martedì, maggio 31, 2011

Sondaggi politici: la parola agli esperti

"Polemiche a parte, a meno di un mese dal voto si può iniziare a riflettere sui risultati dei primi sondaggi. Se per Luigi Crespi il sindaco uscente, Letizia Moratti, si attesterebbe sul 48% e lo sfidante, Giuliano Pisapia si fermerebbe al 42-44%, secondo Euromedia Research il candidato del centrodestra potrebbe arrivare invece fino al 50,8%, contro un più modesto 39,4% dell’avversario di centrosinistra."

"Nicola Piepoli, intervistato da IlSussidiario.net, è ancora più netto: «Non è in discussione la vittoria di Letizia Moratti. Bisogna soltanto capire se questa avverrà al primo o al secondo turno. Certo, noi ricercatori non siamo oracoli, ma probabilisti. Detto questo, Lady Moratti ha più di 5 punti di vantaggio e viaggia attorno al 50%». Non ci potrebbe essere un recupero da parte dello sfidante? «Ripeto, di doman non c'è certezza, diceva Lorenzo a Firenze, tutto è probabile, ma per perdere l’attuale sindaco dovrà impegnarsi fortemente»"(...)

"E questa spiacevole vicenda dei cartelli “Via le Br dalle procure” non inciderà? «Non si tratta di fogne da aggiustare o di marciapiedi da riparare. Di conseguenza tutte queste parole non incideranno sul voto. Vede, anche questa diceria secondo cui la Moratti sarebbe in calo di popolarità non corrisponde al vero."

"E la popolarità del candidato sostenuto del centrosinistra? «È buona, anche se questo schieramento avrebbe di sicuro avuto più chance (poche) candidando Boeri. Semplificando, il voto moderato ha sempre avuto meno difficoltà con i democristiani rispetto che con i comunisti. Non a caso in questo modo la Dc ha governato per 50 anni. Oggi gli ex comunisti sono molto più organizzati degli ex democristiani, si pensi al risultato delle primarie, restano però in ogni caso meno abili nell’intercettare i voti"

(vedi anche "Petrolio:la parola agli esperti")

venerdì, maggio 27, 2011

Descrizione della [sua] morte


Poiché era ormai una questione di ore
Ed era nuova legge che la morte non desse ingombro,
Era arrivato l’avviso di presentarmi
Al luogo direttamente dove mi avrebbero interrato.
L’avvenimento era importante ma non grave.
Così che fu mia moglie a dirmi lei stessa: prepàrati.

Ero il bambino che si accompagna dal dentista
E che si esorta: sii uomo, non è niente.
Perciò conforme al modello mi apparecchiai virilmente,
Con un vestito decente, lo sguardo atteggiato a sereno,
Appena un po’ deglutendo nel domandare: c’è altro?
Ero io come sono ma un po’ più grigio un po’ più alto.

Andammo a piedi sul posto che non era
Quello che normalmente penso che dovrà essere,
Ma nel paese vicino al mio paese
Su due terrazze di costa guardanti a ponente.
C’era un bel sole non caldo, poca gente,
L’ufficio di una signora che sembrava già aspettarmi.

Ci fece accomodare, sorrise un po’ burocratica,
Disse: prego di là – dove la cassa era pronta,
Deposta a terra su un fianco, di sontuosissimo legno,
E nel suo vano in penombra io misurai la mia altezza.
Pensai per un legno così chi mai l’avrebbe pagato,
Forse in segno di stima la mia Città o lo Stato.

Di quel legno rossiccio era anche l’apparecchio
Da incorporarsi alla cassa che avrebbe dovuto finirmi.
Sarà meno d’un attimo – mi assicurò la signora.
Mia moglie stava attenta come chi fa un acquisto.
Era una specie di garrota o altro patibolo.
Mi avrebbe rotto il collo sul crac della chiusura.

Sapevo che ero obbligato a non avere paura.
E allora dopo il prezzo trovai la scusa dei capelli
Domandando se mi avrebbero rasato
Come uno che vidi operato inutilmente.
La donna scosse la testa: non sarà niente,
Non è un problema, non faccia il bambino.

