mercoledì, febbraio 21, 2007

Mangiagoverni

Il senatore Fernando Rossi, castigatore di Prodi, è il coordinatore nazionale di Officina Comunista. A Vicenza esponevano lo striscione che si può vedere qui sotto, terza foto.

9 commenti:

  1. nel senso che hai problemi di vista, che hai problemi informatici o che non hai capito di quale striscione si parli nonostante ci sia scritto "Officina Comunista" grande così ?

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  2. secondo me non carica l'immagine, che è pesante.

    Io, uno così, lo rimanderei in un'officina. Anche comunista, però una vera officina.

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  3. C'è anche scritto "VENDESI" sul balcone dietro...

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  4. Ragno, ma a parte l'ebbrezza del potere, tu sei contento che sia cascato il governo, o no?

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  5. morto un papa purtroppo se ne fa un altro.
    per come la vedo io il problema non è tanto far cadere un governo, il problema è far cadere la democrazia.
    cioè la democrazia come la intendiamo oggi: un sistema satanico e bestiale per il quale uno fa una croce su un pezzo di carta nel winsconsin (ma anche a padova o a carpi) che consente a un altro di fare cadere una bomba sulla testa di un terzo che si trova a ouagadougou. tutto questo senza che il primo e l'ultimo abbiano minimamente il modo di afferrare il senso della cosa. che in effetti non c’è.
    la democrazia è il sistema per il quale uno regala i tuoi soldi ai petrolieri che bruciano scarti di raffineria e lo chiama CIP6. Poi se ne va e non è più responsabile di nulla. A quel punto arriva un altro che dice che gli dispiace tanto doverti togliere la pensione, ma non è colpa sua se quello che c’era prima ha rovinato i conti pubblici . Da un certo punto di vista è la perfezione. Il punto di vista del gatto & la volpe però.

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  6. Beh, non so la democrazia, ma qualcos'altro me l'hai appena fatto cadere... aspetta, devono essere rotolate sotto al divano, non le vedo più.

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  7. sul fatto che le balle siano democratiche e filo governative non ho mai avuto dubbi.

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  8. Neanch'io dubitavo che gli anarchici, da questo punto di vista, non avessero niente da perdere.

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