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Avere il tempo di scrivere un'intera stagione di Dawson's Creek su questi qui:
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Nel corso di questa campagna, questa posizione diventò una posizione abitudinaria, compiaciuta. Una specie di gusto inerte, diciamo, dell’insulto, del linciaggio, della minaccia, si è impadronito di noi e non solo di noi. (Adriano Sofri, dal libro L’eskimo in redazione di Michele Brambilla, Bompiani, 1993)
On October 11, 2001, American flags burned in the streets of Rome out of hate, as they did in other European capitals. It was business as usual for the extreme left, after the short-lived rhetorical break in the days immediately following September 11. But on the same day, thousands of Old Glories, along with the Italian and Israeli flags, were instead flying proudly, this time out of love and solidarity, in the central, neo-classical Roman Piazza del Popolo. My daily newspaper, Il Foglio, had called for this show of support, and it was a rousing success with the full support of the Center-Right coalition that had just come to power.
Poco prima di laurearmi sono stato eletto consigliere di circoscrizione a Foggia, con i verdi del Sole che ride. Ho lasciato la politica in Puglia per un lavoro al nord (come capita a tanti!)
[…]
La passione politica non mi ha mai abbandonato. Nel 1996 scrivo una lettera a Repubblica per dire che il governo dell’Ulivo non fa sognare come tutti ci aspettavamo. Nascono “I delusi dell’Ulivo” e mi ritrovo d’improvviso a Palazzo Chigi con Prodi e Veltroni che vogliono saperne di più. Ma finisce lì.
Nel 2001 fondo con alcuni amici "Adottiamo la Costituzione", un movimento per la difesa della nostra Carta fondamentale [...] Dal 2002 vivo a Londra, faccio il capo delle risorse umane della divisione "Capital Markets" di Citigroup. Per lavoro gestisco 2200 persone in 54 paesi di Europa, Medio Oriente e Africa. Assieme ad un gruppo di italiani stupefatti dalle non lodevoli imprese del nostro governo di centrodestra (ma certamente non disposti ad arrendersi), fondo il primo circolo all’estero di Libertà e Giustizia attorno al quale gravitano in breve tempo centinaia di persone. Due settimane fa, entrando a una riunione, tutti i presenti mi chiedono di candidarmi alle primarie.
E io accetto.
Caro Leonardo,
hai notato che le mezze stagioni non sono più quelle di una volta? Secondo te di chi è la colpa? Rispondi con franchezza...
Seguono ulteriori insulti contro Moresco (“E’ inutile sfoderare gli anni del monolocale come garanzia di autenticità. Lo scrittore Moresco non è un extracomunitario arabo, non è un sudamericano accoltellato”). Pure cazzate.
Una birra in mano, si va a sedere sui gradini del Duomo, tra gli arabi, i sudamericani, i barboni, guarda scoppiare delle risse, vede un accoltellamento, un ragazzo sudamericano ammazzato. “Io mi trovo bene seduto per terra, là in mezzo. Non mi sento diverso. Mi sento più diverso quando mi capita di stare in mezzo alle persone che circolano attorno ai libri”. Siamo al fulcro del problema: Moresco si sente diverso dai letterati, che non stima, si sente diverso dalla piccola-borghesia omologata, ma si sente uguale a chi, realisticamente, è diverso da lui.
E vabbè, sembra proprio che queste Primarie a pagamento siano una presa in giro. Però. Però secondo me non è un problema di soldi, ma di candidati: trovo che non ce ne siano abbastanza. Faccio un esempio: Piero Fassino. Che è una brava persona, sicuramente.
Piero Fassino è, come sapete, il segretario dei DS, che è il primo o secondo partito in Italia. La settimana scorsa ha attirato l'attenzione (la mia, almeno) per due dichiarazioni.
Nella prima, Fassino sosteneva che non si può disprezzare uno speculatore solo perché acquista e vende immobili e ci fa la cresta: che anche questo è mercato e il mercato è buono, sempre buono, tutto buono. "Non c’è un’attività imprenditoriale che sia pregiudizialmente migliore o peggiore di un’altra. Né sul piano morale, né su quello economico. Oggi dobbiamo superare le vecchie gerarchie dell’industrialismo…" Questa dichiarazione al Sole 24 Ore si è attirata gli strali del vice-Presidente di Confindustria:
"Il leader della sinistra italiana non distingue tra chi fa impresa e chi di mestiere fa il raider finanziario. Ci viene tolta la speranza che dall'opposizione possano venire contributi per accrescere la ricchezza del paese". E' chiaro? Devo ripetere? In sintesi: Il segretario dei DS, Fassino, ha fatto un intervento difendendo una categoria di speculatori, e il vice-Presidente di Confindustria lo ha criticato. Da sinistra. Siamo a questo punto? Siamo a questo punto.
