giovedì, aprile 07, 2011

Se questo non è un assassino

Occorre superare diverse inibizioni prima di arrivare a qualificare Roberto “Bobo” Maroni, Ministro dell’Interno e tastierista dei Distretto 51 come assassino.

Innanzitutto perché fa parte di quel centinaio di parenti virtuali che ci entrano nel tinello tutti i giorni per anni e anni. Ci affezioniamo anche ai peggiori, figurarsi al giovanile musicista soul Bobo Maroni, con quella faccia da compagno di classe che ce l’ha fatta senza per questo aver preso nemmeno un filo di arroganza o supponenza. Poi perché ammettere che gli italiani siano democraticamente governati da un assassino che gode di un largo consenso popolare (peraltro crescente, si dice) è qualcosa che tende a urticare profondamente le coscienze a posto di noi impiegati.

Tuttavia a un esame appena appena un po’ freddo delle cose occorre riconoscere che ci sono circostanze difficili da negare: Roberto Bobo Maroni, Ministro dell’Interno e tastierista dei Distretto 51 è da tanti anni ai vertici assoluti di un partito di governo che

- ha fatto introdurre il reato di clandestinità

- si è accordato con uno stato dittatoriale, la Libia, perché arginasse il flusso di migranti. Costasse quel che costasse

- ha cercato di togliere le cure primarie agli immigrati senza permesso di soggiorno

- ha inaugurato la politica dei respingimenti in acque internazionali

Quest’ultimo punto, del quale è stato ispiratore, Maroni lo rivendica come uno dei maggiori successi del governo.

Occorre qui sottolineare come i respingimenti siano avvenuti nonostante autorevoli pareri abbiano spiegato che costituivano violazione del diritto internazionale e italiano e nonostante autorevoli organizzazioni abbiano invitato l’Italia a non giocare con la vita delle persone. I risultati di questo successo si possono trovare qua e là per la rete (1 , 2 , 3 , 4).

Ecco, ammettiamo pure che Bobo Maroni, Ministro dell’Interno e musicista per passione non sia un assassino. Ma allora come lo definireste voi?

18 commenti:

  1. Non credo che sia tale, ma lo può diventare.
    Voglio dire che se, per ambizione o per causa di forza maggiore si assumono certe responsabilità, il rischio di diventarlo è reale.
    Ad esempio: i nostri soldati sono su fronti di guerra un po ovunque; se periscono, o se uccidono delle persone a causa degli scontri, di chi è la responsabilità? E' la loro in quanto mano armata, ma è anche moralmente, di chi ce li ha mandati a combattere.
    Quindi i rimpatri forzati che hanno causato la morte di molta gente nel deserto, operata da Gheddafi in Libia, è certo responsabilità del rais, ma anche di chi li ha respinti secondo i loro accordi.
    Pensare che avere delegato ad un altro il compito di sistemare della gente respinta, sia un problema solo suo non è vero. La responsabilità è comune.

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  2. E i suoi elettori come li definiremmo, tenendo conto che maroni è tra i più moderati dei suoi?

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  3. Bisognerebbe innanzitutto capire se le morti di questi poveretti siano causate davvero dai respingimenti e non invece, come suggerito un post più sotto, a causa dell'inadeguatezza dei loro mezzi di trasporto

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  4. una persona fortemente confusa, presa nell'oscillante tentativo di accontentare i suoi moderati senza perdere la (splendida-splendente) identità.

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  5. Concordo col giudizio su Maroni, tuttavia sarebbe ingiusto attribuirgli un "merito" che non gli spetta. La politica dei respingimenti la inaugurarono Prodi e Napolitano del 97 col respingimento e affondamento della Kater 1 Rader

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  6. la banalità del male. che può anche assumere le vesti di un tastierista blues-soul. ma lo sa che quella è musica da negri? lo sa che arriva dall'africa? ma poi cosa gliene sbatte a lui?

