Si riparla di Cesare Battisti, che senza dubbio è colpevole, anche se forse non esattamente di quello per cui lo hanno condannato. Di Cacciola invece no, non si parla mai.
Come sarebbe a dire chi è Cacciola. E' un criminale, un truffatore, un reo confesso, che i brasiliani volevano e noi italiani non abbiamo mai estradato. Di lui si sa così poco qui da noi. L'unica pagina wiki è in portoghese.
I brasiliani se ne ricordano meglio (la storia la conoscono persino le ballerine). Magari, ascoltando più ballerine e meno editorialisti italiani, potremmo farci un'idea sul perché Lula e in generale i brasiliani non siano così lesti a concedere l'estradizione a un tizio che è stato processato in modo discutibile, in una nazione discutibile.
giovedì, dicembre 30, 2010
lunedì, dicembre 27, 2010
A non portarsi il laptop
Il mondo del blogging è sempre più competitivo. Per esempio, pochi minuti fa ero in bagno e mi è venuta in mente una cazzata, un'idea per un post su Piste.
Il tempo di accendere e scopro che l'ha già messa giù Gilioli. Così imparo.
Il tempo di accendere e scopro che l'ha già messa giù Gilioli. Così imparo.
domenica, dicembre 26, 2010
Looping the loop
10 Se non hai una casa Allora sei nomade.
20 Se sei nomade Allora non hai diritto a una casa.
30 goto 10
Run
20 Se sei nomade Allora non hai diritto a una casa.
30 goto 10
Run
sabato, dicembre 25, 2010
Non me ne libererò mai
Questa cosa fastidiosa, che se digito il mio nome su google appare lui, speravo di essermela lasciata dietro, e invece rieccolo.
martedì, dicembre 21, 2010
domenica, dicembre 19, 2010
Gli unici svegli in un mondo che dorme.
A tutti quelli che la rivolta qui e la rivolta là, e le spranghe non vanno bene, e invece a volte sì, vorrei segnalare che alle 23 su La7D (digital terrestre) fanno Allonsanfan, che è un film che parla di tutto, e quindi anche di questo.
sabato, dicembre 18, 2010
Brigata Franceschini
Quando leggi di corsa Repubblica e scopri che per Franceschini, in questa fase critica "bisogna fare come i partigiani", strabuzzi gli occhi e per un attimo, un attimo solo, pensi a qualche vecchio democristiano che tira fuori le armi nascoste da Gorrieri e risale verso Montefiorino. W la resistenza W la libertà!
Poi clicchi, e scopri che per Franceschini "fare come i partigiani" significa costringerci a votare per candidati finiani e UDC. Ora e sempre repellenza.
venerdì, dicembre 17, 2010
giovedì, dicembre 16, 2010
Being Lino Banfi
Dunque, è da un anno che scrivo sull'Unità, con esiti alterni. La cosa fantastica è che nel primo pezzo che mandai me la prendevo con un giornalista che non sopportava i commentatori. Cercavo di spiegargli che purtroppo la qualità dei commentatori è inversamente proporzionale al prestigio di chi scrive.
A un anno di distanza, i casi sono due: o la regola non funziona, o il mio prestigio è aumentato vertiginosamente. Insomma, è vero: scrivere sul sito di un quotidiano è diverso da scrivere su un blog. Ma la differenza più grande la fanno i commentatori. Faccio un piccolo esempio. Lunedì avevo scritto un pezzo su Amare Berlusconi. Tanto ormai lo so che molti non commentano il pezzo, ma il titolo: leggono Amare Berlusconi e si precipitano a scrivere Vergogna Cancellate Questo Articolo.
Quello che non mi aspettavo è che nello stesso giorno il cartaceo ospitasse un articolo di Lino Banfi sullo stesso tema: amare Berlusconi. Così sull'homepage il mio pezzo e il suo si sono trovati affiancati, piuttosto in alto, e devo dire che per me trovarmi di fianco a Lino Banfi è un onore. Però.
Però il suo pezzo non è leggibile on line e commentabile, quindi cosa succede? Che la gente risponde a Lino Banfi sui commenti miei. E francamente non saprei nemmeno dire se lo fa per frustrazione o proprio perché è convinta che il pezzo mio lo ha scritto Lino Banfi.
Allora, io lo sapevo che scrivere per altri è più difficile che scrivere per me. Immaginavo che avrei creato casini. Sapevo che sarebbe stato complicato. Una cosa che però davvero non potevo immaginarmi era di ritrovarmi incarnato in Lino Banfi.
A un anno di distanza, i casi sono due: o la regola non funziona, o il mio prestigio è aumentato vertiginosamente. Insomma, è vero: scrivere sul sito di un quotidiano è diverso da scrivere su un blog. Ma la differenza più grande la fanno i commentatori. Faccio un piccolo esempio. Lunedì avevo scritto un pezzo su Amare Berlusconi. Tanto ormai lo so che molti non commentano il pezzo, ma il titolo: leggono Amare Berlusconi e si precipitano a scrivere Vergogna Cancellate Questo Articolo.
Quello che non mi aspettavo è che nello stesso giorno il cartaceo ospitasse un articolo di Lino Banfi sullo stesso tema: amare Berlusconi. Così sull'homepage il mio pezzo e il suo si sono trovati affiancati, piuttosto in alto, e devo dire che per me trovarmi di fianco a Lino Banfi è un onore. Però.
Però il suo pezzo non è leggibile on line e commentabile, quindi cosa succede? Che la gente risponde a Lino Banfi sui commenti miei. E francamente non saprei nemmeno dire se lo fa per frustrazione o proprio perché è convinta che il pezzo mio lo ha scritto Lino Banfi.
Allora, io lo sapevo che scrivere per altri è più difficile che scrivere per me. Immaginavo che avrei creato casini. Sapevo che sarebbe stato complicato. Una cosa che però davvero non potevo immaginarmi era di ritrovarmi incarnato in Lino Banfi.
martedì, dicembre 14, 2010
These boots are made for walking, and that's just what they'll do
[La foto che segue non è riferita a Roma, è una foto canadese. Lo devo scrivere qui, perché molta gente non legge i commenti. Scusate, non ero mai intervenuto prima in un post altrui, nemmeno pensavo si potesse. L].
(via gravitazero)
Ancora tu?
E com'è che non sei mai tu che sanguini, come si spiega che al momento giusto ce n'è sempre uno più vicino al manganello?
Un giorno importante nella vita d'un omino
C'è un omino, in Italia, che con questo governo s'è preso un impegno. Adesso, si è detto quando questo governo è entrato in carica, adesso io tutti i giorni faccio il mio lavoro e lo faccio bene, in modo preciso, senza errori e con costanza e dedizione.
Me lo immagino, oggi, in queste ore, l'omino che con questo governo s'è preso l'impegno, me lo immagino trafelato e trepidante, che guarda tutte le operazioni di voto con un po' d'ansia, perché da domani, dai prossimi giorni, dalle prossime ore, il suo impegno e il suo futuro son lì che dipendono da come se la caverà questo governo, se cadrà, se rimarrà in piedi.
E noi siam tutti qui a commentare la sfiducia, tutti appesi al televisore, alla radio, all'internet per vedere come andrà a finire, ma consapevoli, nel profondo, che domani, che questo governo cada o che rimanga in piedi, sarà un giorno come gli altri, come oggi e come ieri. E invece dobbiam pensare a questo omino che con questo governo s'era preso l'impegno, dobbiam pensare alla sua ansia, alla sua preoccupazione, se nelle prossime ore, nei prossimi giorni dovrà continuare col suo lavoro meticoloso o se dovrà lasciare il posto a un altro.
E gli dispiacerà smettere, penso, dopo che tutti i giorni, da quando è iniziato questo governo, visto che s'era preso l'impegno, quell'omino lì apriva la pagina di Wikipedia con l'elenco dei governi in ordine di durata e aggiornava le tabelle. E un po' dispiace anche a me.
Me lo immagino, oggi, in queste ore, l'omino che con questo governo s'è preso l'impegno, me lo immagino trafelato e trepidante, che guarda tutte le operazioni di voto con un po' d'ansia, perché da domani, dai prossimi giorni, dalle prossime ore, il suo impegno e il suo futuro son lì che dipendono da come se la caverà questo governo, se cadrà, se rimarrà in piedi.
E noi siam tutti qui a commentare la sfiducia, tutti appesi al televisore, alla radio, all'internet per vedere come andrà a finire, ma consapevoli, nel profondo, che domani, che questo governo cada o che rimanga in piedi, sarà un giorno come gli altri, come oggi e come ieri. E invece dobbiam pensare a questo omino che con questo governo s'era preso l'impegno, dobbiam pensare alla sua ansia, alla sua preoccupazione, se nelle prossime ore, nei prossimi giorni dovrà continuare col suo lavoro meticoloso o se dovrà lasciare il posto a un altro.
E gli dispiacerà smettere, penso, dopo che tutti i giorni, da quando è iniziato questo governo, visto che s'era preso l'impegno, quell'omino lì apriva la pagina di Wikipedia con l'elenco dei governi in ordine di durata e aggiornava le tabelle. E un po' dispiace anche a me.
venerdì, dicembre 10, 2010
E tu sei un pianeta del cazzzoooooh! TI ODIOOOOOOOH!
Andare su internet, cercare spunti interessanti, scoprire che ci siamo persi "una storia di fantascienza tipo Solaris" diretta da Gabriele Muccino con Keanu Reeves.
E dopo qualche secondo di totale sbigottimento (fantascienza? Muccino? Keanu Reeves? Muccino? Tarkovsky? Muccino?), uno comincia a pensarci, a cosa avrebbe potuto farci Muccino con Solaris.
Dunque: Keanu Reeves arriva su un'astronave e aspetta di trovarci un equipaggio di quarantenni borghesi italiani forzati alla convivenza che si urlano in faccia il loro passato.
Invece è tutto silenzio, alcuni sono morti suicidi, i superstiti stanno chiusi nelle loro cellette e hanno paura a comunicare. Vabbè, pensa Keanu, devono essersi presi a bottigliate in testa un po' più del necessario. Ma dopo un po' comincia ad avere strane visioni. Si ritrova nella sua cella una donna-fantasma del suo passato che comincia a rimproverargli cose tipo Quando stavamo insieme all'accademia spaziale non sollevavi mai QUELLA CAZZO DI TAVOLETTA DEL CESSO PRESSURIZZATO E QUANDO APRIVO LA MERDA GALLEGGIAVA DAPPERTUTTTO TI ODIOOOOOOOOOOH! TI ODIOOOOOOOOOH! Poi si baciano e poi si prendono a bottigliate.
E Tarkovsky scompare. Di lui resterà solo una noticina nelle enciclopedie, diresse un film poi magistralmente rifatto dal grande Muccino.
E dopo qualche secondo di totale sbigottimento (fantascienza? Muccino? Keanu Reeves? Muccino? Tarkovsky? Muccino?), uno comincia a pensarci, a cosa avrebbe potuto farci Muccino con Solaris.
Dunque: Keanu Reeves arriva su un'astronave e aspetta di trovarci un equipaggio di quarantenni borghesi italiani forzati alla convivenza che si urlano in faccia il loro passato.
Invece è tutto silenzio, alcuni sono morti suicidi, i superstiti stanno chiusi nelle loro cellette e hanno paura a comunicare. Vabbè, pensa Keanu, devono essersi presi a bottigliate in testa un po' più del necessario. Ma dopo un po' comincia ad avere strane visioni. Si ritrova nella sua cella una donna-fantasma del suo passato che comincia a rimproverargli cose tipo Quando stavamo insieme all'accademia spaziale non sollevavi mai QUELLA CAZZO DI TAVOLETTA DEL CESSO PRESSURIZZATO E QUANDO APRIVO LA MERDA GALLEGGIAVA DAPPERTUTTTO TI ODIOOOOOOOOOOH! TI ODIOOOOOOOOOH! Poi si baciano e poi si prendono a bottigliate.
