lunedì, ottobre 22, 2007

farsi le saghe

Il dibattito sugli effetti del riscaldamento globale procederebbe più spedito se si potesse di qui in poi ignorare tutti gli articoletti che, con aria saputa, citano i Vichinghi. Come questo del Wall Street Journal, linkato da Wittgenstein con la scusa di 'bilanciare un po' il dibattito'.

I fatto sono ormai noti. Verso l'anno Mille faceva un po' più caldo di prima e i Vichinghi ne approfittarono per scoprire Groenlandia e America. Tempo un paio di secoli e il globo si raffreddò, e i Vichinghi rimasti in quelle terre si estinsero (morirono di fame e di freddo!), perché non si rassegnavano al raffreddamento globale e non volevano campare di pesce come gli eschimesi. Questo prova cosa? Che ci sono civiltà più stupide di altre. Da cosa capisci che una civiltà è stupida? Dal fatto che non si rassegna a cambiare le abitudini neanche quando è piuttosto chiaro che sta cambiando il tempo.

Perché si tirano in ballo quei deficienti dei Vichinghi? Per dimostrare che il riscaldamento globale può avere effetti favorevoli. Il fatto che l'unico esempio che venga in mente sia l'effimera colonizzazione di qualche penisoletta in Canadà (e qualche vinello autoctono inglese, chissà quanto doveva esser buono) depone a favore della malafede di chi continua a scrivere queste cose.

Nell'anno Mille gli esseri umani occupavano una parte risibile della superficie terrestre: in Europa gli insediamenti erano concentrati sui rilievi. Un eventuale innalzamento del livello del mare (se ci fu) non avrebbe fatto molti danni. (Magari interi popoli di polinesiani degli atolli scomparvero nell'Oceano: come possiamo saperlo?)

Nell'Anno Mille i Paesi Bassi non esistevano, per cui il riscaldamento globale non poteva minacciarli. Oggi esistono, sono una delle zone più popolose dell'Europa e del Mondo, e basta un innalzamento di pochi metri per metterle sotto. Cosa vogliamo fare? Regalare un dakkar a tutte le famiglie olandesi e augurar loro buona fortuna sulla Rotta per l'Isola Verde?

Oggi siamo in sei miliardi, e le zone più popolose sono le coste e i tropici. Per lo più non possiamo emigrare come i Vichinghi: in tutto il mondo esiste la proprietà privata, e i canadesi e i russi per quanto ospitali dovranno farci pagare qualcosa. Continuare a farsi le saghe sui Vichinghi è una riprova della stupidità dell'essere umano inteso come genere.

16 commenti:

  1. però non fai giustizia all'articolo, il quale non parla solo dei vichinghi. invita, invece a non farsi prendere dal terrore per una fenomeno che è plausibile che dipenda dall'uomo, ma non sicuro, e che invita a non eccedere in catastrofismi sull'effetto del riscaldamento globale.

    porta anche altri esempi, oltre a quello dei vichinghi - interessante quello sul kilimangiaro - che fanno capire che se molto è (può essere) vero sul riscaldamento globale, altrettanto è propaganda e cattiva scienza.

    d'altra parte, o non credi che l'autore ci abbia davvero lavorato su quegli argomenti, o affermi che è un incompetente; in pratica: dubiti della sua intelligenza o della sua buona fede e questa non è la maniera migliore per fare scienza.

    RispondiElimina
  2. L'articolo dice che il riscaldamento globale probabilmente c'è MA non possiamo essere sicuri che abbia effetti catastrofici. Ma appunto, l'unico effetto "non" catastrofico di un analogo effetto climatico sarebbe la ridicola epopea della scoperta vichinga dell'america.

    Ma in fin dei conti è sempre questione di punti di vista. Perché essere catastrofisti su una guerra termonucleare globale? in effetti farebbe prosperare molte razze di scarafaggi.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. in parte hai ragione. perchè il tuo ragionamento sia corretto, tuttavia, dovresti citare almeno un effetto catastrofico che ha avuto il riscaldamento al tempo dei vichinghi.

    oppure potresti tentare di convincermi (scientificamente, per favore) che il riscaldamento in atto avrà degli effetti catastrofici.

    mi spiego: se ne' la storia ne' i modelli attestano con sicurezza (e nemmeno con estrema probabilità, a dire il vero) la catastroficità del riscaldamento, mi puoi dire perchè ci terrorizziamo? (ammesso che siamo noi a procurarlo).

    vorrei far notare che, personalmente, sono decisamente ecologista e trovo giusta la campagna anti C02 e petrolio etc... questo però non autorizza nessuno a mentire su quello che sappiamo.

