Avevo un'amica che lavorava nei suini. Viveva di fianco ai suini, lavorava coi suini dieci ore al giorno. Che sapesse un po' di ammoniaca, anche dopo infinite docce, era inevitabile. Ma non se ne accorgeva.
Il problema coi giornalisti d'oggi, in generale, è che ormai non si rendono nemmeno conto di quanto puzza la roba che rimestano. Tu provi a farglielo notare, ma sai com'è, la vita coi suini.
E non sto parlando di Sircana a trans. Faccio il primo esempio visto oggi: ho acceso la tv mentre la giornalista diceva: "al processo dei sequestratori di Tommaso, insultato l'imputato". E via, stacco al servizio sugli insulti all'imputato.
Allora, come posso dire, quando è merda è merda. Gli insulti a un imputato non sono una notizia. E' chiaro che abbiamo voglia di insultare il prossimo, è chiaro che ci servono i mostri apposta per insultarli; e che se non esistono, al limite ce ne inventiamo. Tutto questo è chiaro: ma non è giusto.
Dacci le notizie, non gli insulti. Gli assassini di bambini posso insultarli da solo, nel mio salotto, non ho bisogno di istruzioni o imbeccamenti.
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