martedì, giugno 27, 2006

Piccoli equivoci e sguardi benigni

Policlinico di M., qualche mese fa.
“Ti ricordi di me ? E’ passato troppo tempo eh?”
Faccio uno sforzo di memoria ma proprio non mi viene
vede la mia espressione completamente vuota e allora mi aiuta
“Sala Rum” (la sala R.u.m. era una biblioteca universitaria nda)
“Ah, già scusa. Mi sembravi un profilo noto, ma si parla di troppi anni fa ormai…”
“Eh già, bei tempi….”
“Già…”
….
“Siamo tutti qui per gli stessi motivi più o meno”
Non mi vuole mettere in imbarazzo.
Lui era in fila con la sua ragazza o moglie o che so io all’ambulatorio cura dell’infertilità. Io invece ero in fila all’ambulatorio accanto: I.V.G., acronimo anestetizzante di interruzione volontaria della gravidanza. Dove si fa l’accettazione per gli aborti insomma.
Apprezzo molto la sua delicatezza ma a mia volta, per ragioni analoghe, non posso dirgli che così non è.
“Mmh-mmh” annuisco lievemente
Io in realtà sono lì per lavoro. Il mio secondo cocoPro. Quello di accompagnatore per i servizi sociali del comune. E quella ragazzina che mi sta accanto, con gli occhioni neri e tutto e il sorriso così teneramente ingenuo non è - ahimè - la mia ultima fiamma. E' una lavoratrice del sesso, una sex worker come si dice adesso che tutte le notti porta i suoi 20anni in una zona industriale alla periferia della città.
Joy, chiamiamola così.
Qualche settimana fa le si è rotto un profilattico e lo sguardo benigno del Creatore ha deciso di posarsi sul suo utero. Forse poteva anche evitare. Magari poteva fermarsi al viso, agli occhioni neri neri e quant’altro, ma tant’è. Quando ha scoperto di essere rimasta incinta Joy ha preso il Cytotec, un farmaco contro l’ulcera che , assunto in ampio sovradosaggio, viene usato per abortire. Tra le sue connazionali è tipico. Però non è contato. Forse non ne ha preso abbastanza; o forse è semplicemente la fisiologia umana a non essere una scienza esatta. E così quando ha rifatto il test era ancora incinta.
Quando me l’ha detto le ho consigliato di non farlo più
“Puoi avere un emorragia seria, è molto rischioso. E poi l'utero va raschiato ugualmente, dovresti venire in ospedale lo stesso. Dammi retta: niente Cytotec, vieni in ospedale da subito. E' gratis, è sicuro, è legale”
Uno spot praticamente. Magari con qualcun'altra non sarebbe contato niente, ma Joy è una tra le più diligenti delle mie ragazze.
Anche se non hai il permesso di soggiorno. Serve solo un passaporto. Ti accompagno io.”
Un passaporto di solito è l’ostacolo più difficile. Le nigeriane spesso non ce l’ hanno.
Ma non Joy. Qualche tempo fa sembrava si dovesse sposare con un artigiano ultra 60enne della provincia
(“Quello era mio nonno. Mio padre ha gli stessi anni di suo figlio” - ride), poi non se n’è fatto più nulla, però in previsione del matrimonio si era dovuta procurare una carta consolare che adesso torna buona come documento.

Hai paura ?
Un poco sì
Ma dai, le altre ragazze che ho accompagnato mi hanno detto che non hanno sentito niente
Ma mi fanno punciura ?
Sìssì tranquilla. Però non ti addormentano. Resti sveglia ma non senti niente. Joy è al suo terzo aborto. Gli altri 2 li ha fatti in Nigeria

Entriamo in ambulatorio e lo sguardo benigno della dottoressa si posa solo su Joy.
“ Quanti aborti ha già avuto ?

Due. A mio paese

“Guardi che lei ha vent'anni e se continua così mette a rischio la sua salute sa ? Tutti questi aborti non le fanno mica bene sa? Vada in consultorio dopo l'intervento di stamattina e si faccia dare qualcosa per non rimanere più incinta
Dunque..lavora lei… ?”
...
“E' disoccupata ?”
“Sì, è disoccupata”

Poi entriamo nella camera di degenza. E qui lo sguardo benigno delle altre accompagnatrici, tutte donne, si posa su di me. Ecco finalmente un fidanzato che si prende le sue responsabilità. Magari un po' imprevidente ma finalmente un uomo.
Stiracchio un sorriso di saluto.
“Bè, adesso ti metti a letto e aspetti il tuo turno. Ci vediamo nel primo pomeriggio quando ti dimettono eh Joy. ciao eh”
E quando esco secondo me se lo stanno chiedendo. Ma perché nemmeno un bacio?

Verso le 14 ritorno
Allora hai sentito male ?
Sì. E sorride
Ehm...Bè, sempre meglio del Cytotec no ?
E sorride
Il medico lo che consegna la lettera di dimissione lo aspettiamo in corridoio tra sguardi benigni un po’ interrogativi (Dio che carini, lui bianco lei nera.. ma perché niente bacio ?)
Io leggo Repubblica, lei Il Venerdì

Tra un mese vieni in ufficio che andiamo al consultorio per il controllo. Se nel frattempo ti dovesse ricapitare vieni qui, al pronto soccorso, raccontagli quello che è successo e dì che vuoi la pillola del giorno dopo. (Con la speranza che il ginecologo di turno la prescriva)
Grasie. E mi sorride benigna

10 commenti:

  1. aaah, ecco perché avevo dato l'account al Cragno, m'ero scordato.

    (il bacio effettivamente ci stava)

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  2. Ma sì scusa, perché niente bacio?

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  3. ragazzi non scherziamo, ci sono delle regole. tipo che il rapporto deve essere amichevole ma non amicale e cose così
    poi uno valuta situazione per situazione

    (immagino che quello di leo fosse un complimento. grazie, ma ho sempre un po' di pudore a mettere queste cose)

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  4. Cioè, vuoi dire che a te hanno anche fatto un corso spiegandoti "che il rapporto deve essere amichevole ma non amicale"?

    E' una cosa fighissima, pensa che io di mestiere m'intrattengo con adolescenti, una discreta percentuale dei quali è già sulla via del disadattamento, e nessuno mi ha spiegato come mi devo rapprocciare, assolutamente nessuno, far west.

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  5. infatti non farei l'insegnante alla scuola dell'obbligo neanche se mi pagassero e avessi 3 mesi di ferie estive.
    sì, il corso me lo hanno fatto loro. chissà, se cerchi tra i fondi ue per precari magari riesci a trovare un finanziamento per farlo anche tu

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  6. e un corso per mettere i linq giusti?

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  7. cragno, sei un figo. anzi, cosa dico, sei un gran figo. grazie di esistere.

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  8. leo: non so cosa mi sta succedendo coi link, forse sbaglio sistemat. le tag
    cmq l'url era http://www.piccoloprincipe.org

    caporale: è quello che dico sempre anch'io

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  9. apprezzo ogni cosa, anche la finezza di quel "Policlinico di M.", dove M. può essere un toponimo qualunque, o anche un escremento generico, e in questa ambiguità s'annega il pensier mio.

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