Uno dei miei deliri paranoici, sin dall'infanzia nel coro parrocchiale, era: "e se sono stonato come una campana e nessuno me lo dice per pietà?"
Menomale che l'università di Newcastle ha messo on line questo test (via Psicocafé).
Ho fatto 29/30: buono, direi. Ora rimane da risolvere il problema daltonismo (noto sfumature che gli altri non vedono e viceversa) e le papille gustative interrotte.
il tuo problema non sarebbe tanto il daltonismo, ma lo spettro invertito, come si chiama qui da noi. Se tu vedi verde quello che è rosso e rosso quello che è verde (e così per tutti gli altri colori dello spettro), e PERO' chiami col termine "rosso" quello che noi chiamiamo "verde" e "verde" quello che noi chiamiamo "rosso"...
RispondiEliminabe', rassegnati, nessuno potrà mai dirti che vediamo le cose in maniera differente...
tipo tu vedi il fanale più alto del semaforo, ma lo vedi verde, e dici "c'è rosso", e io lo vedo rosso, e dico "hai ragione, c'è rosso".
mi dispiace, sei spacciato.
il tuo problema non sarebbe tanto il daltonismo, ma lo spettro invertito, come si chiama qui da noi. Se tu vedi verde quello che è rosso e rosso quello che è verde (e così per tutti gli altri colori dello spettro), e PERO' chiami col termine "rosso" quello che noi chiamiamo "verde" e "verde" quello che noi chiamiamo "rosso"...
RispondiEliminabe', rassegnati, nessuno potrà mai dirti che vediamo le cose in maniera differente...
tipo tu vedi il fanale più alto del semaforo, ma lo vedi verde, e mi chiedi: "scusa, penso di essere daltonico: mi confermi che il semaforo è rosso?". e io, prontamente: "Certo, non ti preoccupare, è rosso". Solo che io lo vedo rosso, e tu verde. e non ci capiremo mai.
mi dispiace, sei spacciato.
E forse ti sei fottuto anche le papille gustative...
(e poi vedo i commenti doppi...)
RispondiEliminaComunque è appunto questo tipo di difficoltà che rende affascinanti questi quesiti paranoici, altrimenti li avrei risolti nell'infanzia.
Per un pragmatico probabilmente il problema non si pone proprio: la definizione di "rosso" è: "colore che sta in alto nel semaforo e significa stop".
L'unico modo per dimostrare che uno è stonato (o daltonico) è appunto lavorare sugli accostamenti. Il test di Newcastle lavora sulle stecche: se sai riconoscerle, non sei stonato: ma questo non significa che ciascuno senta lo stesso motivo. E' anzi possibile che ognuno senta un motivo diverso.
Però in questo caso bisognerebbe postulare qualcosa di pesante, vale a dire: la melodia non esiste. Non esistono accostamenti di note più o meno melodici: durante l'infanzia veniamo educati a considerare un determinato numero di accostamenti come piacevoli, e continuiamo a considerarli tali anche in seguito. In linea teorica è possibile, ma molto improbabile (in realtà a Newcastle hanno un'idea della "stecca" molto intuitiva; mi sembra che si tratti quasi sempre di una variazione di un semitono, o di due semitoni vicini che cozzano).
Coi colori è lo stesso problema: più di riconoscere il rosso dal verde, si tratta di identificare sfumature di grigio, verde e azzurro. Io, per esempio, non concepisco alcuni accostamenti perché vedo due verdi che cozzano, proprio come due semitoni, ma la gente non mi dà retta.
sul fatto che esistano o meno progressioni "naturalemnte" melodiche, invece che solamente "culturalmente" melodiche, potrei parlare per ore, se solo avessi qualcosa di intelligente (qualcosa in generale) da dire.
RispondiEliminaMagari Shoenberg, ecco, lui ci aveva ragionato un po'.
Sul test di Newcastle, a me sembra una gran cazzata (anche solo perché ho fatto anch'io 29/30, e non accetto il fatto che tu sia più musicale di me).
Per vari motivi. Uno che altro che semitono: a parte in un paio di casi "sottili", per il resto sono stecche che se ne accorge chiunque (dicono che tirando a caso fai circa 15, secondo me fai circa 25...).
Poi tra "avere orecchio" e "essere intonati" passa un mare. io ho anche un buon orecchio, forse ho anche riconosciuto l'esempio sbagliato mentre lo facevo, ma chiedimi di cantarti fra martino campanaro e ti giuro che non ti faccio una nota sensata che sia una.
E' al massimo un test per l'orecchio.
Ma guarda, neanche. E' un test per vedere se cogli differenze. E la maggior parte sono talmente evidenti che anche chi non ha orecchio le riesce a capire.
I casi più intelligenti sono quelli in cui non c'è nessuna stecca, ma semmai una leggera variazione della melodia: lì non percepisci la stecca, ti fai ingannare dal fatto che entrambe le melodie "suonano bene", ed è più difficile capire se sono diverse o no.
Poi, altro che università, quello è un sito di una casa di software, e se provi a dargli la mail convinto che sia l'università ti riscrivono immediatamente per farti andare a provare altri test di altri prodotti per te eper tutta la famiglia.
Insomma. Ci siamo capiti.
ps. sul fatto che ognuno possa sentire un motivo diverso ho dei dubbi. Niente da dire sul fatto che potremmo non sapere se qualcuno sentisse un motivo diverso, ma è un altro problema.
ps2. che succede a un pragmatico se gli invertiamo l'ordine delle luci di un certo numero di semafori? Qual'è il rosso?
che succede a un pragmatico se gli invertiamo l'ordine delle luci di un certo numero di semafori?
RispondiEliminaimmagino che il pragmatico morirà e la definizione di rosso cesserà di essere un problema.
Oppure resterà un'idea di "rosso" come "quel certo imponderabile non so che per cui a volte le macchine si fermano", insomma un concetto astratto tipo "amore".
Forse il nostro concetto di amore deriva da un esperimento del genere: ci hanno invertito dei fattori che non siamo in grado di percepire e quindi sappiamo che c'è una situazione ma non possiamo sapere quando si verifica e perché.
il tuo ultimo commento mi ha fatto tornare in mente all'istante quel verso di Conte che dice "gli dei dell'amore rosso / del fuoco nelle sottane".
RispondiEliminacomunque smettetela di essere così wittgensteiniani cheap :-)
ebi, i tempi sono maturi per una teoria sistemica del porno.
RispondiEliminaCiao. Vorrei precisare che il test non misura le "stecche" cioè la non aderenza a una musicalità che riteniamo implicita.
RispondiEliminaIl test valuta semplicemente la capacità di riconoscere e memorizzare una melodia appena ascoltata e di verificarne la riproduzione adeguata oppure errata. Il paziente amusico non è in grado nè di cogliere le differenze nè di cogliere la totale identità di due sequenze. Il paziente amusico tira a caso e quindi statisticamente totalizza 15.
In quanto al sito su cui è ospitato il test si tratta di una società che fornisce software per fare ricerca psicofisiologica on line. Ciao a tutti e grazie per l'interesse. :)