A mente fredda, secondo me sì.
Senza voler essere complottisti a ogni costo, però, con tutta la buona volontà, non è che si possa prendere tutto per buono senza prove.
Cioè, qui è da due giorni che ci dicono che le foto ci sono ma sono troppo hard - sei anni fa ci siamo guardati una specie di Zarqawi che decapitava Berg.
Lo hanno preso vivo ma poi lo hanno ammazzato. Lo hanno sepolto in mare per evitare "il santuario", adesso francamente, sul serio "il santuario" costituirebbe qualche problema? Sarà che noi abbiamo Predappio ed è uno dei posti meno pericolosi d'Italia, ma boh. Non dico che non siano spiegazioni plausibili, ma non sono abbastanza convincenti. Quello che è successo è un fatto storico, se ne parlerà per secoli, e queste spiegazioni non reggeranno secoli di speculazioni.
Non voglio dire che non abbiano ammazzato Bin Laden; ma hanno avuto tutto il tempo, lo spazio, la capacità di organizzare la cosa meglio di così. Così, magari mi sbaglio, ma ha tutta l'aria di un casino.
aut pics aut never happened
RispondiEliminaF
Vogliono semplicemente evitare di mostrare l'immagine di un vecchietto di sessanta e rotti anni morto.Sarebbe controproducente. Stile foto del Che morto per dire
RispondiEliminaNon riuscire a convincere l'opinione pubblica mondiale, questo è davvero controproducente.
RispondiEliminaE la foto del Che morto non mi pare che abbia avuto tutte queste ripercussioni sul regime boliviano (erano i boliviani?)
perché sarebbe controproducente ? chissene frega se non ci credono, problema loro mica degli americani. L'obbiettivo è stato raggiunto.
RispondiEliminaA parte che poi se uno non vuole crederci mica si arrende perché ha visto la foto.
Poi il mito del Che è diventato una potente arma di propaganda per Cuba etc.
Creare un martire da imitare quello si che è controproducente
Il martire comunque lo hanno fatto, hanno deciso di farlo; non è che puoi ammazzare le persone senza fare martiri. Una foto insanguinata cambia le cose? Un po'. Saddam Hussein è stato impiccato, è diventato un'icona?
RispondiEliminaChe Guevara era un'icona già da vivo, la foto del cadavere era piuttosto smitizzante.
Io credo che sia una si quelle situazioni in cui qualunque cosa fai, sbagli. Se non lo fai vedere, alimenti i sospetti. Se lo fai vedere col cervello spappolato, ne fai un martire più di quanto già non sia e regali alla storia una sempiterna e macabra icona della ferocia americana. Se edulcori la foto la foroscioppaata alimenti i sospetti. Se lo seppellisci in luogo accessibile crei un santuario, ecc ecc.
RispondiEliminaIl problema è che questa storia (una cupa, funerea storia di violenza e vendette) è orribile in partenza, e come le storie orribili è come la cacca: più la rigiri più puzza.
d'accordo con Leo, tranne che sulla foto smitizzante del Che. Quella foto sul lavatoio è un'investitura cristologica, una profezia laica. Il Che (che invece viveva una fase piuttosto oscura, in quel momento, abbandonato da Cuba, abbandonato dai campesinos boliviani, sull'orlo di un'altra rivoluzione fallita, dopo l'esperienza africana) è stato più vivo una volta morto, grazie a quella foto.
RispondiEliminaPer Osama no, non credo proprio che potrebbe succedere la stessa cosa (tra quarant'anni, venderanno t-shirt con il logo Que viva bin Laden?).
Ma è così difficile da accettare che fosse morto già da tempo e probabilmente di insufficienza renale?
RispondiEliminaE' una cosa così drammaticamente inaccettabile non essere riusciti ad ammazzarlo.
If anything questa roba dell'esecuzione non fa altro che rendere un personaggio odioso come sto sceicco ... ecco, un pò meno odioso.
K
Io trovo che Bin Laden sia bello.
RispondiEliminaLa sua faccia serafica e tranquilla - anche nell'atto di impugnare un mitragliatore - ha un che di incantevole, dico sul serio.
