mercoledì, settembre 17, 2008

Meglio pianista in un bordello

Quel che mi sento di dire, a prescindere da ogni considerazione etica, morale, bla, bla, è che questo Vicky Gitto ha proprio avuto un'idea della Madonna: senza spendere un soldo, neanche un biglietto aereo sola andata (e le lezioni di volo che comunque sono uno sbattimento) ha fatto la sua provocazione ed è da due giorni che state tutti parlando di lui.
Un pubblicitario questo deve fare. Non vi piace? E infatti probabilmente voi fate un mestiere onesto.

5 commenti:

  1. far parlare di sè come fine ultimo. non condivido,ma in molti invece si; e sicuramente VG, che non è affatto nuovo ad uscite ad effetto che servono proprio a questo scopo.
    ed è infatti più sul suo nome, sulla sua nomea, che sulla qualità del proprio lavoro che basa la sua fama di "uno bravo"

    a livello personale invece non capisco, francamente, la chiusa sul "lavoro onesto". lavorare in pubblicità non è un lavoro onesto forse? e chiunque lavora in pubblicità condivide le idee di VG?
    prima di dire ciò hai fatto un giro per vedere cosa ne pensano alcuni dei più importanti blogger-pubblicitari italiani?
    suvvia, non generalizziamo
    ...

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  2. stockhausen aveva detto cose non dissimili anni fa. se gli italiani sono cosi` coglioni da creare un polverone (moralista, secondo me) classificando come "provocatorie" affermazionidel genere, vuol dire che ci meritiamo non tanto vg, quanto la pubblicita` scialba e conservatrice che lui e i suoi omologhi concepiscono.

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  3. Cioè alla blogfest hanno chiamato sto tizio qui che insegna "come distinguere un lavoro creativamente valido" ? Ma veramente ?

    Ma l'avete fatto per prenderlo per il culo o alla blogfest si incontra gente che prende sul serio questi tizi qui?

    O era solo un raccomandato in quanto (ho letto) compagno della Lucarelli? O lei era raccomandata in quanto compagna sua?

    No seriamente. Leonardo se ci sei rispondi.

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  4. veramente, stando al resoconto dell'avversario del gitto stesso sembrerebbe che tutte le conferenze (pardon, in camp) della blogfest fossero puttanate pubblicitarie/motivazionali/innovazionali/cluetrainmanifestozionali.

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  5. "suvvia, non generalizziamo"

    Beh, in realtà questo è un blog cazzaro dove si generalizza volentieri.

    Il punto è che (sempre a prescindere dall'etica, la morale), il pubblicitario di mestiere ti convince a fare qualcosa che non faresti. Credo che sia un lavoro strutturalmente disonesto, esattamente come fare il poliziotto con la fondina a tracolla è un lavoro strutturalmente violento (anche se magari ti capita di non sparare un colpo in tutta la carriera).

    Proprio per questa disonestà strutturale, in realtà, è un lavoro che ti espone a continue interrogazioni morali: cioè, se fai il pubblicitario non puoi "prescindere dall'etica e dalla morale", perché l'etica è esattamente la cosa che t'impedisce di uscire per strada con un lanciafiamme gridando "bevete cynar". Anche se sarebbe un'idea della Madonna.

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