lunedì, novembre 29, 2010
venerdì, novembre 26, 2010
La classe dei Titani
Dunque l'altro giorno, in un ristorante di Milano, due vecchietti si sono fatti a botte. E la notizia ci sarebbe già. Non so se i vostri nonni a quell'età frequentino ancora i ristoranti. Non credo che capiti loro spesso di passare alle vie di fatto, tanto più coi coetanei.
La notizia c'è, ma non la vediamo, perché è coperta dai nomi: uno dei due vecchietti è Mr Amaro Medicinale Giuliani; è da un po' che non vediamo più le sue etichette nelle pubblicità. Lui ha 73 anni ed è fresco di terze nozze. L'altro è Emilio Fede (79), e sotto la faccia di bronzo sembrava un rottame già vent'anni fa: un pagliaccio da dileggiare. E invece è stato ed è uno degli uomini più importanti di Berlusconi, il suo Ministro per la Terza Età, imbonitore di un favoloso parco buoi elettorale che può ancora fargli vincere le elezioni in barba a qualsiasi scandalo o figuraccia.
Questi vecchietti, lo scrivo qui quasi di nascosto, mi riempiono di invidia e di ammirazione. Una loro seratina standard è più avventurosa di svariati miei semestri. Personaggi che si meritavano un Balzac che i figli e i nipoti non sono stati affatto in grado di produrre. Posso dirmi che è stato il boom, l'inflazione, una bolla d'ottimismo tutta finanziata dalla guerra fredda - posso suonarmela e cantarmela, ma mi resta il dubbio che le cose siano molto più semplici. Siamo figli dei titani, quando se ne saranno andati tutti di cosa parleremo, alle dieci e mezza di sera sul divano, la palpebra già a mezza serranda? Cosa ci racconteremo? Le barzellette sui bunga bunga che non abbiamo mai vissuto faranno ridere i nostri nipotini?
La notizia c'è, ma non la vediamo, perché è coperta dai nomi: uno dei due vecchietti è Mr Amaro Medicinale Giuliani; è da un po' che non vediamo più le sue etichette nelle pubblicità. Lui ha 73 anni ed è fresco di terze nozze. L'altro è Emilio Fede (79), e sotto la faccia di bronzo sembrava un rottame già vent'anni fa: un pagliaccio da dileggiare. E invece è stato ed è uno degli uomini più importanti di Berlusconi, il suo Ministro per la Terza Età, imbonitore di un favoloso parco buoi elettorale che può ancora fargli vincere le elezioni in barba a qualsiasi scandalo o figuraccia.
Questi vecchietti, lo scrivo qui quasi di nascosto, mi riempiono di invidia e di ammirazione. Una loro seratina standard è più avventurosa di svariati miei semestri. Personaggi che si meritavano un Balzac che i figli e i nipoti non sono stati affatto in grado di produrre. Posso dirmi che è stato il boom, l'inflazione, una bolla d'ottimismo tutta finanziata dalla guerra fredda - posso suonarmela e cantarmela, ma mi resta il dubbio che le cose siano molto più semplici. Siamo figli dei titani, quando se ne saranno andati tutti di cosa parleremo, alle dieci e mezza di sera sul divano, la palpebra già a mezza serranda? Cosa ci racconteremo? Le barzellette sui bunga bunga che non abbiamo mai vissuto faranno ridere i nostri nipotini?
Sindacato? Sin-da-ca-to?
