giovedì, settembre 30, 2010
ll sesso e la ragazza single
Su youtube credo che ci sia tutto - è un film assurdo. Comincia comedy, ma contiene elementi slapstick che nel finale prendono il sopravvento. A un certo punto ci sono scimmie allo zoo che passano noccioline a Tony Curtis, e una palla di piombo da una tonnellata che distrugge uno studio psichiatrico. E' la risposta (schizoide) di Hollywood al successo di un saggio che anticipa tutta la chick-lit, Sex And The Single Girl. In Italia libro e film presero il titolo shock Donne v'insegno come si seduce un uomo.
martedì, settembre 28, 2010
Cominciamo a riflettere sull'eventualità di lasciare un po' di internet anche ai non carpigiani
Forse i carpigiani non dovrebbero più andarci alla Blogfest - o andarci travestiti da ticinesi - passaporti falsi, cose del genere - l'accento comunque li fregherebbe.
Non è una questione di spocchia, è che sta diventando troppo facile - sei carpigiano? Hai un blog? Ok, lasciati amare. Una volta ero a un convegno, a Roma. Parlavo di guerre mondiali, avanguardie storiche, roba pesante. La gente rideva e applaudiva, sembrava Zelig, ma cazzo avrete da ridere pensavo io. Ma sai, con quell'accento lì, hahaha, che spasso che sei.
Vien voglia di prenderli tutti a calci in culo, ma lo sapete chi siamo noi veramente? Abbiamo inventato il fascismo agrario, noi, e tante altre cose. Abbiamo una percentuale di teste di cazzo pro capite che non potete nemmeno immaginare. E loro Hahaha, ma Pucci, possiamo abbracciarti pagando?
Come forse qualcuno già sa, il vincitore morale della Blogfest è il carpigiano che scrive su Piste e che non sono io. Costui, dopo un'ora e mezza di camp, ovvero chiacchiere all'aria aperta, se ne arriva, tira fuori dalla giacca della laurea il suo discorso, e si mette a leggerlo, in dispregio del fondamentale principio di tutti i convegni: Primo Non Leggere! La gente si addormenta appena sente il fruscìo della pagina sul leggìo! Di' qualsiasi cazzata ma dilla a braccio! No, lui non solo legge, ma legge sempre le stesse frasi aggiungendo variazioni minimali. Bordone, che passa di lì per caso, si sintonizza sull'accento, fornisce le coordinate geografiche, analizza i probabili ispiratori, e conclude diagnosticando una paratassi emilianoide di derivazione paolonoriana. Pare abbia un blando effetto ipnotico e dia dipendenza. Nel frattempo la gente si è messa ad applaudire, così, tra una frase e l'altra. Many non alza neanche gli occhi dal foglietto. Il pubblico ride, piange dal ridere, lo ama, sogna di avere figli con lui e di chiamarli con buffi nomi emiliani (Wainer, Ivo, Henghel, Jaures, ahahah, che sagome che siete).
Mi macero nell'invidia. Insomma, questo arriva, legge da un foglietto, e produce l'intervento più vivace di tutta la baracca. Ma è troppo facile così, l'anno prossimo almeno prova a fare un accento diverso. Prova il bresciano, secondo me ti tirano le sedie. L'invidia mi dà al cervello e comincio a fantasticare di affittare Villa Sorra e girare Le 120 Giornate di Sodoma II ("oggi col 25% di merda in più") tutto in dialetto della bassa, coi magliari carpigiani che passano il tempo a suppliziare giovinetti innocenti. E' ora di dire basta a questo orsacchiottismo emiliano, di recuperare quell'elemento stronzo e paranoide che è pure parte importante della nostra cultura, come ben sapeva Ferretti prima di innamorarsi del suo cavallo (ma forse anche dopo, infatti in Sodoma II non ci starebbe male il cavallo di Ferretti, se non addirittura Ferretti, insomma parliamone).
Non è una questione di spocchia, è che sta diventando troppo facile - sei carpigiano? Hai un blog? Ok, lasciati amare. Una volta ero a un convegno, a Roma. Parlavo di guerre mondiali, avanguardie storiche, roba pesante. La gente rideva e applaudiva, sembrava Zelig, ma cazzo avrete da ridere pensavo io. Ma sai, con quell'accento lì, hahaha, che spasso che sei.
Vien voglia di prenderli tutti a calci in culo, ma lo sapete chi siamo noi veramente? Abbiamo inventato il fascismo agrario, noi, e tante altre cose. Abbiamo una percentuale di teste di cazzo pro capite che non potete nemmeno immaginare. E loro Hahaha, ma Pucci, possiamo abbracciarti pagando?
