lunedì, ottobre 02, 2006

Meccanici popolari vs. teorici della cospirazione/1

Qui sotto trovate la traduzione della prima parte del reportage, risalente a marzo 2005, con cui la rivista americana Popular Mechanics si propone di sfatare i miti nati attorno all'11 settembre.
Questa settimana Diario gli dedica la copertina.
Qui trovate un'introduzione di Enrico Deaglio.
Qui invece il video "Confronting the evidence", recentemente trasmesso dal programma Rai Report.
Qui la versione italiana del sito capofila dei teorici della cospirazione Reopen911.com

Disclaimer: questo è il frettoloso lavoro di un dilettante, non di un traduttore. Ogni errore ed omissione potete segnalarli nei commenti.
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Dal momento in cui il primo aeroplano si è schiantato sul World Trade Center, la mattina dell’ 11 settembre 2001, il mondo ha posto una semplice ed esigente domanda: come è potuto accadere ?

Tre anni e mezzo dopo, non tutti sono convinti che conosciamo la verità- Andate su Google.com, digitate “World Trade Center conspiracy” e riceverete link a circa 628.000 siti web. Più di 3.000 libri sull’ 11 settembre sono stati pubblicati; molti di questi rifiutano la versione ufficiale che i dirottatori in combutta con Bin Laden e Al Qaeda hanno guidato aerei civili dirigendoli contro i simboli degli Stati Uniti.

Il sano scetticismo,almeno così pare, è cagliato in paranoia. Leggende cospiratorie allo stato brado sono diffuse tutti i giorni su internet, radio e negli altri media. Foto sfocate riportate fuori contesto e resoconti abbozzati di testimoni oculari hanno ispirato una ridda di elaborate teorie: il Pentagono è stato colpito da un missile; il World Trade Center è stato raso al suolo da ordigni per demolizioni controllate; il volo 93 è stato abbattuto da un misterioso jet bianco. Per quanto bizzarre suonino, queste versioni sono sempre più accettate all’estero e tra gli estremisti qui negli Stati Uniti

Per investigare 16 tra le più comuni asserzioni fatte dai teorici della cospirazione, POPULAR MECHANICS ha messo insieme un team di nove ricercatori e reporter che, insieme con i redattori di PM, hanno consultato più di 70 professionisti nei campi che interessano i contenuti di questa rivista, inclusa aviazione, ingegneria e difesa.

Alla fine siamo stati capaci di smontare ciascuna di queste asserzioni con l’evidenza delle prove e una sana dose di buon senso. Abbiamo scoperto che alcune di queste teorie sono basate su qualcosa di così innocente come un errore di trascrizione in quel caotico giorno che fu l’11 settembre. Altre sono prodotti di ciniche immaginazioni che si prefiggono di ingenerare sospetti e animosità nel pubblico dibattito. Solo confrontando queste velenose asserzioni con i fatti irrefutabili possiamo veramente capire cosa realmente accadde in un giorno che è fissato per sempre nella Storia. – La Redazione

GLI AEREI

La versione ufficiale secondo la quale i dirottatori hanno diretto e fatto schiantare quattro aeroplani è supportata da risme di prove, dalle registrazioni nelle cabine di pilotaggio ai risultati forensi al fatto che gli equipaggi e i passeggeri non sono mai tornati a casa. Nonostante ciò, le teorie cospiratorie si impossessano di una manciata di “fatti” per sostenere uno scenario molto diverso: i jet che hanno colpito New York e Washington D.C, non erano aerei civili, loro dicono, ma qualcos’altro, forse aerei cisterna o missili guidati. E la mancanza di intervento militare ? Secondo i teorici della cospirazione prova che il governo degli Stati Uniti ha provocato o permesso gli attacchi per promuovere interessi petroliferi o un’agenda di guerra.

