venerdì, marzo 18, 2011

La definizione del beltrandi

Nella nostra lingua ci sono svariati sinonimi per arzigogolato, cervellotico, bizantino, ecc., ma manca un termine che significhi "persona che studia piani assurdi e complicati con una buona dose di piccineria e meschinità, che comunque vanno sempre a finire male". Visto che il termine davvero non c'è, propongo d'ora in poi di usare beltrandi, o beltrandismo, o come più mi va.

Beltrandi è un irresponsabile eletto in una lista bloccata che si permette di votare 'secondo coscienza', e la sua è una coscienza di radicale, che quindi crede tantissimo nell'istituto referendario - MA preferisce che l'ennesimo referendum vada a finire a pannocchie, senza il quorum. Perché? Per un calcolo astruso, assurdo, ben lontano da qualsiasi possibilità di concretizzarsi, ma non privo per questo di una buona dose di piccineria, di meschinità: per Beltrandi ai referendum abrogativi andrebbe tolto il quorum, e quindi ha deciso di dare il suo contributo per impallinarli: a furia di farli fuori, pensa, prima o poi si creerà dal nulla un movimento per l'abolizione del quorum. Come se fosse un'idea praticabile, l'abolizione del quorum: come se non fosse chiaro a chiunque si è fermato a ragionarci per più di cinque minuti che una cosa del genere consentirebbe a qualsiasi minuscola lobby (come in effetti i radicali sono) di emendare testi di legge nell'indifferenza generale. Come se non fosse una di quelle cose che si possono concepire al primo anno di scienze politiche, una barzelletta, un pensiero ad alta voce, che già al secondo anno avresti vergogna a riferire.
Invece Beltrandi (ma non solo Beltrandi) a una cosa del genere ci crede. A una cosa tanto folle. E per ottenere una cosa tanto folle (che comunque non otterrà), è disposto a votare con la maggioranza, e a farci spendere diverse centinaia di milioni di euro in più. Vogliamo dire che è irresponsabile, ma anche bizantino, ma anche cinico, ma anche cavilloso, ma anche fallimentare? Ma diciamo d'ora in poi beltrandi, mettiamo tutti questi significati in una parola sola, e non parliamone più.

E chi l'ha portato un beltrandi, anzi una manciata di beltrandi, in Parlamento? Ma ce li ho portati io, ovviamente; erano nella lista bloccata che ho votato io.

Ndb: se qualche radicale vuole intervenire qua sotto, ok, però per favore non prendeteci in giro, come quella volta che Pannella non trattava no macché. Un altro motivo per cui non ho mai votato radicale è questa sensazione che date di prenderci tutti per dei cretini.

8 commenti:

  1. Quindi questo beltrandi non è stato comprato come un calearo (capolista nelle liste bloccate del PD in veneto, poi migrato nell'API di Rutelli e successivamente nell' MPN filo-berlusconi).

    Allora è vero che siamo in democrazia, possiamo scegliere tra chi non rispetta il mandato elettorale perchè comprato e chi non rispetta il mandato elettorale perchè non capisce un cazzo.

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  2. D'accordo quasi su tutto.
    Ma che il referendum debba mantenere il quorum perché se no delle fantomatiche schegge minoritarie possono sovvertire la Repubblica, proprio non me la bevo.
    Proprio no.
    Andrea

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  3. Solo una domanda :
    Se Beltrandi in quanto eletto nel listino bloccato deve sempre votare ordinatamente con l'opposizione Bocchino & co possono votare contro re Silvio I ??

    Ormazad

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  4. Mi stai chiedendo le regole di un gioco che non ho scritto io e che non mi piace. Per me bisognerebbe rifarle, e nel frattempo votare secondo coscienza per motivi intelligenti.

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  5. Non so. Il referendum abrogativo è uno strumento straordinario di legislazione, non ordinario. Non a caso la Costituzione lo prevede solo abrogativo. Come tale, è legittimo sostenere (non so se lo penso, ci ragiono su) che o è condiviso come necessario, sentito, avvertito come centrale quantomeno dalla maggioranza dei cittadini, o è meglio non sia. Grandi questioni, magari non eccessivamente tecniche, capaci di dividere, e di far assumere una posizione ragionata ai cittadini. Se dobbiamo usarlo per le quote-ravanelli, è meglio muoia, per tutti, perchè la democrazia non si trasformi in populismo. In questo senso, il quorum è giusto, il non voto una legittima opzione politica e il rifiuto di accorpare il referendum alle elezioni politiche, legittimo, se non condivisibile. Poi non so, mi sa che ho detto una cosa che detesto.

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  6. Esiste anche il referendum confermativo, per il quale non è richiesto il quorum.

    Buffo, nessuno ancora è venuto a spiegare che il quorum in Svizzera non ce l'hanno e funziona benissimo.

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  7. Il referendum confermativo c'è in Svizzera, ma non da noi, e non per una svista. La Costituzione va presa (o difesa) in toto, non facendo cherry picking. La Svizzera è una piccola democrazia evoluta con un sistema avanzato di autonomie; un caso pressochè unico, a certi livelli, di democrazia semidiretta. L'Italia no, è una democrazia rappresentativa che governa un Paese di 60 milioni di abitanti, e il referendum solo abrogativo con quorum è stato pensato in funzione anti deriva populista e plebiscitaria, per evitare nuovi mascelloni. Poi tu dici ah ma il mondo è cambiato le percentuali di voto si sono abbassate drasticamente il livello di alfabetizzazione e coscienza dei cittadini si è correlativamente innalzato, questi rischi non sono più attuali, mentre svuotando il referendum a botte di quorum mancato si toglie di fatto uno strumento di legislazione che pure i Costituenti avevano voluto. Legittima anche questa posizione. Però è una questione un poco più complessa del "ladri di democrazia" che ogni tanto si sente urlare nelle piazze.

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  8. Beltrandi gioca con le regole che ci sono e la sua scelta mi pare contestabile ma non " poco intelligente ".
    Aggirare le regole ( perchè non raccontiamoci palle , accorpare amministrative e referendum serve a raggiungere il quorum ) mi pare invece molto berlusconiano .

    Ormazad

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