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  7. Tutti temi interessanti

    Provo a riassumere: chi è responsabile della strage di migranti che da anni si consuma tra il Mediterraneo e l'entroterra nordafricano? Maroni e gli altri che le politiche dei respingimenti hanno voluto, gli elettori che quelle politiche hanno avallato col proprio voto, Gheddafi e il suo regime che fanno il lavoro sporco o i migranti stessi che si muovono con mezzi inadeguati?

    Sparare sul regime di Gheddafi è fin troppo facile: ovvio che quel regime è complice della strage.

    Meno banale è incolpare i migranti. Questi ultimi possono però almeno invocare lo stato di bisogno, che spesso sconfina nella disperazione, che li spinge a muoversi. E chi è disperato gode sempre almeno delle attenuanti generiche. Tuttavia assolverli in massa sarebbe semplicistico: ci sono tra di loro i più e i meno avveduti. E gli sconsiderati. Ma persino gli sconsiderati hanno una grande giustificazione: quella che mettono a repentaglio la propria vita e non quella di altri. E se le cose vanno male, unici tra tutti gli attori della vicenda, pagano il conto fino in fondo.

    Riguardo agli elettori penso tutto il male possibile. Non come singoli individui ovviamente: come singoli sono in maggioranza persone avvedute. Ma come elettori sono rotelline di un ingranaggio deresponsabilizzante che produce la citata banalità del male. Ne accennavo qualche tempo fa, sebbene con tono di provocazione. Personalmente sono convinto che la democrazia elettiva per come la pratichiamo abbia fatto emergere, negli ultimi anni in particolare, tali pecche che necessiteremmo di una profonda riflessione (della quale invece nel dibattito politico non c’è traccia) per arrivare a un cambiamento abbastanza radicale.

    E Maroni? Comunque la si rigiri Maroni è uno degli ispiratori principali di politiche che negli ultimi anni hanno prodotto stragi di umani e se ci fosse un briciolo di giustizia ne dovrebbe un giorno minimamente rispondere.

    Come giustamente viene ricordato anche tanti altri, di tutti gli schieramenti, sono della partita.

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  8. voi siete pazzi... cosa dovremmo fare entrare chiunque vuole vivere in italia ?

    gli diamo un permesso di soggiorno di sei mesi e la Germania e la Francia s'incazzano e non li fanno passare.

    E credete veramente che un qualunque altro governo agirebbe diversamente ?

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  9. tu sei pazzo...cosa dovremmo fare mettere a repentaglio la vita di chiunque provi ad attraversare un confine?

    E credi veramente che un qualunque governo decente agirebbe in questo modo?

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  10. non la mettiamo a repentaglio noi, la mettono a repentaglio loro traversando il mediterraneo, noi andiamo a soccorrerli.

    L'unico modo per non mettere a repentaglio le loro vite sarebbe dire: chiunque venga in Italia puo' starci finché vuole chissenefrega di visti passaporti ed altro. Verrebbero in aereo di linea e non in barcone.

    A parte che non credo che il popolo italiano sarebbe d'accordo con questa politica, noi siamo parte dell'area Schengen e non possiamo agire come cazzo ci pare in questo senso. vedi incazzatura di Francia e Germania perché gli diamo un permesso di sei mesi.

    Poiché ogni governo di spagna, francia, italia agisce in questo modo e ha sempre agito cosi quale che fosse il suo colore e poiché Inghilterra e Germania sono severissime su chi entra da loro (mai sentito parlare dei campi di clandestini sul lato francese dell'eurotunnel perché continuano a cercare di passare in Inghilterra e quelli li bloccano ?)..

    credo che ogni governo decente si comporterebbe cosi

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  11. Bravo, ed è perfettamente quello che s'ha da fare: lasciarli andare dove cazzo vogliono, perché hanno ragione, e che vengano comodi in aereo, come chiunque ha i soldi per il biglietto. E né te né "il popolo italiano" potete fare niente per fermarli.
    Elementare

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  12. Tu hai le tue opinioni io le mie, il micropunto che vorrei puntualizzare è che non parliamo più di : "Maroni assassino" ma di "Popolo Italiano (secondo te) assassino".