E Tarkovsky scompare. Di lui resterà solo una noticina nelle enciclopedie, diresse un film poi magistralmente rifatto dal grande Muccino.
mercoledì, dicembre 08, 2010
When I was a boy everything was right
Ho appena realizzato, ed è molto curioso, che quando Lennon è stato ucciso io ero già vivo, e non mi ricordo assolutamente nulla, nessuno mi deve aver detto niente.
lunedì, dicembre 06, 2010
quanti voti vale Tareq
Se poi vi chiedete dov'era in questi giorni Franco "Increasingly Irrelevant" Frattini, ebbene, egli era a Bagdad, altro che irrilevanza, a caldeggiare la grazia per Tareq Aziz.
Se invece vi chiedete, nel 2010, dopo aver fattivamente collaborato al massacro di un bel po' di civili iracheni, cosa ce ne dovrebbe fregare della singola vita di uno solo (Tareq Aziz), che tra l'altro è criminale di guerra, ebbene: sarà una coincidenza, ma per un qualche motivo egli interessa a Pannella.
E fare un piacere a Pannella potrebbe essere diventato, nelle ultime settimane, la nostra priorità in politica estera.
Se invece vi chiedete, nel 2010, dopo aver fattivamente collaborato al massacro di un bel po' di civili iracheni, cosa ce ne dovrebbe fregare della singola vita di uno solo (Tareq Aziz), che tra l'altro è criminale di guerra, ebbene: sarà una coincidenza, ma per un qualche motivo egli interessa a Pannella.
E fare un piacere a Pannella potrebbe essere diventato, nelle ultime settimane, la nostra priorità in politica estera.
domenica, dicembre 05, 2010
E in effetti, ci aveva ragione l'Etiope!
Ricevo ogni giorno svariate mezze dozzine di mail e commenti che mi dicono ti prego, ti prego, scrivi ancora qualche cazzata su Uriel. Ma io non voglio farlo e le cancello tutte immediatamente.
Devo dire però che il soggetto è incredibile.
Oggi si è svegliato, ha dato un'occhiata a tre cartine, e si è reso conto di una cosa che la civiltà cattocomunista-massone-noncipiaccionoletettonenude ci ha sempre tenuto nascosto, e cioè: l'Italia è lunga e stretta , e le connessioni nord-sud sono poche. Quindi una secessione si può fare, e non servono neanche i dieci milioni di fucili bossiani (con quello che sono costati, accidenti), se ho ben capito basta distrarre la digos con un corteo a Roma e intanto due brigate di highlander vanno a trinciare i tralicci tra Rimini e Ancona, et voilà, l'Italia del centrosud rimane bloccata.
E tutti nei commenti gli dicono bravo. Perché è un po' questo il fenomeno, vedete. Riuscire a selezionare i propri lettori finché rimangono solo quelli che comunque ti dicono: bravo. Cioè: neanche uno che guardando la stessa cartina gli dica: Ma scusa, e tutte le centrali elettriche che stanno a centrosud? Non è che niente niente rischi invece di causare qualche temporaneo blackout a Firenze? No, macchè.
Al massimo, quelli maggiormente dotati di senso critico gli chiedono: ma se davvero è possibile 'sta figata, che abbattendo due tralicci tu spegni il centrosud, ma perché non gli è venuto in mente negli anni Settanta?
Eh, come dire:
Devo dire però che il soggetto è incredibile.
Oggi si è svegliato, ha dato un'occhiata a tre cartine, e si è reso conto di una cosa che la civiltà cattocomunista-massone-noncipiaccionoletettonenude ci ha sempre tenuto nascosto, e cioè: l'Italia è lunga e stretta , e le connessioni nord-sud sono poche. Quindi una secessione si può fare, e non servono neanche i dieci milioni di fucili bossiani (con quello che sono costati, accidenti), se ho ben capito basta distrarre la digos con un corteo a Roma e intanto due brigate di highlander vanno a trinciare i tralicci tra Rimini e Ancona, et voilà, l'Italia del centrosud rimane bloccata.
E tutti nei commenti gli dicono bravo. Perché è un po' questo il fenomeno, vedete. Riuscire a selezionare i propri lettori finché rimangono solo quelli che comunque ti dicono: bravo. Cioè: neanche uno che guardando la stessa cartina gli dica: Ma scusa, e tutte le centrali elettriche che stanno a centrosud? Non è che niente niente rischi invece di causare qualche temporaneo blackout a Firenze? No, macchè.
Al massimo, quelli maggiormente dotati di senso critico gli chiedono: ma se davvero è possibile 'sta figata, che abbattendo due tralicci tu spegni il centrosud, ma perché non gli è venuto in mente negli anni Settanta?
Eh, come dire:
lunedì, novembre 29, 2010
venerdì, novembre 26, 2010
La classe dei Titani
Dunque l'altro giorno, in un ristorante di Milano, due vecchietti si sono fatti a botte. E la notizia ci sarebbe già. Non so se i vostri nonni a quell'età frequentino ancora i ristoranti. Non credo che capiti loro spesso di passare alle vie di fatto, tanto più coi coetanei.
La notizia c'è, ma non la vediamo, perché è coperta dai nomi: uno dei due vecchietti è Mr Amaro Medicinale Giuliani; è da un po' che non vediamo più le sue etichette nelle pubblicità. Lui ha 73 anni ed è fresco di terze nozze. L'altro è Emilio Fede (79), e sotto la faccia di bronzo sembrava un rottame già vent'anni fa: un pagliaccio da dileggiare. E invece è stato ed è uno degli uomini più importanti di Berlusconi, il suo Ministro per la Terza Età, imbonitore di un favoloso parco buoi elettorale che può ancora fargli vincere le elezioni in barba a qualsiasi scandalo o figuraccia.
Questi vecchietti, lo scrivo qui quasi di nascosto, mi riempiono di invidia e di ammirazione. Una loro seratina standard è più avventurosa di svariati miei semestri. Personaggi che si meritavano un Balzac che i figli e i nipoti non sono stati affatto in grado di produrre. Posso dirmi che è stato il boom, l'inflazione, una bolla d'ottimismo tutta finanziata dalla guerra fredda - posso suonarmela e cantarmela, ma mi resta il dubbio che le cose siano molto più semplici. Siamo figli dei titani, quando se ne saranno andati tutti di cosa parleremo, alle dieci e mezza di sera sul divano, la palpebra già a mezza serranda? Cosa ci racconteremo? Le barzellette sui bunga bunga che non abbiamo mai vissuto faranno ridere i nostri nipotini?
La notizia c'è, ma non la vediamo, perché è coperta dai nomi: uno dei due vecchietti è Mr Amaro Medicinale Giuliani; è da un po' che non vediamo più le sue etichette nelle pubblicità. Lui ha 73 anni ed è fresco di terze nozze. L'altro è Emilio Fede (79), e sotto la faccia di bronzo sembrava un rottame già vent'anni fa: un pagliaccio da dileggiare. E invece è stato ed è uno degli uomini più importanti di Berlusconi, il suo Ministro per la Terza Età, imbonitore di un favoloso parco buoi elettorale che può ancora fargli vincere le elezioni in barba a qualsiasi scandalo o figuraccia.
Questi vecchietti, lo scrivo qui quasi di nascosto, mi riempiono di invidia e di ammirazione. Una loro seratina standard è più avventurosa di svariati miei semestri. Personaggi che si meritavano un Balzac che i figli e i nipoti non sono stati affatto in grado di produrre. Posso dirmi che è stato il boom, l'inflazione, una bolla d'ottimismo tutta finanziata dalla guerra fredda - posso suonarmela e cantarmela, ma mi resta il dubbio che le cose siano molto più semplici. Siamo figli dei titani, quando se ne saranno andati tutti di cosa parleremo, alle dieci e mezza di sera sul divano, la palpebra già a mezza serranda? Cosa ci racconteremo? Le barzellette sui bunga bunga che non abbiamo mai vissuto faranno ridere i nostri nipotini?
Sindacato? Sin-da-ca-to?
Alinghi dice addio
alla Coppa America
"Così è impossibile"
Dopo aver valutato il protocollo e altre iniziative intraprese dal defender Usa Bmw-Oracle, il "sindacato" due volte vincitore del trofeo più prestigioso ha annunciato che nel 2013 non ci sarà
La Storia poi ricorderà (magari in una colonnina a margine) che nel 2010, mentre gli studenti salivano sui monumenti per difendere il loro diritto a imparare, capire, sapere, il giornalismo italiano faceva sfoggio d'ignoranza, ostentava il diritto dello stagista malpagato a non saper l'inglese, tanto c'è google translate.
giovedì, novembre 25, 2010
"Una differenza c'è"
C'è un parroco marsicano, che ha scritto una letterina semplice semplice al Cardinale Bagnasco, spigandogli (con una logica inappuntabile) che tra una puttana e Cei è più cagna la Cei. Ok, io l'ho fatta breve, lui la mette giù così (via Malvino)
Quanto ai suoi silenzi, che sembrano programmati al fine di barattarli con vantaggi corposi circa, per es., il finanziamento delle scuole cattoliche, le chiedo: che differenza c’è tra una prostituta che vende il corpo per danaro ed una chiesa che, sempre per danaro, svende l’anima? Nella mia sensibilità morale una differenza c’è: una donna povera ha comunque il diritto a vivere, mentre la chiesa, per vivere, memore delle parole del suo Maestro, deve pur saper morire.
Amen.
Quanto ai suoi silenzi, che sembrano programmati al fine di barattarli con vantaggi corposi circa, per es., il finanziamento delle scuole cattoliche, le chiedo: che differenza c’è tra una prostituta che vende il corpo per danaro ed una chiesa che, sempre per danaro, svende l’anima? Nella mia sensibilità morale una differenza c’è: una donna povera ha comunque il diritto a vivere, mentre la chiesa, per vivere, memore delle parole del suo Maestro, deve pur saper morire.
Amen.
venerdì, novembre 19, 2010
giovedì, novembre 18, 2010
Il prof Ubiquo
Questo è un blog dove in teoria io manco dovrei scrivere, con tutti i bravi e ottimi autori che ci sono, in teoria. Poi alla fine resto solo e vi annoio coi fatti miei.
Come insegnante - forse non sapete che faccio l'insegnante - mi toccano 18 ore di lezione alla settimana. Che non sono "18 ore di lavoro" come crede gente. Il lavoro è tutt'intorno: preparare le lezioni, correggere, ecc. Certe volte anzi l'ora di lezione è il momento in cui ti rilassi. Comunque.
Questa settimana è successa una cosa strana. Alla fine di mercoledì ho contato quante ore di lezione avevo fatto. Stavo a 16. Uhm. Mercoledì è abbastanza presto, nella settimana.
Anche perché più di 17 la mia scuola non le fa (nella 17ma ora avevo i colloqui coi genitori, a un certo punto mi girava la testa, fortuna che ero a pochi cm. dalla macchinetta del caffè).
16h in tre giorni ha da essere il mio record. Ma la cosa incredibile è che sono riuscito a metterci dentro anche uno sciopero. Cioè, è andata così: il mio sindacato ha questa politica di scioperi a singhiozzo che io non discuto perché contrariamente a quello che si crede, io non è che abbia voglia di discutere su tutto (anzi a volte chiuso il blog non ho più voglia di discutere di niente). E quindi la segretaria a un certo punto mi fa: "ma lei lo fa lo sciopero di martedì?" (Notate che lei non dovrebbe chiedermelo e io non sarei tenuto a risponderle, ma ok).
E io: "Certo. Però mi sa che è in un'ora in cui io non ho lezione".
"Allora non lo fa".
"No, voglio farlo lo stesso".
"Ma non le conviene".
"E invece voglio farlo".
"Aderisce?"
"Aderisco!"
Il giorno dopo mi chiedono se posso sostituire per un'ora una che ha il bimbo con l'influenza, e io come no, pagatemi e vi faccio tutto, tanto ho un'ora buca. Dimenticandomi che proprio in quell'ora lì stavo scioperando.
La conclusione è che ho fatto un'ora di sciopero e un'ora di straordinario negli stessi sessanta minuti, che è una cosa che io stesso non so come interpretare. Forse se aveste l'ano e il membro virile più vicini, nel vostro organismo; se poteste fottervi concretamente da soli, provando in un contempo gioia e afflizione, ecco, forse capireste come a volte io mi sento.
