giovedì, giugno 30, 2011

Sì! Vengo! Ideale, convertici!

La Gelmini che infila per sbaglio Fogazzaro tra i crepuscolari mi ha fatto venire in mente che tra le poesie meno note di Gozzano ce n'è una, appunto, dove ci si prende gioco di una "molto fogazzariana Circe famelica", una marchesa che invita il poeta, "positivista irredento" a casa sua per... convertirlo?

Così la vado a cercare. (Gloria a Liberliber e al ctrl+F).
Piccola parentesi: anch'io ero un maturando del '92 (sì, è tutta invidia la mia, se avessi sgobbato più sodo ora sicuramente farei il Ministro) e quello scritto fu un'incredibile botta di culo, dal momento che all'orale portavo una specie di tesina su Gozzano, poeta che ammiravo molto e che di lì in poi ho praticamente smesso di leggere, come succede un po' con tutte le cose che ti piacciono a 18 anni, Baudelaire i Doors De Gregori. Ho smesso anche perché Gozzano non è che abbia scritto molto, le sue poesie rilevanti sono una trentina, il che rende possibile diventare gozzanisti di un certo livello non dico in mezza giornata, ma in un buon fine settimana. Però ogni volta che mi capita di incocciare in una poesia sua mi stupisco di nuovo. Può darsi che non fosse un grande lirico, e i contemporanei avevano qualche ragione per guardare con sospetto alla sua prosodia un po' facilona, ma è invecchiato straordinariamente bene, così come altri personaggi di quella fase Liberty (Palazzeschi, Moretti, Govoni), che sulla distanza risultano molto meno impolverati di tanti emetici ermetici novecentisti. Gozzano in particolare ha questa sensibilità assolutamente camp per tutto quello che vede e ascolta e legge: non siamo neanche nel 1910 e Fogazzaro non è più considerato un autore, ma un fenomeno di costume, da riassumere in due righe, impossibile da prendere sul serio. La poesiola poi non sarà un granché, ma ha quel crescendo di nonsense burchiellesco "Le basi... le punte incorrotte... il the... Fogazzaro... Marchesa!" che continua a lasciare di stucco, è come se il foglio si accartocciasse da solo prima di arrivare al cestino. (L'edizione di liberliber ha un refuso, quel convertirci è da leggere convèrtici).


"Non radice, sed vertice..."

a Golia
per la molto fogazzariana Circe famelica
che tu sai
...

Un tulle, verdognolo d'alga,
l'avvolge: bellissimo all'occhio,
ed Ella m'accenna dal cocchio -
si sfolla il teatro - ch'io salga:

"Positivista irredento
un'ora fraterna e un the raro
a casa vo' darle e il commento
dell'opere di Fogazzaro".

Sì! Vengo! Ideale, convertici
gli ardori dell'anime calme;
uniscile come le palme
toccantesi solo coi vertici.

Le forme bellissime sue
non curo, o Signora! Il Maestro
(non so se pudìco o maldestro)
ci vieta servircene a due.

Daniele non bacia la bocca,
ma fugge per Fede e Speranza,
vaporeggiando a distanza
l'amor della Donna non tocca.

Ah! Lungi l'orrore dei sensi!
E noi penseremo, o Signora,
l'azzurreggiante d'incensi
Cappella Sistina canora.

Papaveri! E l'ora più blanda
faremo, Signora, con quella
del Sonno tremenda sorella:
(prodigio di versi!...) Miranda.

Dispongo le carni compunte,
Marchesa, mia pura sorella,
la palma pensando, che snella
non lega le basi alle punte.

Le basi... le punte incorrotte...
il the... Fogazzaro... Marchesa!
Ma questo sparato mi pesa!
Non ho la camicia da notte...

Ormai tagliato fuori

Twitta pure il Papa, e io no.

venerdì, giugno 24, 2011

Carmelo, la numero cinque siamo noi

E' morto Peter Falk. Il suo Colombo è stato per molti anni la cosa meglio scritta che potevamo trovare alla domenica in tv. Lui poi ha anche recitato in tutti quei film di Wenders con gli angeli e si sa. Però. Però, cosa ci volete fare, per me Peter Falk è Carmelo.

giovedì, giugno 23, 2011

Il nostro quarto d'ora di dossieraggio

Comincia a far caldo davvero, con effetti interessanti su chi sta troppo tempo su Internet e non è già di suo sempre in bolla.

Per esempio, Pontifex ha pubblicato un dossier su Mazzetta - il che sarebbe già abbastanza esilarante di suo, un dossier su Mazzetta di Pontifex - sennonché uno dei documenti più scottanti del dossier è un delirio indymediano del 2005, dove Mazzetta veniva identificato come nick di "un gruppo appositamente costituito per infiltrare e controllare indymedia". Se non avete la minima idea di cosa state leggendo, non è grave (anzi).