Forse perché piangevo. Ma a quel punto dissi: basta,
Paghi chi deve, io chiedo scusa del disturbo.
Uscii dal luogo e ridiscesi nella strada,
Che importa anche se era questione solo di ore.
C’era un bel sole, volevo vivere la mia morte.
Morire la mia vita non era naturale.

Descrizione della mia morte, da O Beatrice, 1972

Se n'è andato, e io non me n'ero accorto, Giovanni Giudici. Lo hanno sepolto alle Grazie, il suo paese, non quel "paese vicino al mio paese" in cui ho sempre voluto vedere Portovenere.

I knew right away he was not ordinary

Io dopo tanti anni non l'ho ancora capito se si cresce intorno al proprio stampino primordiale, diventando peri se eravamo semi di pero, fragole se eravamo semini di fragole, eccetera. A me piace pensare che alcune persone al momento giusto abbiano avuto la possibilità di dare una botta all'impasto che cuoceva, una direzione, anche solo un segno. Sennò non farei il mestiere che faccio? O ce l'avevo già nell'embrione, il mio mestiere?

Sia come sia, io sono immensamente grato, per esempio, al prof di Educazione Musicale di cui non ricordo nemmeno il cognome, che a un certo punto della terza smise di insegnarci filastrocche al flauto e cominciò a prestarci dischi, ma seriamente, 33 giri e 1/3, e libri da leggere, e ci commissionò una ricerca multimediale con i media che c'erano allora, le diapositive insomma, ed eravamo divisi in gruppi, tutti volevano ovviamente la musica rock ma a me capitò il folk, e io subito esclamai John Denver! Non ho la minima idea del perché conoscessi John Denver in terza media (forse perché comparsava in una puntata dei Muppets?) e invece, somma vergogna, Bob Dylan no, Bob Dylan non avevo la minima idea di chi fosse, e cinque minuti dopo avevo in mano le cassettine di Bringing It All Back Home e The Times They Are A-Changin', e una monografia che forse era uno dei primissimi libri dell'Editrice Arcana.

D'altro canto non avrebbe funzionato con tutti, voglio dire che ventiquattro studenti su venticinque gliel'avrebbero tirata in testa, la cassettina di The Times They Are A Changin', a metà degli anni Ottanta e con una conoscenza piuttosto limitata dell'inglese bisognava portare nei propri geni interi millenni di autolesionismo per mettersi ad ascoltare roba del genere sul registratore panasonic. Non so se avete presente i suoni di quel periodo, quel tipo di produzione gommosa, la cassa frusciante sparata su entrambi i canali (tanto poi il panasonic era un mono), l'estetica mixarola dei 12 pollici, Revenge degli Eurythmics, e poi all'improvviso ti metti ad ascoltare una voce nasale in un silenzio che puzza d'antico che suona la chitarra per mezz'ora con qualche attacco d'armonica ogni tanto, come passare da Gianni Rodari ai geroglifici egizi. Io invece mi misi ad ascoltare seriamente quella roba, e confesso che fui molto lieto quando Bob passò al blues elettrico, Subterrean diventò subito la mia preferita. Poi dovevo andare a casa della Rebecca che mi stava antipatica ma aveva il giradischi e quindi si era presa i 33 e 1/3. Io avevo questa sfiga che tutte le compagnie raggiungibili ciclisticamente a fine ricerche nel doposcuola eran femmine, e del folk o del blues elettrico proprio non poteva loro fregar nulla, a loro fregava mangiare patatine sancarlo sfogliando MODA guardando le foto di tipe magre e fu la prima volta che pensai che doveva esistere qualcosa come l'omosessualità femminile, ma me ne fregava davvero così poco, soprattutto quando Rebecca mise su il 33 1/3, e io ebbi quella sensazione di saltare dalla sedia, che in una famosa intervista lo stesso Dylan dice che gli capitò la prima volta che ascolto The House of The Rising Sun rifatta dagli Animals; io la ebbi al ritornello di Hurricane. Poi basta perché credo che Rebecca alzò subito la testina disgustata per quei suoni così diversi. A sua discolpa, era davvero qualcosa che non avevamo mai ascoltato prima. Cioè, non era come adesso. Noi non ascoltavamo la musica dei nostri genitori, Battisti per dire era ancora vivo ma non lo avremmo mai considerato ascoltabile neanche per sogno; era lo stesso passato di Charles Aznavour o Chopin, una cosa che non ci riguardava. Non c'erano gli mp3, non c'erano i cd, ma soprattutto non c'era tutta questa industria della nostalgia che c'è adesso. Nel 1986 i Bee Gees erano ridicoli e tutto quello che veniva prima, semplicemente, non si ascoltava, roba da genitori che rompono i coglioni alla fine della festa.