Come insegnante - forse non sapete che faccio l'insegnante - mi toccano 18 ore di lezione alla settimana. Che non sono "18 ore di lavoro" come crede gente. Il lavoro è tutt'intorno: preparare le lezioni, correggere, ecc. Certe volte anzi l'ora di lezione è il momento in cui ti rilassi. Comunque.
Questa settimana è successa una cosa strana. Alla fine di mercoledì ho contato quante ore di lezione avevo fatto. Stavo a 16. Uhm. Mercoledì è abbastanza presto, nella settimana.
Anche perché più di 17 la mia scuola non le fa (nella 17ma ora avevo i colloqui coi genitori, a un certo punto mi girava la testa, fortuna che ero a pochi cm. dalla macchinetta del caffè).
16h in tre giorni ha da essere il mio record. Ma la cosa incredibile è che sono riuscito a metterci dentro anche uno sciopero. Cioè, è andata così: il mio sindacato ha questa politica di scioperi a singhiozzo che io non discuto perché contrariamente a quello che si crede, io non è che abbia voglia di discutere su tutto (anzi a volte chiuso il blog non ho più voglia di discutere di niente). E quindi la segretaria a un certo punto mi fa: "ma lei lo fa lo sciopero di martedì?" (Notate che lei non dovrebbe chiedermelo e io non sarei tenuto a risponderle, ma ok).
E io: "Certo. Però mi sa che è in un'ora in cui io non ho lezione".
"Allora non lo fa".
"No, voglio farlo lo stesso".
"Ma non le conviene".
"E invece voglio farlo".
"Aderisce?"
"Aderisco!"
Il giorno dopo mi chiedono se posso sostituire per un'ora una che ha il bimbo con l'influenza, e io come no, pagatemi e vi faccio tutto, tanto ho un'ora buca. Dimenticandomi che proprio in quell'ora lì stavo scioperando.
La conclusione è che ho fatto un'ora di sciopero e un'ora di straordinario negli stessi sessanta minuti, che è una cosa che io stesso non so come interpretare. Forse se aveste l'ano e il membro virile più vicini, nel vostro organismo; se poteste fottervi concretamente da soli, provando in un contempo gioia e afflizione, ecco, forse capireste come a volte io mi sento.
giovedì, novembre 11, 2010
E guida un'Audi nera
Dev'essere femminista, temo. Filoisraeliana (non necessariamente ebrea, e nel caso comunque non osservante, atea). Dev'essere antipedofila (e chi non lo è), e deve vivere in Veneto. Magari vota Lega o Berlusconi, però ogni tanto posta qualcosa su indymedia.
...eh? no, stavo cercando di immaginarmi il mio nemico perfetto (che non esiste, per fortuna):
"Ora, su quell'articolo del blog dell'unita' ho una chiara opinione: malvagita'. Non c'e' altro modo di descrivere quel che leggo. La persona che scrive questo e' malvagia, abietta, miserabile e meschina"
"Quello che Leonardo e Massimo Fini e tanti altri maschilisti non sanno e’ che il loro problema fondamentale si chiama: assenza di empatia e che questo disturbo psichico secondo Gilbert era quello che accumunava i criminali nazisti."
"i tuoi sogni di pulizia etnica non cacceranno gli ebrei da Israele, che anzi ormai e' piu' anziano della maggioranza degli Stati esistenti sul Pianeta Terra. E tu continuerai a scrivere e pubblicare articoli, che dicono poco sulla realta' del mondo e molto sulle tue fantasie."
Devo aver scritto qualche cazzata più grossa del solito in questi giorni.
...eh? no, stavo cercando di immaginarmi il mio nemico perfetto (che non esiste, per fortuna):
"Ora, su quell'articolo del blog dell'unita' ho una chiara opinione: malvagita'. Non c'e' altro modo di descrivere quel che leggo. La persona che scrive questo e' malvagia, abietta, miserabile e meschina"
"Quello che Leonardo e Massimo Fini e tanti altri maschilisti non sanno e’ che il loro problema fondamentale si chiama: assenza di empatia e che questo disturbo psichico secondo Gilbert era quello che accumunava i criminali nazisti."
"i tuoi sogni di pulizia etnica non cacceranno gli ebrei da Israele, che anzi ormai e' piu' anziano della maggioranza degli Stati esistenti sul Pianeta Terra. E tu continuerai a scrivere e pubblicare articoli, che dicono poco sulla realta' del mondo e molto sulle tue fantasie."
Devo aver scritto qualche cazzata più grossa del solito in questi giorni.
lunedì, novembre 08, 2010
ars longa, Makkox longior
Questa è già vecchia ormai, ma è per segnalare a chi se lo fosse perso che Makkox ha uno spazio sul Post dove nei giorni buoni ne mette anche un paio.
Nel frattempo il Canemucco è arrivato al terzo numero, che è stupendo, come del resto anche il secondo, mentre il primo era appena un capolavoro, e tutto questo in un anno nemmeno. C'è da spaventarsi, davvero, per la quantità e la qualità di quello che sta facendo un singolo uomo. Vien da pensare cosa potremmo fare, tutti, con un po' più di coraggio e di impegno. Probabilmente schifo, la maggior parte, ma comunque.
domenica, novembre 07, 2010
sabato, novembre 06, 2010
giovedì, novembre 04, 2010
Meet el sindich
Questa gara delle escort a chi le spara più grosse è divertente, però non può andare avanti all'infinito. Per dire, quando Ruby trasforma Silvio in un tracannatore compulsivo di Sanbittèr, almeno ha la scusante che è giovane e non conosce ancora i limiti della verosimiglianza.
Ma Nadia Macrì ha 27 anni, e il racconto del suo approccio col sindaco di Parma è un insulto alla nostra intelligenza. Dunque, lei quando ha bisogno di soldi va a Parma dove c'è "un bell'hotel vicino alla stazione". Lei si siede al bar e dopo un po' due signori cominciano a lumarla: uno dei due è il sindaco.
Che se uno ci pensa bene, in effetti, una logica c'è: se sei il sindaco di Pavma e vuoi lumare delle tipe in libertà, quale posto migliore di un bell'hotel vicino alla stazione? Sicuro che se volesse andare in un qualsiasi strip bar tra Fidenza Taro e Cremona, ci troverebbe qualcuno dei suoi elettori. Ma nessun pavmigiano andvebbe mai a dovmive in un albevgo a Pavma (dietvo alla stazione pevdipiù, ovvove). Quindi il sindaco ha campo libero, con il suo fido collaboratore, che manda in avanscoperta.
"Il segretario mi disse che ero stata fortunata, perché quello era il sindaco e che avevo fatto colpo."
Ciao, senti, scusa, ti volevo dire che piaci molto al mio amico...
Come se le escort, anche nel momento più oscuro della loro abiezione, conservassero l'immaginazione puberale da prima nottata in disco... cioè, magari lo ha incontrato veramente, il sindaco, ma se deve ricostruire la storia se ne esce con una favoletta appiccicata con lo sputo. E prendersi un ghost writer? Con quel che vi pagano, in fondo.
Ma Nadia Macrì ha 27 anni, e il racconto del suo approccio col sindaco di Parma è un insulto alla nostra intelligenza. Dunque, lei quando ha bisogno di soldi va a Parma dove c'è "un bell'hotel vicino alla stazione". Lei si siede al bar e dopo un po' due signori cominciano a lumarla: uno dei due è il sindaco.
Che se uno ci pensa bene, in effetti, una logica c'è: se sei il sindaco di Pavma e vuoi lumare delle tipe in libertà, quale posto migliore di un bell'hotel vicino alla stazione? Sicuro che se volesse andare in un qualsiasi strip bar tra Fidenza Taro e Cremona, ci troverebbe qualcuno dei suoi elettori. Ma nessun pavmigiano andvebbe mai a dovmive in un albevgo a Pavma (dietvo alla stazione pevdipiù, ovvove). Quindi il sindaco ha campo libero, con il suo fido collaboratore, che manda in avanscoperta.
"Il segretario mi disse che ero stata fortunata, perché quello era il sindaco e che avevo fatto colpo."
Ciao, senti, scusa, ti volevo dire che piaci molto al mio amico...
Come se le escort, anche nel momento più oscuro della loro abiezione, conservassero l'immaginazione puberale da prima nottata in disco... cioè, magari lo ha incontrato veramente, il sindaco, ma se deve ricostruire la storia se ne esce con una favoletta appiccicata con lo sputo. E prendersi un ghost writer? Con quel che vi pagano, in fondo.
martedì, novembre 02, 2010
the wickedest gift I could give to you
Vi prevengo, io a Ruby mi sto appassionando.
E' preoccupante? Il vecchio stupra-ragazze-morte non mi appassionava, miss Puglia Omicidi non mi appassionava, la mitomarocchina sì. Esplorare il labirinto delle menzogne, il castello di sabbia di una fanciulla che la verità probabilmente nemmeno se la ricorda. Son gusti.
Veniamo alla versione di oggi (la versione di "Oggi", ahah). No more Clooney, no time for Canalis, sono cose che ai magistrati non avrebbe mai raccontato (sì, come no, se li sarà inventati D'Avanzo, me lo immagino: "adesso ci aggiungo una cosa verosimile... George Clooney"). Ormai è assodato che Ruby ha visto Silvio una volta sola (poche ore fa diceva ancora di averlo visto due), in una famosa "cena tricolore". Oh, magari è vero. Di quella cena Ruby ricorda tutto: com'era vestita e acconciata, le portate, gli ospiti... però, se non sbaglio, l'unico dettaglio che non si sapeva già è la statua di superman-Silvio (che sembra il sogno di un lettore del Giornale con la digestione pesante; sul serio, scommetto qualcosa che se la statua esiste davvero è la versione 3d di una caricatura di Vasinca).
Ma arriviamo al clou: l'infamous bunga bunga. Adesso è tornato a essere una barzelletta. Cioè, non c'è nessuna orgia: a un certo punto le ragazze seguono Silvio nel salotto e lui racconta la barzelletta. Fine. Anzi no, perché qui la ragazza, nel tentativo di tenere insieme almeno due delle versioni che ha già dato, crea una scena incredibile:
"Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del bunga bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io".
Allora, lasciamo stare la cosa curiosa per cui prima sei un'invitata e poi diventi una cameriera: ma quanti cacchio di sanbitter si può bere Silvio Berlusconi in un dopocena, e soprattutto: quanti cacchio di sanbitter si può bere mentre racconta una barzelletta?
Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no.
...e ti credo. Probabilmente stava per cominciare la gara di rutti. Però prima di andar via Silvio la porta "al piano di sopra" dove ha un ufficio (e vabbè). Qui SB si prodiga, tira fuori 7000 euro così, senza chiedere nulla in cambio. Ora, è talmente assurdo che ci sta. Secondo me SB è davvero il tipo che se gli dicono: la tal ragazza ha dei problemi, lui apre un cassetto, che ci trova? settemila euro? ma neanche li conta. Poi magari fa il pulcioso con le tartarughine.
Ricapitolando: la prima parte del racconto è abbastanza precisa (notare il ruolo intermediario dell'amica brasiliana, che è l'unica a sapere dove stanno andando). L'ultima parte sostanzialmente verosimile. In mezzo c'è un raccordo mancato, una scena senza senso (l'overdose di sanbitter), che è come la dissolvenza incrociata di due versioni non credibili e sovrapposte. Vediamo come andrà domani - magari non era un sanbittèr e magari non era solo una barzelletta.
E' preoccupante? Il vecchio stupra-ragazze-morte non mi appassionava, miss Puglia Omicidi non mi appassionava, la mitomarocchina sì. Esplorare il labirinto delle menzogne, il castello di sabbia di una fanciulla che la verità probabilmente nemmeno se la ricorda. Son gusti.
