domenica, novembre 12, 2006

Una proposta di riforma per la democrazia: abolire l’anonimità del voto

La cosa più sconfortante dopo i risultati delle elezioni americane sono gli editorialisti democratici di Repubblica.

Un titolo come “La forza della democrazia”, tirato fuori dal congelatore nel quale l’avevano dovuto richiudere due anni fa dopo i risultati delle presidenziali, non fa altro che riflettere l’imbelle inutilità di chi lo ha scritto. Ma quale forza della democrazia ? Se Bush fosse stato impiccato pubblicamente, ecco allora forse qualche motivo di speranza residua ci sarebbe.
Ma la lezione degli ultimi 10 anni di storia dell’occidente è proprio che la democrazia non ha nessuna forza. Che non c’è limite al peggio.
Quante sono le vittime civili in Iraq ? Dieci, cento, duecentomila ? E la loro consolazione dovrebbe essere che i Repubblicani hanno perso la camera e il senato ?

Dice: “eh ma tu sei anarchico, sei contro il voto”. Chi, io ? Contro il voto io ? Ma andiamo, nel 2006…
Non è che io sono contro il voto, è il voto a non essere una cosa seria.
E non sto parlando delle vecchie trite e ritrite argomentazioni (il voto come strumento che schiaccia le minoranze, dato non sulle singole questioni ma su un pacchetto preconfezionato sul quale tra l’altro il candidato può cambiare idea mentre io fino alla scadenza dopo non gli posso revocare il mandato e così via).
Noo, il principio che la maggioranza vince è comunemente accettato, potrò mica essere così fuori dalla realtà io.
Eppoi siamo tutti liberali no ? Chi più a sinistra chi più a destra, ma tutti liberali alla fin fine.
Vivo in questa società anch’io perdinci. Il principio che la maggioranza prevalga è accettato praticamente da tutti. Il fatto che si conferisca un mandato non revocabile prima di x anni a determinate persone pure. Come si farebbe a governare altrimenti ? Mica si può vivere avulsi completamente dalla realtà per bacco. Viviamo nell’unico dei mondi possibili, no ? E se non è il migliore pazienza.
Ma c’è lo stesso una cosa che non mi torna nel voto: l’anonimità.
Eh sì, perché qui siete voi cari democratici, cari realisti, che non vi prendete sul serio. Ma come. In una società liberale uno è responsabile individualmente delle proprie azioni, no ? Il voto invece, questo tabernacolo custode della democrazia di fronte al quale vi inchinate (ci inchiniamo), è la cosa più irresponsabile del mondo. Siamo a livello delle scritte sui muri dei cessi. “Faccio i pompini gratis, Franca 349xxxxxxx”.

Il che suona tanto più cacofonico se paragonato alle norme che regolano la nostra vita di tutti i giorni.
I commercianti sono responsabili di ciò che vendono, i produttori di ciò che producono, i cittadini di ciò che fanno.
Se io tiro uno schiaffo a qualcuno poi gli devo dare alcune migliaia di euro di risarcimento.
Se compro un aspirapolvere difettoso e questo mi fa un danno, l’azienda produttrice è tenuta a risarcirmi. Perché l’azienda è responsabile di quello che produce.
Se col mio voto produco un Presidente difettoso, ne dovrò rispondere a qualcuno cristosanto ?
Altrimenti poi voto Calderoli.
Tu voti Borghezio e l’UnioneEuropea ci caccia fuori ? Liberissimo, però mi paghi i danni.
Sulla scheda elettorale devono essere apposti codice fiscale e impronte digitali.