    Maroni al massimo obbedisce alla volontà della maggioranza degli elettori (che poi si chiama democrazia).

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  13. Sono abbastanza d'accordo con te anonimo iniziale (ma perchè non vi firmate? così evitiamo tutti questi casi di omonimia) salvo che nei passaggi fondamentali: mi sfugge ad esempio la logica sottesa all'affermazione "tutti i governi fanno così quindi qualsiasi governo decente si comporterebbe così".
    L'aggettivo "decente" infatti sta più o meno nel campo semantico dell'etica. Che notoriamente se ne fotte delle maggioranze, siano governi o elettori.

    Anche affermare che la volontà della maggioranza si chiami democrazia non mi vede per nulla d’accordo. Il fatto che la volontà della maggioranza accantoni quella delle minoranze è semmai il limite storico, necessario o meno se ne può discutere, della democrazia. Non certo la sua essenza.

    Circa le responsabilità di Maroni: quand’anche la maggioranza appoggiasse il suo operato - e questo sarebbe tutto da verificare - in una società gerarchica stare ai vertici comporta qualche onere in più rispetto ai pincopallino qualsiasi

    Ma vorrei dire di più: chi ti dice che abbiamo il diritto di respingere una persona che cerca di attraversare una linea di terra o di acqua? Te lo dice la convinzione che oltre questa linea cominci la tua/nostra proprietà. Ma questa è appunto solo una convinzione, per quanto tenacemente supportata dal diritto del più forte. Ma è accettabile mettere a repentaglio una vita sulla base di una convinzione ? E se fosse una convinzione sbagliata?

    La narrazione prevalente sostiene la tesi dell’invasione di casa nostra da parte di una massa di straccioni per difendersi dai quali è necessario rinchiudersi nella fortezza Europa. Io trovo che questa tesi ci porti verso un’esistenza peggiore in un mondo peggiore. Chiedersi quante persone vorrebbero venire a stabilirsi in Europa e cercare di fare il possibile per accoglierle ci porterebbe invece in direzione opposta. Chissà che un giorno non si decida di percorrere questa strada

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  14. Ciao Cragno.
    sono tutte discussioni molto interessanti e di ampio respiro.
    Secondo me bisogna enfatizzare due punti (per capirci di più):
    - Maroni, se è vero che è coerente con il programma/stile per il quale è stato votato, non dovrebbe deviare da questo. L'intero istituto della democrazia rappresentativa si basa sull'assunto che i rappresentanti sono là proprio perchè non c'è tecnicamente modo di far decidere il popolo direttamente per ciascuna cosa. Questa opzione sarebbe l'ideale puro di democrazia (i cittadini decidono per la cosa pubblica, ognuno con un voto), che è necessario annacquare con un passaggio intermedio di rappresentanza parlamentare. Molto meglio dunque "popolo italiano assassino" che non Maroni. Mi senbra anche molto ma molto meno ipocrita. Prendiamoci le nostre responsabilità invece di incolpare sempre i politici!!!
    - Il discorso dei confini e dei limiti è molto più difficile da discriminare. Da lungo tempo si considera una popolazione che risiede abitualmente in un territorio come "proprietaria" o almeno "affidataria" di quel territorio. E' una cosa che probabilmente ha le sue radici nella stanzialità evolutosi con l'agricoltura (tra 15.000 e 8.000 anni fa, approx.), e quindi abbastanza incastrato nelle più antiche concezioni culturali dell'uomo. Se si accetta questo principio (secondo me non si hanno molte alternative) ne consegue che si accetta la sovranità delle popolazioni residenti. Entrambe le strade che prefiguri sono dunque decisione dei "locali". Sono daccordo su quale percorrere, però.
    Andrea

