Grândola, città dei Mori
terra di fratellanza
è il popolo che più comanda
dentro di te, o città.
Non sapeva che stava scrivendo la Storia, José "Zeca" Alfonso, quando scrisse Grândola vila morena. All'inizio era soltanto un omaggio a un circolo culturale clandestino sorto in una cittadina dell'Alentejo. Finché – la storia è nota – i reparti dell'esercito che stavano organizzando la rivoluzione la scelsero come segnale per l'insurrezione generale. Si infiltrarono in una radio cattolica di Lisbona e la misero in onda alla mezzanotte e venti minuti del 25 aprile 1974.
A ogni angolo un amico,
su ogni volto l'uguaglianza
Grândola città dei Mori
terra di fratellanza
terra di fratellanza,
Grândola città dei Mori
su ogni volto l'uguaglianza,
è il popolo che più comanda.
Di tutte le rivoluzioni, quella dei Garofani è la più sinistramente simile a un golpe militare. José Alfonso non poteva saperlo, eppure componendo Grândola gli venne naturale scandirla su un passo di marcia inesorabile. La libertà che guida il popolo ha un passo più marziale del solito: viene da lontano, dalle guarnigioni di Angola e Mozambico stanche di guerra, e non sgarra di un battito. Un popolo insorto non marcia così. O dovrebbe?
Ed all'ombra d'una sughera
che non sa più quanti anni ha
giurai d'aver per compagna,
Grândola, la tua volontà.
Grândola, la tua volontà
giurai d'aver per compagna
all'ombra d'una sughera
che non sa più quanti anni ha.
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