lunedì, novembre 05, 2007

se il nazismo sia genetico

Uno se lo chiede leggendo il testamento spirituale di Filippo Facci.

Wagner. Immersioni. Credeva che suo padre fosse immortale. Tuffarsi da venti metri sugli scogli perché sarebbe piaciuto a Nietzsche (Nietzsche stava in casa a masturbarsi). Femmine a cui si spezza il cuore. Wagner. Gite organizzate a Bayreuth. Vedere Craxi zoppo è un'agonia.

Giuro, anche se non avessi mai visto Facci in effige, anche se egli fosse un rasta etiope, da un lenzuolo così diagnosticherei il nazismo latente. Io, io, io, e la morte, ma la morte non arriva, e allora io, io, io.
Nel frattempo spezzo il cuore a una giornalista, quella va in Afganistan e le sparano, nel giro di pochi mesi, e io continuo a scrivere io, io, io, su giornalacci di carta da culo. Il crepuscolo degli Dei, praticamente.

A Sigfried de noantri, datti pace. Se uno cerca la morte e fa il giornalista, la trova in mezza giornata. Anche in Italia. Se tu non l'hai trovata, se il massimo che hai trovato è qualche decina di querele, mah, forse avevi altre priorità.

9 commenti:

  1. In quel pezzo ci sono almeno un paio di sfondoni che fanno capire che non è affatto il sub esperto che dice di essere.

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  2. beh, ma mica cercava esperienza, lui cercava la muerte.

    (Anche come suicida, tuttavia, resta abbastanza dilettante)

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  3. Mi sono espresso male: "un paio di sfondoni che lo qualificano come millantatore (banfone, in milanese)"

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  4. con Fallopio ce l'hai proprio fonda, eh ;-)

    (gran pezzo, quello, uno dei tuoi migliori)

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  5. Mammamia, che prosa sgradevole. Vorrei vedere poi le tipe col cuore spezzato, chissà che elementi

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  6. Ah, povera. E lui sugli eventi ci sbruffoneggia pure sopra

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  7. no, non ce la faccio a leggermi tutto quel pippone.
    ti credo sulla parola. (ma tu come fai? ancor non sei stanco e/o sazio?) lu

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  8. N.B.: l'espressione esatta con cui il nostro nibelungo ricorda maria grazia cutuli è: "una femmina con cui, a Milano, avevo intrapreso una storia breve, intensa e disordinata"

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