Avresti avuto ragione se il fatto fosse avvenuto nell'ambito del tifo organizzato, che ha una componente strutturalmente violenta. Stando all'articolo si tratta di una discussione da bar (chiudiamo i bar sport?) degenerata, come poteva succedere all'uscita da scuola perche' uno dei due aveva fatto un complimento alla ragazza dell'altro, o all'uscita dal supermercato per questioni di parcheggio. Lo 'spettacolo per il popolo', in questo caso, non mi sembra c'entri gran che.
...quindi se uno si suicida per un brutto voto a scuola, ma lo fa a tot km di distanza, chiudiamo la scuola perchè è la 'prova' della sua intrinseca violenza / pericolosità sociale, che si estende ben oltre i suoi cancelli?
continuo a non capire il paragone con la scuola. La scuola non può non esistere, ad esempio. E non è uno spettacolo in cui si spendono soldi per fare altri soldi sulle emozioni della gente. Nel post si dice che se per assurdo dovessimo scegliere quale abolire tra i due spettacoli in questione, ecco, forse non sceglierei la corrida. Tutto qua.
"continuo a non capire il paragone con la scuola".
Era per far capire quanto fosse arbitrario, nell'uno come nell'altro caso, il nesso causale tra fenomeno sociale complessivo ed episodio violento.
"La scuola non può non esistere, ad esempio."
Ma anche sì. La scuola, intesa come sistema d'istruzione di massa, obbligatorio e sostanzialmente gratuito, non è esistita per grandissima parte della storia umana. La scuola elementare obbligatoria, in Italia, c'è sì e no da un secolo e mezzo, per esempio. E il sistema dell'istruzione pubblica è in fase di sostanziale smantellamento. Rimarrà, probabilmente, come babysitteraggio: non a caso, le resistenze maggiori alla proposta di far iniziare la scuola a ottobre si riassumono nell'obiezione 'e i figli nel frattempo dove li lasciamo?'.
e se gli sparavano all'uscita da scuola, abolivi la scuola?
RispondiEliminala scuola non è mica uno spettacolo per il popolo.
RispondiEliminaAvresti avuto ragione se il fatto fosse avvenuto nell'ambito del tifo organizzato, che ha una componente strutturalmente violenta. Stando all'articolo si tratta di una discussione da bar (chiudiamo i bar sport?) degenerata, come poteva succedere all'uscita da scuola perche' uno dei due aveva fatto un complimento alla ragazza dell'altro, o all'uscita dal supermercato per questioni di parcheggio.
RispondiEliminaLo 'spettacolo per il popolo', in questo caso, non mi sembra c'entri gran che.
tibi
non mi pare che il calcio finisca nel cortile dello stadio.
RispondiElimina...quindi se uno si suicida per un brutto voto a scuola, ma lo fa a tot km di distanza, chiudiamo la scuola perchè è la 'prova' della sua intrinseca violenza / pericolosità sociale, che si estende ben oltre i suoi cancelli?
RispondiEliminatibi
continuo a non capire il paragone con la scuola. La scuola non può non esistere, ad esempio. E non è uno spettacolo in cui si spendono soldi per fare altri soldi sulle emozioni della gente. Nel post si dice che se per assurdo dovessimo scegliere quale abolire tra i due spettacoli in questione, ecco, forse non sceglierei la corrida. Tutto qua.
RispondiElimina"continuo a non capire il paragone con la scuola".
RispondiEliminaEra per far capire quanto fosse arbitrario, nell'uno come nell'altro caso, il nesso causale tra fenomeno sociale complessivo ed episodio violento.
"La scuola non può non esistere, ad esempio."
Ma anche sì. La scuola, intesa come sistema d'istruzione di massa, obbligatorio e sostanzialmente gratuito, non è esistita per grandissima parte della storia umana.
La scuola elementare obbligatoria, in Italia, c'è sì e no da un secolo e mezzo, per esempio. E il sistema dell'istruzione pubblica è in fase di sostanziale smantellamento. Rimarrà, probabilmente, come babysitteraggio: non a caso, le resistenze maggiori alla proposta di far iniziare la scuola a ottobre si riassumono nell'obiezione 'e i figli nel frattempo dove li lasciamo?'.
tibi