venerdì, ottobre 26, 2007

I don't suppose you'll remember me

Per una pura coincidenza, nel pomeriggio più plumbeo della settimana più greve di pioggia, mi accorgo di aver completato il pigrissimo download di Quadrophenia. E francamente non so nemmeno quando mi era venuto in mente di scaricarla, Quadrophenia, e perché.
Magari era curiosità: da quanti anni è che non ascolto un solo pezzo di Quadrophenia? Dieci, quindici? E poi, non mi viene in mente neanche un titolo. Allora schiaccio play, e gosh, mi ritrovo su uno scoglio di Brighton e ho 16 anni. Ecco perché faccio fatica a ricordare anche il cellulare di mia madre. Ecco dov'è tutta quella memoria rigida. Io Quadrophenia la so a memoria.
Tutta. Ogni singola nota. So anche i testi. Can you see the real me? Why should I care? Inside, outside, where have I been, Here by the sea and sand, You stop dancing.

E va avanti, è sempre peggio. La finestra dell'aula dà sul cortile interno e piove e piove e piove. Io sono un deficiente e cerco di fare l'acuto di Daltrey, loooooooove! Reign over meeeeee! Senza accorgerermi che la prof di inglese è appena entrata, ed è proprio lei.

Quando ho deciso di asportarmi la nostalgia, non sapevo che sarebbe successo questo: c'è un altro Vero Me qui dentro, ed è uno sconosciuto in sonno. Riesci a vederlo, dottore? No? Meno male.

1 commento:

  1. ho riletto per l'occasione boldrini e il caso edward cook 1 e 2. Davvero un bel post, uno dei più riusciti. Un vero leonardo.

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