lunedì, settembre 20, 2010

Veltroni è libero di fare una corrente, ma

1) Possiamo chiamarla corrente? E' da più di dieci anni che organizzate associazioni, fondazioni, comitati, piripacchi, e per prima cosa spiegate che "non è una corrente". Ma che male c'è? La DC aveva le correnti e governava, il PCI non aveva le correnti ma alla fine praticamente le aveva lo stesso; il PSI aveva le correnti, poi un tizio se le è mangiate e la digestione non fu buona. Non c'è niente di male. Anche perché insomma, già volete il bipartitismo, poi all'interno dei partiti non ammettete nemmeno le correnti... in teoria, insomma, tutta la politica si ridurrebbe a un pulsante on/off: o sei con Berlusconi o sei con Bers... Veltr... o sei contro Berlusconi. Mi sembra molto riduttivo e soprattutto non mi sembra coerente con quello che state combinando.

2) Esiste la disciplina di partito? No, non esiste. D'altro canto non esiste neanche la tessera del partito, quindi... Stiamo a discutere di Veltroni, ma persino il vicesindaco del paesino può benissimo scrivere una letterina in cui smerda il segretario nazionale, e vedrai che qualcuno gliela pubblica. E il vicesindaco non verrà neanche espulso. Perché è così, la postdemocrazia: partito liquido, massima visibilità agli scazzi, minima visibilità al gruppo dirigente democraticamente eletto. No, ma avanti così. Poi il problema è di Bersani che non si fa sentire.

3) Gran parte del blurb intorno al PD non deriva dal lavoro parlamentare che fa il PD, o dalle proposte concrete che fa il PD, ma dalle critiche che qualsiasi piripacchio si sente libero di fare alla dirigenza del PD. (Prendi Civati). Anche quando tg e giornali non sono apertamente ostili, sono comunque più affascinati dalle polemiche che dai contenuti. Bersani non ha nemmeno un organo di stampa che dia un'immagine di quello che il partito fa. Io ci penserei. E tessererei. Ed espellerei i troll. Sennò siamo a livello indymedia.

4) Tornando a Veltroni: sul serio qualcuno se lo fila ancora? Può darsi che vivendo praticamente su internet io non sia a conoscenza di sacche della popolazione che vivono, boh, nelle fogne di Roma, recitando a memoria Noi e la Scoperta dell'Alba, sgranocchiando popcorn di festival passati, aspettando un segnale per risalire in superficie. Ma è lecito dubitarne? Insomma, il popolo veltroniano potrebbe battere un colpo da qualche parte? Perché su internet appena uno dice Velt.... parte un bordone di fischi. Però magari il Paese reale è diverso.

5) Veltroni poi capisco che possa vivere in una dimensione alternativa in cui è uno scrittore amato e popolare e la ggente non vede l'ora di votarlo. Ma quei settanta parlamentari lì, dove vivono, esattamente? Se volevano davvero fare una corrente credibile, con tutta la voglia di facce nuove che c'è, possibile che abbiano pensato razionalmente di puntare sul cavallo più spompato della politica italiana? Voglio dire, da qualche parte se cercate bene c'è ancora De Mita. Andreotti. Cirino Pomicino da che parte sta? La butto lì: Francesco De Lorenzo?

6) Il documento manco l'ho letto, per dire la serietà dell'analisi. Ma a questo punto non conta. Non leggerei un documento di Gengis Khan sulla pace nel mondo, non leggerò un documento di Veltroni su (tiro a caso) rinnovare a sinistra col bipartitismo ma anche con un leader fuori dal PD. Le persone si giudicano dai risultati, e nel caso di WV ho già abbastanza risultati per fornire un giudizio.

