lunedì, agosto 03, 2009

Contro il metodo Al Capone

Mi gira in testa da anni, mi ci incazzo da quando ero ragazzino, adesso ho il pretesto per scriverci sopra questa cosina.

Allora, la mia tesi è la seguente: il modo nel quale è stato fatto fuori Al Capone ha prodotto danni incalcolabili. Nel paese di Machiavelli probabilmente ancora più che altrove. Di solito la storiella ti viene raccontata fin da quando sei bambino come un colpo di genio : Al Capone era un gangster, ordinava omicidi, rapine, estorsioni ma non si riusciva a incastrarlo. Alla fine a qualcuno venne un’idea: accusarlo di un reato collaterale. Solo così riuscì a metterlo in galera, condannandolo per evasione fiscale.

Il caso Al Capone ha introdotto nell’immaginario collettivo la convinzione che i problemi non si risolvano frontalmente ma di sguincio. Non parlando con voce di verità, ribadita pervicacemente fino alla sua affermazione ma con il cosiddetto pragmatismo e la cosiddetta strategia, in una parola: con la furbizia. Tutti aspiranti Eliot Ness, neanche un pirla che si ostini a dire semplicemente quello che pensa.

E’ quel genere di strategia, tanto per capirci, che ha indotto le menti più brillanti del Pds-Ds-Pd a non voler risolvere il conflitto d’interessi perché tanto “Berlusconi si riteneva fosse ormai sul viale del tramonto”. E ho tanto la sensazione che sia il medesimo genere di strategia che adesso fa dire a qualcuno che Berlusconi dovrebbe dimettersi, non tanto perché va a troie, che suonerebbe moralistico, ma perché durante le feste potrebbe aver firmato documenti riservati mettendo in pericolo la sicurezza nazionale. O perché non fa perquisire le prostitute che frequenta. Col retropensiero che tenere il caso in prima pagina sia comunque un modo di danneggiarlo presso certo elettorato cattolico. Ma fatemi il piacere.

Berlusconi in questo paese non dovrebbe essere neppure candidabile per un seggio da parlamentare, per il semplice motivo che controlla metà delle reti televisive nazionali. Anzi: in un paese decente a nessuno dovrebbe essere consentito di controllare metà dell’audience televisiva, a prescindere da qualsiasi candidatura. Questa è la nuda e semplice verità. Se gli italiani non la capiscono il problema non è più nemmeno Berlusconi ma il sistema democratico. Non lo si risolverà col metodo Al Capone. Il declino di Cosa Nostra americana è avvenuto quando i boss sono stati condannati per i reati effettivamente commessi mentre la condanna ad Al Capone per evasione fiscale è stata una vergogna del sistema giudiziario, non un suo punto di forza.


(Attenzione: questo pezzo fa riferimento a notizie vecchie di almeno 7 giorni. Astenersi blogger tremendamente trendy e up to date)

6 commenti:

  1. Il problema è che almeno Al Capone sono riusciti davvero a farlo fuori.

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  2. no, il problema è che poi l'hanno raccontato in giro.

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  3. correggi "sua" alla riga 27. ci ho messo un sacco a capire che voleva dire quella frase!

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  4. Cito questo post nel mio blog: Al Capone, Gai=Gotti all'italiana, v1v, v2v, vgi, lis, vg5%, p5p, ngf ... Gotti e Al capone sono finiti in galera. Al contrario di un b0ss italiano che è stato scarcerato due volte e sembra che solo la giustizia non sapeva chi era... Solo durante un processo di Corrado Carnevale contro la grande vergogna d’Italia sono stati assassinate 8 testimoni. Corrado Carnevale ha fato carriera essendo il giudici più favorevole alla maf… e chiamando cretini a quelli che saltavano per aria con la scorta, (Falcone, Borsellino). Mi sembra evidente che questa giustizia contro la maf… è un fallimento. Bisogna creare nuove forme di giustizia. http://www.go.ilcannocchiale.it/member/blog/post/post.aspx?post=2313827

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  5. Tutto giusto eccetto la buona fede.
    La ragione per cui l'"opposizione" ha fatto credere che B fosse sul viale del tramonto non e' incompetenza. E' connivenza.

    Finche' gli si da il beneficio del dubbio (sono stati gonzi) non si arriva al nocciolo.

    Sono tutti inflitrati dalla P2. O da quel disegno politica portato avanti da un'altra sigla.

    Andrea

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