Però fidatevi che Pontifex che usa Indymedia come fonte per sputtanare Mazzetta è una di quelle cose che poi nei film il mondo implode, l'asse terrestre si scardina, il cielo si accartoccia, cioè, come faccio a trovare un'equivalenza... è un po' come se Gesù e Satana si mettessero d'accordo per pestare Buddha, come se la Juventus avesse comprato tutti gli arbitri ma per far vincere i campionati al Torino di Mondonico, come se Berlusconi volesse farsi intestare l'Italia prima di morire contento lasciando tutti i suoi beni a Di Pietro, insomma, comincia a far caldo davvero, e ne abbiamo per un paio di mesi, sarà fortissimo.

sabato, giugno 18, 2011

Dio odia i maestrini

E li punisce con l'ortodattilografia. Adesso vi infliggo l'ennesimo roboante attacco di Facci a Di Pietro.

Di Pietro fa ridere, ma Di Pietro non fa ridere. Di Pietro è pericoloso, anche se noi lo esorcizziamo ridendo: e ora che si atteggia improvvisamente a moderato-inamidato, tutto impettito e rinceppato, è anche più facile capire il suo gioco. Lo vedi tutto trattenuto, represso, coi mannaggia rinfoderati nel carniere, mentre spende pubblicamente ogni parola che impara (ormai ne conoscerà almeno duecento)

Di solito quando qualcuno scrive una cosa del genere, Dio lo punisce facendogli commettere un errore pesante nel giro di 10 righe. Vediamo. Una, due, tre, quattro, cinque...

Tutta qui l’analisi? Di Pietro, cioè, mira ai berlusconiani delusi come un Casini qualsiasi, che infatti ha ripetuto più o meno le stesse parole? Ma non è un’analisi da poco, visto che la classe politica degli ultimi quindic’anni mostra di non averlo capito. 

Aha. Quindic'anni. Facci, è nelle prime dieci pagine. Le prime dieci pagine del manuale di grammatica. Di solito gli apostrofi stanno lì.

Il pezzo finisce qui, prima che facci anch'io un errore orribile.

sabato, giugno 11, 2011

L'inno nazionale di me medesimo



Qu'est-c'que j'ai fait de mes clés,
Mes lunettes et mes papiers,
Mon veston, mon lorgnon, mon étui d'accordéon,
Oui je sais je perds tout mais c'que j'veux pas
C'est qu'on se moque de moi

Où est-ce que j'ai mis mes outils,
Ma pipe et mon parapluie,
Ma bell' soeur, mon tambour et ma tante de Saint Flour,
Oui je sais je perds tout mais c'que j'veux pas
C'est qu'on se moque de moi.

Où est mon bâton, mon bouton,
Mon tonton, mon saucisson
Mon cousin Célestin qui était académicien
Oui je sais je perds tout mais c'que j'veux pas
C'est qu'on se moque de moi

Où sont mes gouttes, mes pastilles
Mon sirop, ma camomille,
Ma potion, mon cachet, mes piqûres et mon bonnet
Oui je sais je perds tout mais c'que j'veux pas
C'est qu'on se moque de moi

Qu'est-ce que j'ai fait des paroles
De cett' satanée chanson?
Je les ai oubliées, elles doivent être à la maison,
Oui je sais je perds tout mais c'que j'veux pas
C'est qu'on se moque de moi

La la la la la la la
La la la la la la la
La la la la la la la la la la la la la
La la la la la la la la la la
La la la la la la la !
Boff.

Caustico?

E' una storia di merda (via Mantellini): il padre di un bambino morto sotto i ferri ha messo il chirurgo alla gogna su facebook. E poi nell'ultimo capoverso c'è scritto che il tal rappresentante di categoria è "caustico".

Caustico?

domenica, giugno 05, 2011

Il trend dell'Estate 2011

è abbandonare i bambini negli autoveicoli (RomaValdarno).
...E puntualmente risorge il dubbio: fino a pochi mesi fa non succedeva quasi mai, e adesso? Cioè, d'accordo, la crisi dei valori e la crisi della soglia d'attenzione, sarà sicuramente anche colpa di facebook e dei cellulari, ma possibile che abbiamo perso tutti i valori e l'attenzione nel giro di qualche settimana?
Forse che una volta la gente abbandonava per ore i figli e ciò non costituiva notizia? Sono più attenti i passanti a spiare negli abitacoli? Cioè, magari prima se passavo per un parcheggio e vedevo due gemelli di undici mesi che piangevano dentro un abitacolo non ci facevo caso, ma adesso mi vengono in mente i terribili fatti di cronaca e chiamo i carabinieri?

giovedì, giugno 02, 2011

Ci voleva proprio Testa

Ma questa idea per cui la persona adatta a rappresentare il pro-nucleare italiano, a metterci la faccia, doveva essere un pubblicitario - cioè uno che di mestiere pralina la merda - e non c'è niente di male, capiamoci, però: sul serio? la faccia più adatta che siete riusciti a trovare è un pralinatore di merda di professione?
Ma ci avete mai sul serio creduto al nucleare? O è un'altra balla a lungo termine che vi siete inventati in mancanza d'altro, stile Ponte di Messina, o i ministeri a Milano?