Come forse qualcuno già sa, il vincitore morale della Blogfest è il carpigiano che scrive su Piste e che non sono io. Costui, dopo un'ora e mezza di camp, ovvero chiacchiere all'aria aperta, se ne arriva, tira fuori dalla giacca della laurea il suo discorso, e si mette a leggerlo, in dispregio del fondamentale principio di tutti i convegni: Primo Non Leggere! La gente si addormenta appena sente il fruscìo della pagina sul leggìo! Di' qualsiasi cazzata ma dilla a braccio! No, lui non solo legge, ma legge sempre le stesse frasi aggiungendo variazioni minimali. Bordone, che passa di lì per caso, si sintonizza sull'accento, fornisce le coordinate geografiche, analizza i probabili ispiratori, e conclude diagnosticando una paratassi emilianoide di derivazione paolonoriana. Pare abbia un blando effetto ipnotico e dia dipendenza. Nel frattempo la gente si è messa ad applaudire, così, tra una frase e l'altra. Many non alza neanche gli occhi dal foglietto. Il pubblico ride, piange dal ridere, lo ama, sogna di avere figli con lui e di chiamarli con buffi nomi emiliani (Wainer, Ivo, Henghel, Jaures, ahahah, che sagome che siete).
Mi macero nell'invidia. Insomma, questo arriva, legge da un foglietto, e produce l'intervento più vivace di tutta la baracca. Ma è troppo facile così, l'anno prossimo almeno prova a fare un accento diverso. Prova il bresciano, secondo me ti tirano le sedie. L'invidia mi dà al cervello e comincio a fantasticare di affittare Villa Sorra e girare Le 120 Giornate di Sodoma II ("oggi col 25% di merda in più") tutto in dialetto della bassa, coi magliari carpigiani che passano il tempo a suppliziare giovinetti innocenti. E' ora di dire basta a questo orsacchiottismo emiliano, di recuperare quell'elemento stronzo e paranoide che è pure parte importante della nostra cultura, come ben sapeva Ferretti prima di innamorarsi del suo cavallo (ma forse anche dopo, infatti in Sodoma II non ci starebbe male il cavallo di Ferretti, se non addirittura Ferretti, insomma parliamone).
venerdì, settembre 24, 2010
Death of a Clown
Mi dispiace non aver trovato qualcosa da dire sulla Mondaini, mentre con suo marito mi era uscito tutto spontaneo. Era una grande artista, e per molto tempo ho creduto di ridere soprattutto per lei. Crescendo, riflettendoci sopra, mi sono accorto che invece ridevo per Vianello. Ma è forse una questione di età, come con Tom e Jerry (qui Cragno dissente): fino a una certa età tifi Jerry, poi cresci e passi a simpatizzare con Tom. La Mondaini era la ragazza simpatica, pura, sognatrice; Vianello il realista infingardo. All'inizio era normale prendere le parti di lei. Molto prima della trasfigurazione in Sbirulino (che onestamente mi inquietava), Sandra Mondaini era, nella coppia dei clown, l'Augusto; mentre Raimondo era un Bianco passivo aggressivo; non autoritario, ma perfido.
Con gli anni credo di avere assistito a un rovesciamento, che non era consapevole, ma in gran parte causato dall'invecchiamento. La Mondaini lo subiva di più e tendeva a fossilizzarsi nel principio di realtà: tutto era Barba e Noia. A movimentare casa Vianello doveva pensarci Raimondo, con le sue tresche immaginose e patetiche. Alla fine il vero pagliaccio era diventato lui, e a sbuffare era lei.
Fa un certo effetto a pensarci bene: ogni rapporto di coppia è in qualche misura una follia a due. Tempo al tempo e ci si ritrova a scambiarsi le parti. Io sarò te, tu sarai me, non mi sono ancora abituato all'idea.
Con gli anni credo di avere assistito a un rovesciamento, che non era consapevole, ma in gran parte causato dall'invecchiamento. La Mondaini lo subiva di più e tendeva a fossilizzarsi nel principio di realtà: tutto era Barba e Noia. A movimentare casa Vianello doveva pensarci Raimondo, con le sue tresche immaginose e patetiche. Alla fine il vero pagliaccio era diventato lui, e a sbuffare era lei.
Fa un certo effetto a pensarci bene: ogni rapporto di coppia è in qualche misura una follia a due. Tempo al tempo e ci si ritrova a scambiarsi le parti. Io sarò te, tu sarai me, non mi sono ancora abituato all'idea.
lunedì, settembre 20, 2010
Veltroni è libero di fare una corrente, ma
1) Possiamo chiamarla corrente? E' da più di dieci anni che organizzate associazioni, fondazioni, comitati, piripacchi, e per prima cosa spiegate che "non è una corrente". Ma che male c'è? La DC aveva le correnti e governava, il PCI non aveva le correnti ma alla fine praticamente le aveva lo stesso; il PSI aveva le correnti, poi un tizio se le è mangiate e la digestione non fu buona. Non c'è niente di male. Anche perché insomma, già volete il bipartitismo, poi all'interno dei partiti non ammettete nemmeno le correnti... in teoria, insomma, tutta la politica si ridurrebbe a un pulsante on/off: o sei con Berlusconi o sei con Bers... Veltr... o sei contro Berlusconi. Mi sembra molto riduttivo e soprattutto non mi sembra coerente con quello che state combinando.