Veniamo alla versione di oggi (la versione di "Oggi", ahah). No more Clooney, no time for Canalis, sono cose che ai magistrati non avrebbe mai raccontato (sì, come no, se li sarà inventati D'Avanzo, me lo immagino: "adesso ci aggiungo una cosa verosimile... George Clooney"). Ormai è assodato che Ruby ha visto Silvio una volta sola (poche ore fa diceva ancora di averlo visto due), in una famosa "cena tricolore". Oh, magari è vero. Di quella cena Ruby ricorda tutto: com'era vestita e acconciata, le portate, gli ospiti... però, se non sbaglio, l'unico dettaglio che non si sapeva già è la statua di superman-Silvio (che sembra il sogno di un lettore del Giornale con la digestione pesante; sul serio, scommetto qualcosa che se la statua esiste davvero è la versione 3d di una caricatura di Vasinca).
Ma arriviamo al clou: l'infamous bunga bunga. Adesso è tornato a essere una barzelletta. Cioè, non c'è nessuna orgia: a un certo punto le ragazze seguono Silvio nel salotto e lui racconta la barzelletta. Fine. Anzi no, perché qui la ragazza, nel tentativo di tenere insieme almeno due delle versioni che ha già dato, crea una scena incredibile:
"Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del bunga bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io".
Allora, lasciamo stare la cosa curiosa per cui prima sei un'invitata e poi diventi una cameriera: ma quanti cacchio di sanbitter si può bere Silvio Berlusconi in un dopocena, e soprattutto: quanti cacchio di sanbitter si può bere mentre racconta una barzelletta?
Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no.
...e ti credo. Probabilmente stava per cominciare la gara di rutti. Però prima di andar via Silvio la porta "al piano di sopra" dove ha un ufficio (e vabbè). Qui SB si prodiga, tira fuori 7000 euro così, senza chiedere nulla in cambio. Ora, è talmente assurdo che ci sta. Secondo me SB è davvero il tipo che se gli dicono: la tal ragazza ha dei problemi, lui apre un cassetto, che ci trova? settemila euro? ma neanche li conta. Poi magari fa il pulcioso con le tartarughine.
Ricapitolando: la prima parte del racconto è abbastanza precisa (notare il ruolo intermediario dell'amica brasiliana, che è l'unica a sapere dove stanno andando). L'ultima parte sostanzialmente verosimile. In mezzo c'è un raccordo mancato, una scena senza senso (l'overdose di sanbitter), che è come la dissolvenza incrociata di due versioni non credibili e sovrapposte. Vediamo come andrà domani - magari non era un sanbittèr e magari non era solo una barzelletta.
Forse ci è, forse ci fa, comunque ci offende
Siete liberi di considerare l'ultima trita uscita di Berlusconi ('meglio puttanieri che gay'), come
(a) lo sprovveduto delirio di un vecchietto sotto stress che non sa più dov'è e cosa fa;
(b) la fredda esecuzione di uno schema studiato a tavolino, il botto che dà inizio a una campagna elettorale 2011 che prevede l'arretramento della retorica PdL sulla linea paliniana: e quindi tasse brutto, ricerca scientifica brutto, gay brutto.
Può essere sia (a) che (b) e, come spesso accade a Berl, può anche essere (a) e (b) insieme. Io mi limito a osservare come il giorno dell'orgoglio omofobo al governo sia caduto proprio il 2 novembre. A 35 anni dall'assassinio Pasolini, essere gay in Italia è ancora un grosso problema.
lunedì, novembre 01, 2010
"everybody kills Hitler on their first trip"
Meraviglioso raccontino sui viaggi nel tempo (in inglese) (via Attivissimo).
venerdì, ottobre 29, 2010
mercoledì, ottobre 27, 2010
mercoledì, ottobre 20, 2010
more carpifacts (e dintornifacts)
domenica, ottobre 17, 2010
mercoledì, ottobre 13, 2010
Ritorno all'epoca pre-antibiotica
Il tifo è una malattia ubiquitaria, diffusa nei paesi a basse condizioni igienico sanitarie; il contagio è interumano per via oro-fecale.
venerdì, ottobre 08, 2010
martedì, ottobre 05, 2010
Un grande 2010
Per la comunità gay, o più in generale non-etero, che quest'anno in Italia ha perso quest'uomo
e ha guadagnato questo:
Meglio di così, era difficile.
lunedì, ottobre 04, 2010
domenica, ottobre 03, 2010
Osservare Maroni
Andando così un po' a naso dovrebbero mancare pochi giorni o forse poche ore all’ ufficializzazione del fatto che il presunto attentato a Belpietro è una patacca inventata da un capo scorta che si riteneva sottovalutato dal ministero.
A quel punto si renderà necessario un osservatorio ufficiale sugli allarmi antiterrorismo del ministro Maroni. A che quota siamo? 15? 18 ? Qualcuno ha voglia di approfondire? Io no, sono pigro.
giovedì, settembre 30, 2010
ll sesso e la ragazza single
Su youtube credo che ci sia tutto - è un film assurdo. Comincia comedy, ma contiene elementi slapstick che nel finale prendono il sopravvento. A un certo punto ci sono scimmie allo zoo che passano noccioline a Tony Curtis, e una palla di piombo da una tonnellata che distrugge uno studio psichiatrico. E' la risposta (schizoide) di Hollywood al successo di un saggio che anticipa tutta la chick-lit, Sex And The Single Girl. In Italia libro e film presero il titolo shock Donne v'insegno come si seduce un uomo.
martedì, settembre 28, 2010
Cominciamo a riflettere sull'eventualità di lasciare un po' di internet anche ai non carpigiani
Forse i carpigiani non dovrebbero più andarci alla Blogfest - o andarci travestiti da ticinesi - passaporti falsi, cose del genere - l'accento comunque li fregherebbe.
Non è una questione di spocchia, è che sta diventando troppo facile - sei carpigiano? Hai un blog? Ok, lasciati amare. Una volta ero a un convegno, a Roma. Parlavo di guerre mondiali, avanguardie storiche, roba pesante. La gente rideva e applaudiva, sembrava Zelig, ma cazzo avrete da ridere pensavo io. Ma sai, con quell'accento lì, hahaha, che spasso che sei.
Vien voglia di prenderli tutti a calci in culo, ma lo sapete chi siamo noi veramente? Abbiamo inventato il fascismo agrario, noi, e tante altre cose. Abbiamo una percentuale di teste di cazzo pro capite che non potete nemmeno immaginare. E loro Hahaha, ma Pucci, possiamo abbracciarti pagando?
Come forse qualcuno già sa, il vincitore morale della Blogfest è il carpigiano che scrive su Piste e che non sono io. Costui, dopo un'ora e mezza di camp, ovvero chiacchiere all'aria aperta, se ne arriva, tira fuori dalla giacca della laurea il suo discorso, e si mette a leggerlo, in dispregio del fondamentale principio di tutti i convegni: Primo Non Leggere! La gente si addormenta appena sente il fruscìo della pagina sul leggìo! Di' qualsiasi cazzata ma dilla a braccio! No, lui non solo legge, ma legge sempre le stesse frasi aggiungendo variazioni minimali. Bordone, che passa di lì per caso, si sintonizza sull'accento, fornisce le coordinate geografiche, analizza i probabili ispiratori, e conclude diagnosticando una paratassi emilianoide di derivazione paolonoriana. Pare abbia un blando effetto ipnotico e dia dipendenza. Nel frattempo la gente si è messa ad applaudire, così, tra una frase e l'altra. Many non alza neanche gli occhi dal foglietto. Il pubblico ride, piange dal ridere, lo ama, sogna di avere figli con lui e di chiamarli con buffi nomi emiliani (Wainer, Ivo, Henghel, Jaures, ahahah, che sagome che siete).
Mi macero nell'invidia. Insomma, questo arriva, legge da un foglietto, e produce l'intervento più vivace di tutta la baracca. Ma è troppo facile così, l'anno prossimo almeno prova a fare un accento diverso. Prova il bresciano, secondo me ti tirano le sedie. L'invidia mi dà al cervello e comincio a fantasticare di affittare Villa Sorra e girare Le 120 Giornate di Sodoma II ("oggi col 25% di merda in più") tutto in dialetto della bassa, coi magliari carpigiani che passano il tempo a suppliziare giovinetti innocenti. E' ora di dire basta a questo orsacchiottismo emiliano, di recuperare quell'elemento stronzo e paranoide che è pure parte importante della nostra cultura, come ben sapeva Ferretti prima di innamorarsi del suo cavallo (ma forse anche dopo, infatti in Sodoma II non ci starebbe male il cavallo di Ferretti, se non addirittura Ferretti, insomma parliamone).
Non è una questione di spocchia, è che sta diventando troppo facile - sei carpigiano? Hai un blog? Ok, lasciati amare. Una volta ero a un convegno, a Roma. Parlavo di guerre mondiali, avanguardie storiche, roba pesante. La gente rideva e applaudiva, sembrava Zelig, ma cazzo avrete da ridere pensavo io. Ma sai, con quell'accento lì, hahaha, che spasso che sei.
Vien voglia di prenderli tutti a calci in culo, ma lo sapete chi siamo noi veramente? Abbiamo inventato il fascismo agrario, noi, e tante altre cose. Abbiamo una percentuale di teste di cazzo pro capite che non potete nemmeno immaginare. E loro Hahaha, ma Pucci, possiamo abbracciarti pagando?
Come forse qualcuno già sa, il vincitore morale della Blogfest è il carpigiano che scrive su Piste e che non sono io. Costui, dopo un'ora e mezza di camp, ovvero chiacchiere all'aria aperta, se ne arriva, tira fuori dalla giacca della laurea il suo discorso, e si mette a leggerlo, in dispregio del fondamentale principio di tutti i convegni: Primo Non Leggere! La gente si addormenta appena sente il fruscìo della pagina sul leggìo! Di' qualsiasi cazzata ma dilla a braccio! No, lui non solo legge, ma legge sempre le stesse frasi aggiungendo variazioni minimali. Bordone, che passa di lì per caso, si sintonizza sull'accento, fornisce le coordinate geografiche, analizza i probabili ispiratori, e conclude diagnosticando una paratassi emilianoide di derivazione paolonoriana. Pare abbia un blando effetto ipnotico e dia dipendenza. Nel frattempo la gente si è messa ad applaudire, così, tra una frase e l'altra. Many non alza neanche gli occhi dal foglietto. Il pubblico ride, piange dal ridere, lo ama, sogna di avere figli con lui e di chiamarli con buffi nomi emiliani (Wainer, Ivo, Henghel, Jaures, ahahah, che sagome che siete).
Mi macero nell'invidia. Insomma, questo arriva, legge da un foglietto, e produce l'intervento più vivace di tutta la baracca. Ma è troppo facile così, l'anno prossimo almeno prova a fare un accento diverso. Prova il bresciano, secondo me ti tirano le sedie. L'invidia mi dà al cervello e comincio a fantasticare di affittare Villa Sorra e girare Le 120 Giornate di Sodoma II ("oggi col 25% di merda in più") tutto in dialetto della bassa, coi magliari carpigiani che passano il tempo a suppliziare giovinetti innocenti. E' ora di dire basta a questo orsacchiottismo emiliano, di recuperare quell'elemento stronzo e paranoide che è pure parte importante della nostra cultura, come ben sapeva Ferretti prima di innamorarsi del suo cavallo (ma forse anche dopo, infatti in Sodoma II non ci starebbe male il cavallo di Ferretti, se non addirittura Ferretti, insomma parliamone).
venerdì, settembre 24, 2010
Death of a Clown
Mi dispiace non aver trovato qualcosa da dire sulla Mondaini, mentre con suo marito mi era uscito tutto spontaneo. Era una grande artista, e per molto tempo ho creduto di ridere soprattutto per lei. Crescendo, riflettendoci sopra, mi sono accorto che invece ridevo per Vianello. Ma è forse una questione di età, come con Tom e Jerry (qui Cragno dissente): fino a una certa età tifi Jerry, poi cresci e passi a simpatizzare con Tom. La Mondaini era la ragazza simpatica, pura, sognatrice; Vianello il realista infingardo. All'inizio era normale prendere le parti di lei. Molto prima della trasfigurazione in Sbirulino (che onestamente mi inquietava), Sandra Mondaini era, nella coppia dei clown, l'Augusto; mentre Raimondo era un Bianco passivo aggressivo; non autoritario, ma perfido.
