Quel che mi sento di dire, a prescindere da ogni considerazione etica, morale, bla, bla, è che questo Vicky Gitto ha proprio avuto un'idea della Madonna: senza spendere un soldo, neanche un biglietto aereo sola andata (e le lezioni di volo che comunque sono uno sbattimento) ha fatto la sua provocazione ed è da due giorni che state tutti parlando di lui.
Un pubblicitario questo deve fare. Non vi piace? E infatti probabilmente voi fate un mestiere onesto.
far parlare di sè come fine ultimo. non condivido,ma in molti invece si; e sicuramente VG, che non è affatto nuovo ad uscite ad effetto che servono proprio a questo scopo.
RispondiEliminaed è infatti più sul suo nome, sulla sua nomea, che sulla qualità del proprio lavoro che basa la sua fama di "uno bravo"
a livello personale invece non capisco, francamente, la chiusa sul "lavoro onesto". lavorare in pubblicità non è un lavoro onesto forse? e chiunque lavora in pubblicità condivide le idee di VG?
prima di dire ciò hai fatto un giro per vedere cosa ne pensano alcuni dei più importanti blogger-pubblicitari italiani?
suvvia, non generalizziamo
...
stockhausen aveva detto cose non dissimili anni fa. se gli italiani sono cosi` coglioni da creare un polverone (moralista, secondo me) classificando come "provocatorie" affermazionidel genere, vuol dire che ci meritiamo non tanto vg, quanto la pubblicita` scialba e conservatrice che lui e i suoi omologhi concepiscono.
RispondiEliminaCioè alla blogfest hanno chiamato sto tizio qui che insegna "come distinguere un lavoro creativamente valido" ? Ma veramente ?
RispondiEliminaMa l'avete fatto per prenderlo per il culo o alla blogfest si incontra gente che prende sul serio questi tizi qui?
O era solo un raccomandato in quanto (ho letto) compagno della Lucarelli? O lei era raccomandata in quanto compagna sua?
No seriamente. Leonardo se ci sei rispondi.
veramente, stando al resoconto dell'avversario del gitto stesso sembrerebbe che tutte le conferenze (pardon, in camp) della blogfest fossero puttanate pubblicitarie/motivazionali/innovazionali/cluetrainmanifestozionali.
RispondiElimina"suvvia, non generalizziamo"
RispondiEliminaBeh, in realtà questo è un blog cazzaro dove si generalizza volentieri.
Il punto è che (sempre a prescindere dall'etica, la morale), il pubblicitario di mestiere ti convince a fare qualcosa che non faresti. Credo che sia un lavoro strutturalmente disonesto, esattamente come fare il poliziotto con la fondina a tracolla è un lavoro strutturalmente violento (anche se magari ti capita di non sparare un colpo in tutta la carriera).
Proprio per questa disonestà strutturale, in realtà, è un lavoro che ti espone a continue interrogazioni morali: cioè, se fai il pubblicitario non puoi "prescindere dall'etica e dalla morale", perché l'etica è esattamente la cosa che t'impedisce di uscire per strada con un lanciafiamme gridando "bevete cynar". Anche se sarebbe un'idea della Madonna.