Però Hurricane mi fece saltare sulla sedia, e da quel momento forse il mio destino era segnato. O forse l'avevo nei geni, o forse passare gli anni della formazione musicale tra gli scaffali dei Nice Price era la strategia più conveniente. E' una canzone che non ascolto più da anni, non mi fa più nessun effetto sentire un violino sopra una chitarra acustica e un'armonica e una corista. Garantisco però che fu uno choc, la fine dei miei anni Ottanta (che poi mi dovetti recuperare negli anni Novanta). E poi Dylan mi rimase comunque in una strana dimensione sottopelle, mi misi a studiare la sua discografia ed era davvero come studiare i geroglifici, tutti quegli album e quelle canzoni che non conoscevo e che per anni non avrei comunque ascoltato. Familiare e incomprensibile per tutta la vita, un cugino lontano di cui ogni tanto ti arrivano notizie assurde - si è convertito al cristianesimo - gli è passata - si è convertito all'unplugged - si è messo a stonare tutti i concerti - va al Giubileo - ha fatto sette dischi magri - ha fatto sette dischi grassi.

Forse ero nato per conoscere Dylan, forse no. Si fanno incontri incredibili alle scuole medie. Quella sensazione di scoprire una cosa, qualsiasi cosa, che era lì e ti aspettava, quello svegliarsi ogni giorno nel primo giorno della creazione. Molto difficile da spiegare a chi non frequenta più.

martedì, maggio 24, 2011

Quando al fin di un giorno noioso la gaiezza ritorna nel cuor

Il caso Sucate, su twitter. Il caso Sucate, commentato su Facebook. Il caso Sucate, commentato su Friendfeed. I fotomontaggi su Sucate (tutti divertenti). La guida turistica di Sucate (ben fatta). Il milione di battutine su Sucate fatte entro il tramonto, tutte esilaranti.

Certo che a Milano, il lunedì, in quegli uffici, vi date un sacco da fare, eh.
La capitale della produttività.

lunedì, maggio 23, 2011

Noi (snif) non siamo piagnoni, buaaaargh

Alla Camera è in discussione la legge contro l'omofobia. Le cazzate di Buttiglione e Stradacquanio probabilmente le avete già sentite. La tipa del PdL che mette nello stesso insieme "orientamenti sessuali" omosessualità e pedofilia magari non l'avete sentita ma è come se. Probabilmente però vi siete persi l'intervento del leghista. Ecco:

 "Vogliamo uno Stato che tuteli la persona nella sua interezza, che tuteli tutti senza fare del vittimismo in relazione agli insulti che sono stati dati", ha spiegato Massimo Polledri, salvo poi aggiungere: "Pensate che sia stato facile per noi essere stati leghisti, inizialmente, in Emilia Romagna?"

Ecco, pensate che sia stato facile? Cioè, tutti a pensare povero gay quando picchiano il gay, ma vi rendete conto di quanto è stato duro fare il leghista sulla via Emilia? Quante botte si sono presi, quante umiliazioni, ma avete idea di quanti leghisti tutte le sere finivano al pronto soccorso a Guastalla, a Savignano sul Rubicone, ad Alfonsine, per non parlare di tutti quelli che preferivano medicarsi in casa, perché rischiavi di prenderle anche in ospedale?