2) Esiste la disciplina di partito? No, non esiste. D'altro canto non esiste neanche la tessera del partito, quindi... Stiamo a discutere di Veltroni, ma persino il vicesindaco del paesino può benissimo scrivere una letterina in cui smerda il segretario nazionale, e vedrai che qualcuno gliela pubblica. E il vicesindaco non verrà neanche espulso. Perché è così, la postdemocrazia: partito liquido, massima visibilità agli scazzi, minima visibilità al gruppo dirigente democraticamente eletto. No, ma avanti così. Poi il problema è di Bersani che non si fa sentire.
3) Gran parte del blurb intorno al PD non deriva dal lavoro parlamentare che fa il PD, o dalle proposte concrete che fa il PD, ma dalle critiche che qualsiasi piripacchio si sente libero di fare alla dirigenza del PD. (Prendi Civati). Anche quando tg e giornali non sono apertamente ostili, sono comunque più affascinati dalle polemiche che dai contenuti. Bersani non ha nemmeno un organo di stampa che dia un'immagine di quello che il partito fa. Io ci penserei. E tessererei. Ed espellerei i troll. Sennò siamo a livello indymedia.
4) Tornando a Veltroni: sul serio qualcuno se lo fila ancora? Può darsi che vivendo praticamente su internet io non sia a conoscenza di sacche della popolazione che vivono, boh, nelle fogne di Roma, recitando a memoria Noi e la Scoperta dell'Alba, sgranocchiando popcorn di festival passati, aspettando un segnale per risalire in superficie. Ma è lecito dubitarne? Insomma, il popolo veltroniano potrebbe battere un colpo da qualche parte? Perché su internet appena uno dice Velt.... parte un bordone di fischi. Però magari il Paese reale è diverso.
5) Veltroni poi capisco che possa vivere in una dimensione alternativa in cui è uno scrittore amato e popolare e la ggente non vede l'ora di votarlo. Ma quei settanta parlamentari lì, dove vivono, esattamente? Se volevano davvero fare una corrente credibile, con tutta la voglia di facce nuove che c'è, possibile che abbiano pensato razionalmente di puntare sul cavallo più spompato della politica italiana? Voglio dire, da qualche parte se cercate bene c'è ancora De Mita. Andreotti. Cirino Pomicino da che parte sta? La butto lì: Francesco De Lorenzo?
6) Il documento manco l'ho letto, per dire la serietà dell'analisi. Ma a questo punto non conta. Non leggerei un documento di Gengis Khan sulla pace nel mondo, non leggerò un documento di Veltroni su (tiro a caso) rinnovare a sinistra col bipartitismo ma anche con un leader fuori dal PD. Le persone si giudicano dai risultati, e nel caso di WV ho già abbastanza risultati per fornire un giudizio.
2) Esiste la disciplina di partito? No, non esiste. D'altro canto non esiste neanche la tessera del partito, quindi... Stiamo a discutere di Veltroni, ma persino il vicesindaco del paesino può benissimo scrivere una letterina in cui smerda il segretario nazionale, e vedrai che qualcuno gliela pubblica. E il vicesindaco non verrà neanche espulso. Perché è così, la postdemocrazia: partito liquido, massima visibilità agli scazzi, minima visibilità al gruppo dirigente democraticamente eletto. No, ma avanti così. Poi il problema è di Bersani che non si fa sentire.
3) Gran parte del blurb intorno al PD non deriva dal lavoro parlamentare che fa il PD, o dalle proposte concrete che fa il PD, ma dalle critiche che qualsiasi piripacchio si sente libero di fare alla dirigenza del PD. (Prendi Civati). Anche quando tg e giornali non sono apertamente ostili, sono comunque più affascinati dalle polemiche che dai contenuti. Bersani non ha nemmeno un organo di stampa che dia un'immagine di quello che il partito fa. Io ci penserei. E tessererei. Ed espellerei i troll. Sennò siamo a livello indymedia.
5) Veltroni poi capisco che possa vivere in una dimensione alternativa in cui è uno scrittore amato e popolare e la ggente non vede l'ora di votarlo. Ma quei settanta parlamentari lì, dove vivono, esattamente? Se volevano davvero fare una corrente credibile, con tutta la voglia di facce nuove che c'è, possibile che abbiano pensato razionalmente di puntare sul cavallo più spompato della politica italiana? Voglio dire, da qualche parte se cercate bene c'è ancora De Mita. Andreotti. Cirino Pomicino da che parte sta? La butto lì: Francesco De Lorenzo?
