Ancora con Christian De Sica mattatore (ripartendo, il suo personaggio sempre diverso sempre uguale, anche da quel film del 2002 e da una scena emblematica a bordo di quell’imbarcazione, dove De Sica si esibiva come cantante in una scena perfetta di doppia seduzione e inganno, di perfida contabilità amorosa, verso la moglie e l’amante sedute allo stesso tavolo, che portava in sé gli sguardi - inestricabili - della verità e della menzogna) e con alcune presenze aliene, come una sempre sorprendente Michelle Hunziker, che trasportano Natale in crociera verso e dentro derive e spazi abitati da corpi cartoon che disegnano istanti di comicità sospesa e immediata. Come ben racconta la scena dell’incidente stradale con l’automobile, sulla quale viaggia la (non) coppia Michelle Hunziker-Fabio De Luigi, a picco sulla scogliera, fonte di reiterate gag stralunate e finali fra i due corpi più stralunati e distratti del film, che non casualmente finiranno più degli altri in una loro intima, esclusiva e multipla deriva: dalla nave all’on the road popolato anche da un massacro alla Tarantino, dall’arena adibita a combattimento di galli alla spiaggia deserta che li accoglie naufraghi per sempre, e ancora e sempre (non) coppia intimamente litigiosa.
(Giuseppe Gariazzo recensisce Natale in Crociera su Sentieri Selvaggi, via Born under punches)
Mi ricorda pericolosamente il personaggio del critico cinematografico in 'Caro Diario' di Nanni Moretti..
RispondiEliminaMoretti: 'Ma quando è cominciato? Quando è cominciato tutto questo?'
Critico: 'Non lo so.'
Moretti: 'Eh? Forse quando hai scritto: “Quel film coreano era un melodramma in costume, vestiti e soprattutto cappelli deliranti, e Superfemminista, fiammeggiante e demoniaco? Girato come se fosse un trip alla Spielberg, entrato nei ritmi e negli spazi futuristi...'
Ripeto, secondo me era ironico.
RispondiEliminaPoi ti parla uno che un anno fa ha scritto una recensione di Commediasexi.