    RispondiElimina
  5. Io propongo di lasciare fuori la Storia medievale dal dibattito, perché è assolutamente fuorviante.

    Se c'è stata una fase di riscaldamento globale nell'anno Mille, i suoi effetti sull'umanità non sono stati catastrofici perché in quel periodo l'umanità occupava una minuscola porzione della superficie terrestre, e viveva in modo sostenibile senza utilizzare altre fonti energetiche che non fossero il fieno per gli animali da tiro e qualche mulino.

    (Poi, ripeto: può anche darci che ci siano state catastrofi di cui ignoriamo l'esistenza: se una civiltà occupava degli atolli, e gli atolli sono stati sommersi a causa di un piccolo innalzamento delle coste, a distanza di un millennio sarebbe impossibile accorgersene).

    L'umanità industriale, per come la conosciamo dal Settecento in poi, nell'Anno Mille semplicemente non esisteva. Quindi è inutile farsi le saghe sull'Anno Mille.

    RispondiElimina
  6. ok, lasciamo la storia medievale fuori dal dibattito.

    perchè si argomente che il riscaldamento globale sarà catastrofico?

    quello che dici tu sull'innalzamento del livello delle acque può solo essere vero se si sciolgono i ghiacci continentali dell'antartide, dato che il discioglimento della calotta polare (a nord) non ha alcun effetto sul livello dell'acqua.

    perchè ciò accada, però, è necessario un innalzamento delle temperature medie ben al di sopra dei 4 o 5 gradi centigradi, dato che bisogna salire sopra gli zero gradi. (a proposito: rileggiti l'esempio sui ghiacci del kilimangiaro per capire quale è la correlazione fra temperatura e discioglimento).

    d'altra parte, da un punto di vista globale, se da una parte si perdesse sulla terra molto terreno abitabile a causa della desertificazione conseguente al riscaldamento (voglio trascurare quella minima dovuta all'innalzamento delle acque che è ridicola), si guadagnerebbe il continente antartide.

    sempre ammesso che siamo noi a far riscaldare il pianeta e non un ciclo solare o whatever. (ti prego, non mi citare al gore come autorità scientifica).

    detto questo, sempre meglio inquinare di meno, in linea di principio, e quindi viva kyoto.

    RispondiElimina
  7. Il riscaldamento globale sarà catastrofico perché ci costringerà a cambiare radicalmente il nostro stile di vita, e gli occidentali per molto meno hanno già dato inizio a due guerre infinite.

    Non puoi dire "tanto perdiamo la Sicilia ma guadagnamo l'Antartide", come se tutto accadesse in un giorno e a tutti i siciliani si potesse dare un lotto recintato al polo sud. Anche se Antartide e Siberia fossero terre analogamente fertili e coltivabili (e sicuramente sono più ricche di risorse prime), si tratta di sconvolgimenti che interesseranno miliardi di persone, e questa per me è già una definizione sufficiente di catastrofe. E' chiaro che ci sarà una corsa all'approvvigionamento (è già iniziata) ed è altrettanto chiaro che alcuni popoli saranno bruscamente tagliati fuori.

    Di qui in poi si vedrà che non sono uno scenziato: perdonami.
    Ma non ho capito perché lo scioglimento della calotta artica non avrebbe relazioni col livello del mare: il ghiaccio sta fermo, l'acqua è libera. Se il ghiaccio si scioglie, abbiamo più acqua, e il livello cresce. Me l'hanno sempre spiegata così sin da bambino, ho capito male?

    Quanto al Kilimangiaro, non ho naturalmente argomenti per confutarlo. Però, per quanto mi riguarda, d'ora in poi i Vichinghi sono una spia di cattiva fede, o perlomeno di mancanza di argomenti.

    RispondiElimina
  8. scusa leo, ma l'articolo linkato da wittgenstein è un ulteriore prova della superiorità della destra conservatrice americana su quella italiana. Il confronto con le posizioni di Franco Battaglia, ospite fisso del Foglio e del Giornale nostrani(oltrechè, purtroppo, della Gazzetta di Modena) è impietoso.

    RispondiElimina
  9. caro leo, i nosti discorsi girano in cerchio e sembrano non star fermi da nessuna parte.

