giovedì, marzo 29, 2018

When they came for Him in the garden, did they know?



Saved è un disco che parla per lo più di grazia, di salvezza: non è così strano che la canzone che ha più resistito dal vivo sia quella che guarda in basso, verso l'inferno dei viventi. Anche a Dante è venuto meglio l'Inferno che il Paradiso, no?

No, probabilmente il Paradiso è meglio, ma all'Inferno i profani si accostano più volentieri: le disgrazie dei peccatori essendo comunque più intriganti dell'esultanza dei beati che stucca prestissimo. Forse nel 1987 il Dylan che si sforzava di stare sul palco come una rockstar aveva ormai messo via Solid Rock e Saved perché non erano più credibili. Ma In the Garden, con quella progressione demoniaca – una delle più strane che Dylan si è inventato in tutta la sua carriera, il che non è poi un granché, quante ne avrà usate nella sua carriera? Più di sette, meno di settanta – quella progressione che sembra avvicinarsi all'umanità come la punta del dito di un Accusatore: "quando venne nell'orto, lo sapevano?" "quando parlo alla Città, lo ascoltarono?" – In the Garden funzionava ancora. Gli Heartbreakers l'avevano per quanto possibile trasformata in un oggetto hard rock, rivestendola con un riff martellante che alla fine è Heartbreaker dei Led Zeppelin. Ognuno ha i suoi miti, spiega Bob mentre Petty si fuma una sigaretta: voi avete Michael Jackson o Bruce Springsteen, io... ho questo Signore qui.

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