lunedì, agosto 07, 2006

Souvenir de Barcelona/6 - A las barricadas


Il 18 luglio di settanta anni fa, nella calda mattinata radio Ceuta trasmette la frase in codice "Su tutta la Spagna il cielo è senza nubi": è il segnale dell'"Alzamiento", il colpo di stato franchista nelle guarnigioni della penisola. Il 95% degli ufficiali fa causa comune con i sediziosi trascinando con sé l'80% dei soldati. La Guardia Civil nella sua quasi totalità e il 50% delle "Guardias de Asalto" si uniscono ai rivoltosi. Nella proporzione dal 75 al 90% gli alti funzionari dei ministeri, delle amministrazioni locali, delle imprese industriali, fanno altrettanto.(1)

Ma il cielo senza nubi è pura apparenza, in realtà all’orizzonte “negras tormentas agitan los aires”.

Il 19 luglio a Barcellona le truppe ribelli uscite dalle caserme puntano verso Plaza de Cataluña ma sono bloccate dai lavoratori, in prevalenza anarchici, e dalla Guardia Civil, rimasta fedele al governo - caso quasi unico in Spagna - e devono ritirarsi. Viene catturato il generale Goded, capo dei rivoltosi, che è obbligato a leggere alla radio un appello in cui invita i suoi a deporre le armi.
André Malraux racconterà ne L'Espoir la dinamica dei combattimenti, in cui muore l'esponente anarchico Francisco Ascaso.(1)

Comincia così quella che dalla storiografia ufficiale è comunemente chiamata guerra civile spagnola ma che altri, quelli che pensano che non si lottasse solo contro il fascismo di Franco ma anche per cambiare la Spagna e il mondo, preferiscono chiamare rivoluzione sociale in Spagna

Ma da dove si comincia una rivoluzione ? Dove ci si dà appuntamento per fare la rivoluzione ?

La domenica precedente a quel sabato 19 luglio lo Jupiter, grande squadra di calcio di seconda categoria aveva vinto fuori casa con Higuera la real, la prossima partita fissata per domenica 20 luglio era a portata di mano, ma tutti sapevano che non si sarebbe mai giocata. Il campo dove giocava lo Jupiter si trovava in carrer Lope de Vega nel quartiere del Poble Nou. La mattina all’alba del sabato 19 luglio il campo sportivo fu il punto d’incontro per iniziare l’insurrezione armata contro l’alzamiento militare. Fu scelto come punto d’incontro il campo di calcio in quanto vicinissimo alle abitazioni della maggior parte dei facenti parte il gruppo Nosotros e dei militanti della CNT(*) presenti nel quartiere. Quando le sirene delle fabbriche del quartiere cominciarono a suonare, il segnale era dato: i camion con la bandiera rosso e nera ben in vista si misero in moto e si creò una sorta di corteo incitato dai balconi sotto i quali passava.(2)


(1): liberamente tratto dal sito web dell’Anpi
(2): liberamente tratto dal sito web libera-unidea.org
(*)CNT: Confederacion Nacional del Trabajo, sindacato anarchico

2 commenti:

  1. personalmente ho qualche dubbio sulla "rivoluzione sociale". quella la stava già facendo - o tentava di farla - la Seconda Repubblica, con metodi democratici.

    la lotta armata, sfociata in Guerra civile, fu l'ultima risorsa per i progressisti di fronte all'Alzamiento. ma senza Franco (e Primo de Rivera) la gente non avrebbe preso le armi

    RispondiElimina
  2. probabilmente. ma probabilmente era anche inevitabile una reazione violenta a quello che il frente popular cercava di fare con una risicatissima vittoria elettorale prodi style.

    RispondiElimina