Alinghi dice addio
alla Coppa America
"Così è impossibile"
Dopo aver valutato il protocollo e altre iniziative intraprese dal defender Usa Bmw-Oracle, il "sindacato" due volte vincitore del trofeo più prestigioso ha annunciato che nel 2013 non ci sarà
La Storia poi ricorderà (magari in una colonnina a margine) che nel 2010, mentre gli studenti salivano sui monumenti per difendere il loro diritto a imparare, capire, sapere, il giornalismo italiano faceva sfoggio d'ignoranza, ostentava il diritto dello stagista malpagato a non saper l'inglese, tanto c'è google translate.
giovedì, novembre 25, 2010
"Una differenza c'è"
C'è un parroco marsicano, che ha scritto una letterina semplice semplice al Cardinale Bagnasco, spigandogli (con una logica inappuntabile) che tra una puttana e Cei è più cagna la Cei. Ok, io l'ho fatta breve, lui la mette giù così (via Malvino)
Quanto ai suoi silenzi, che sembrano programmati al fine di barattarli con vantaggi corposi circa, per es., il finanziamento delle scuole cattoliche, le chiedo: che differenza c’è tra una prostituta che vende il corpo per danaro ed una chiesa che, sempre per danaro, svende l’anima? Nella mia sensibilità morale una differenza c’è: una donna povera ha comunque il diritto a vivere, mentre la chiesa, per vivere, memore delle parole del suo Maestro, deve pur saper morire.
Amen.
Quanto ai suoi silenzi, che sembrano programmati al fine di barattarli con vantaggi corposi circa, per es., il finanziamento delle scuole cattoliche, le chiedo: che differenza c’è tra una prostituta che vende il corpo per danaro ed una chiesa che, sempre per danaro, svende l’anima? Nella mia sensibilità morale una differenza c’è: una donna povera ha comunque il diritto a vivere, mentre la chiesa, per vivere, memore delle parole del suo Maestro, deve pur saper morire.
Amen.
venerdì, novembre 19, 2010
giovedì, novembre 18, 2010
Il prof Ubiquo
Questo è un blog dove in teoria io manco dovrei scrivere, con tutti i bravi e ottimi autori che ci sono, in teoria. Poi alla fine resto solo e vi annoio coi fatti miei.
Come insegnante - forse non sapete che faccio l'insegnante - mi toccano 18 ore di lezione alla settimana. Che non sono "18 ore di lavoro" come crede gente. Il lavoro è tutt'intorno: preparare le lezioni, correggere, ecc. Certe volte anzi l'ora di lezione è il momento in cui ti rilassi. Comunque.
Questa settimana è successa una cosa strana. Alla fine di mercoledì ho contato quante ore di lezione avevo fatto. Stavo a 16. Uhm. Mercoledì è abbastanza presto, nella settimana.
Anche perché più di 17 la mia scuola non le fa (nella 17ma ora avevo i colloqui coi genitori, a un certo punto mi girava la testa, fortuna che ero a pochi cm. dalla macchinetta del caffè).
16h in tre giorni ha da essere il mio record. Ma la cosa incredibile è che sono riuscito a metterci dentro anche uno sciopero. Cioè, è andata così: il mio sindacato ha questa politica di scioperi a singhiozzo che io non discuto perché contrariamente a quello che si crede, io non è che abbia voglia di discutere su tutto (anzi a volte chiuso il blog non ho più voglia di discutere di niente). E quindi la segretaria a un certo punto mi fa: "ma lei lo fa lo sciopero di martedì?" (Notate che lei non dovrebbe chiedermelo e io non sarei tenuto a risponderle, ma ok).
E io: "Certo. Però mi sa che è in un'ora in cui io non ho lezione".
"Allora non lo fa".
"No, voglio farlo lo stesso".
"Ma non le conviene".
"E invece voglio farlo".
"Aderisce?"
"Aderisco!"
Il giorno dopo mi chiedono se posso sostituire per un'ora una che ha il bimbo con l'influenza, e io come no, pagatemi e vi faccio tutto, tanto ho un'ora buca. Dimenticandomi che proprio in quell'ora lì stavo scioperando.
La conclusione è che ho fatto un'ora di sciopero e un'ora di straordinario negli stessi sessanta minuti, che è una cosa che io stesso non so come interpretare. Forse se aveste l'ano e il membro virile più vicini, nel vostro organismo; se poteste fottervi concretamente da soli, provando in un contempo gioia e afflizione, ecco, forse capireste come a volte io mi sento.