Where's The Pod?
Asserzione:
appena prima che il volo 175 della United Airlines colpisse la torre sud del World Trade Center, le inquadratuire di fotografi e operatori video mostrano un oggetto sotto la fusoliera, alla base dell’ala destra. Il film "911 In Plane Site" e il sito web LetsRoll911.org dicono che nessun oggetto di questo tipo si trova in un Boeing 767 e ipotizzano che questo “Pod” militare (un Pod è un container aerodinamico che viene montato sotto gli aeroplani e che può contenere, per esempio, equipaggiamento elettronico - ndT)sia un missile, una bomba o un pezzo dell’equipaggiamento di un aereo cisterna da rifornimento. LetsRoll911.org punta su questo come prova del fatto che gli attacchi sono un “lavoro interno” autorizzato dal “Presidente George Bush che ha pianificato e progettato l’11 settembre”.

Realtà: Una delle più chiare, più viste immagini del carrello del disgraziato jet è stata presa dal fotografo Rob Howard e pubblicata sul New York magazine e altrove. PM ha inviato un’immagine digitale scannerizzata della foto originale a Ronald Greeley, direttore dello Space Photography Laboratory presso l’università statale dell’Arizona. Greeley è un esperto nel determinare forma e caratteristiche delle formazioni geologiche analizzando immagini basate su effetti di luci ed ombre. Dopo aver studiato l’immagine ad alta risoluzione e averla comparata alle foto del carrello di un Boeing 767-200ER, Greeley ha escluso l’idea che la foto di Howard riveli un Pod. In effetti la foto rivela solo la normale carenatura del Boeing, una pronunciata protuberanza contenente l’attrezzatura per l’atterraggio. La sua conclusione è stata che la luce solare, scintillando, ha esagerato l’aspetto della carenatura. “Come una scintilla causa una fioritura (ingrandimento) sulla pellicola” - ha scitto in una mail a PM - “ che tende ad essere amplificato nelle versioni digitali dell’immagine. I pixels sono saturati e tendono a ‘riversarsi’ su quelli adiacenti”. Quando gli è stato chiesto dei Pod attaccati agli aerei civili, Fred E. Culick, professore di aeronautica presso il California Institute of Technology, ci ha dato una categorica risposta: “E’ una stronzata. Stanno veramente esagerando”.

No Stand-Down Order
Asserzione: Nessun jet militare è stato fatto decollare da nessuna dell 28 basi dell’Air Force che si trovano nel raggio dei quattro aeroplani dirottati. “L’11 settembre Andrews aveva due squadre di aerei militari col compito di proteggere i cieli sopra Washington D.C.,” dice il sito web emperors-clothes.com. “Hanno fallito nel compiere il loro lavoro.” “C’è solo una spiegazione per questo, “ scrive Mark R. Elsis di StandDown.net.” “All’Air Force fu ordinato di stare a terra l’11/9”

Realtà: L’ 11/9 c’erano solo 14 jet militari in stato di allerta nei 48 stati contigui. Nessuna rete di computer o allarme automatico hanno allertato il North American Air Defense Command (NORAD) di aeroplani dispersi. “Loro [il “civilian Air Traffic Control” o ATC] hanno dovuto letteralmente prendere in mano il telefono e fare il numero” dice il maggiore Douglas Martin dell’ufficio relazioni esterne del NORAD. Il centro di Boston, una delle 22 strutture ATC dell’Aviazione Civile americana ha chiamato il NORAD Northeast Air Defense Sector (NEADS) tre volte: alle 8.37, per informare il NEADS che il volo 11 era stato dirottato; alle 9.21 per informare l’agenzia, erroneamente, che il volo 11 era stato diretto su Washington (l’aereo aveva colpito la torre nord 35 minuti prima); alle 9.41 per identificare (erroneamente) il volo 1989 della Delta Air Lines da Boston come un possibile dirottamento. L’ATC di New York ha chiamato il NEADS alle 9.03 per riferire che il volo 175 della United era stato dirottato – nello stesso momento l'aereo si schiantava contro la torre sud. Pochi minuti dopo la prima chiamata dall’ATC di Boston, il NEADS faceva decollare due F-15 dalla base Otis dell’Air Force di Falmouth, nel Massachusetts e tre F-16 da Langley, la base della Guardia Nazionale presso Hampton, in Virginia. Nessuno dei caccia è arrivato nei pressi degli aerei dirottati.
Perché l’ATC non poteva trovare gli aerei dirottati ? Quando i dirottatori hanno spento i transponder degli aerei, gli apparecchi che trasmettono i segnali di identificazione, l’ATC ha dovuto cercare tra 4.500 identici segnali radar che si intersecano sui corridoi di volo più trafficati degli Usa. E il sofisticato radar del NORAD ? Cinge il continente ma guarda verso le minacce proveniente dall’esterno, non dall’interno. “Era come una ciambella” dice Martins. “Non c’era copertura nel mezzo”. Prima dell’11 settembre, i voli originati negli Stati Uniti non erano visti come minacce e il NORAD non era preparato a tracciarli.