6) Il documento manco l'ho letto, per dire la serietà dell'analisi. Ma a questo punto non conta. Non leggerei un documento di Gengis Khan sulla pace nel mondo, non leggerò un documento di Veltroni su (tiro a caso) rinnovare a sinistra col bipartitismo ma anche con un leader fuori dal PD. Le persone si giudicano dai risultati, e nel caso di WV ho già abbastanza risultati per fornire un giudizio.
Dopo 11 secoli
Dice che quest'anno, alla celebrazione di Carpi, partecipa anche il Vescovo. Non dice, ma l'ho letto sul giornale l'altro giorno, che è la prima volta.
Dice quell'altro, invece, che quest'anno, alla celebrazione di Roma, non partecipa la Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni. Però ci son quei baldi giovini di Militia Christi.
domenica, settembre 19, 2010
Zerbini e calpestatori di
Comunque, caro sindaco di Adro, ho una domanda da farti:
quegli zerbini lì, col sole delle Alpi, non è che te ne avanza un po'? Specie adesso che Bossi te li farà togliere: se non sapessi dove sbatterli, io un paio te li prenoto.
No, è soltanto che l'idea di calpestare il sacro vessillo dei padani tutte le mattine mi elettrizza. Quando si dice cominciare col piede giusto.
(Ps: Ma quanto sei pirla? Hai messo la tua bandiera su uno zerbino?)
quegli zerbini lì, col sole delle Alpi, non è che te ne avanza un po'? Specie adesso che Bossi te li farà togliere: se non sapessi dove sbatterli, io un paio te li prenoto.
No, è soltanto che l'idea di calpestare il sacro vessillo dei padani tutte le mattine mi elettrizza. Quando si dice cominciare col piede giusto.
(Ps: Ma quanto sei pirla? Hai messo la tua bandiera su uno zerbino?)
venerdì, settembre 17, 2010
Don't feed the Walter
Come molti hanno notato in questi giorni di passione, Veltroni ha perso le elezioni. Le ha perse. Voleva andare da solo. E' andato da solo ma anche con Di Pietro. E ha perso.
Adesso dice che vuole un nuovo Prodi. Tre anni fa c'era ancora quello vecchio. Quello non andava bene, era meglio Veltroni da solo con Di Pietro. Che hanno perso.
Ma ciò è universalmente noto. Quello che forse in questi giorni qualcuno rischia di dimenticarsi, è che Veltroni ha perso anche le primarie successive. Certo, non ha partecipato direttamente. Ma ha appoggiato Franceschini in un modo quasi imbarazzante. Addirittura alla vigilia delle primarie andò da Fazio. In teoria per promuovere un suo libro, in realtà fece un bel comizio pro Franceschini, sulla trasmissione di prima serata più seguita dagli elettori del PD. Poi ci lamentiamo che Berlusconi non rispetta la par condicio, beh: in quell'occasione Veltroni non ha violato nessuna regola scritta. Diciamo che si è un po' pulito il fondoschiena col fair play. Si vede che ci teneva molto alla mission. Che era spiegare all'elettore PD quanto fosse il caso di scegliere Franceschini.
E l'elettore PD, indovinate un po'? Ha scelto Bersani.
Forse dovremmo semplicemente smetterla di parlare di Veltroni, così come dei predicatori evangelici con l'uzzo di bruciare i libri sacri, o dei troll antipedofili. Non dico che non sia divertente, è quel tipo di gente che ti fa dire wtf!, e in fondo cosa c'è di più distensivo e salutare di un sano wtf! quando torni stanco a casa dal lavoro o dallo studio o che ne so. Ma in definitiva ti fanno perdere un sacco di tempo, è un lusso che non possiamo permetterci.
Adesso dice che vuole un nuovo Prodi. Tre anni fa c'era ancora quello vecchio. Quello non andava bene, era meglio Veltroni da solo con Di Pietro. Che hanno perso.
Ma ciò è universalmente noto. Quello che forse in questi giorni qualcuno rischia di dimenticarsi, è che Veltroni ha perso anche le primarie successive. Certo, non ha partecipato direttamente. Ma ha appoggiato Franceschini in un modo quasi imbarazzante. Addirittura alla vigilia delle primarie andò da Fazio. In teoria per promuovere un suo libro, in realtà fece un bel comizio pro Franceschini, sulla trasmissione di prima serata più seguita dagli elettori del PD. Poi ci lamentiamo che Berlusconi non rispetta la par condicio, beh: in quell'occasione Veltroni non ha violato nessuna regola scritta. Diciamo che si è un po' pulito il fondoschiena col fair play. Si vede che ci teneva molto alla mission. Che era spiegare all'elettore PD quanto fosse il caso di scegliere Franceschini.
E l'elettore PD, indovinate un po'? Ha scelto Bersani.