La seconda dichiarazione riguardava i Centri di Permanenza Temporanea, che quattordici (14) presidenti di regione vorrebbero chiudere, per motivi di sicurezza, ordine e di minima decenza umana. Fassino ha detto, in sostanza, che i Centri invece vanno tenuti aperti, anche se sono "sotto gli standard di civiltà". Insomma, sono incivili, ma chiuderli non si può. E non importa che i 14 Presidenti siano tutti e 14 dell'Unione, che è lo schieramento di Fassino, e la maggior parte nel suo stesso partito: e si presume siano gente seria, amministratori preparati che nei CPT c'è andata, ha visto la situazione che c'è dentro, e ha preso una posizione che in termini elettorali potrebbe anche risultare controproducente. Non importa che la stessa Livia Turco, che i CPT li aveva inventati, oggi alla luce della legge Bossi-Fini li consideri "insostenibili"(*). Non importa un bel niente, perché Fassino tanto ha detto no, e quando è no è no.
Ecco, questa è stata la settimana di Fassino, che è il segretario dei DS ed è sicuramente una brava persona. E io trovo che sia un peccato che uno come lui non voglia o possa candidarsi alle Primarie.
Perché uno come Fassino, per esempio, io per poterlo trombare alle Primarie pagherei. Per poter mettere nero su bianco questo semplice concetto: che te tu non mi rappresenti, o Fassino! Non sei il mio leader, non sei il mio portavoce, not in my name, h'raus!
Sul serio, non so cosa darei.
(*) L'On. Turco, a onor del vero, condivide la posizione di Fassino: i CPT sono insostenibili, ma non si possono chiudere.
"Marinetti la pianti di credere che il regime voglia lo sterminio degli ebrei. Si tenga i suoi amici, i suoi discepoli ebrei. Nessuno li disturberà mai".
"Il nostro obiettivo immediato su fronti come l'Iraq, l'Afganistan, o qualsiasi altro, è catturare o uccidere terroristi. Questo è il nostro obiettivo immediato. Perché abbiamo preso questa decisione, vedete: lotteremo contro questi nemici nei loro Paesi, e in tutto il mondo, e in questo modo non li dovremo affrontare qui, a casa".
...Tutti gli interni del Lucasworld sono inni alla vita pulita, tranquilli come un obitorio, senza nessuno di quei fastidi e di quelle imperfezioni che danno un senso al processo noto come esistenza in vita. L'illuminazione non è data dalla luce solare, ma da un deprimente bagliore artificiale, come se Lucas volesse ricoprire tutti gli affari privati - quelle piccole minacce alla sua parafascistica ossessione per l'ordine - di una patina protettiva. Solo all'esterno si rilassa, e il suo modo di rilassarsi è scatenare l'apocalisse..
Prima ancora che in parlamento si cominci a discutere della revisione della 194, ci si traveste da integralisti cattolici e si raccolgono le firme per abrogare non solo la 194, ma anche la legge sul divorzio. Meglio ancora, per abrogare alcuni punti apparentemente tecnici delle due leggi, tolti i quali però diventi praticamente impossibile abortire o divorziare. La Chiesa, tirata in mezzo, se la gioca e fa propaganda per il sì. Il papa come al solito non parla di politica ("mettete una croce sulla scheda del signore", dice soltanto, citando un mistico del Medioevo boemo). Grave imbarazzo per partiti clericali e atei devoti (tra i loro elettori divorziati e donne che hanno abortito non mancano di certo), che quindi non si sbilanciano troppo. I partiti laici possono abbandonare ogni remora e puntare più o meno apertamente all'astensione (non si mettono in discussione diritti radicati da almeno trent'anni nella coscienza civile degli italiani eccetera eccetera).
Loro, gli italiani, continuano beatamente a fottersene e ad andare al mare. Salta il quorum, trionfa la laicità dello stato.
la globalizzazione, si sa, ha reso tutti un po’ più uguali. Gli autobus tardano anche qui, il 45% dei bambini non trova posto nei nidi pubblici, il tasso di inquinamento dell’aria è tra i più alti d’Europa ma anche quello delle case in proprietà (70% circa, ma per gli altri 30 gli affitti sono vere e proprie rapine da 800 € a monolocale). Nella mia civile città succede anche che ci sono vigili urbani tra i più fetenti del mondo. Sembra di voler generalizzare a tutti i costi ma è la verità.
"...una scrematura fisiologica (oggi circa il 60 per cento dei blog è costituito da diari personali) eliminerà la fuffa e premierà i weblog più utili, quelli di servizio, consolidandoli su livelli di alta professionalità"
"Cari lettori,Carlo Formenti, maggio 2005
Dopo ventinove mesi di attività (Dicembre 2002 - Maggio 2005) Quinto Stato sospende le pubblicazioni. [...] Purtroppo i progetti che avrebbero dovuto finanziare il salto di qualità non sono andati in porto, il che ci ha indotto a diradare il numero degli articoli e ad abbassare gli standard di qualità che eravamo riusciti a garantire nei primi due anni di vita del sito".