Flight 175's Windows
Asserzione: L’11 settembre il telegiornale della FOX trasmette un’intervista telefonica con Marc Birnbach, operatore dell’emittente. Secondo 911inplanesite.com "Bernback" nel corso della diretta disse che l’aereo “ schiantato contro la torre sud non aveva l’aspetto di un aereo civile”. “Non vidi alcun finestrino sui lati”
Abbinate a fotografie e video del volo 175 cui manca la risoluzione per mostrare i finestrini, le dichiarazioni di Birnbach hanno corroborato una delle teorie cospirative più largamente citate, quella che la torre sud fu colpita da un aereo cargo militare o un’aerocisterna da rifornimento.

Realtà: Birnbach, che all’epoca era un operatore video freelance, dice a PM che si trovava più di 2 miglia a sud est del WTC, a Brooklin, quando vide brevemente un aeroplano volargli sopra. Dice che, in effetti, non vide l’aereo colpire la torre sud, ma sentì solo l’esplosione.

Mentre guidava un’investigazione della Federal Emergency Management Agency (FEMA) sul crollo delle torri, W. Gene Corley studiò i rottami dell’aeroplano. Un ingegnere delle strutture, insieme al Construction Technology Laboratories, una società di consulenza con sede a Skokie, Illinois. Corley e il suo gruppo fotografarono resti dell’aereo sul tetto del WTC 5, incluso un pezzo della fusoliera che chiaramente aveva finestrini passeggeri. “E’…dell’aeroplano della United Airlines che colpì la torre 2” dichiara piattamente Corley. Rivedendo un filmato dello schianto preso da un servizio di ABC news, Corley è stato in grado di tracciare la traiettoria dei frammenti che aveva studiato, inclusa una sezione del carrello di atterraggio e una parte di un motore - come si dilaniarono attraverso la torre sud, uscirono dal lato nord dell’edificio e caddero dal cielo.

Intercepts Not Routine
Asserzione: “E’ stata procedura operativa standard per decenni quella intercettare immediatamente aeroplani fuori rotta che non rispondono alle comunicazioni dei controllori di volo” dice il sito web oilempire.us “Quando l’Air Force fa decollare dei caccia intercettori, questi normalmente raggiungono l’aeroplano in questione nel giro di minuti.

Realtà: Nel decennio precedente l’11/9, il NORAD intercettò solo un aereo civile sul nord America: il jet del golfista Payne Stewart, nell’ottobre del 1999. Con passeggeri ed equipaggio privi di conoscenza causa la decompressione della cabina, l’aereo perse i contatti radio ma conservò quelli tramite transponder fino al momento in cui si schiantò al suolo. Nonostante questo, ci volle 1 ora e 22 minuti perché un F-16 riuscisse a raggiungerlo. Prima dell’11 settembre, tutte le altre intercettazioni del NORAD erano limitate alle Air Defense Identification Zones (ADIZ) sul mare. “Fino all’11 settembre non c’erano ADIZ dentro ai confini USA” dice a PM il portavoce dell’aviazione civile americana (FAA) Bill Schumann. Dopo l’11 settembre NORAD e aviazione civile hanno accresciuto il loro livello di cooperazione, mettendo a punto linee dirette tra ATC e centri di comando NORAD. Il NORAD ha anche accresciuto la copertura aerea dei caccia e ha installato radar per monitorare lo spazio aereo del continente.

3 commenti:

  1. alla fine non si capisce, tra tante fonti, qual è quella da cui hai copia-inollato il pezzo.

    A riprova dei danni che nascono da un copia-incolla sbagliato.

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  2. si chiama traduzione.
    E' la traduzione dell'inchiesta di popular mechanics che si trova in rete. come peraltro sta scritto chiaramente. se hai delle critiche vedi di essere un po' più circostanziato.

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