Prendi un caso come quello di Guantanamo ad esempio. Fino a qualche anno fa io avrei sostenuto che un presidente che istituiva un campo di concentramento al di fuori e contro ogni logica democratica di diritto andava processato. Ma oggi mi sembrerebbe assurdo. George W. Bush è stato legittimato dal voto popolare dopo aver già creato e gestito Guantanamo. Il che significa che gli elettori gli hanno dato mandato di andare avanti con la sua linea di condotta. Quindi sarebbe completamente privo di senso il processare George Bush. Sono i suoi elettori a dover essere processati. Non in sede penale. In sede civile. Tu mi hai mandato a Guantanamo ? Hai legittimato il presidente nella sue scelte votandolo ? Quindi se io sto a Guantanamo è anche colpa tua. E io ti querelo. Se la mia detenzione sarà riconosciuta illegittima voglio che mi ripaghi personalmente per ogni giorno di carcere ingiustamente patito. Perché tu ne sei responsabile, non lo stato. Io voglio venirti a trovare, parlare coi tuoi figli, spiegargli che il loro papà è quello che mi fa stare in carcere senza motivo.

L’esercito colpisce la mia casa per colpa di un radar difettoso ?
I miei eredi faranno causa alla ditta di radar. Ma se il radar era a posto, allora responsabile è l’esercito. E se l’esercito riesce a dimostrare che, pur con tutte le dovute precauzioni, l’incidente rientra nei rischi di una guerra, allora responsabile sarà il politico che quella guerra ha voluto. Ma se il politico già prima di essere eletto aveva manifestato chiaramente l’intenzione di portare avanti un’azione bellica, allora è l’elettore ad essere responsabile. E dunque sarà all’elettore che i miei eredi faranno causa.

Il comune di Taranto è recentemente fallito perché gli elettori per anni e anni hanno votato una banda di delinquenti. Tutti hanno sapevano che erano una banda di delinquenti. Su tutti i giornali stava scritto che Giancarlo Cito è sempre stato un delinquente. E allora la colpa di chi è ? Di Giancarlo Cito o di te che l’hai votato ? Paga. Io non ho nessuna intenzione di accollarmi i debiti lasciati dalla sua cricca. E gli elettori tarantini che non l’hanno votato perché devono subire disagi di cui non sono responsabili ? Siano risarciti dagli altri.

E così via

Dice: eh, ma il voto è segreto. Certo. Anche la corrispondenza e le telefonate lo sono. Però se c’è un giustificato motivo la magistratura può violare questo segreto. Lo stesso deve valere per il voto: se io faccio causa a una categoria di elettori, la magistratura consulterà gli elenchi riservati e invierà a ciascuno di loro la comunicazione giudiziaria.

Non vi pare una proposta ragionevole ?
Cercansi riformisti convinti che la portino avanti.

7 commenti:

  1. repubblica non la leggo più da quando si facevano le pippe dalla gioia per le bombe in yugoslavia. da allora mi sono dirottato sul male minore, il curierun, ed è difficile, ma questo post mi incita a resitere resistere resistere

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  2. bè, e poi c'è il ritratto di Sabrina Benetton che aiuta..

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  3. A me ha sempre affascinato quest'opzione:

    http://demcon.blogspot.com/2006/06/e-andata-di-culo.html

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  4. Quoto in pieno quanto hai detto riguardo al dissesto finanziario del comune di Taranto.

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  5. Per tua informazione la giunta che ha retto l'amministrazione comunale di Taranto negli ultimi anni, quella che ha portato al dissesto per intenderci, non aveva nulla a che fare con Giancarlo Cito, il quale ha scontato la sua pena detentiva (cosa rara di questi tempi) ed il cui movimento è ormai sciolto da tempo. Non per simpatia verso tale persona, ma per dovere di correttezza. I personaggi che ci hanno governato sono esponenti di ben più noti movimenti politici aventi risonanza nazionale. Alquanto populista mi pare anche l'affermazione che "tutti sapevano". Se avessimo saputo non li avremmo votati, stai sicuro. La prossima volta evita di sparare affermazioni gratuite e prive di fondamento (per non dire diffamatorie), grazie.

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  7. A Taranto avete o non avete votato Giancarlo Cito, cioè un delinquente? Non vi eravate accorti che lo fosse? Siete degli sprovveduti: me ne ero accorto io da Modena. Poi se dopo di lui sono venuti altri come lui non c'è da stupirsi viste le simpatie degli elettori locali. Ma non ti offendere anonimo, Taranto è solo un esempio. Potevo dire l'Italia che vota Berlusconi.

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