Con gli anni credo di avere assistito a un rovesciamento, che non era consapevole, ma in gran parte causato dall'invecchiamento. La Mondaini lo subiva di più e tendeva a fossilizzarsi nel principio di realtà: tutto era Barba e Noia. A movimentare casa Vianello doveva pensarci Raimondo, con le sue tresche immaginose e patetiche. Alla fine il vero pagliaccio era diventato lui, e a sbuffare era lei.
Fa un certo effetto a pensarci bene: ogni rapporto di coppia è in qualche misura una follia a due. Tempo al tempo e ci si ritrova a scambiarsi le parti. Io sarò te, tu sarai me, non mi sono ancora abituato all'idea.
Con gli anni credo di avere assistito a un rovesciamento, che non era consapevole, ma in gran parte causato dall'invecchiamento. La Mondaini lo subiva di più e tendeva a fossilizzarsi nel principio di realtà: tutto era Barba e Noia. A movimentare casa Vianello doveva pensarci Raimondo, con le sue tresche immaginose e patetiche. Alla fine il vero pagliaccio era diventato lui, e a sbuffare era lei.
Fa un certo effetto a pensarci bene: ogni rapporto di coppia è in qualche misura una follia a due. Tempo al tempo e ci si ritrova a scambiarsi le parti. Io sarò te, tu sarai me, non mi sono ancora abituato all'idea.
lunedì, settembre 20, 2010
Veltroni è libero di fare una corrente, ma
1) Possiamo chiamarla corrente? E' da più di dieci anni che organizzate associazioni, fondazioni, comitati, piripacchi, e per prima cosa spiegate che "non è una corrente". Ma che male c'è? La DC aveva le correnti e governava, il PCI non aveva le correnti ma alla fine praticamente le aveva lo stesso; il PSI aveva le correnti, poi un tizio se le è mangiate e la digestione non fu buona. Non c'è niente di male. Anche perché insomma, già volete il bipartitismo, poi all'interno dei partiti non ammettete nemmeno le correnti... in teoria, insomma, tutta la politica si ridurrebbe a un pulsante on/off: o sei con Berlusconi o sei con Bers... Veltr... o sei contro Berlusconi. Mi sembra molto riduttivo e soprattutto non mi sembra coerente con quello che state combinando.
2) Esiste la disciplina di partito? No, non esiste. D'altro canto non esiste neanche la tessera del partito, quindi... Stiamo a discutere di Veltroni, ma persino il vicesindaco del paesino può benissimo scrivere una letterina in cui smerda il segretario nazionale, e vedrai che qualcuno gliela pubblica. E il vicesindaco non verrà neanche espulso. Perché è così, la postdemocrazia: partito liquido, massima visibilità agli scazzi, minima visibilità al gruppo dirigente democraticamente eletto. No, ma avanti così. Poi il problema è di Bersani che non si fa sentire.
3) Gran parte del blurb intorno al PD non deriva dal lavoro parlamentare che fa il PD, o dalle proposte concrete che fa il PD, ma dalle critiche che qualsiasi piripacchio si sente libero di fare alla dirigenza del PD. (Prendi Civati). Anche quando tg e giornali non sono apertamente ostili, sono comunque più affascinati dalle polemiche che dai contenuti. Bersani non ha nemmeno un organo di stampa che dia un'immagine di quello che il partito fa. Io ci penserei. E tessererei. Ed espellerei i troll. Sennò siamo a livello indymedia.
4) Tornando a Veltroni: sul serio qualcuno se lo fila ancora? Può darsi che vivendo praticamente su internet io non sia a conoscenza di sacche della popolazione che vivono, boh, nelle fogne di Roma, recitando a memoria Noi e la Scoperta dell'Alba, sgranocchiando popcorn di festival passati, aspettando un segnale per risalire in superficie. Ma è lecito dubitarne? Insomma, il popolo veltroniano potrebbe battere un colpo da qualche parte? Perché su internet appena uno dice Velt.... parte un bordone di fischi. Però magari il Paese reale è diverso.
5) Veltroni poi capisco che possa vivere in una dimensione alternativa in cui è uno scrittore amato e popolare e la ggente non vede l'ora di votarlo. Ma quei settanta parlamentari lì, dove vivono, esattamente? Se volevano davvero fare una corrente credibile, con tutta la voglia di facce nuove che c'è, possibile che abbiano pensato razionalmente di puntare sul cavallo più spompato della politica italiana? Voglio dire, da qualche parte se cercate bene c'è ancora De Mita. Andreotti. Cirino Pomicino da che parte sta? La butto lì: Francesco De Lorenzo?
6) Il documento manco l'ho letto, per dire la serietà dell'analisi. Ma a questo punto non conta. Non leggerei un documento di Gengis Khan sulla pace nel mondo, non leggerò un documento di Veltroni su (tiro a caso) rinnovare a sinistra col bipartitismo ma anche con un leader fuori dal PD. Le persone si giudicano dai risultati, e nel caso di WV ho già abbastanza risultati per fornire un giudizio.
2) Esiste la disciplina di partito? No, non esiste. D'altro canto non esiste neanche la tessera del partito, quindi... Stiamo a discutere di Veltroni, ma persino il vicesindaco del paesino può benissimo scrivere una letterina in cui smerda il segretario nazionale, e vedrai che qualcuno gliela pubblica. E il vicesindaco non verrà neanche espulso. Perché è così, la postdemocrazia: partito liquido, massima visibilità agli scazzi, minima visibilità al gruppo dirigente democraticamente eletto. No, ma avanti così. Poi il problema è di Bersani che non si fa sentire.
3) Gran parte del blurb intorno al PD non deriva dal lavoro parlamentare che fa il PD, o dalle proposte concrete che fa il PD, ma dalle critiche che qualsiasi piripacchio si sente libero di fare alla dirigenza del PD. (Prendi Civati). Anche quando tg e giornali non sono apertamente ostili, sono comunque più affascinati dalle polemiche che dai contenuti. Bersani non ha nemmeno un organo di stampa che dia un'immagine di quello che il partito fa. Io ci penserei. E tessererei. Ed espellerei i troll. Sennò siamo a livello indymedia.
5) Veltroni poi capisco che possa vivere in una dimensione alternativa in cui è uno scrittore amato e popolare e la ggente non vede l'ora di votarlo. Ma quei settanta parlamentari lì, dove vivono, esattamente? Se volevano davvero fare una corrente credibile, con tutta la voglia di facce nuove che c'è, possibile che abbiano pensato razionalmente di puntare sul cavallo più spompato della politica italiana? Voglio dire, da qualche parte se cercate bene c'è ancora De Mita. Andreotti. Cirino Pomicino da che parte sta? La butto lì: Francesco De Lorenzo?
6) Il documento manco l'ho letto, per dire la serietà dell'analisi. Ma a questo punto non conta. Non leggerei un documento di Gengis Khan sulla pace nel mondo, non leggerò un documento di Veltroni su (tiro a caso) rinnovare a sinistra col bipartitismo ma anche con un leader fuori dal PD. Le persone si giudicano dai risultati, e nel caso di WV ho già abbastanza risultati per fornire un giudizio.
Dopo 11 secoli
Dice che quest'anno, alla celebrazione di Carpi, partecipa anche il Vescovo. Non dice, ma l'ho letto sul giornale l'altro giorno, che è la prima volta.
Dice quell'altro, invece, che quest'anno, alla celebrazione di Roma, non partecipa la Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni. Però ci son quei baldi giovini di Militia Christi.
domenica, settembre 19, 2010
Zerbini e calpestatori di
Comunque, caro sindaco di Adro, ho una domanda da farti:
quegli zerbini lì, col sole delle Alpi, non è che te ne avanza un po'? Specie adesso che Bossi te li farà togliere: se non sapessi dove sbatterli, io un paio te li prenoto.
No, è soltanto che l'idea di calpestare il sacro vessillo dei padani tutte le mattine mi elettrizza. Quando si dice cominciare col piede giusto.
(Ps: Ma quanto sei pirla? Hai messo la tua bandiera su uno zerbino?)
quegli zerbini lì, col sole delle Alpi, non è che te ne avanza un po'? Specie adesso che Bossi te li farà togliere: se non sapessi dove sbatterli, io un paio te li prenoto.
No, è soltanto che l'idea di calpestare il sacro vessillo dei padani tutte le mattine mi elettrizza. Quando si dice cominciare col piede giusto.
(Ps: Ma quanto sei pirla? Hai messo la tua bandiera su uno zerbino?)
venerdì, settembre 17, 2010
Don't feed the Walter
Come molti hanno notato in questi giorni di passione, Veltroni ha perso le elezioni. Le ha perse. Voleva andare da solo. E' andato da solo ma anche con Di Pietro. E ha perso.
Adesso dice che vuole un nuovo Prodi. Tre anni fa c'era ancora quello vecchio. Quello non andava bene, era meglio Veltroni da solo con Di Pietro. Che hanno perso.
Ma ciò è universalmente noto. Quello che forse in questi giorni qualcuno rischia di dimenticarsi, è che Veltroni ha perso anche le primarie successive. Certo, non ha partecipato direttamente. Ma ha appoggiato Franceschini in un modo quasi imbarazzante. Addirittura alla vigilia delle primarie andò da Fazio. In teoria per promuovere un suo libro, in realtà fece un bel comizio pro Franceschini, sulla trasmissione di prima serata più seguita dagli elettori del PD. Poi ci lamentiamo che Berlusconi non rispetta la par condicio, beh: in quell'occasione Veltroni non ha violato nessuna regola scritta. Diciamo che si è un po' pulito il fondoschiena col fair play. Si vede che ci teneva molto alla mission. Che era spiegare all'elettore PD quanto fosse il caso di scegliere Franceschini.
E l'elettore PD, indovinate un po'? Ha scelto Bersani.
Forse dovremmo semplicemente smetterla di parlare di Veltroni, così come dei predicatori evangelici con l'uzzo di bruciare i libri sacri, o dei troll antipedofili. Non dico che non sia divertente, è quel tipo di gente che ti fa dire wtf!, e in fondo cosa c'è di più distensivo e salutare di un sano wtf! quando torni stanco a casa dal lavoro o dallo studio o che ne so. Ma in definitiva ti fanno perdere un sacco di tempo, è un lusso che non possiamo permetterci.
Adesso dice che vuole un nuovo Prodi. Tre anni fa c'era ancora quello vecchio. Quello non andava bene, era meglio Veltroni da solo con Di Pietro. Che hanno perso.
Ma ciò è universalmente noto. Quello che forse in questi giorni qualcuno rischia di dimenticarsi, è che Veltroni ha perso anche le primarie successive. Certo, non ha partecipato direttamente. Ma ha appoggiato Franceschini in un modo quasi imbarazzante. Addirittura alla vigilia delle primarie andò da Fazio. In teoria per promuovere un suo libro, in realtà fece un bel comizio pro Franceschini, sulla trasmissione di prima serata più seguita dagli elettori del PD. Poi ci lamentiamo che Berlusconi non rispetta la par condicio, beh: in quell'occasione Veltroni non ha violato nessuna regola scritta. Diciamo che si è un po' pulito il fondoschiena col fair play. Si vede che ci teneva molto alla mission. Che era spiegare all'elettore PD quanto fosse il caso di scegliere Franceschini.
E l'elettore PD, indovinate un po'? Ha scelto Bersani.