Forse dovremmo semplicemente smetterla di parlare di Veltroni, così come dei predicatori evangelici con l'uzzo di bruciare i libri sacri, o dei troll antipedofili. Non dico che non sia divertente, è quel tipo di gente che ti fa dire wtf!, e in fondo cosa c'è di più distensivo e salutare di un sano wtf! quando torni stanco a casa dal lavoro o dallo studio o che ne so. Ma in definitiva ti fanno perdere un sacco di tempo, è un lusso che non possiamo permetterci.
mercoledì, settembre 15, 2010
I libici che sparano
Devo proprio appartenere a una generazione stramba, se tutte le volte che, negli ultimi giorni, leggo di libici che sparano, mi immagino la scena esattamente così:
martedì, settembre 14, 2010
Sorge Piersilvio
Negli ultimi tempi io (che non sono uno esperto, ogni tanto giova ribadire) sono diventato un sostenitore dell'ipotesi dinastica: dopo Berlusconi ci sarà un altro Berlusconi. Non solo per il gusto della provocazione (ok, anche per quello). Si tratta più che altro dell'esito naturale di una narcisocrazia: SB ha avuto 10 anni di tempo per pensare alla successione, e non lo ha fatto. La fine è una cosa alla quale non riesce a pensare, è uno dei suoi più grandi limiti. Ha bruciato Casini, ora punta a far fuori Fini, domani farà in modo di seccare Tremonti; per tacere di tutte le intelligenze valide che nel '96 ancora lo circondavano e progressivamente sono state soppiantate da nani, ballerine, gerarchi da operetta, tutto un demi-monde che non ha nessuna speranza di sopravvivergli. Nel frattempo però c'è un'azienda che fattura, e che per sopravvivere ha bisogno di mantenere una situazione di monopolio o duopolio in determinate situazioni (raccolta pubblicitaria, palinsesti in chiaro, eccetera). Le aziende tendono, come qualsiasi altro organismo che non sia un partito di sinistra italiano, all'autoconservazione: perciò mi sembra inevitabile che Mediaset cerchi di riempire il vuoto che SB presto o tardi lascerà. Non dico che ce la farà, ma vuoi che non ci provi?
Il problema è che bisogna essere delicati. Per prima cosa, non bisogna offendere SB, che davvero non è in grado di ragionare sulla cosa: lui sconfiggerà il cancro e camperà 120 anni, probabilmente intrattenendo la Trista Mietitrice con sapide freddure. Ma nel frattempo bisogna preparare l'italiano medio. Anche quello milanista col conto mediolanum e l'Amoroso sull'ipod: anche lui, all'idea di Piersilvio o Marina premier non è mica tanto pronto. Ma intanto il tempo passa, e non si arresta una hora(*).
Tutto questo per dire che l'ultimo numero di Chi, in pratica una monografia su "Torso-Nudo" Piersilvio, mi sembra il fatto politicamente più rilevante della settimana: più di un comizio a Mirabello o Venezia (o a Torino, purtroppo).
(*) Venite, venite, grammarnazi.
Il problema è che bisogna essere delicati. Per prima cosa, non bisogna offendere SB, che davvero non è in grado di ragionare sulla cosa: lui sconfiggerà il cancro e camperà 120 anni, probabilmente intrattenendo la Trista Mietitrice con sapide freddure. Ma nel frattempo bisogna preparare l'italiano medio. Anche quello milanista col conto mediolanum e l'Amoroso sull'ipod: anche lui, all'idea di Piersilvio o Marina premier non è mica tanto pronto. Ma intanto il tempo passa, e non si arresta una hora(*).
Tutto questo per dire che l'ultimo numero di Chi, in pratica una monografia su "Torso-Nudo" Piersilvio, mi sembra il fatto politicamente più rilevante della settimana: più di un comizio a Mirabello o Venezia (o a Torino, purtroppo).
(*) Venite, venite, grammarnazi.
Miliardi di pettini attendono miliardi di nodi
Fao, diminuiscono gli affamati
Meno di un miliardo nel mondo
Leggo e non posso impedirmi di pensare: aumenteranno i disoccupati.
"Cattivi, eh?"
Tra Berlusconi e me c'è anche questo problema: lui è un barzellettiere semiprofessionista: ne racconta appena può, quindi è lecito immaginare che le raccolga, le soppesi, scelga le più adatte, magari ha anche uno staff che gliene dovrebbe preparare di fresche.
Io per contro non ascolto spesso barzellette. Non so perché sia così. A un certo punto della mia vita senza che me ne accorgessi tutti gli amici e conoscenti che raccontavano barzellette sono spariti dal mio orizzonte sociale. Oppure continuano a raccontarle quando ci sono io - magari ho una fama di pessimo ascoltatore di barzellette, rido nei momenti sbagliati, che ne so? Insomma, il succo è che io imparerò una barzelletta nuova all'anno. Negli anni buoni.