    "Il riscaldamento globale sarà catastrofico perché ci costringerà a cambiare radicalmente il nostro stile di vita."

    è una risposta tautologica: io voglio sapere che prove ci sono (se ci sono) che veramente accadrà questo sconvolgimento di stili di vita. peraltro, che io sappia, non ci sono osservazioni che dicano che l'antardide si stia sciogliendo.

    quanto al ghiaccio artico: esso galleggia sul mare: una parte è sopra l'acqua e una parte sotto. si può calcolare tramite il principio di archimede che il discioglimento del ghiaccio non porta a variazioni nel livello dell'acqua. puoi provarlo anche a casa: metti dell'acqua in un bicchiere con un cubetto di ghiaccio e segna il livello. aspetta che il ghiaccio si sciolga: il livello sarà rimasto lo stesso.

    quanto allo scioglimento dei ghiacci antartici: mi riservo di scriverci un post e di linkarlo.

    RispondiElimina
  10. "peraltro, che io sappia, non ci sono osservazioni che dicano che l'antardide si stia sciogliendo".

    Ma Dio bonino...
    http://www.sciencedaily.com/releases/2006/10/061016105739.htm
    http://www.antarctica.ac.uk/press/press_releases/press_release.php?id=82
    Potranno essere discutibili (non da me di sicuro), ma sono osservazioni.

    Sulla calotta artica mi sbagliavo, ovviamente, però lì nei pressi c'è anche la Groenlandia che è un altro discorso (ed è un grosso discorso).

    Tautologia è ripetere lo stesso concetto con parole diverse. Io penso di aver dato una definizione (la mia) alla parola catastrofe: se ampi territori diventano inabitabili si verifica una catastrofe. Anche se nel frattempo altri diventano abitabili, perché le emigrazioni sono, storicamente, molto spesso catastrofiche.

    Dopodiché si può discutere se questa catastrofe avverrà o no: va bene. Ma c'è gente che scuote le spalle e sostiene che la catastrofe sia solo una questione di somma algebrica di spazi vivibili: se perdiamo la Catalogna ma guadagnamo la Terra di Baffin la somma è positiva e quindi non succede niente di male. Questa secondo me è malafede.
    A riprova di ciò, dovrebbero citare grandi esempi di migrazioni di massa non catastrofiche: ma appunto, tutto quello che trovano è qualche manciata di Vichinghi. Ed è ridicolo, visto che sappiamo tutti benissimo quale apporto di civiltà abbiamo avuto dalle colonie americane dei Vichinghi.

    In scienze naturali sono una schiappa, e va bene, ma se cercano di coglionarmi con la Storia m'incazzo.

    RispondiElimina
  11. mi vedo costretto a contestare quanto dici riguardo alla tautologia. se dici che il riscaldamento globale sarà catastrofico perchè cambierà completamente i nostri stili di vista, stai semplicemente utilizzando il termine catastrofe nel suo significato arcaico di "grande sconvolgimento"

    d'altra parte, se dici che il riscaldamento globale provocherà grandi migrazioni, allora sbagli: saranno desertificazione o l'inondazione di zone abitabili.

    quindi dovresti dimostrare che il riscaldamento globale provocherà inondazioni e desertificazione.

    tuttavia l'inondazione non è un problema di cui ci dobbiamo occupare, dato che le immagini (che erano presenti anche nel mio sussidiario) di new york sommersa dal mare sono completamente irrealistiche.

    la desertificazione, invece, è un fenomeno complesso che ha molto cause, fra cui quella climatica è quella col peso minore.

    maggiori informazioni sull'ininfluenza dello scioglimento dei ghiacci sul livello del mare,
    qui.

    RispondiElimina
  12. Non sono in grado di contestarti la matematica, ma le trappole di linguaggio sì.

    Io ho chiarito cosa intendo per catastrofe: mi sembra un significato compatibile con quello dei dizionari. Tu lo consideri un "significato arcaico": spiega allora qual dovrebbe essere il significato moderno del termine. Lo spostamento centinaia di migliaia di persone a me sembra sufficientemente catastrofico: ripeto, a memoria d'uomo non ricordo una migrazione di massa che non lo sia stata. Se vuoi un esempio moderno pensa a Israele: gli israeliani non erano tantissimi e hanno occupato la Palestina in modo relativamente graduale, ma è da 60 anni che fanno la guerra. Lo trovo abbastanza catastrofico, è una forzatura? Naturalmente ci sono persone (soprattutto israeliani, ma anche arabi) che nel frattempo hanno migliorato il loro stile di vita.

