Negli ultimi tempi io (che non sono uno esperto, ogni tanto giova ribadire) sono diventato un sostenitore dell'ipotesi dinastica: dopo Berlusconi ci sarà un altro Berlusconi. Non solo per il gusto della provocazione (ok, anche per quello). Si tratta più che altro dell'esito naturale di una narcisocrazia: SB ha avuto 10 anni di tempo per pensare alla successione, e non lo ha fatto. La fine è una cosa alla quale non riesce a pensare, è uno dei suoi più grandi limiti. Ha bruciato Casini, ora punta a far fuori Fini, domani farà in modo di seccare Tremonti; per tacere di tutte le intelligenze valide che nel '96 ancora lo circondavano e progressivamente sono state soppiantate da nani, ballerine, gerarchi da operetta, tutto un demi-monde che non ha nessuna speranza di sopravvivergli. Nel frattempo però c'è un'azienda che fattura, e che per sopravvivere ha bisogno di mantenere una situazione di monopolio o duopolio in determinate situazioni (raccolta pubblicitaria, palinsesti in chiaro, eccetera). Le aziende tendono, come qualsiasi altro organismo che non sia un partito di sinistra italiano, all'autoconservazione: perciò mi sembra inevitabile che Mediaset cerchi di riempire il vuoto che SB presto o tardi lascerà. Non dico che ce la farà, ma vuoi che non ci provi?
Il problema è che bisogna essere delicati. Per prima cosa, non bisogna offendere SB, che davvero non è in grado di ragionare sulla cosa: lui sconfiggerà il cancro e camperà 120 anni, probabilmente intrattenendo la Trista Mietitrice con sapide freddure. Ma nel frattempo bisogna preparare l'italiano medio. Anche quello milanista col conto mediolanum e l'Amoroso sull'ipod: anche lui, all'idea di Piersilvio o Marina premier non è mica tanto pronto. Ma intanto il tempo passa, e non si arresta una hora(*).
Tutto questo per dire che l'ultimo numero di Chi, in pratica una monografia su "Torso-Nudo" Piersilvio, mi sembra il fatto politicamente più rilevante della settimana: più di un comizio a Mirabello o Venezia (o a Torino, purtroppo).
(*) Venite, venite, grammarnazi.
"Le aziende tendono, come qualsiasi altro organismo che non sia un partito di sinistra italiano, all'autoconservazione". Vado a ordinare una targa.
RispondiEliminaio invece volevo istituire una raccolta fondi per la lotta contro i grammarnazi :-)
RispondiEliminaDunque, la vera notizia è che Leonardo legge Chi.
RispondiEliminami fa pena pure la Morte
RispondiEliminaNo, non voglio venire!
RispondiEliminaConfermo. Infatti Chiambretti l'altra sera ha rilanciato il torso nudo in contesto adulatorio.
RispondiEliminaConcordo sulla tremenda previsione della dinastia B.: il nano non può tollerare che a succedergli altri non sia che che un suo quasi-clone (c'è in più qualche centimetro e un suffisso Pier, che era necessario per i libretti al portatore). Ma terrei d'occhio anche Marina, la famosa versione di B. con le tette paventata da Biagi. Male che vada, in tre-quattro anni sarà a capo di Confindustria o Mediobanca. E nei suoi sogni secondo me ogni tanto completa un poker con Luigi papa e Barbara papessa straniera del PD.
RispondiEliminaOps, me ne manca una.