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  15. Ciao Grufolo,
    credo che la colpa della maggioranza degli italiani sia quella solita delle maggioranze, essenzialmente l'indifferenza (e ribadisco che assolvere Maroni perchè fa solo quello per cui è stato votato sia veramente dura)

    Mutatis mutandis mi permetto di citare il Gramsci sanremese di Luca e Paolo:

    Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

    E per chiosare questo post un pelo di fatti miei: oggi Maroni è venuto a Modena e io sono andato sotto la Prefettura col mio cartello "Maroni assassino via da Modena", cosa che mi è valsa un quasi accompagnamento in questura e forse, chissà, una denuncia.
    Quello che si dice passare dalle parole alle parole insomma

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  16. sono l'anonimo di prima: Carlo

    allora, Rousseau alla mano la democrazia è il sistema dove il volere della maggioranza diventa la "volontà generale " del popolo. E'una dittatura della massa, tutti gli elementi che tendono a bilanciare questo potere della maggioranza (costituzione immodificabile che garantisca certi diritti, presidente della repubblica che puo' rifiutarsi di firmare una legge) sono eminentemente antidemocratici (il nostro sistema di governo è una liberaldemocrazia, non una democrazia pura).

    Poi si puo' su queste basi essere antidemocratico per carità.

    Tu mi chiedi che diritto abbiamo d'impedire a quei poveretti di venire qui.

    Ho due risposte una teorica e una pratica:
    1)E' lo stesso diritto che impedisce a me di entrare a casa tua non invitato.
    Il diritto italiano si esercita su un territorio su cui è sovrano e una delle caratteristiche fondamentali della sovranità è il controllo del territorio e dell'accesso al territorio.
    Detto altrimenti quell'ordinamento giuridico che puo ordinarti di andare ai 5O in città puo anche decidere chi entra e chi sta fuori anzi l'essenza del diritto è proprio questo controllo di un territorio (si chiama sovranità). Dire che uno stato non ha il diritto di negare l'accesso a degli stranieri al proprio territorio significa negare il concetto stesso di stato e tutta la giurisprudenza occidentale dai tempi di Roma in poi(il diritto in quanto morale non li interessa io ho la mia morale e tu hai la tua, de gustibus etc.)

    2. Obbizione pratica

    Credo sinceramente che il pericolo di un'ondata di xenofobia sia altissimo, se non stiamo attenti rischiamo di ritrovare in puglia certe istallazioni attive in Polonia sessant'anni fa.
    Per questo è necessario che gli immigrati (a me piace chiamarli nuovi italiani) siano integrati il che implica secondo me numeri relativamente piccoli e sopprattutto un immigrazione "scelta"dal paese ospite con meno immigrazione clandestina possibile. Penso che il secondo Anonimo che ha scritto dopo di me sia uno scervellato che non si renda conto che il novecento sia pieno di episodi di pulizia etnica e che il popolo italiano potrebbe fare moltissimo per fermare quei poveretti e in modalità che non mi piacerebbero.

    Carlo

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  17. Si vabbe', respingiamoli perché sennò ci fanno diventare xenofobi.
    E' un po' come dire: pagateci, perché sennò diventiamo puttane, se mi passi il paragone.

    Non è che sia sbagliato, il tuo discorso. Ma è un discorso in generale: di fronte a un'invasione uno dice: ehi, gli invasi reagiranno male. In effetti è quel che succede di solito. Ma questa ti pare un invasione? Alcune decine di migliaia di nordafricani?

    Capisci che essere costretti anche solo a parlare di invasione per una situazione del genere, che in altri anni sarebbe stata gestita e metabolizzata nel giro di un paio di mesi (pensa agli sbarchi dall'Albania o i rifugiati del Kossovo) significa subire un frame che ci hanno imposto? Stanno continuando a martellare finché non cominciamo tutti a pensare "beh, è un'invasione".

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