    "d'altra parte, se dici che il riscaldamento globale provocherà grandi migrazioni, allora sbagli: saranno desertificazione o l'inondazione di zone abitabili."

    Sbaglio? Al massimo ho saltato un passaggio. Mi sembrava chiaro: riscaldamento >> desertificazione e/o inondazione >> migrazioni, guerre, epidemie.

    Tu però alle inondazioni non ci credi. Avresti dimostrato che l'aumento di 1°C innalzerebbe il livello di un mare di 1 cm.
    Sarebbe una scoperta notevole.
    Il primo rilievo che mi viene in mente di farti, peraltro, gioca a mio sfavore: tu hai diviso i metri di cubi di ghiaccio per la superficie degli oceani... ma il volume del ghiaccio solido e il volume dell'acqua non sono uguali (in effetti il volume dell'acqua e inferiore).
    Poi non ho capito se hai tenuto conto dell'albedo.

    RispondiElimina
  13. secondo me ci stiamo parlando addosso senza capirci. lasciamo perdere la questione della tautologia che non è importante.

    alcuni chiarimenti:

    1) non ho tenuto conto dell'albedo, in quanto esso avrebbe un effetto solo nel caso in cui si potesse sciogliere tutto il ghiaccio antartico (cosa che, ammetterai, è impossibile). fino a quando c'è uno strato di ghiaccio superificiale l'albedo non può cambiare.

    2) il fatto che il ghiaccio occupi più spazio dell'acqua (non tanto in piú: il 9% in più) fa solo rivedere al ribasso la stima che ho fatto.

    3) io non affermo di aver dimostrato nulla; ho solo prodotto una possibile stima di quanto ci possiamo aspettare che si alzi il livello del mare.

    a dire il vero sono anche sorpreso, perchè nella stima mentale che avevo fatto ottenevo un risultato molto minore. mi aspettavo qualcosa nell'ordine del decimo di centimetro, invece ne esce qualcosa nell'ordine dei 10 cm. per concludere: ho prodotto questa stima solo per convincerti a discutere di dati e non solo di opinioni generiche, perchè questo mi sembrava il pregio dell'articolo linkato da wittgenstein.

    RispondiElimina
  14. "1) non ho tenuto conto dell'albedo, in quanto esso avrebbe un effetto solo nel caso in cui si potesse sciogliere tutto il ghiaccio antartico".

    Eh no: l'albedo non è un fattore che scatta l'istante dopo che tutti i ghiacci si sono sciolti.
    E' sufficiente che comincino ad affiorare pezzi di terra ferma (ma anche di oceano): in quelle zone il calore aumenta di qualche grado (ed è calore radiale, non atmosferico, se ho capito bene: lo stesso che scioglierebbe i ghiacciai del Kilimangiaro) e il ghiaccio lì intorno si scioglie più rapidamente.
    Questo accade anche nell'artico, e può dare una mano a sciogliere il ghiaccio della Groenlandia.

    RispondiElimina
  15. dopo attenta riflessione (uso il tragitto in bici fino a casa per riflettere su queste quisquilie...) ho capito che l'albedo non ha alcuna rilevanza sulla mia stima per due motivi:

    1) l'albedo è la percentuale di luce solare riflessa, ergo determina solamente quanta dell'energia irraggiata del sole viene trattenuta, o più precisamente: trasformata in energia di qualità più bassa, vedi qui

    se ne conclude che la variazione dell'albedo di alcune zone può solo influire sulla velocità con cui la terra si riscalda, ma non con la quantità di innalzamento dei mari provocato da tale riscaldamento, che era il calcolo che io facevo.

    2) non influisce nemmeno sul riscaldamento, dato che le zone in cui l'albedo cambierebbe sono, per l'appunto, quelle polari, cioè quelle per cui l'irraggiamento solare è minimo. quindi una variazione dell'albedo in tali zone è ininfluente; non mi va di fare i conti di quanto sia ininfluente perchè sono sicuro che è molto ininfluente.

    in conclusione: l'albedo è una variabile climatica irrilevante.

    RispondiElimina
  16. comunque, se vuoi dei buoni argomenti per debellare le mie teorie, ti consiglio di leggere:

    http://www.cfidc.org/opp/jordan.html

    and references therein :-)

    RispondiElimina