È una Storia ancora tutta da scrivere, quella dell'anti-Leghismo in Emilia Romagna. In particolare è ancora tutta da inventare, cioè, bisogna proprio fabbricarsela di sana pianta, e ci vorrebbero i professionisti, per dire, cosa fa quest'estate Giampaolo Pansa? Perché ci sarebbero quattro o cinque cartonati da scrivere sulle stragi di leghisti nel triangolo rosso. E le fiction prossime venture sui cappucci rossi che andavano a prendere i leghisti in casa e li impiccavano ai pioppi nei saldini, io opzionerei Martinelli, ditegli di cominciare ad assumere figuranti rumeni.

Potrei scrivere un libro su questo tema, ma, francamente, ritornerei in quel vittimismo che oggi deve essere non ad appannaggio delle categorie che si candidano a dirigere questo Paese". 

Bravo, è proprio ora di dire basta al vittimismo.

sabato, maggio 21, 2011

Cattelan, beccati questo


E' un monumento a Padre Pio in una rotonda di Benevento (via Dave). Io pensavo a uno scherzo, ma esiste. Qui trovate i dettagli di questa "opera del Futuro offerta alla fruizione universale". Qui la pagina di Wiki.


Qui la petizione dei beneventani che avevano dato dei soldi per un normalissimo Padre Pio in bronzo e si ritrovano un Megaborg alle porte di casa.

Per il diritto costituzionale al copia-incolla

A proposito di dipendenti statali adoperati al posto degli automi; ma vogliamo parlare di questo pover uomo che ieri ha dovuto dire le stesse cazzate a cinque telecamere diverse? In teoria, l'uomo più potente d'Italia, beh, io alla sua età non vorrei mai dovermi sbattere così.

venerdì, maggio 20, 2011

Nuovi entusiasmanti orizzonti del non capirne un c.


Diobono Rondolino, e meno male che eri un esperto di comunicazione e non di cucina, sennò chissà quante palle di merda avresti scambiato per fantastici profiteroles.

The Great Rai-TV Swindle

Poteva sbattersi per fare un lavoro presentabile per un paio di mesi, soffrendo comunque il confronto di eroi mediatici come Santoro o Saviano, sanguinando in uno stillicidio di share come sta succedendo a Giuliano Ferrara.

Invece è andato in onda, si è sfogato per un paio d'ore dei sostanziali cazzi suoi, ha affossato il suo stesso programma e ora guadagnerà gli stessi soldi senza fare nulla. Ma vuoi mettere.

Vi piace immaginarvelo nell'ombra che piange e si rode, Vittorio Sgarbi. Secondo me se la sta ridendo alla grande, di voi e della rai, all the way to the bank.

giovedì, maggio 19, 2011

Insert babies


Questa roba è talmente oltre che mi dispiace quasi non l'abbiano messa a Modena (tra i Frullini e lo stronzo di Ferrari ci abbiamo un certo gusto per queste cose).

martedì, maggio 17, 2011

Con tante catastrofi a portata di mano

Comunque, a tutti quelli che basandosi su una voce messa in giro sfruttando l'incerta fama di un sismologo dilettante hanno creduto che a Roma ci sarebbe stato un terremoto il tal giorno alla tal ora, vorrei sommessamente ricordare che è discretamente probabile che nei prossimi anni il Vesuvio erutti in modo esplosivo, non necessariamente la solita sbrodolatina lavica, ma anche una cosa più distruttiva, stile Pompei. E che nel caso andrebbero sgomberati qualcosa tipo seicentomila abitanti (ma anche un po' di più).

Non è una bufala. I terremoti non si possono prevedere, le eruzioni vulcaniche un po' sì. Per dire che se uno volesse fare il catastrofista serio, in Italia ne avrebbe di cose importanti da dire e fare. Ma immagino che rendano più i chupacabras.