Ho reso il quadro? Il mio Presidente è un barzellettiere ossessivo. Io per contro negli ultimi dieci anni devo averne imparate cinque o sei.
Ecco, adesso spiegatemi perché ogni volta che una barzelletta di Berlusconi va sui giornali, è una roba vecchia, ma così vecchia che la conoscevo già persino io. Tutte le volte è così. Dico, ma è impressionante.
Sapienza di Gino Bramieri, illuminalo, illuminaci.
Io per contro non ascolto spesso barzellette. Non so perché sia così. A un certo punto della mia vita senza che me ne accorgessi tutti gli amici e conoscenti che raccontavano barzellette sono spariti dal mio orizzonte sociale. Oppure continuano a raccontarle quando ci sono io - magari ho una fama di pessimo ascoltatore di barzellette, rido nei momenti sbagliati, che ne so? Insomma, il succo è che io imparerò una barzelletta nuova all'anno. Negli anni buoni.
Ho reso il quadro? Il mio Presidente è un barzellettiere ossessivo. Io per contro negli ultimi dieci anni devo averne imparate cinque o sei.
Ecco, adesso spiegatemi perché ogni volta che una barzelletta di Berlusconi va sui giornali, è una roba vecchia, ma così vecchia che la conoscevo già persino io. Tutte le volte è così. Dico, ma è impressionante.
Sapienza di Gino Bramieri, illuminalo, illuminaci.
lunedì, settembre 13, 2010
Produrre un testo sacro con google
Il gioco è il seguente: apri Google Scribe e digiti la prima lettera della tastiera, che (in tutto l'universo eccetto la Francia), è Q.
Scribe comincia a darti dei consigli, e tu accetti istantaneamente sempre il primo.
Quando esita, tu aspetti. Se il cursore lampeggia dieci volte senza darti ancora un consiglio, tu procedi con la seconda lettera, che (in tutto il mondo tranne la Francia e un universo parallelo dove la Olivetti ha conquistato il mondo e Steve Jobs ci lavora da fattorino) è la W.
Io sono arrivato fino alla fine della prima riga, che (in tutto l'universo) è P.
L'esperimento non è stato condotto in modo rigoroso, perché il telefono squillava, poi entravano persone in casa stanche per le otto ore, pretendevano di salutarmi, volevano sapere cosa cucinarmi, le solite miserie che non mi consentono di esplorare l'Assoluto della divinità con la concentrazione di un Mosè o un Mohammed. Eppure il risultato senz'altro contiene informazioni sull'Inizio e la Fine di tutte le cose. Si parla esplicitamente di "second ends of the earth", e quel sole che si gira verso il ROSSO è abbastanza inquietante. La fine comincerà a Ginevra?
qid x 7 d after the last dose of the drug
in the treatment of women with a history of the world
and the world of the living environment of the stomach
and the small number of patients with a history
extending back to the original look detail page
of an entry to the Guest Book
remains online at least once a week for the first time in the future
and recommend you to use the same time as the first step
to doing all this and more on Facebook
in the album named after the famous TV show
in the year of the first and second ends of the earth
and the sun you turn RED
and the business community
and the world of the living room
and dining room with a view
to share videos with friends and family
to enjoy user benefits from the use of the Site
and the related services
or any portion is held in the Council Chambers at City Hall
and the Riverside County Sheriff 's Office
for the Coordination of Humanitarian Affairs in Geneva
and elsewhere in our solar system
and the other is a new
and improved version of the page
up there with the best of the best in the world of the living.
Scribe comincia a darti dei consigli, e tu accetti istantaneamente sempre il primo.
Quando esita, tu aspetti. Se il cursore lampeggia dieci volte senza darti ancora un consiglio, tu procedi con la seconda lettera, che (in tutto il mondo tranne la Francia e un universo parallelo dove la Olivetti ha conquistato il mondo e Steve Jobs ci lavora da fattorino) è la W.
Io sono arrivato fino alla fine della prima riga, che (in tutto l'universo) è P.
L'esperimento non è stato condotto in modo rigoroso, perché il telefono squillava, poi entravano persone in casa stanche per le otto ore, pretendevano di salutarmi, volevano sapere cosa cucinarmi, le solite miserie che non mi consentono di esplorare l'Assoluto della divinità con la concentrazione di un Mosè o un Mohammed. Eppure il risultato senz'altro contiene informazioni sull'Inizio e la Fine di tutte le cose. Si parla esplicitamente di "second ends of the earth", e quel sole che si gira verso il ROSSO è abbastanza inquietante. La fine comincerà a Ginevra?
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venerdì, settembre 10, 2010
giovedì, settembre 09, 2010
2010 Odissea nell'ospizio
(click per ingrandire - liberamente tratto dall'homepage del Corriere.it)
Piergiorgio Paterlini, su Piovono rane, ha una teoria.