Come insegnante - forse non sapete che faccio l'insegnante - mi toccano 18 ore di lezione alla settimana. Che non sono "18 ore di lavoro" come crede gente. Il lavoro è tutt'intorno: preparare le lezioni, correggere, ecc. Certe volte anzi l'ora di lezione è il momento in cui ti rilassi. Comunque.
Questa settimana è successa una cosa strana. Alla fine di mercoledì ho contato quante ore di lezione avevo fatto. Stavo a 16. Uhm. Mercoledì è abbastanza presto, nella settimana.
Anche perché più di 17 la mia scuola non le fa (nella 17ma ora avevo i colloqui coi genitori, a un certo punto mi girava la testa, fortuna che ero a pochi cm. dalla macchinetta del caffè).
16h in tre giorni ha da essere il mio record. Ma la cosa incredibile è che sono riuscito a metterci dentro anche uno sciopero. Cioè, è andata così: il mio sindacato ha questa politica di scioperi a singhiozzo che io non discuto perché contrariamente a quello che si crede, io non è che abbia voglia di discutere su tutto (anzi a volte chiuso il blog non ho più voglia di discutere di niente). E quindi la segretaria a un certo punto mi fa: "ma lei lo fa lo sciopero di martedì?" (Notate che lei non dovrebbe chiedermelo e io non sarei tenuto a risponderle, ma ok).
E io: "Certo. Però mi sa che è in un'ora in cui io non ho lezione".
"Allora non lo fa".
"No, voglio farlo lo stesso".
"Ma non le conviene".
"E invece voglio farlo".
"Aderisce?"
"Aderisco!"
Il giorno dopo mi chiedono se posso sostituire per un'ora una che ha il bimbo con l'influenza, e io come no, pagatemi e vi faccio tutto, tanto ho un'ora buca. Dimenticandomi che proprio in quell'ora lì stavo scioperando.
La conclusione è che ho fatto un'ora di sciopero e un'ora di straordinario negli stessi sessanta minuti, che è una cosa che io stesso non so come interpretare. Forse se aveste l'ano e il membro virile più vicini, nel vostro organismo; se poteste fottervi concretamente da soli, provando in un contempo gioia e afflizione, ecco, forse capireste come a volte io mi sento.
giovedì, novembre 11, 2010
E guida un'Audi nera
Dev'essere femminista, temo. Filoisraeliana (non necessariamente ebrea, e nel caso comunque non osservante, atea). Dev'essere antipedofila (e chi non lo è), e deve vivere in Veneto. Magari vota Lega o Berlusconi, però ogni tanto posta qualcosa su indymedia.
...eh? no, stavo cercando di immaginarmi il mio nemico perfetto (che non esiste, per fortuna):
"Ora, su quell'articolo del blog dell'unita' ho una chiara opinione: malvagita'. Non c'e' altro modo di descrivere quel che leggo. La persona che scrive questo e' malvagia, abietta, miserabile e meschina"
"Quello che Leonardo e Massimo Fini e tanti altri maschilisti non sanno e’ che il loro problema fondamentale si chiama: assenza di empatia e che questo disturbo psichico secondo Gilbert era quello che accumunava i criminali nazisti."
"i tuoi sogni di pulizia etnica non cacceranno gli ebrei da Israele, che anzi ormai e' piu' anziano della maggioranza degli Stati esistenti sul Pianeta Terra. E tu continuerai a scrivere e pubblicare articoli, che dicono poco sulla realta' del mondo e molto sulle tue fantasie."
Devo aver scritto qualche cazzata più grossa del solito in questi giorni.
...eh? no, stavo cercando di immaginarmi il mio nemico perfetto (che non esiste, per fortuna):
"Ora, su quell'articolo del blog dell'unita' ho una chiara opinione: malvagita'. Non c'e' altro modo di descrivere quel che leggo. La persona che scrive questo e' malvagia, abietta, miserabile e meschina"
"Quello che Leonardo e Massimo Fini e tanti altri maschilisti non sanno e’ che il loro problema fondamentale si chiama: assenza di empatia e che questo disturbo psichico secondo Gilbert era quello che accumunava i criminali nazisti."
