domenica, febbraio 01, 2009
Figli di un Dio migliore
Devo riconoscere che Dio è una delle migliori entità di cui abbia sentito parlare. Non disturba, non puzza, non sporca, non consuma, non costa. Praticamente la sua presenza non si avverte. E’ l’ospite ideale. Non altrettanto, purtroppo, può dirsi dei suoi adoratori e soprattutto dei suoi sedicenti interpreti. A volte neppure dei suoi detrattori, come ci rammenta ogni giorno Leonardo.
Dunque, per evitare assurde guerre di religione, favorire la pace, la conciliazione, la fine dello scontro di civiltà e il prosieguo dell’esperienza del PD, in un clima di assoluto rispetto per atei, agnostici e credenti, vorrei umilmente avanzare la proposta che gli atei accettino l’esistenza di Dio una volta per tutte e i credenti accettino che il Dio di tutti sia quello ipotizzato dai sabbatiani, seguaci dell’eretico ebraico seicentesco Sabbatai Zevi (o Tzvi o Zwi)
“Benedetto sei Tu, Signore nostro Dio, che permetti le cose proibite” era il loro credo.
La loro benedizione antinomica è probabilmente a tutt’oggi uno dei punti più alti del pensiero umano, paragonabile alla teoria della relatività e a poco altro. Un Dio che esiste per permettere quello che lui stesso ha proibito. Un Dio libertario che crea regole solo per permetterci di infrangerle. Un Dio che non serve a proibire ma a permettere. Si può immaginare qualcosa di meglio?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Pensa solo che quella teologia ha prodotto Enver Bey e Kemal Ataturk.
RispondiEliminaMi sembra una tesi difficilmente sostenibile: cosa c'entra un mistico ebreo del 600 con i fondatori dello stato turco moderno?
RispondiEliminaHa prodotto invece Jakob Frank e il frankismo, ancora più radicale del sabbatianismo. Ma di questo parlerò un'altra volta.
è successo qualcosa al mio commento
RispondiEliminaVolevo dire: mi risulta che alcuni esponenti del Comitato Unione e Progresso turco, e Kemal, avessero frequentato la scuola sabbatiana di Salonicco, all'epoca ritenuta una delle migliori e più "laiche" dell'Impero Ottomano.
RispondiEliminaComplimenti!
RispondiEliminaho fatto qualche ricerca in rete e ho trovato questo
Vi si sostiene che andando a combattere gli italiani in Libia nel 1911, un Ataturk mezzo ubriaco in un bar di Gerusalemme confessò di essere ebreo, cioè Doenmeh, cioè sabbatiano. Da cui la sua avversione per la religione.
Ignoravo completamente questa cosa, come del resto il seguito del movimento sabbatiano.
Anche perchè ovviamente ai fini di quello che interessa a me se un autoritario come Ataturk può definirsi sabbatiano vuol dire che l'originario e folle contenuto dell'eresia del fondatore è stato completamente riassorbito, quindi non è più divertente. Nè interessante
Che dire: se ne imparano sempre di nuove
cragno, mi interessa questa cosa del frankismo
RispondiEliminamarco
Anche il pezzo in italiano su wikipedia sui Doenmeh è notevole.
RispondiEliminaCome ammasso di bizzarrie complottiste, intendo.
Sì, in effetti wikipedia e quello che si trova in giro per la rete è da far girar la testa. Si va da Wojtila amico dei Sabbatiani ad Ataturk con la stella di davide sulla tuba (lieve conato) a teorie complottiste come se piovesse mio dio.
RispondiEliminaNella pagina inglese di wikipedia si cita anche un neo sabbatiano, tal Reb Yakov Leib HaKohain
che ritira fuori la "redenzione attraverso il peccato". Quindi forse non tutto è perduto
Marco: se ti interessano Jacob Frank e il frankismo credo che in rete troverai abbondante materiale. Anche qui c'è di che far girar la testa. Col primo link di google trovi già Enrico Cuccia e Rocco Buttiglione. Ed è solo il primo.
francamente no
RispondiEliminafrancamente no a cosa?
RispondiEliminacapito solo ora che era riferito alla domanda finale del post. ero concentrato sugli altri commenti, sorry
RispondiEliminaSimile a quella preghiera musulmana (temo leggendaria) che recita: "se ti prego per ottenere un beneficio, Signore, tu non esaudirmi".
RispondiEliminamolto diversa concettualmente: quella che citi tu è un'autolimitazione del credente, quella dei sabbatiani è no limits come sector.
RispondiEliminaFederica: mi pare che esista, o almeno mi pare di aver letto qualcosa al riguardo. Non ricordo né cosa di preciso, né quando, né in che contesto, quindi non controllo, però ha l'aria di qualcosa di piuttosto plausibile in alcuni tipi di spiritualità musulmana. Comunque ha ragione Cragno, sono due cose diverse.
RispondiEliminaLa storia di Atatruk al bar ricorda quella di Hitler con la prostituta ebrea che gli avrebbe contagiato la sifilide nella sua giovinezza. Le responsabilità di entrambi sono e restano personali, non di seducenti eretici e sex workers!
RispondiElimina