Piergiorgio Paterlini, su Piovono rane, ha una teoria.
Ma insomma, perché, perché, perché
Caro Maurizio Crosetti, io ho una modesta teoria: lo fanno perché... è divertente.
E - considerati i loro redditi - non costa nemmeno tanto.
"Al netto di moralismi e pruriti, come mai personaggi che potrebbero avere quasi tutto gratis..."
Ecco, no, questa però bisogna che ce la spieghiamo. Cosa vuol dire "poter avere quasi tutto gratis": che qualsiasi donna che Wayne Rooney incontra per strada non vedrebbe l'ora di copularselo gratis? Ma l'hai guardato in faccia, Rooney? Da vicino? No, da vicino no, è impossibile, le orecchie comunque escono dal campo visivo.
Ma prendi anche Cristiano Ronaldo. Io sono sicuro che ci siano al mondo milioni di persone, uomini o donne, che volentieri intratterrebbero gratis Cristiano Ronaldo. Però se a lui una sera scappa di farsi un idromassaggio insieme a cinque tipe, ecco, secondo me il bacino di interesse cala vertiginosamente. Cioè, non è poi così pieno il mondo di tipe che non vedono l'ora di farsi un idromassaggio con Ronaldo e altre quattro sconosciute. Il mondo, da quel poco che l'ho girato io, non è così: non viviamo in un film porno, anche se sarebbe bello (i primi venti minuti) (no, aspetta, i secondi venti minuti) (e comunque una cosa etero) (no animali) (no giappone che i pixel mi fanno venire il mal di testa) (no, insomma, lasciamo perdere).
"Al netto di moralismi", dici. Ecco: al netto di moralismi, accetta che se a mezzanotte un calciatore ha voglia di scopare, la cosa più comoda non è (1) vestirsi, (2) andare in un locale dove ci saranno comunque rompicoglioni, (3) incontrare quella giusta, che è rimasta lì tutto il tempo al bancone a cercare il principe azzurro, (4) rompere il ghiaccio, ciao, come stai? Forse mi hai già visto a 90° minuto e Controcampo, (5) sedurla (e intanto si sono fatte tipo le tre del mattino), (6) Portarla a casa, (7) Svenire dalla stanchezza, (8) Trovarsela tra i piedi al mattino, (9) Pagare i fotografi comunque appostati. Ma che roba è? E magari al mattino hai allenamento. Ma sul serio uno può essere sinceramente convinto che un calciatore abbia tutto questo tempo, e che questo tempo valga di meno di quelle migliaia di euro che costa una che ti arriva a casa, fa quel che deve fare, saluta e se ne va? Senza che tu ti debba nemmeno alzare da letto? Al netto di ogni moralismo, facciamola finita. La prostituzione esiste perché fornisce servizi economicamente vantaggiosi, Crosetti, se non l'hai capito beato te, probabilmente intorno a casa tua è pieno di tipe in accappatoio che non vedono l'ora di provare il tuo idromassaggio.
E - considerati i loro redditi - non costa nemmeno tanto.
"Al netto di moralismi e pruriti, come mai personaggi che potrebbero avere quasi tutto gratis..."
Ecco, no, questa però bisogna che ce la spieghiamo. Cosa vuol dire "poter avere quasi tutto gratis": che qualsiasi donna che Wayne Rooney incontra per strada non vedrebbe l'ora di copularselo gratis? Ma l'hai guardato in faccia, Rooney? Da vicino? No, da vicino no, è impossibile, le orecchie comunque escono dal campo visivo.
Ma prendi anche Cristiano Ronaldo. Io sono sicuro che ci siano al mondo milioni di persone, uomini o donne, che volentieri intratterrebbero gratis Cristiano Ronaldo. Però se a lui una sera scappa di farsi un idromassaggio insieme a cinque tipe, ecco, secondo me il bacino di interesse cala vertiginosamente. Cioè, non è poi così pieno il mondo di tipe che non vedono l'ora di farsi un idromassaggio con Ronaldo e altre quattro sconosciute. Il mondo, da quel poco che l'ho girato io, non è così: non viviamo in un film porno, anche se sarebbe bello (i primi venti minuti) (no, aspetta, i secondi venti minuti) (e comunque una cosa etero) (no animali) (no giappone che i pixel mi fanno venire il mal di testa) (no, insomma, lasciamo perdere).
