La butto lì, ma ci devo lavorare. Uno degli aspetti positivi (o negativi?) della contemporanea società dell'avanspettacolo, è che non si tiene. Non riesce a conservare nessuna ipocrisia, nessun tabù.
L'esempio che ho in mente è l'esecuzione - che si dà per imminente - dei coniugi assassini brianzoli per mano di qualche galeotto. Mica voci da bar sport, eh? Se ne parla sui telegiornali nazionali, con tanto di interviste a gente che in galera c'è stata "e sa come vanno queste cose".
Ora, un codice non scritto della malavita ci sarà sempre stato: ferraginoso e malfunzionante come tutti i codici. Ma per secoli abbiamo finto che non esistesse. Nell'era del boom eravamo progressisti, ci vergognavamo di parlare di pena di morte, e ammettevamo l'esistenza di una galera solo a patto che educasse il cittadino disonesto. E se qualche assassino di bambini veniva trovato impiccato in cella, si parlava di suicidio e la cosa finiva lì. Eravamo ipocriti.
Adesso no, adesso siamo selvaggi e basta. E' un passo avanti, o indietro, non lo so, ma è un passo. A me, sapete, piace il movimento.
per una volta sono d'accordo con le tue analisi sociologiche. di solito quando si parla di cambiamento di costume nella società italiana si fa riferimento sempre agli anni 60 e alla liberazione sessuale (vera, parziale o presunta che sia). ma il cambiamento degli ultimi 25 anni - che c'è ed è profondo - riguarda molto di più questa cosa di cui parli tu e forse è meno analizzata di quanto meriterebbe.
RispondiElimina