Viviamo davvero in un mondo ridicolo e tragico. Basta un barcone di migranti respinto e sulle prime pagine degli ultimi quotidiani del paese è tutto uno sventolio di “Finalmente li rimandano a casa” e via delirando. Ovviamente a livello sostanziale non cambia nulla e i primi a saperlo sono gli ultrà della sponda nord del Mare nostrum. Per ogni barcone respinto ci sono 100 Tir, aerei, navi e vagoni merce che entreranno indisturbati. Carichi di quei poveretti che una neolingua stronza pretende “clandestini”. Cent’anni di fallimentare proibizionismo sulle droghe non ci hanno insegnato nient’altro che tentare di replicare quell’esperienza con le frontiere. Falliremo e lo sappiamo tutti, ultrà compresi. Ma almeno quelli dell’altro ieri li abbiamo restituiti alle galere libiche, forse alle torture libiche, magari alla morte. Così imparano. Come diceva De Coubertin, l’importante non è perdere ma far soffrire.
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