L'altra sera abbiamo conosciuto una signora che è stata partigiana ed emigrata clandestinamente. Aveva contribuito a fondare Radio Italia Oggi, ai suoi tempi, a Praga, e da lì ha trasmesso illegalmente in Italia per trent'anni. Era una donna anziana ma di una lucidità inverosimile.
Ci raccontava che quando sono entrati i carri armati sovietici, il loro corrispondente ha messo la cornetta del telefono fuori dalla finestra e ha detto Sono arrivati, io non lo so come va a finire, però sono arrivati e abbiamo paura ma trasmetto tutto, finché posso. Era la prima mondiale dell'entrata dei carri armati sovietici in città. Quella telefonata lì è stata poi mandata in giro per il mondo, quasi subito, dalla BBC.
Ci raccontava, dopo, che suo marito, diventato direttore della radio, ha regalato per dodici giorni le frequenze di Radio Italia Oggi a Dubček e al governo cecoslovacco, perché tutte le altre radio del paese erano state chiuse dai sovietici, che intanto giravano per la città coi carri armati. Poi l'han chiamata la Primavera di Praga.
Ci raccontava, ancora, la signora, che quando le si son rotte le acque, ha trasmesso il bollettino delle 19, poi si è fatta accompagnare in ospedale per partorire. Suo marito ce l'ha portata e le ha detto Cara, devo andare a trasmettere, perché, lo sai, siamo in campagna elettorale. Lei gli ha risposto Vai pure, però dopo passa a vedere quel che abbiamo prodotto. E alle 23 ha partorito sua figlia. E alle 24 suo marito era tornato a vedere il risultato.
Quando, alla fine, le han chiesto che cosa ne pensasse di quello che aveva fatto suo marito con la Volante Rossa, dopo la guerra, lei è rimasta zitta qualche secondo. Poi ha fatto un mezzo sorriso, di quei mezzi sorrisi anziani della saggezza, e ha detto Son d'accordo con lui, secondo me ha fatto bene.
Che storia! Però il nome del marito si riesce a ritrovarlo (presumo Giulio Paggio), invece lei è destinata a restare anonima?
RispondiEliminaeh, non me lo ricordo. Adesso chiedo ai registi del documentario.
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