"i tuoi sogni di pulizia etnica non cacceranno gli ebrei da Israele, che anzi ormai e' piu' anziano della maggioranza degli Stati esistenti sul Pianeta Terra. E tu continuerai a scrivere e pubblicare articoli, che dicono poco sulla realta' del mondo e molto sulle tue fantasie."
Devo aver scritto qualche cazzata più grossa del solito in questi giorni.
lunedì, novembre 08, 2010
ars longa, Makkox longior
Questa è già vecchia ormai, ma è per segnalare a chi se lo fosse perso che Makkox ha uno spazio sul Post dove nei giorni buoni ne mette anche un paio.
Nel frattempo il Canemucco è arrivato al terzo numero, che è stupendo, come del resto anche il secondo, mentre il primo era appena un capolavoro, e tutto questo in un anno nemmeno. C'è da spaventarsi, davvero, per la quantità e la qualità di quello che sta facendo un singolo uomo. Vien da pensare cosa potremmo fare, tutti, con un po' più di coraggio e di impegno. Probabilmente schifo, la maggior parte, ma comunque.
domenica, novembre 07, 2010
sabato, novembre 06, 2010
giovedì, novembre 04, 2010
Meet el sindich
Questa gara delle escort a chi le spara più grosse è divertente, però non può andare avanti all'infinito. Per dire, quando Ruby trasforma Silvio in un tracannatore compulsivo di Sanbittèr, almeno ha la scusante che è giovane e non conosce ancora i limiti della verosimiglianza.
Ma Nadia Macrì ha 27 anni, e il racconto del suo approccio col sindaco di Parma è un insulto alla nostra intelligenza. Dunque, lei quando ha bisogno di soldi va a Parma dove c'è "un bell'hotel vicino alla stazione". Lei si siede al bar e dopo un po' due signori cominciano a lumarla: uno dei due è il sindaco.
Che se uno ci pensa bene, in effetti, una logica c'è: se sei il sindaco di Pavma e vuoi lumare delle tipe in libertà, quale posto migliore di un bell'hotel vicino alla stazione? Sicuro che se volesse andare in un qualsiasi strip bar tra Fidenza Taro e Cremona, ci troverebbe qualcuno dei suoi elettori. Ma nessun pavmigiano andvebbe mai a dovmive in un albevgo a Pavma (dietvo alla stazione pevdipiù, ovvove). Quindi il sindaco ha campo libero, con il suo fido collaboratore, che manda in avanscoperta.
"Il segretario mi disse che ero stata fortunata, perché quello era il sindaco e che avevo fatto colpo."
Ciao, senti, scusa, ti volevo dire che piaci molto al mio amico...
Come se le escort, anche nel momento più oscuro della loro abiezione, conservassero l'immaginazione puberale da prima nottata in disco... cioè, magari lo ha incontrato veramente, il sindaco, ma se deve ricostruire la storia se ne esce con una favoletta appiccicata con lo sputo. E prendersi un ghost writer? Con quel che vi pagano, in fondo.
Ma Nadia Macrì ha 27 anni, e il racconto del suo approccio col sindaco di Parma è un insulto alla nostra intelligenza. Dunque, lei quando ha bisogno di soldi va a Parma dove c'è "un bell'hotel vicino alla stazione". Lei si siede al bar e dopo un po' due signori cominciano a lumarla: uno dei due è il sindaco.
Che se uno ci pensa bene, in effetti, una logica c'è: se sei il sindaco di Pavma e vuoi lumare delle tipe in libertà, quale posto migliore di un bell'hotel vicino alla stazione? Sicuro che se volesse andare in un qualsiasi strip bar tra Fidenza Taro e Cremona, ci troverebbe qualcuno dei suoi elettori. Ma nessun pavmigiano andvebbe mai a dovmive in un albevgo a Pavma (dietvo alla stazione pevdipiù, ovvove). Quindi il sindaco ha campo libero, con il suo fido collaboratore, che manda in avanscoperta.