Forse dovremmo semplicemente smetterla di parlare di Veltroni, così come dei predicatori evangelici con l'uzzo di bruciare i libri sacri, o dei troll antipedofili. Non dico che non sia divertente, è quel tipo di gente che ti fa dire wtf!, e in fondo cosa c'è di più distensivo e salutare di un sano wtf! quando torni stanco a casa dal lavoro o dallo studio o che ne so. Ma in definitiva ti fanno perdere un sacco di tempo, è un lusso che non possiamo permetterci.
mercoledì, settembre 15, 2010
I libici che sparano
Devo proprio appartenere a una generazione stramba, se tutte le volte che, negli ultimi giorni, leggo di libici che sparano, mi immagino la scena esattamente così:
martedì, settembre 14, 2010
Sorge Piersilvio
Negli ultimi tempi io (che non sono uno esperto, ogni tanto giova ribadire) sono diventato un sostenitore dell'ipotesi dinastica: dopo Berlusconi ci sarà un altro Berlusconi. Non solo per il gusto della provocazione (ok, anche per quello). Si tratta più che altro dell'esito naturale di una narcisocrazia: SB ha avuto 10 anni di tempo per pensare alla successione, e non lo ha fatto. La fine è una cosa alla quale non riesce a pensare, è uno dei suoi più grandi limiti. Ha bruciato Casini, ora punta a far fuori Fini, domani farà in modo di seccare Tremonti; per tacere di tutte le intelligenze valide che nel '96 ancora lo circondavano e progressivamente sono state soppiantate da nani, ballerine, gerarchi da operetta, tutto un demi-monde che non ha nessuna speranza di sopravvivergli. Nel frattempo però c'è un'azienda che fattura, e che per sopravvivere ha bisogno di mantenere una situazione di monopolio o duopolio in determinate situazioni (raccolta pubblicitaria, palinsesti in chiaro, eccetera). Le aziende tendono, come qualsiasi altro organismo che non sia un partito di sinistra italiano, all'autoconservazione: perciò mi sembra inevitabile che Mediaset cerchi di riempire il vuoto che SB presto o tardi lascerà. Non dico che ce la farà, ma vuoi che non ci provi?
Il problema è che bisogna essere delicati. Per prima cosa, non bisogna offendere SB, che davvero non è in grado di ragionare sulla cosa: lui sconfiggerà il cancro e camperà 120 anni, probabilmente intrattenendo la Trista Mietitrice con sapide freddure. Ma nel frattempo bisogna preparare l'italiano medio. Anche quello milanista col conto mediolanum e l'Amoroso sull'ipod: anche lui, all'idea di Piersilvio o Marina premier non è mica tanto pronto. Ma intanto il tempo passa, e non si arresta una hora(*).
Tutto questo per dire che l'ultimo numero di Chi, in pratica una monografia su "Torso-Nudo" Piersilvio, mi sembra il fatto politicamente più rilevante della settimana: più di un comizio a Mirabello o Venezia (o a Torino, purtroppo).
(*) Venite, venite, grammarnazi.
Il problema è che bisogna essere delicati. Per prima cosa, non bisogna offendere SB, che davvero non è in grado di ragionare sulla cosa: lui sconfiggerà il cancro e camperà 120 anni, probabilmente intrattenendo la Trista Mietitrice con sapide freddure. Ma nel frattempo bisogna preparare l'italiano medio. Anche quello milanista col conto mediolanum e l'Amoroso sull'ipod: anche lui, all'idea di Piersilvio o Marina premier non è mica tanto pronto. Ma intanto il tempo passa, e non si arresta una hora(*).
Tutto questo per dire che l'ultimo numero di Chi, in pratica una monografia su "Torso-Nudo" Piersilvio, mi sembra il fatto politicamente più rilevante della settimana: più di un comizio a Mirabello o Venezia (o a Torino, purtroppo).
(*) Venite, venite, grammarnazi.
Miliardi di pettini attendono miliardi di nodi
Fao, diminuiscono gli affamati
Meno di un miliardo nel mondo
Leggo e non posso impedirmi di pensare: aumenteranno i disoccupati.
"Cattivi, eh?"
Tra Berlusconi e me c'è anche questo problema: lui è un barzellettiere semiprofessionista: ne racconta appena può, quindi è lecito immaginare che le raccolga, le soppesi, scelga le più adatte, magari ha anche uno staff che gliene dovrebbe preparare di fresche.
Io per contro non ascolto spesso barzellette. Non so perché sia così. A un certo punto della mia vita senza che me ne accorgessi tutti gli amici e conoscenti che raccontavano barzellette sono spariti dal mio orizzonte sociale. Oppure continuano a raccontarle quando ci sono io - magari ho una fama di pessimo ascoltatore di barzellette, rido nei momenti sbagliati, che ne so? Insomma, il succo è che io imparerò una barzelletta nuova all'anno. Negli anni buoni.
Ho reso il quadro? Il mio Presidente è un barzellettiere ossessivo. Io per contro negli ultimi dieci anni devo averne imparate cinque o sei.
Ecco, adesso spiegatemi perché ogni volta che una barzelletta di Berlusconi va sui giornali, è una roba vecchia, ma così vecchia che la conoscevo già persino io. Tutte le volte è così. Dico, ma è impressionante.
Sapienza di Gino Bramieri, illuminalo, illuminaci.
Io per contro non ascolto spesso barzellette. Non so perché sia così. A un certo punto della mia vita senza che me ne accorgessi tutti gli amici e conoscenti che raccontavano barzellette sono spariti dal mio orizzonte sociale. Oppure continuano a raccontarle quando ci sono io - magari ho una fama di pessimo ascoltatore di barzellette, rido nei momenti sbagliati, che ne so? Insomma, il succo è che io imparerò una barzelletta nuova all'anno. Negli anni buoni.
Ho reso il quadro? Il mio Presidente è un barzellettiere ossessivo. Io per contro negli ultimi dieci anni devo averne imparate cinque o sei.
Ecco, adesso spiegatemi perché ogni volta che una barzelletta di Berlusconi va sui giornali, è una roba vecchia, ma così vecchia che la conoscevo già persino io. Tutte le volte è così. Dico, ma è impressionante.
Sapienza di Gino Bramieri, illuminalo, illuminaci.
lunedì, settembre 13, 2010
Produrre un testo sacro con google
Il gioco è il seguente: apri Google Scribe e digiti la prima lettera della tastiera, che (in tutto l'universo eccetto la Francia), è Q.
Scribe comincia a darti dei consigli, e tu accetti istantaneamente sempre il primo.
Quando esita, tu aspetti. Se il cursore lampeggia dieci volte senza darti ancora un consiglio, tu procedi con la seconda lettera, che (in tutto il mondo tranne la Francia e un universo parallelo dove la Olivetti ha conquistato il mondo e Steve Jobs ci lavora da fattorino) è la W.
Io sono arrivato fino alla fine della prima riga, che (in tutto l'universo) è P.
L'esperimento non è stato condotto in modo rigoroso, perché il telefono squillava, poi entravano persone in casa stanche per le otto ore, pretendevano di salutarmi, volevano sapere cosa cucinarmi, le solite miserie che non mi consentono di esplorare l'Assoluto della divinità con la concentrazione di un Mosè o un Mohammed. Eppure il risultato senz'altro contiene informazioni sull'Inizio e la Fine di tutte le cose. Si parla esplicitamente di "second ends of the earth", e quel sole che si gira verso il ROSSO è abbastanza inquietante. La fine comincerà a Ginevra?
qid x 7 d after the last dose of the drug
in the treatment of women with a history of the world
and the world of the living environment of the stomach
and the small number of patients with a history
extending back to the original look detail page
of an entry to the Guest Book
remains online at least once a week for the first time in the future
and recommend you to use the same time as the first step
to doing all this and more on Facebook
in the album named after the famous TV show
in the year of the first and second ends of the earth
and the sun you turn RED
and the business community
and the world of the living room
and dining room with a view
to share videos with friends and family
to enjoy user benefits from the use of the Site
and the related services
or any portion is held in the Council Chambers at City Hall
and the Riverside County Sheriff 's Office
for the Coordination of Humanitarian Affairs in Geneva
and elsewhere in our solar system
and the other is a new
and improved version of the page
up there with the best of the best in the world of the living.
Scribe comincia a darti dei consigli, e tu accetti istantaneamente sempre il primo.
Quando esita, tu aspetti. Se il cursore lampeggia dieci volte senza darti ancora un consiglio, tu procedi con la seconda lettera, che (in tutto il mondo tranne la Francia e un universo parallelo dove la Olivetti ha conquistato il mondo e Steve Jobs ci lavora da fattorino) è la W.
Io sono arrivato fino alla fine della prima riga, che (in tutto l'universo) è P.
L'esperimento non è stato condotto in modo rigoroso, perché il telefono squillava, poi entravano persone in casa stanche per le otto ore, pretendevano di salutarmi, volevano sapere cosa cucinarmi, le solite miserie che non mi consentono di esplorare l'Assoluto della divinità con la concentrazione di un Mosè o un Mohammed. Eppure il risultato senz'altro contiene informazioni sull'Inizio e la Fine di tutte le cose. Si parla esplicitamente di "second ends of the earth", e quel sole che si gira verso il ROSSO è abbastanza inquietante. La fine comincerà a Ginevra?
qid x 7 d after the last dose of the drug
in the treatment of women with a history of the world
and the world of the living environment of the stomach
and the small number of patients with a history
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remains online at least once a week for the first time in the future
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venerdì, settembre 10, 2010
giovedì, settembre 09, 2010
2010 Odissea nell'ospizio
(click per ingrandire - liberamente tratto dall'homepage del Corriere.it)
Piergiorgio Paterlini, su Piovono rane, ha una teoria.
Piergiorgio Paterlini, su Piovono rane, ha una teoria.
Ma insomma, perché, perché, perché
Caro Maurizio Crosetti, io ho una modesta teoria: lo fanno perché... è divertente.
E - considerati i loro redditi - non costa nemmeno tanto.
"Al netto di moralismi e pruriti, come mai personaggi che potrebbero avere quasi tutto gratis..."
Ecco, no, questa però bisogna che ce la spieghiamo. Cosa vuol dire "poter avere quasi tutto gratis": che qualsiasi donna che Wayne Rooney incontra per strada non vedrebbe l'ora di copularselo gratis? Ma l'hai guardato in faccia, Rooney? Da vicino? No, da vicino no, è impossibile, le orecchie comunque escono dal campo visivo.
Ma prendi anche Cristiano Ronaldo. Io sono sicuro che ci siano al mondo milioni di persone, uomini o donne, che volentieri intratterrebbero gratis Cristiano Ronaldo. Però se a lui una sera scappa di farsi un idromassaggio insieme a cinque tipe, ecco, secondo me il bacino di interesse cala vertiginosamente. Cioè, non è poi così pieno il mondo di tipe che non vedono l'ora di farsi un idromassaggio con Ronaldo e altre quattro sconosciute. Il mondo, da quel poco che l'ho girato io, non è così: non viviamo in un film porno, anche se sarebbe bello (i primi venti minuti) (no, aspetta, i secondi venti minuti) (e comunque una cosa etero) (no animali) (no giappone che i pixel mi fanno venire il mal di testa) (no, insomma, lasciamo perdere).
"Al netto di moralismi", dici. Ecco: al netto di moralismi, accetta che se a mezzanotte un calciatore ha voglia di scopare, la cosa più comoda non è (1) vestirsi, (2) andare in un locale dove ci saranno comunque rompicoglioni, (3) incontrare quella giusta, che è rimasta lì tutto il tempo al bancone a cercare il principe azzurro, (4) rompere il ghiaccio, ciao, come stai? Forse mi hai già visto a 90° minuto e Controcampo, (5) sedurla (e intanto si sono fatte tipo le tre del mattino), (6) Portarla a casa, (7) Svenire dalla stanchezza, (8) Trovarsela tra i piedi al mattino, (9) Pagare i fotografi comunque appostati. Ma che roba è? E magari al mattino hai allenamento. Ma sul serio uno può essere sinceramente convinto che un calciatore abbia tutto questo tempo, e che questo tempo valga di meno di quelle migliaia di euro che costa una che ti arriva a casa, fa quel che deve fare, saluta e se ne va? Senza che tu ti debba nemmeno alzare da letto? Al netto di ogni moralismo, facciamola finita. La prostituzione esiste perché fornisce servizi economicamente vantaggiosi, Crosetti, se non l'hai capito beato te, probabilmente intorno a casa tua è pieno di tipe in accappatoio che non vedono l'ora di provare il tuo idromassaggio.
