A questo punto io credo di avere scritto talmente tanti pezzi sulle prove Invalsi che se ne butto giù anche solo un altro a qualche lettore non molto appassionato all'argomento gli esplode la testa tipo come in quei film di quando ero bambino e ci si domanda come abbiamo fatto a crescere sani (R.: non siamo cresciuti sani).
E tuttavia si continua a parlare di Invalsi: si continuano a dire potentissime cazzate sui questionari Invalsi: cose che potrebbe dire soltanto una persona che non li avesse mai letti, e invece le dicono i consulenti del ministero: permettendosi pure di dare ai genitori consigli assurdi, ché a quest'ora i ragazzi si sono iscritti a scuola da, diciamo, sei o sette mesi? E qui c'è un "esperto" che scrive:
prima di iscrivere i propri figli a settembre, dovrebbero richiedere i test Invalsi della scuola a cui intendono iscrivere i ragazzi e paragonarli a quelle di altre scuole e alla media della propria città.
E comunque ce lo vedo il genitore-che-legge-il-corriere che va in segreteria a domandare "i risultati delle prove invalsi", e se non gli ridono in faccia probabilmente gli mostrano una scatola con una risma di tabulati e poi gli ridono in faccia comunque: vada vada a paragonarli con le risme di altre scuole e ci faccia pure la media, che magari se poi ce la vuol dire, interessa pure a noi,
Ma vedo che a qualcuno comincia già a dilatarsi il capoccione, così per stavolta vi rimando a Galatea.
Questione Invalsi a parte, l'articolo da te lincato parla della generosità delle commissioni degli esami di stato al sud. 100 e lode a strafottere.
RispondiEliminaNon ti sembra imparentato con la questione dei 30 e lode e 110 e lode alle signorine di buona famiglia?
Lavoro non ce n'è (ora problema anche del nord, ma a sud è cronico), assunzioni nel pubblico non se ne parla. Prenditi il tuo 100 e lode, ché tanto danni non ne fai. È una forma di lassismo.