"Il segretario mi disse che ero stata fortunata, perché quello era il sindaco e che avevo fatto colpo."
Ciao, senti, scusa, ti volevo dire che piaci molto al mio amico...
Come se le escort, anche nel momento più oscuro della loro abiezione, conservassero l'immaginazione puberale da prima nottata in disco... cioè, magari lo ha incontrato veramente, il sindaco, ma se deve ricostruire la storia se ne esce con una favoletta appiccicata con lo sputo. E prendersi un ghost writer? Con quel che vi pagano, in fondo.
martedì, novembre 02, 2010
the wickedest gift I could give to you
Vi prevengo, io a Ruby mi sto appassionando.
E' preoccupante? Il vecchio stupra-ragazze-morte non mi appassionava, miss Puglia Omicidi non mi appassionava, la mitomarocchina sì. Esplorare il labirinto delle menzogne, il castello di sabbia di una fanciulla che la verità probabilmente nemmeno se la ricorda. Son gusti.
Veniamo alla versione di oggi (la versione di "Oggi", ahah). No more Clooney, no time for Canalis, sono cose che ai magistrati non avrebbe mai raccontato (sì, come no, se li sarà inventati D'Avanzo, me lo immagino: "adesso ci aggiungo una cosa verosimile... George Clooney"). Ormai è assodato che Ruby ha visto Silvio una volta sola (poche ore fa diceva ancora di averlo visto due), in una famosa "cena tricolore". Oh, magari è vero. Di quella cena Ruby ricorda tutto: com'era vestita e acconciata, le portate, gli ospiti... però, se non sbaglio, l'unico dettaglio che non si sapeva già è la statua di superman-Silvio (che sembra il sogno di un lettore del Giornale con la digestione pesante; sul serio, scommetto qualcosa che se la statua esiste davvero è la versione 3d di una caricatura di Vasinca).
Ma arriviamo al clou: l'infamous bunga bunga. Adesso è tornato a essere una barzelletta. Cioè, non c'è nessuna orgia: a un certo punto le ragazze seguono Silvio nel salotto e lui racconta la barzelletta. Fine. Anzi no, perché qui la ragazza, nel tentativo di tenere insieme almeno due delle versioni che ha già dato, crea una scena incredibile:
"Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del bunga bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io".
Allora, lasciamo stare la cosa curiosa per cui prima sei un'invitata e poi diventi una cameriera: ma quanti cacchio di sanbitter si può bere Silvio Berlusconi in un dopocena, e soprattutto: quanti cacchio di sanbitter si può bere mentre racconta una barzelletta?
Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no.
...e ti credo. Probabilmente stava per cominciare la gara di rutti. Però prima di andar via Silvio la porta "al piano di sopra" dove ha un ufficio (e vabbè). Qui SB si prodiga, tira fuori 7000 euro così, senza chiedere nulla in cambio. Ora, è talmente assurdo che ci sta. Secondo me SB è davvero il tipo che se gli dicono: la tal ragazza ha dei problemi, lui apre un cassetto, che ci trova? settemila euro? ma neanche li conta. Poi magari fa il pulcioso con le tartarughine.
Ricapitolando: la prima parte del racconto è abbastanza precisa (notare il ruolo intermediario dell'amica brasiliana, che è l'unica a sapere dove stanno andando). L'ultima parte sostanzialmente verosimile. In mezzo c'è un raccordo mancato, una scena senza senso (l'overdose di sanbitter), che è come la dissolvenza incrociata di due versioni non credibili e sovrapposte. Vediamo come andrà domani - magari non era un sanbittèr e magari non era solo una barzelletta.
