lunedì, luglio 26, 2010

Il segreto dei Neoconi

Questo è un pezzo basato su supposizioni, illazioni, dietrologie, un pezzo che su un blog serio non uscirebbe mai, infatti esce su Piste.

L'inchiesta del WP sull'inflazione di intelligence negli USA post 11/9 è qualcosa di troppo vasto perché io possa realmente capirci qualcosa - per i motivi che fa presente Paferro: troppa carne al fuoco, manca una narrazione. Quello che ne ho desunto è che Washington ha investito veramente molti soldi nell'impresa di migliorare la sua immagine. Soldi che trasferiti anche solo in piccola parte su un'economia molto più piccola, come quella asfittica del web italiano, la farebbero scoppiare in pochi istanti.

Sappiamo poche cose. Una è che ancora nel 2009 un'agenzia esterna riceveva 10 milioni di $ "per creare siti web che influenzino le opinioni degli stranieri sulla politica degli Stati Uniti.” E' lecito supporre che imprese del genere siano state tentate anche durante l'amministrazione Bush, quando l'"opinione degli stranieri" era molto meno favorevole che nel 2009? Sì, è lecito, però resta una supposizione.

Allora, mettiamo che uno stanziamento analogo sia stato fatto alla vigilia della guerra in Iraq, quando davvero l'opinione pubblica mondiale andava conquistata palmo su palmo. Mettiamo che un'agenzia esterna si sia trovata a dover spendere un bel po' di dollari con l'obiettivo di creare siti web che influenzassero l'opinione... degli italiani. Dove li avrebbero messi?

Dico quel che avrei fatto io. Avrei contattato dei giovani cittadini italiani Bush-simpatizzanti, meglio se non digiuni di html, reclutandoli tra il precariato giornalistico e il precariato accademico; e avrei dato loro un semplicissimo kit per aprirsi dei blog fai-da-te. In questo modo non solo avrei risparmiato parecchi dollaroni in infrastrutture, ma avrei anche dimostrato di conoscere le dinamiche virali del web eccetera eccetera. Questi blog avrebbero dovuto interlacciarsi tra loro, fare rete, comunità, riprendersi a vicenda le notizie e i memi, scalare eventuali classifiche, e piano piano costruirsi un'egemonia culturale o, come si cominciava a dire già da allora, una serie di "frame".

Mettiamo che io avessi un budget di duecentomila dollari. Quanti blog italiani mi sarei comprato con duecentomila dollari nel 2003? Più di quanti l'Italia potrebbe contenere. Tutti a rimbalzarsi le stesse notizie, le stesse idee, gli stessi articoli maltradotti, le stesse gif animate, le stesse battutine. Per fortuna che non è successo.

Anche se nel 2003 qualcosa è successo. La blogosfera italiana era appena esplosa, e già cominciava a collassare, quando nel giro di pochi mesi gli osservatori notarono un fiorire impressionante di blog filoamericani. Tutti con le stelle e strisce nei template che, a quei tempi, erano universalmente brutti. Tutti molto persuasi dell'esistenza delle Armi di Distruzione di Massa, dell'ignavia di Hans Blichs, e poi, qualche mese dopo, del fatto che le Armi di Distruzione di Massa non fossero affatto importanti, quel che importava era l'esportazione della democrazia. E via e via. Nel giro di pochi mesi cominciammo a chiamarli neoconi, e a sfotterli, ma quelli continuavano a crescere aritmeticamente, a sfoggiare orgogliosamente i loro distintivi (siamo i blog antropologicamente inferiori!, e a occupare i primi posti della classifica italiana, (che non ricordo più quale fosse, ma c'era già). Nel 2005 erano centinaia, e davano la sensazione di costituire una delle fette più importanti della blogosfera italiana. Non diedero mai l'impressione di essere i più letti, ma per qualche tempo sembravano davvero i più vitali.

E scrivevano cazzate poderose. Quando nel 2005 i reduci dell'assedio di Falluja cominciarono a parlare di proiettili al fosforo, i blog neoconi diedero il meglio di sé scrivendo lunghissimi articoli che risultavano poi tutti linkati a uno solo, il primo, che sosteneva che il fosforo era stato adoperato dagli americani solo a scopo illuminazione. E come faceva a dirlo? Aveva riconosciuto l'ordigno (in volo) in una foto. Un esperto di balistica, insomma. Mi dispiace avere smarrito il link, perché davvero lì si vide come un'affermazione ignorante poteva lievitare in una dozzina di blog e diventare Certezza: gli americani non avevano usato proiettili al fosforo, l'ho letto su una fonte sicura. Io leggendo questa roba non potevo fare a meno di chiedermi: possibile che facciano tutto questo lavoro gratis? E ancora oggi me lo chiedo: possibile che abbiano fatto tutto questo lavoro gratis? Mentre di là dall'Atlantico c'era chi sborsava milioni per avere dei siti web favorevoli? Possibile? Sì, è possibile. Se penso a tutte le cazzate che ho scritto gratis io, davvero tutto è possibile.

Però è anche possibile che qualcuno abbia preso dei soldi, no? Ma non lo sapremo mai. A meno che qualche interessato non parli. Sarebbe bello. In seguito la nuvola neocona si è molto sgonfiata, seguendo più o meno la traiettoria di Bush II: non si è capito bene come, ma dopo la rielezione la sua gloria si è dimezzata in pochi mesi, e anche quei blog sono scomparsi dal radar rapidissimamente tra 2006 e 2007. Molti sono confluiti in Tocque-ville, ma mi sembra di capire che fu proprio l'aggregatore a rendere insostenibili certe contraddizioni e a dare la stura a una serie di scazzi che disperse la rete sociale in mille retini, ami da pesca, vermi sciolti. Secondo me qualcuno nel frattempo potrebbe anche essersi pentito, chi lo sa. Be', se qualcuno ha davvero preso qualche soldino da un'agenzia USA per parlare bene della guerra del terrore, potrebbe parlarne. Non credo che rischi niente, se non l'invidia mia e di qualcun altro: riuscire a far soldi con un blog italiano nel 2003 è un'impresa di cui vantarsi. E poi la guerra è finita (non la guerra al terrore; forse neanche la guerra in Iraq; diciamo la guerra tra pacifinti e neoconi).

4 commenti:

  1. Fino a 2/3 del tuo post credevo parlassi di Rocca-Sofri-Costa...

    RispondiElimina
  2. Ih ih ih... in effetti mi viene in mente qualche personaggino che potrebbe aver preso la paghetta in $$$ (se pagavano Betulla...) Che ora se ne escano a confessare mi sembra un'ipotesi suggestiva. Certo però, se facessimo una colletta, forse...

    RispondiElimina
  3. La cosa divertente sarebbe scoprire che magari quei 200mila se li è preso uno solo, il primo, e tutti gli altri hanno fatto il resto del lavoro solo perchè scemi di loro

    RispondiElimina
  4. Beh Leo perché non hai messo questo post sul blog, invece di quella tormentosa rassegna musicale? sarebbe stato decisamente più intonato.

    RispondiElimina