiore una mistificazione.
Sugli effetti, poi, che derivano (consapevolmente o meno) da quella tua dissezione ho già detto e non mi ripeterò.