E - considerati i loro redditi - non costa nemmeno tanto.
"Al netto di moralismi e pruriti, come mai personaggi che potrebbero avere quasi tutto gratis..."
Ecco, no, questa però bisogna che ce la spieghiamo. Cosa vuol dire "poter avere quasi tutto gratis": che qualsiasi donna che Wayne Rooney incontra per strada non vedrebbe l'ora di copularselo gratis? Ma l'hai guardato in faccia, Rooney? Da vicino? No, da vicino no, è impossibile, le orecchie comunque escono dal campo visivo.
Ma prendi anche Cristiano Ronaldo. Io sono sicuro che ci siano al mondo milioni di persone, uomini o donne, che volentieri intratterrebbero gratis Cristiano Ronaldo. Però se a lui una sera scappa di farsi un idromassaggio insieme a cinque tipe, ecco, secondo me il bacino di interesse cala vertiginosamente. Cioè, non è poi così pieno il mondo di tipe che non vedono l'ora di farsi un idromassaggio con Ronaldo e altre quattro sconosciute. Il mondo, da quel poco che l'ho girato io, non è così: non viviamo in un film porno, anche se sarebbe bello (i primi venti minuti) (no, aspetta, i secondi venti minuti) (e comunque una cosa etero) (no animali) (no giappone che i pixel mi fanno venire il mal di testa) (no, insomma, lasciamo perdere).
"Al netto di moralismi", dici. Ecco: al netto di moralismi, accetta che se a mezzanotte un calciatore ha voglia di scopare, la cosa più comoda non è (1) vestirsi, (2) andare in un locale dove ci saranno comunque rompicoglioni, (3) incontrare quella giusta, che è rimasta lì tutto il tempo al bancone a cercare il principe azzurro, (4) rompere il ghiaccio, ciao, come stai? Forse mi hai già visto a 90° minuto e Controcampo, (5) sedurla (e intanto si sono fatte tipo le tre del mattino), (6) Portarla a casa, (7) Svenire dalla stanchezza, (8) Trovarsela tra i piedi al mattino, (9) Pagare i fotografi comunque appostati. Ma che roba è? E magari al mattino hai allenamento. Ma sul serio uno può essere sinceramente convinto che un calciatore abbia tutto questo tempo, e che questo tempo valga di meno di quelle migliaia di euro che costa una che ti arriva a casa, fa quel che deve fare, saluta e se ne va? Senza che tu ti debba nemmeno alzare da letto? Al netto di ogni moralismo, facciamola finita. La prostituzione esiste perché fornisce servizi economicamente vantaggiosi, Crosetti, se non l'hai capito beato te, probabilmente intorno a casa tua è pieno di tipe in accappatoio che non vedono l'ora di provare il tuo idromassaggio.
mercoledì, settembre 08, 2010
L'orda dei pirla
"le forze politiche hanno una massa d'urto. Pensate se io e Berlusconi portassimo 10 milioni di persone a Roma..."
Guarda, Umberto, se vuoi che ci penso, ci penso. Se tu e Berlusconi portate 10 milioni di persone a Roma (che è una città che ne contiene a stento 3), la prima cosa che succede è una catastrofe umanitaria. Cioè, mettiamo anche che riusciate anche a ficcarli tutti su treni, corriere, aeroplani. Una volta lì comunque essi bloccherebbero la circolazione, che è una cosa che a Roma succede per chiassate di poche centinaia di migliaia di persone. Qualsiasi tipo di organizzazione salterebbe, perché tutti arriverebbero dando per scontato di poter comunicare attraverso le reti di telefonia mobile che invece li lascerebbero a piedi in pochi istanti.
A quel punto, capisci, dieci milioni di italiani a Roma, più i tre milioni di residenti, senza campo col cellulare, cosa farebbero? andrebbero nel panico. I beni di prima necessità comincerebbero a scarseggiare. Un po' di gente forse potrebbe assalire gli automobilisti locali e cominciare un'anabasi, ma probabilmente non riuscirebbe a uscire dall'ingorgo del GRA, e comunque nemmeno la benzina non durerebbe tanto. In realtà sarebbe molto divertente.
Però mi devi spiegare una cosa: com'è che insisti a dire che sei in grado di portare milioni di persone, a Roma (quasi tutti bergamaschi che in trasferta a Brescia già gli viene l'ansia), e non sei nemmeno riuscito a portarne un milione al cinema più vicino a vedere quel cazzo di Barbarossa che hai rotto i coglioni a tutti per farti produrre, e poi niente, flop.
Voglio dire neanche al cinema riesci a portarli, i bergamaschi, neanche al cinema, e dovrebbero venire a Roma perché ce li mandi tu. E c'è gente che ti prende anche sul serio. Ma va', va', Alarico di questi due miei pesanti coglioni. Io un governo tecnico lo farei anche solo per vederti il bluff.
Guarda, Umberto, se vuoi che ci penso, ci penso. Se tu e Berlusconi portate 10 milioni di persone a Roma (che è una città che ne contiene a stento 3), la prima cosa che succede è una catastrofe umanitaria. Cioè, mettiamo anche che riusciate anche a ficcarli tutti su treni, corriere, aeroplani. Una volta lì comunque essi bloccherebbero la circolazione, che è una cosa che a Roma succede per chiassate di poche centinaia di migliaia di persone. Qualsiasi tipo di organizzazione salterebbe, perché tutti arriverebbero dando per scontato di poter comunicare attraverso le reti di telefonia mobile che invece li lascerebbero a piedi in pochi istanti.
A quel punto, capisci, dieci milioni di italiani a Roma, più i tre milioni di residenti, senza campo col cellulare, cosa farebbero? andrebbero nel panico. I beni di prima necessità comincerebbero a scarseggiare. Un po' di gente forse potrebbe assalire gli automobilisti locali e cominciare un'anabasi, ma probabilmente non riuscirebbe a uscire dall'ingorgo del GRA, e comunque nemmeno la benzina non durerebbe tanto. In realtà sarebbe molto divertente.
Però mi devi spiegare una cosa: com'è che insisti a dire che sei in grado di portare milioni di persone, a Roma (quasi tutti bergamaschi che in trasferta a Brescia già gli viene l'ansia), e non sei nemmeno riuscito a portarne un milione al cinema più vicino a vedere quel cazzo di Barbarossa che hai rotto i coglioni a tutti per farti produrre, e poi niente, flop.
Voglio dire neanche al cinema riesci a portarli, i bergamaschi, neanche al cinema, e dovrebbero venire a Roma perché ce li mandi tu. E c'è gente che ti prende anche sul serio. Ma va', va', Alarico di questi due miei pesanti coglioni. Io un governo tecnico lo farei anche solo per vederti il bluff.
martedì, agosto 31, 2010
Via col vanto
B: Un altro viaggio e la mia reputazione è rovinata.
G: Chi ha coraggio fa anche a meno della reputazione.
B: Dite delle cose scandalose voi.
G: So solo che ti stimo.
B: Questa è la tua disgrazia.
...
B: Aspetta, Mu'ammar...Mu'ammar... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?
G: Francamente me ne infischio.
B: Voi non siete un gentil'uomo!
G: E voi non siete una signora! Oh non è un titolo di demerito... le signore non mi sono mai piaciute!
...
B: Troverò un modo per riconquistarlo, dopotutto domani è un altro governo.
G: Chi ha coraggio fa anche a meno della reputazione.
B: Dite delle cose scandalose voi.
G: So solo che ti stimo.
B: Questa è la tua disgrazia.
...
B: Aspetta, Mu'ammar...Mu'ammar... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?
G: Francamente me ne infischio.
B: Voi non siete un gentil'uomo!
G: E voi non siete una signora! Oh non è un titolo di demerito... le signore non mi sono mai piaciute!
...
B: Troverò un modo per riconquistarlo, dopotutto domani è un altro governo.
Sono il pensiero segreto di Bianconi
Sono il pensiero segreto di Bianconi e vi disprezzo, chiunque voi siate.
Vi disprezzo se non mi conoscete, non è colpa vostra ma vi disprezzo lo stesso: vivete nel periodo della storia della musica e del costume che tra vent'anni sarà ricordata come "età di Bianconi", ma voi tristi non sapete, e ascoltate giggidalessio; non è colpa vostra, ma non disprezzarvi mi è impossibile. Voi non sapete, o tristi, cosa ho fatto io in questi anni per la musica italiana. Grazie a me ora le parole sdrucciole rimano con quelle tronche: vi pare una cosa da niente, far rimare "va da sé" con "inevitabilé"? Volevate restare con Mogol e suoi vai che rimano con dai e sai, e giù con più e tu, e te con me e caffè, e salame con verderame? Le note sono sette; le rime della canzone italiana sono pure di meno; nonostante questo io me ne vado in giro con un repertorio di trenta canzoni decentissime scritte quasi tutte negli ultimi cinque anni. Irene Grandi prima di incontrarmi cantava "Amo te e quel sapore che sa di mare"; adesso canta "Tu vuoi vivere così con i vantaggi della civiltà e pontifichi su ciò che ci fa male". Io vi ho arricchito il rimario, il vocabolario e il prontuario degli accordi, ma se ne accorgeranno i vostri nipoti, forse. E forse non mi meriteranno neanche loro.
Vi disprezzo anche se mi conoscete da troppo tempo e i miei ultimi dischi non vi piacciono, o alternativi del cazzo; il vostro snobismo malcelante la sostanziale ignoranza di cose di musica vi impedisce di capire che io sto progredendo in moto rettilineo uniforme, e gli stessi accordi in settima minore diminuita li mettevo dieci anni fa come adesso; l'unica differenza è che oggi ci faccio un po' di soldi e dieci anni no, e ciò vi fa incazzare, alternativi di questo cazzo. Vi scaricate il torrent dei Mistici, ne ascoltate un par di pezzi in cuffia e scrollate la testa, "si è venduto, ha perso il mordente", ecc. ecc.. Poi puntate la sveglia perché domattina, alternativi del cazzo, dovete andare in ufficio; dove dieci anni fa pensavate non sareste mai andati: ed è questo che non mi perdonate, che io sono ancora qui a campare di musica nel 2010, invece di fare la meteora dell'indie che sarebbe tanto piaciuta a voi cazzari del cazzo.
Vi disprezzo anche se siete venuti qui stasera, o giovani fans dei Baustelle; vi disprezzo di un disprezzo a stento contenibile dietro la mia maschera di appendiabiti bohemien, voi che vi bevete trenta mie canzoni decentissime scritte negli ultimi cinque anni, unico briciolo di vitalità della decadente cultura italiana, e le bevete soltanto perché non vedete l'ora di cantare il ritornello che dice emmediemmeà. A un quarto di secolo da Bollicine, c'è ancora gente che si sente trasgrescio se canta a squarciagola la sostanza dopante di moda, e quella gente siete voi, scommetto che siete convinti che la grandezza di Alfred Einstein era mostrare la lingua ai fotografi, ed è così, dunque, io avrei studiato l'arte della fuga e il clavicembalo ben temperato per diventare un imbonitore di bimbiminchia, che tristezza, che sete, voglio bere un'aranciata.
Vi disprezzo se non mi conoscete, non è colpa vostra ma vi disprezzo lo stesso: vivete nel periodo della storia della musica e del costume che tra vent'anni sarà ricordata come "età di Bianconi", ma voi tristi non sapete, e ascoltate giggidalessio; non è colpa vostra, ma non disprezzarvi mi è impossibile. Voi non sapete, o tristi, cosa ho fatto io in questi anni per la musica italiana. Grazie a me ora le parole sdrucciole rimano con quelle tronche: vi pare una cosa da niente, far rimare "va da sé" con "inevitabilé"? Volevate restare con Mogol e suoi vai che rimano con dai e sai, e giù con più e tu, e te con me e caffè, e salame con verderame? Le note sono sette; le rime della canzone italiana sono pure di meno; nonostante questo io me ne vado in giro con un repertorio di trenta canzoni decentissime scritte quasi tutte negli ultimi cinque anni. Irene Grandi prima di incontrarmi cantava "Amo te e quel sapore che sa di mare"; adesso canta "Tu vuoi vivere così con i vantaggi della civiltà e pontifichi su ciò che ci fa male". Io vi ho arricchito il rimario, il vocabolario e il prontuario degli accordi, ma se ne accorgeranno i vostri nipoti, forse. E forse non mi meriteranno neanche loro.
