giovedì, maggio 27, 2010

Non me l'aspettavo (spoiler lost)

Su Lost (SPOILER) più o meno ci avevo preso:

È cominciata l’ultima stagione, e siamo un po’ tesi. A questo punto Lost può solo deluderci. Come possono cinque anni di misteri trovare una soluzione soddisfacente? Ma anche qualora succedesse, è davvero quello che vogliamo? Un’isola finalmente illuminata a giorno, senza più misteri? È probabile che gli autori abbiano optato per una via intermedia: qualche cosa ce la spiegheranno, il più lo lasceranno libero alle interpretazioni. Circoleranno ancora per molti anni mitologie fantasiose su forum all’uopo. 

Speravo di sbagliarmi - cioè alla fine io sentivo di meritarmi qualche incastro narrativo in più. E invece niente, l'universo non si spiega e neanche Lost. Siamo pedine di un gioco di cui non conosciamo le regole, inventato da Dei che non hanno ricevuto spiegazioni esaurienti riguardo a una cosa senza manuale d'istruzioni. Ci sta.

L'unica cosa che puoi fare - ti dicono gli autori, quei pagatissimi stronzi - è affezionarti ai personaggi, anche cattivi, cioè prendi Benjamin Linus: se ti ricordi bene, è uno stragista, un massacratore, uno che al confronto Giusva Fioravanti è un pacifista che lotta per i diritti dei detenuti... però dopo sei anni ti sei affezionato anche a lui, vuoi che si faccia la sua vita con la sua figlioccia secchiona (e magari anche Fioravanti, in qualche realtà parallela, non è in galera con otto ergastoli ma lavora, boh, per Nessuno Tocchi Caino).

Stessa cosa Sahid, quanti ne ammazzati. Ma come fai a non volergli bene? Tu non vuoi le spieghe, spettatore. Tu vuoi che tutti si vogliano bene e si abbraccino e vadano tutti insieme in un posto luminoso Eccheccazzo no, io sono un nerd e volevo le spieghe, anche con lavagnate di formule di Faraday se necessario. Appunto, tu sei un nerd e queste cose te le farai da sole, su un forum che probabilmente ti pagherai da solo, il problema era fare un finale che piacesse a quegli altri. Quelli che guardavano Lost perché Sawyer era un figo quando diceva "Blondie" e Hugo era buffo quando diceva "Dude". Quelli che si mettono a piangere, dà un'occhiata sui social network a quanta gente dice che s'è messa a piangere. Secondo te dovevamo fare un'ultima puntata di equazioni? Fattele da solo. No, ci volevano quelle cose basiche, la morte, le ecografie, e tonnellate di amore con la A. Per tutti. Anche per i mass murderer, perché in fondo sì, hanno ammazzato centinaia di persone ma lo facevano perché credevano in qualcosa che non si è capito mai cosa fosse ma l'importante era crederci o forse il contrario.

(Comunque a livello spieghe mi pare che Costa si sia dato da fare).

5 commenti:

  1. io non mi sono ancora ripreso dal post in cui spiegavi nel dettaglio la disputa dei fans di star trek sull'esatta fisionomia dei klingoniani, figurati se provo a cercare di capire lost

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  2. che poi al confronto lost è una cosa semplice, provateci voi a spiegare la realtà guardando solo il tg1

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  3. Io ci ho pensato, e secondo me Lost e' la nostra isola.
    Non contano gli enigmi, conta il modo in cui li affrontiamo, cosa ci insegnano di noi, ed il fatto che avvicinino persone lontane.

    Vediamola cosi': all'improvviso nella vita di un gruppo di persone che apparentemente non si conoscono, ma che in realta' condividono un legame profondo, capita qualcosa di inaspettato. Si trovano di fronte a delle prove, e queste prove li portano a riflettere sui grandi temi della vita (destino e libero arbitrio, fede e scienza) e a compiere un percorso di elaborazione personale e collettivo. Al termine di questo percorso individui prima soli si riconoscono come parte di un gruppo.

    Queste persone siamo noi, gli spettatori.

    E quando avremo capito che quel che contava non erano gli enigmi, ma il percorso che ci ha portato a conoscerci fra di noi, e le esperienze che abbiamo fatto insieme, potremo lasciar andare Lost.

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  4. Quello che hai descritto è un tipico esempio di quello che gli anglosassoni chiamerebbero "going meta": quando un problema non si risolve, tu sposti l'obiettivo dal problema al ritratto delle persone che non riescono a risolverlo. Può anche funzionare, ma non c'è tutta questa profondità. E' una furbata. La "riflessione sui grandi temi della vita" non ha portato a nessuna conclusione (bisogna credere o no? E a cosa? Cos'è la luce? Chi sono i buoni e i cattivi? Per anni questi sono andati di qua e di là nella giungla eseguendo piani che non riuscivano a capire, senza sapere che conseguenze avrebbero avuto). Al termine di questo percorso lo spettatore, anche se non ci ha capito niente, ha investito molta energia motiva in questi personaggi e ci si è affezionato. E quindi vuole che vadano tutti in paradiso mano nella mano, stronzi compresi. Un caso tipico è Benjamin, che è un efferato assassino e però se Hurley lo accetta diventerà un Numero Due buono buono. Che senso ha? Benjamin avrebbe dovuto tagliare la gola ad Hurley sotto gli occhi di Jack, che non avrebbe avuto altra scelta che nominarlo protettore.

    "quando avremo capito che quel che contava non erano gli enigmi, ma il percorso che ci ha portato a conoscerci fra di noi..." Ma non c'è stato nessun percorso: c'era gente che andava su internet a cercare di capire qualcosa degli enigmi. Dire che gli enigmi non contavano è sleale.

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  5. Nel caso di Ben (che era il mio personaggio preferito fintanto che faceva il cattivo vero, prima che capissimo che era uno dei tanti che erano stati fessi), c'è un momento, prima della Chiesa, in cui cambia, e lo vedi bene dalla recitazione, dallo sguardo. Immagino abbia avuto una qualche forma di illuminazione, ma non è lì che si è redento e si è guadagnato il paradiso. Succederà negli anni che passerà come Numero Due di Hurley. (D'altronde avrà capito abbastanza dell'isola per sapere che se sgozza Hurley poi fa una brutta fine...)

    Quanto agli enigmi, molti sono stati spiegati, o quanto meno ci sono stati dati gli elementi per capirli: sta a noi farlo.
    Altri non sono spiegabili: bisogna credere o no? Boh, siamo in grado di dare una risposta noi che viviamo nel mondo reale? Cos'è la luce? Esiste Dio?
    Ed è per questo che gli enigmi contano, e contano nello stesso modo per il mondo dei losties e per il nostro: non per la soluzione in sè, ma perchè ci hanno portato ad accendere in cervello e metterci in contatto con altre persone. In quel senso, la "gente che andava su internet" era il fine, per quanto inconsapevole, degli enigmi, non il mezzo per la sua risoluzione.

    E alla fine ciò che più mi resterà di Lost è che ha fatto ai propri spettatori la stessa identica cosa che ha fatto ai proprio personaggi.

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