Venendo al punto, sono ormai decine d'anni che riguardo a determinate situazioni i media si limitano a presentare come fatti dei meri dispacci governativi, e a quanto pare, la cosa sta bene ai più, giornalisti o massa che siano.
Il punto non è Bin Laden: è tutto, dall'eroismo dei passeggeri del quarto volo all'emergenza umanitaria in Libia, passando ovviamente per la supermegainternazionale del terrore con cellule dormienti in 60 paesi e decine di migliaia di affiliati e qualche centinajo di numeri 2, controllata da barbuti che vivono in caverne ipertecnologiche scavate nell'Himalaya (non mi stancherò mai di ripeterlo: guardare The Power of Nightmares della BBC; poi vi daranno dei complottisti ma il gioco vale la candela).
Spero che le prossime generazioni si interroghino su come sia stato possibile aver permesso che le cose andassero così - altro che Berlusconi.
Sembra che bin Laden abbia avuto la faccia devastata da due proiettili. La foto sarebbe stata irriconoscibile e decisamente orrenda da vedere. tutto qui, nessun mistero.
RispondiEliminaSi dice, sembra, si mormora...
RispondiEliminaUna testa spaccata come un melone non è bella da vedere, certo. Più che una icona, sarebbe sempre lì a ricordare un atto brutale. Ma non l'ultimo di una sequenza di atti brutali. I bambini mutilati, le vittime di bombardamenti, di mine, di kamikaze sono anche peggio e feriscono, eppure si dimenticano. Quindi evitare l'orrore alla platea filo-Al Queda non mi sembra la ragione principale per nascondere le foto del cadavere di Bin Laden (sempre che ci siano). Forse una spiegazione possibile è quella della "pulizia chirurgica": si fa quello che si decide di fare, si mostra quello che si decide di mostrare. La platea che non si vuole scandalizzare è quella occidentale; è la sua, la coscienza che si vuole proteggere dall'orrore. La foto di Che Guevara morto era il trofeo dei vincitori, non il monito per gli sconfitti: come lo erano le foto dei briganti del sud accoppati e ricomposti in quadretti bucolici, o Cesare Battisti impiccato tra i sorrisi dei boia in posa, o i nostri soldati d'africa con i testicoli nemici come souvenir. Ma oggi sarebbero controproducenti: l'orrore deve essere solo a carico del nemico. Noi facciamo solo operazioni chirurgiche e missioni umanitarie, no?
RispondiEliminaUn'altra ipotesi è che sia anche una dimostrazione di potenza: sei un problema? Bene, ti puoi nascondere anche nel buco del **** del mondo, non importa quanto ci vorrà o quanto costerà, non importa se a quel punto sarà anche militarmente inutile, ma sarai trovato e cancellato dalla faccia della terra. Con "redudancy", come richiesto da Obama (per ragioni di sicurezza, sembra) e come fatto dai Romani per l'assedio di Masada (esempio di Luttwak nel suo libro sulla strategia dell'Impero Romano). Di te resterà solo un sacchetto di monnezza e poi nessuno ne parlerà più. Certo, con quel tale Jehoshua qualcosa è andato storto con l'idea di far sparire il corpo, ma gli esperti sono sicuri che in genere funziona...
L'ultima ipotesi, un po' più dietrologica, è che gli americano stiano facendo proprio quello che avevano progettato dall'inizio: "terminare" Bin Laden e farlo sparire in un limbo poco chiaro. Niente foto. Niente cadavere. Niente martire. Lasciare i gruppuscoli a lambiccarsi e a litigare discutendo se sia vivo o no. Se stia collaborando o no. Se quelle comunicazioni ricevute sono vere o una trappola. Non mi stupirei se girassero presto voci di falsi Osama visti qua e là. Insomma, mi pare che finora il metodo più usato per dividere gli avversari sia stato quello di separarli e confonderli. La verità non è un obiettivo strategico, è accettabile solo se tatticamente rilevante: se serve il torbido, si produce il torbido.