La Lega (più o meno) Nord

In percentuale è andata meglio a Bologna (10,72%) che a Milano (9,63).

domenica, maggio 15, 2011

Ma la droga no

"Sì, che frequentasse dei ragazzi si sapeva, ma la droga, quella proprio no". Terminata la messa, i fedeli commentano l'arresto.

mercoledì, maggio 11, 2011

Doin' it, doin' it, doin' your thing!

Una delle cose che mi piacciono di più di BobMarley&TheWailers è il curioso fenomeno per cui quando pensi ormai di conoscere il gruppo, la roba che fa, le canzoni più o meno le sai, i ritornelli te li ricordi, insomma, ce li hai, hai digerito anche BobMarley&TheWailers... ecco che da qualche parte inspiegabilmente salta fuori un disco, una raccolta, un'altra mezza dozzina di canzoni di BobMarley&TheWailers che inspiegabilmente non conoscevi, e sono tutte belle.

Dicono che è morto trent'anni fa, ma non ci credo, secondo me è vivo e produce dischi vecchi, con le copertine già sgualcite, poi li nasconde nelle vetrine impolverate dei negozi che stanno chiudendo, nelle fonoteche comunali, lunga vita a BobMarley&TheWailers.

Hai mai visto in faccia la Vergogna?


E' un po' in ombra, ma si vede.
(Su .mau. i dettagli)

lunedì, maggio 09, 2011

Coniugare al CHE?

Io accudisc...a?
Io accudischessa?
Io accudischina?
Cioè, volendo anche prescindere dal contesto piuttosto deprimente, ci spiegate almeno cos'è esattamente questa nuova storia per cui i verbi si coniugano al femminile?(*)


(* A parte i participi, sì, vabbe', ma quelli stanno a parte per definizione).

venerdì, maggio 06, 2011

The Wrong Picture

Ha tutte le carte in regola per essere uno dei titoli più azzeccati della Storia del Cinema (scusate, ma di recente ho recuperato Film-in-cui-Penelope-bacia-Scarlett-e-poi-arriva-Bardem-e-poi-non-succede-niente, devo ancora razionalizzare).

mercoledì, maggio 04, 2011

Hanno fatto un casino

A mente fredda, secondo me sì.
Senza voler essere complottisti a ogni costo, però, con tutta la buona volontà, non è che si possa prendere tutto per buono senza prove.
Cioè, qui è da due giorni che ci dicono che le foto ci sono ma sono troppo hard - sei anni fa ci siamo guardati una specie di Zarqawi che decapitava Berg.
Lo hanno preso vivo ma poi lo hanno ammazzato. Lo hanno sepolto in mare per evitare "il santuario", adesso francamente, sul serio "il santuario" costituirebbe qualche problema? Sarà che noi abbiamo Predappio ed è uno dei posti meno pericolosi d'Italia, ma boh. Non dico che non siano spiegazioni plausibili, ma non sono abbastanza convincenti. Quello che è successo è un fatto storico, se ne parlerà per secoli, e queste spiegazioni non reggeranno secoli di speculazioni.
Non voglio dire che non abbiano ammazzato Bin Laden; ma hanno avuto tutto il tempo, lo spazio, la capacità di organizzare la cosa meglio di così. Così, magari mi sbaglio, ma ha tutta l'aria di un casino.

Fatecelo vede', fatecelo tocca'

Se sentite uno strano odore da qualche giorno in qua, non preoccupatevi troppo... oppure sì, preoccupatevi: vi è capitato di vivere sottovento a milioni di sciacalli che salivano. C'è uno snuff in giro e non stanno più nella pelle, e nel frattempo si eccitano coi fotomontaggi.

domenica, maggio 01, 2011

Per ogni cosa che accade in UK, c'è sempre la canzone perfetta dei Kinks

...il problema è non farsela venire in mente tre giorni dopo.

She's bought a hat like Princess Marina's
To wear at all her social affairs
She wears it when she's cleaning the windows
She wears it when she's scrubbing the stairs
But you will never see her at Ascot
She can't afford the time or the fare
But she's bought a hat like Princess Marina's
So she don't care

Il pezzo del giorno

In piazza S. Pietro come in piazza S. Giovanni