16 commenti:

  1. Per dire della serietà dell'analisi, il piripacchio era a Adro, l'altro giorno, mentre gli altri si ammazzavano di polemiche. E la mia questione sul questionario è seria e gravissima, e non c'entra il parlare male del Pd. Mi dispiace. Perché non parliamo di quello che facciamo e, ad esempio, del fatto che per la prima volta dopo vent'anni di Lega il Pd si è mobilitato?
    Perché non ti fai un giro su Andiamo oltre e scopri un po' di cosette che i piripacchi fanno.
    Ciao, caro, scegli meglio i tuoi nemici, la prossima volta.
    giuseppe civati

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  2. Andare ad Adro quando ti pagano il viaggio -e abiti in Brianza- sono capace anch'io. A Ponteranica l'altro anno non ti ho visto. E non abito in Brianza e non mi pagano il viaggio.
    PK

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  3. Leonardo,

    sarebbe uno dei tuoi post migliori, se non fosse per la caduta su uno dei pochi del PD che fa valutazioni costruttive e non ad minchiam.
    (E a cui con tutta la buona volontà non si può chiedere di farsi portavoce unico e ubiquo del partito. Anche perchè nessuno gli ha dato un mandato per farlo)

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  4. Ma scusa Leonardo, fai un post sull'autodistruttività del PD e poi dai del piripacchio qualsiasi a Civati?
    Se continuiamo a fare tutti contro tutti non ne usciremo mai più...

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  5. Secondo me non ci ricordiamo più cosa significhi militare in un partito.

    Civati è bravo, fa critiche costruttive e tutto quanto, ma nel merito sta piantando un casino perché la segreteria osa mandare in giro un questionario.

    Ovvero: tutti possono fare qualsiasi cosa, creare correnti, parlare ai giornali, andare ad Adro a difendere l'onore del partito, dichiarare a chiunque quali sono i problemi del partito. Tutti. Meno il segretario. Lui deve stare zitto e buono e non deve neanche chiedere in giro, perché di certe cose si discute "nelle sedi opportune".

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  6. io sono femmina e di politica capisco persino meno che di calcio, però gente più intelligente di me, riguardo al commento di ciwati quassù, mi scrive, e volentieri copincollo:

    mi chiedevo: se un politico locale, attualmente consigliere regionale, come il ciwa, ritiene normale dire senza sentirsi ridicolo "oh, io sono andato ad adro!", che per uno che vive di politica e c'ha insomma tutto il tempo per farlo dovrebbe essere il minimo sindacale, insomma una roba che se non la fai meriti solo i calci in culo, anzi a dire il vero avresti dovuto farlo un bel po' di tempo prima e magari andarci centosessanta volte ad adro, e non solo ad adro, a fare il tuo cavolo di lavoro di organizzazione politica locale ché la politica è mica tenere un blog o fare conferenze col pubblico o organizzarti la tua correntina o andare ad adro quando scoppia il bubbone e farsi fotografare, ma sarebbe anche costruire organizzazione così che ad adro ci sia qualche decina di militanti per l'appunto organizzati e non solo un circolo di pensionati che giocano a carte e i soliti quattro giovani veltroniani di belle speranze che manco sanno come si attacchina un manifesto e come si fa politica di quartiere, ecco, se lui ritiene che il fatto di esserci andato una volta sia una cosa meritevole di medaglia al valore, se lui si vanta per aver fatto il minimo sindacale, mi chiedo, ma che cazzo fanno tutti gli altri?

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  7. infatti tutti gli altri organizzano, attacchinano, fanno politica sul territorio. Purtroppo non se ne vantano sui blog.

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  8. Pensandoci bene B. non avrebbe neppure bisogno del monopolio di media, se ci fate caso...

    Già da questo dibattito pare chiaro come Civati e Leonardo abbiano preso a scazzarsi mentre a tutti coloro che non sono PDini e quindi dentro questa melma così tanto da non vedere l'ovvio, appare chiaro che i due condividono molte più cose di quante non li dividano.