Vi disprezzo anche se mi conoscete da troppo tempo e i miei ultimi dischi non vi piacciono, o alternativi del cazzo; il vostro snobismo malcelante la sostanziale ignoranza di cose di musica vi impedisce di capire che io sto progredendo in moto rettilineo uniforme, e gli stessi accordi in settima minore diminuita li mettevo dieci anni fa come adesso; l'unica differenza è che oggi ci faccio un po' di soldi e dieci anni no, e ciò vi fa incazzare, alternativi di questo cazzo. Vi scaricate il torrent dei Mistici, ne ascoltate un par di pezzi in cuffia e scrollate la testa, "si è venduto, ha perso il mordente", ecc. ecc.. Poi puntate la sveglia perché domattina, alternativi del cazzo, dovete andare in ufficio; dove dieci anni fa pensavate non sareste mai andati: ed è questo che non mi perdonate, che io sono ancora qui a campare di musica nel 2010, invece di fare la meteora dell'indie che sarebbe tanto piaciuta a voi cazzari del cazzo.
Vi disprezzo anche se siete venuti qui stasera, o giovani fans dei Baustelle; vi disprezzo di un disprezzo a stento contenibile dietro la mia maschera di appendiabiti bohemien, voi che vi bevete trenta mie canzoni decentissime scritte negli ultimi cinque anni, unico briciolo di vitalità della decadente cultura italiana, e le bevete soltanto perché non vedete l'ora di cantare il ritornello che dice emmediemmeà. A un quarto di secolo da Bollicine, c'è ancora gente che si sente trasgrescio se canta a squarciagola la sostanza dopante di moda, e quella gente siete voi, scommetto che siete convinti che la grandezza di Alfred Einstein era mostrare la lingua ai fotografi, ed è così, dunque, io avrei studiato l'arte della fuga e il clavicembalo ben temperato per diventare un imbonitore di bimbiminchia, che tristezza, che sete, voglio bere un'aranciata.
giovedì, agosto 26, 2010
Umberto Bossi Luisa Corna e me
Probabile sia successo anche voi almeno una volta negli ultimi tre anni: qualcuno, con l'aria di saperla lunga, vi ha spiegato che Umberto Bossi l'ictus se lo è procurato mentre trascorreva qualche piacevole momento in compagnia di Luisa Corna. Prove? Nessuna. Fonti? Sentita in giro. E ci credi? La gente ci crede. Un po' come quando il più figo della cumpa ti raccontava la torbida liason Barale-De Filippi, che glielo aveva detto un amico che le aveva viste strusciarsi in discoteca (e Costanzo le lumava dal privé, ovviamente). Ecco, al piano di sopra c'era Bossi con la Corna, e nei sotterranei la marmotta che incarta la cioccolata. La gente a queste cose ci vuole credere. Però c'è anche bisogno che qualcuno se le inventi. Già. Chi se le inventa?
Un mese fa (qualcuno ne avrà già sentito parlare) era scoppiato un increscioso caso con indymedia. Un farabutto stava scrivendo cose molto diffamanti su di me, con annesse minacce di morte; e io chiedevo che le rimuovessero, ai sensi della loro policy (e del codice penale). E' una storia lunga che non si è ancora conclusa, quindi non linco niente e vorrei che nessuno lo facesse. La discussione è stata abbastanza tesa. Devo dire che alcuni mi hanno capito. Altri invece no, hanno continuato a spostare la discussione, a parlare di censura, a sentirsi minacciati da me, eccetera. Ma non volevo parlare di questo.
A un certo punto, tra gli interventi, ne è comparso uno abbastanza lungo e motivato che in sostanza spiegava che Indymedia non può controllare il newswire, neanche per evitare di danneggiare i suoi sostenitori (è capitato anche a me di sostenerla, indymedia). Perché altrimenti perderebbe la sua ragion d'essere. Ne ricopio un grosso pezzo, spero che l'autrice/autore non me ne vorrà.
Io ho difeso Indymedia e l'open publishing, tanti anni fa. Mi sembravano cose giuste. Sapevo che un newswire di anonimi era destinato a essere una fogna a cielo aperto, ma credevo che il sistema avesse gli strumenti per regolarsi da solo.
E ci credo ancora. In un qualsiasi forum appena appena decente, oggi, se un tale arrivasse dicendo "sono un infermiere e ho visto Bossi con la Corna", la maggior parte degli utenti gli risponderebbe, semplicemente: pics or it didn't happen. E' così che si è evoluto il sistema: se hai fonti e prove, le citi: sennò stai spammando, trollando, non sei attendibile. Su qualsiasi forum o wiki o blog appena decente questo succede, da anni.
Su indymedia - almeno su un pezzo di indymedia - no. Qualsiasi voce di corridoio va bene. Tizio dice che sei un pedofilo? E' un suo diritto. Ti diamo la libertà di scrivere sotto in piccolo che invece non lo sei, e ringraziaci. Mettiamo in giro le più grossolane leggende urbane degli ultimi anni, e lo rivendichiamo come merito. Se non ci fosse indymedia Gigetto al bar non potrebbe raccontare la favoletta di Bossi che si piglia un colpo mentre si tromba la soubrette, lo trovi giusto? Noi non lo troviamo giusto. Perché dovremmo preoccuparci della reputazione di una soubrette o di un insegnante di scuola? Noi crederemo sempre a qualsiasi letterina anonima, purché sia scritta con una calligrafia femminile e dica che c'è un maschio cattivo che mena. Non sei d'accordo? Probabilmente sei un pedofilo, amico di pedofili, che mena le donne. Almeno, noi stiamo cominciando a pensare che chi scrive così non abbia tutti i torti, però se vuoi puoi provare il contrario. Dai, dimostraci la tua non-pedofilia.
Lo ripeto: non tutti a Indymedia la pensano così, e ne sono contento. Però c'è gente che questo modo di pensare lo rivendica. Ci tengono anche a far capire che non sono neofiti, che c'erano al tempo delle BBS. E insomma, quindici anni fa stavano sulle BBS, ora stanno al bar con Gigetto.
Un mese fa (qualcuno ne avrà già sentito parlare) era scoppiato un increscioso caso con indymedia. Un farabutto stava scrivendo cose molto diffamanti su di me, con annesse minacce di morte; e io chiedevo che le rimuovessero, ai sensi della loro policy (e del codice penale). E' una storia lunga che non si è ancora conclusa, quindi non linco niente e vorrei che nessuno lo facesse. La discussione è stata abbastanza tesa. Devo dire che alcuni mi hanno capito. Altri invece no, hanno continuato a spostare la discussione, a parlare di censura, a sentirsi minacciati da me, eccetera. Ma non volevo parlare di questo.
A un certo punto, tra gli interventi, ne è comparso uno abbastanza lungo e motivato che in sostanza spiegava che Indymedia non può controllare il newswire, neanche per evitare di danneggiare i suoi sostenitori (è capitato anche a me di sostenerla, indymedia). Perché altrimenti perderebbe la sua ragion d'essere. Ne ricopio un grosso pezzo, spero che l'autrice/autore non me ne vorrà.
Se non esistesse Indy, e la sua policy, noi non avremmo saputo nulla delle storie citate, ma nemmeno di tante altre, su aggressioni di fasci, su poliziotti infami, su piccole e grandi ingiustizie, che a metterle in fila ci arrivi al polo.
La storia di Bossi e Luisa Corna è ancora lì
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/572089.php
Con la logica che vorrebbero far passare oggi alcuni compagni in lista (italy), quella notizia andava editata, hiddata, cancellata, perché non verificabile. "L'infermiere" non ci ha mai mostrato un attestato professionale, e allora perché permettergli di infangare la reputazione di quella brava persona di Bossi? E quella della Corna...? Ci pensate alla reputazione della Corna?
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/572089.php
Con la logica che vorrebbero far passare oggi alcuni compagni in lista (italy), quella notizia andava editata, hiddata, cancellata, perché non verificabile. "L'infermiere" non ci ha mai mostrato un attestato professionale, e allora perché permettergli di infangare la reputazione di quella brava persona di Bossi? E quella della Corna...? Ci pensate alla reputazione della Corna?
Su T******* e sull'accusa di filo-pedofilia da lui ricevuta il discorso è lo stesso dei casi precedenti. Indy non può farsi carico di verificare la veridicità di quelle informazioni , può soltanto, e "deve", lasciare a tutti lo spazio di esprimersi e replicare.
E volendo provocare, se un giorno una compagna postasse in maniera anonima (perché non se la sente di venire allo scoperto) di essere stata stuprata da un fascista mettendone nome e cognome lascereste il post visibile? Sì...? Lo spero, altrimenti davvero Indy sarebbe finita.
Ma se a stuprarla fosse stato un compagno, in una serata allegra in un centro sociale? Lascereste lo stesso la sua testimonianza? Pretendereste di verificarla? O peggio, dareste un giudizio sulla tipa dicendo che è chiaro "da come scrive" che è una mitomane e quindi va cancellato il suo post infamante?
Ma se a stuprarla fosse stato un compagno, in una serata allegra in un centro sociale? Lascereste lo stesso la sua testimonianza? Pretendereste di verificarla? O peggio, dareste un giudizio sulla tipa dicendo che è chiaro "da come scrive" che è una mitomane e quindi va cancellato il suo post infamante?
Io ho difeso Indymedia e l'open publishing, tanti anni fa. Mi sembravano cose giuste. Sapevo che un newswire di anonimi era destinato a essere una fogna a cielo aperto, ma credevo che il sistema avesse gli strumenti per regolarsi da solo.
E ci credo ancora. In un qualsiasi forum appena appena decente, oggi, se un tale arrivasse dicendo "sono un infermiere e ho visto Bossi con la Corna", la maggior parte degli utenti gli risponderebbe, semplicemente: pics or it didn't happen. E' così che si è evoluto il sistema: se hai fonti e prove, le citi: sennò stai spammando, trollando, non sei attendibile. Su qualsiasi forum o wiki o blog appena decente questo succede, da anni.
Su indymedia - almeno su un pezzo di indymedia - no. Qualsiasi voce di corridoio va bene. Tizio dice che sei un pedofilo? E' un suo diritto. Ti diamo la libertà di scrivere sotto in piccolo che invece non lo sei, e ringraziaci. Mettiamo in giro le più grossolane leggende urbane degli ultimi anni, e lo rivendichiamo come merito. Se non ci fosse indymedia Gigetto al bar non potrebbe raccontare la favoletta di Bossi che si piglia un colpo mentre si tromba la soubrette, lo trovi giusto? Noi non lo troviamo giusto. Perché dovremmo preoccuparci della reputazione di una soubrette o di un insegnante di scuola? Noi crederemo sempre a qualsiasi letterina anonima, purché sia scritta con una calligrafia femminile e dica che c'è un maschio cattivo che mena. Non sei d'accordo? Probabilmente sei un pedofilo, amico di pedofili, che mena le donne. Almeno, noi stiamo cominciando a pensare che chi scrive così non abbia tutti i torti, però se vuoi puoi provare il contrario. Dai, dimostraci la tua non-pedofilia.
Lo ripeto: non tutti a Indymedia la pensano così, e ne sono contento. Però c'è gente che questo modo di pensare lo rivendica. Ci tengono anche a far capire che non sono neofiti, che c'erano al tempo delle BBS. E insomma, quindici anni fa stavano sulle BBS, ora stanno al bar con Gigetto.
mercoledì, agosto 25, 2010
martedì, agosto 17, 2010
Al primo dispiacere
A distanza di 25 anni i quattro personaggi di questa tavola se ne sono tutti andati; l'ultimo a salutarci è quello che nel 1985 sembrava già avviato al camposanto; il primo è stato proprio Andrea Pazienza.
martedì, agosto 10, 2010
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