E' preoccupante? Il vecchio stupra-ragazze-morte non mi appassionava, miss Puglia Omicidi non mi appassionava, la mitomarocchina sì. Esplorare il labirinto delle menzogne, il castello di sabbia di una fanciulla che la verità probabilmente nemmeno se la ricorda. Son gusti.
Veniamo alla versione di oggi (la versione di "Oggi", ahah). No more Clooney, no time for Canalis, sono cose che ai magistrati non avrebbe mai raccontato (sì, come no, se li sarà inventati D'Avanzo, me lo immagino: "adesso ci aggiungo una cosa verosimile... George Clooney"). Ormai è assodato che Ruby ha visto Silvio una volta sola (poche ore fa diceva ancora di averlo visto due), in una famosa "cena tricolore". Oh, magari è vero. Di quella cena Ruby ricorda tutto: com'era vestita e acconciata, le portate, gli ospiti... però, se non sbaglio, l'unico dettaglio che non si sapeva già è la statua di superman-Silvio (che sembra il sogno di un lettore del Giornale con la digestione pesante; sul serio, scommetto qualcosa che se la statua esiste davvero è la versione 3d di una caricatura di Vasinca).
Ma arriviamo al clou: l'infamous bunga bunga. Adesso è tornato a essere una barzelletta. Cioè, non c'è nessuna orgia: a un certo punto le ragazze seguono Silvio nel salotto e lui racconta la barzelletta. Fine. Anzi no, perché qui la ragazza, nel tentativo di tenere insieme almeno due delle versioni che ha già dato, crea una scena incredibile:
"Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del bunga bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io".
Allora, lasciamo stare la cosa curiosa per cui prima sei un'invitata e poi diventi una cameriera: ma quanti cacchio di sanbitter si può bere Silvio Berlusconi in un dopocena, e soprattutto: quanti cacchio di sanbitter si può bere mentre racconta una barzelletta?
Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no.
...e ti credo. Probabilmente stava per cominciare la gara di rutti. Però prima di andar via Silvio la porta "al piano di sopra" dove ha un ufficio (e vabbè). Qui SB si prodiga, tira fuori 7000 euro così, senza chiedere nulla in cambio. Ora, è talmente assurdo che ci sta. Secondo me SB è davvero il tipo che se gli dicono: la tal ragazza ha dei problemi, lui apre un cassetto, che ci trova? settemila euro? ma neanche li conta. Poi magari fa il pulcioso con le tartarughine.
Ricapitolando: la prima parte del racconto è abbastanza precisa (notare il ruolo intermediario dell'amica brasiliana, che è l'unica a sapere dove stanno andando). L'ultima parte sostanzialmente verosimile. In mezzo c'è un raccordo mancato, una scena senza senso (l'overdose di sanbitter), che è come la dissolvenza incrociata di due versioni non credibili e sovrapposte. Vediamo come andrà domani - magari non era un sanbittèr e magari non era solo una barzelletta.
Forse ci è, forse ci fa, comunque ci offende
Siete liberi di considerare l'ultima trita uscita di Berlusconi ('meglio puttanieri che gay'), come
(a) lo sprovveduto delirio di un vecchietto sotto stress che non sa più dov'è e cosa fa;
(b) la fredda esecuzione di uno schema studiato a tavolino, il botto che dà inizio a una campagna elettorale 2011 che prevede l'arretramento della retorica PdL sulla linea paliniana: e quindi tasse brutto, ricerca scientifica brutto, gay brutto.
Può essere sia (a) che (b) e, come spesso accade a Berl, può anche essere (a) e (b) insieme. Io mi limito a osservare come il giorno dell'orgoglio omofobo al governo sia caduto proprio il 2 novembre. A 35 anni dall'assassinio Pasolini, essere gay in Italia è ancora un grosso problema.
lunedì, novembre 01, 2010
"everybody kills Hitler on their first trip"
Meraviglioso raccontino sui viaggi nel tempo (in inglese) (via Attivissimo).
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