"Al netto di moralismi", dici. Ecco: al netto di moralismi, accetta che se a mezzanotte un calciatore ha voglia di scopare, la cosa più comoda non è (1) vestirsi, (2) andare in un locale dove ci saranno comunque rompicoglioni, (3) incontrare quella giusta, che è rimasta lì tutto il tempo al bancone a cercare il principe azzurro, (4) rompere il ghiaccio, ciao, come stai? Forse mi hai già visto a 90° minuto e Controcampo, (5) sedurla (e intanto si sono fatte tipo le tre del mattino), (6) Portarla a casa, (7) Svenire dalla stanchezza, (8) Trovarsela tra i piedi al mattino, (9) Pagare i fotografi comunque appostati. Ma che roba è? E magari al mattino hai allenamento. Ma sul serio uno può essere sinceramente convinto che un calciatore abbia tutto questo tempo, e che questo tempo valga di meno di quelle migliaia di euro che costa una che ti arriva a casa, fa quel che deve fare, saluta e se ne va? Senza che tu ti debba nemmeno alzare da letto? Al netto di ogni moralismo, facciamola finita. La prostituzione esiste perché fornisce servizi economicamente vantaggiosi, Crosetti, se non l'hai capito beato te, probabilmente intorno a casa tua è pieno di tipe in accappatoio che non vedono l'ora di provare il tuo idromassaggio.
mercoledì, settembre 08, 2010
L'orda dei pirla
"le forze politiche hanno una massa d'urto. Pensate se io e Berlusconi portassimo 10 milioni di persone a Roma..."
Guarda, Umberto, se vuoi che ci penso, ci penso. Se tu e Berlusconi portate 10 milioni di persone a Roma (che è una città che ne contiene a stento 3), la prima cosa che succede è una catastrofe umanitaria. Cioè, mettiamo anche che riusciate anche a ficcarli tutti su treni, corriere, aeroplani. Una volta lì comunque essi bloccherebbero la circolazione, che è una cosa che a Roma succede per chiassate di poche centinaia di migliaia di persone. Qualsiasi tipo di organizzazione salterebbe, perché tutti arriverebbero dando per scontato di poter comunicare attraverso le reti di telefonia mobile che invece li lascerebbero a piedi in pochi istanti.
A quel punto, capisci, dieci milioni di italiani a Roma, più i tre milioni di residenti, senza campo col cellulare, cosa farebbero? andrebbero nel panico. I beni di prima necessità comincerebbero a scarseggiare. Un po' di gente forse potrebbe assalire gli automobilisti locali e cominciare un'anabasi, ma probabilmente non riuscirebbe a uscire dall'ingorgo del GRA, e comunque nemmeno la benzina non durerebbe tanto. In realtà sarebbe molto divertente.
Però mi devi spiegare una cosa: com'è che insisti a dire che sei in grado di portare milioni di persone, a Roma (quasi tutti bergamaschi che in trasferta a Brescia già gli viene l'ansia), e non sei nemmeno riuscito a portarne un milione al cinema più vicino a vedere quel cazzo di Barbarossa che hai rotto i coglioni a tutti per farti produrre, e poi niente, flop.
Voglio dire neanche al cinema riesci a portarli, i bergamaschi, neanche al cinema, e dovrebbero venire a Roma perché ce li mandi tu. E c'è gente che ti prende anche sul serio. Ma va', va', Alarico di questi due miei pesanti coglioni. Io un governo tecnico lo farei anche solo per vederti il bluff.
Guarda, Umberto, se vuoi che ci penso, ci penso. Se tu e Berlusconi portate 10 milioni di persone a Roma (che è una città che ne contiene a stento 3), la prima cosa che succede è una catastrofe umanitaria. Cioè, mettiamo anche che riusciate anche a ficcarli tutti su treni, corriere, aeroplani. Una volta lì comunque essi bloccherebbero la circolazione, che è una cosa che a Roma succede per chiassate di poche centinaia di migliaia di persone. Qualsiasi tipo di organizzazione salterebbe, perché tutti arriverebbero dando per scontato di poter comunicare attraverso le reti di telefonia mobile che invece li lascerebbero a piedi in pochi istanti.
A quel punto, capisci, dieci milioni di italiani a Roma, più i tre milioni di residenti, senza campo col cellulare, cosa farebbero? andrebbero nel panico. I beni di prima necessità comincerebbero a scarseggiare. Un po' di gente forse potrebbe assalire gli automobilisti locali e cominciare un'anabasi, ma probabilmente non riuscirebbe a uscire dall'ingorgo del GRA, e comunque nemmeno la benzina non durerebbe tanto. In realtà sarebbe molto divertente.
Però mi devi spiegare una cosa: com'è che insisti a dire che sei in grado di portare milioni di persone, a Roma (quasi tutti bergamaschi che in trasferta a Brescia già gli viene l'ansia), e non sei nemmeno riuscito a portarne un milione al cinema più vicino a vedere quel cazzo di Barbarossa che hai rotto i coglioni a tutti per farti produrre, e poi niente, flop.
Voglio dire neanche al cinema riesci a portarli, i bergamaschi, neanche al cinema, e dovrebbero venire a Roma perché ce li mandi tu. E c'è gente che ti prende anche sul serio. Ma va', va', Alarico di questi due miei pesanti coglioni. Io un governo tecnico lo farei anche solo per vederti il bluff.
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