    E si che se leggete pare che si scazzino.
    Invece dall'altra parte anche quando si ricattano pare che siano sempre gioiosi e felici. Sarà un fatto di marketing, ma funziona anche (parrebbe).

    Veltroni ha scritto un documento firmato da 75 parlamentari?
    E quindi?
    Ah scusate, non avevo capito che era un'occasione per azzuffarsi e non per ignorarlo.
    Si vede come io sia ingenuo e avulso da queste cose.

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  9. Veltroni sta appoggiando la candidatura di Vendola???

    Un modo più obliquo di boicottarlo (e straordinariamente efficace IMHO) il PD non poteva trovarlo...

    :-/

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  10. Nel merito: il problema non è l'invio del questionario, sono alcuni contenuti del questionario ad essere criticabili (Leonardo, che è bravo, provi a prenderli in esame) - cosa che, tra l'altro, il responsabile nazionale del forum "Nuovi Linguaggi e Nuove Culture" può a pieno titolo fare, anche pubblicamente.
    Quanto alla forma, il tono di Leonardo, qui sopra ("qualsiasi piripacchio si sente libero" etc. etc.) è, volutamente credo, sgradevole: ingeneroso, a mio avviso, se applicato al fare politica di Civati.
    Civati è un "giovane" che, evidentemente, va ben oltre Adro (concordo con Sonc.: il "minimo sindacale" per un consigliere regionale - ma credo sia stato segnalato solamente perché recentissimo esempio di agire concreto e responsabile da parte di un dirigente locale, fronte alla colpevole inerzia di molti, soprattutto verso la Lega), occorrere fairness nel giudicarne l'operato: a mio modesto parere - sono un semplice iscritto al PD veneziano - contribuisce, e non da oggi e non solo on-line, al rafforzamento del PD, lavorando per far fare al partito un salto di qualità, nelle prassi e nei metodi.

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  11. Ma Veltroni è quello che era sindaco di Roma, poi si è ripresentato e ha perso, poi, ogni volta che si è candidato a qualcosa ha sempre perso?
    Ah...
    E D'Alema? E' ancora vivo?
    Ma questa gente quando si leva dai coglioni?
    Ce lo meritiamo Berlusconi, per i prossimi 20 anni.

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  12. Questa cosa che scrivi delle tessere mi sa tanto di polemica anti-lingottiana fuori tempo massimo, perché

    1. Il PD le tessere le fa. Le faceva con la segreteria di Veltroni (il primo tesseramento è 2008-2009) e le fa ora con la segreteria di Bersani (tesseramento 2010). Ma già dal 2007 c'era la tessera di "fondatore", che poi voleva dire del votante alle prime primarie.
    2. Semmai la differenza è sui "democratici", cioè se la titolarità politica sia di tutti i primarianti (e la tessera, in pratica, sia il distintivo di "militante") o dei soli tesserati (l'argomentum bocciophilae). Con quest'ultima tesi (tra le altre), Bersani ha vinto congresso e primarie.

    A dispetto di volgate giornalistiche e/o blogghistiche, così come di sociologi e politologi più o meno amici (Bauman tra i primi e, che so, Parisi tra i secondi) che insegnerebbero non essere più il tempo, le tessere ci sono ancora. E contano (specie per farsi la guerra, come sempre...)

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  13. ..."più affascinati dalle polemiche che dai contenuti" ... infatti, basta leggere i commenti qui sopra :(
    Ah quanti han letto le terribili 11 pagine in questione? Politichese a parte, ci son 10 righe 10 di programma sociale: non si riesce a trovare una sillaba che a essere buoni si possa vagamente definire "democratica" "socialdemocratica" o "di sinistra" o simili o solo diversa dai programmi della destra al governo.

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  14. Sono d'accordo per filo e per segno. Compreso Civati, che sta solo perpetuando l'antica tradizione sinistrorsa di innamorarsi della propria voce.

    Dalla quale, ça va sans dire, il sottoscritto non è immune.

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