Grazie a Petunias vengo a sapere che Gérard Lauzier è morto, senza mai avere avuto una pagina wiki decente. Né sono in grado di farla io. Io adesso mi metterò semplicemente a postare tutta la roba sua che trovo on line, e voi, appena domani aprono librerie e biblioteche, profittatene. Poteva farti semplicemente morire dal ridere; ma se era amaro, era l'amaro della medicina che ti guarisce per sempre dall'Invidia, e diventi uomo. L'ultima tavola di Cronache dell'Isola Grande in cui due ubriaconi al bancone raccontano come una tribù di indios amazzoni fu sterminata per uno scherzo (e intanto non riescono a smettere di riderne) è qualcosa che non dimenticherò mai, e ho dimenticato Delitto e Castigo.
La scena iniziale della Corsa del topo è la scena iniziale che avrei voluto scrivere io. Giuro, non passa un mese della mia vita senza che io pensi a quant'è figa la sequenza iniziale della Corsa del topo.
Ma di che parla questo fumetto, vi chiederete? Ebbene, di un uomo col romanzo nel cassetto. Il pirla perfetto.
Poi ci sono i pirla ancora imperfetti, da perfezionare, come quello di Ritratto di giovane.
Lili Fatale è la sua prima storia - ed è già un maturissimo capolavoro. Lauzier smitizza il postcolonialiamo con una leggerezza che oggi non riusciremmo a immaginare. Da qui è nata la storia per cui è uno scrittore di destra - tranquilli, la destra francese anni '70 è comunque a sinistra di Veltroni adesso.
Incredibili anche i Tranches de Vie, sui miti degli anni '70.
Ho l'impressione che il testo di più facile reperibilità in Italia sia il Ritratto d'artista. E' lo stesso pirla di Ritratto di giovane, dieci anni dopo. A ventiquattro anni un pirla completo, come in Italia se ne trovano solo dai 35 in su (per dire, ha due bambini).
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