domenica, febbraio 14, 2010

Il Paesone Rifatto

Forse non lo avete capito, forse lo avete capito benissimo e la cosa vi lascia indifferenti, ma questi sono giorni che vivranno nell'infamia per la moda italiana, e per quella città (Milano) che ci prova da secoli a fare la capitale, e ogni volta non fa che dimostrare il suo status internazionale di Paesone Rifatto.

In breve: quell'Icona Internazionale della Moda che è Anna Wintour (non in base alle cifre che movimenta, ma semplicemente perché le hanno fatto un film e da allora tutte le sciampiste sanno più o meno chi è Anna Wintour) a venire a Milano si rompe. Perfettamente comprensibile, eh? Milano trasuda così tanta simpatia che persino l'aeroporto lo hanno messo in un'altra provincia.

Ci sarebbe il piccolo problema che a Milano, due volte l'anno, ci sono le sfilate. E che Anna Wintour, ancorché promossa a deità delle sciampiste di tutto il mondo, rimane in soldoni una giornalista di moda. Quindi se non vuole venire a Milano sarebbero problemi unicamente suoi. Immaginatevi un giornalista sportivo che non vuole andare alle invernali di Vancouver perché fa freddo. No, peggio: immaginatevi un giornalista sportivo che siccome a Vancouver fa freddo, comincia a telefonare a tutti gli atleti e in breve li convince a spostare le olimpiadi di qualche giorno. Perché Anna Wintour, dea dello sciampismo, è riuscita in questo miracolo: quest'anno la Settimana della Moda di Milano durerà tre giorni, così Anna Wintour non si annoia.

Rifletteteci bene, perché qui siamo di fronte a una rivoluzione copernicana: fino a qualche anno fa le sfilate si facevano per mostrare i vestiti, e i giornalisti importanti (se volevano continuare a essere importanti) accorrevano da tutto il mondo. Adesso la sfilata la fanno per mostrare alle sciampiste che in prima fila hanno la giornalista Anna Wintour, quella del DiavoloVestePrada. I vestiti, poi, cosa vuoi mai, i vestiti sono il meno: alle sciampiste vendi i profumi, una magliettina, magari un paio di mutande, i vestiti a questo punto proporrei di lasciarli perdere: fate sfilare direttamente Anna Wintour, magari vestita esattamente come il suo alter ego nel DiavoloVestePrada, sennò qualche sciampista potrebbe anche non riconoscerla.

Naturalmente non tutti i protagonisti del prêt-à-porter italiano partecipano a questo harakiri collettivo con lo stesso entusiasmo. Della Valle, per esempio, ha detto che è una vergogna, che a Parigi non sarebbe mai successo, ecc. ecc.. Ha perfettamente ragione, ma bisogna dire che lui non sfila. Venerdì invece si è espresso Giorgio Armani, e la sua dichiarazione merita di essere letta per intero, perché è finalmente una fiera difesa dell'orgoglio del Made in Italy, che non dovrebbe cedere a nessun diktat... scritto da uno che ha appena ceduto al diktat. Per dirla con un milanese, adelante Pedro! Con juicio.

12 commenti:

  1. Non è che la Wintour si rompe a venir qui, è che con questa mossa riesce a sminuire il made in Italy e tira acqua al suo mulino. Solo che qui ci sono pochi Della Valle e troppi Armani e ci facciamo sì la figura di provinciali.
    Però non è Milano, è tutto un Paese così. Milano non ha bisogno di essere capitale e se non è città mi domando quale lo sia in Italia. Comunque ci siamo abituati al giudizio negativo, anche se sono convinta che la maggior parte parla per luoghi comuni e qui non ci ha mai passato più di un week-end. Se poi la simpatia si misura sulla base della nostra amministrazione, allora c'è poco da fare.

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  2. comunque resta il fatto incontrovertibile che milano è una delle più brutte, insipide e deprimenti città del pianeta

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  3. Vabbè, il vero dibattito (per chi ha stomaco) c'è stato qui.

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  4. Macché stomaco, più è che altro è stato istruttivo. Magari di moda ne so quanto prima, però ho imparato almeno 2 cose:

    "spendo una lacrimuccia per la mia innocenza perduta quel recente giorno in cui ho capito che i socialcosi ti fanno scoprire quanto quelli che stimavi tanto intelligenti fossero in realtà cretini anche un po' sotto la media di quelli che scanseresti al bar."

    1: ho fatto bene a spegnere Buzz;

    "io non mi metto più a discutere ché veramente mi sembra di picchiare un bambino down,"

    2: arrivare a scrivere su l'Unità vuol dire frequentare gente così e trovarla pure intelligente e simpatica. Il tuo stomaco ha tutta la mia solidarietà.

    tibi

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  5. Prima di farmi una cultura là, si può dire che se gli straccivendoli per i quali "Milano ha bisogno di respiro, non si può stare chiusi nel quadrilatero" (GA, prima di aprire in... Via Manzoni) se ne andassero a scopare il mare si potrebbe pensare di fare di Milano una città, finalmente?

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  6. Non so se è peggio per me leggere quella discussione su friendfeed o un libro di Alberoni.

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  7. x Anonimo che è convinto che il SUO giudizio sia Incontrovertibile. Non ci provo neanche a spiegare il perchè non è così ma sono convinta che in realtà non la conosci affatto.

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  8. Io ho lavorato alla Camera Della Moda, proprio nel team che si occupa dell'organizzazione dei calendari delle sfilate, e confermo che il tenore degli scambi umani, nell'ambiente in questione, è esattamente quello che si evince dalla istruttiva lettura del dibattito su FF. Infatti, per tutelare la mia sanità mentale, ad un certo punto ho pensato che fosse meglio cambiare aria. ;)

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  9. Probabilmente di moda non capisci nulla. Di certo io ne capisco meno.

    Sospetto però che se si fosse parlato di Bateson o di scacchi, della regola del fuorigioco o dell'altare di Isenheim, dell'iPad o della par condicio, qualcuno avrebbe saputo tirare fuori la prova decisiva di insipienza, quella che uno si mette la coda tra le gambe e se la arrotola piano piano pensando che, se non altro, ha imparato qualcosa di nuovo.
    Invece niente, solo uno sbuffare spazientito e un ribaltamento di frittata, a mostrare entrambi i lati (quello ortodosso e quello eretico) del proprio culto della fuffa.
    Dove la fuffa non è la moda, che sospetto sia una cosa seria.

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  10. Guarda, di moda ne so pochino, però qui stiamo parlando di un intervento del livello di "quest'anno la juve fa cagare".

    Magari non ho mai letto il regolamento del giuoco del calcio. Magari non saprei distinguere, in campo, un 4-4-2 da un 4-2-4. Magari è da molte anni che non completo più un album di figu. Magari non sono abbonato al Guerin Sportivo. Magari non vedo una partita da due anni. Chi ha fatto tutte queste cose avrà anche diritto di vantarsene con me (non so con che ricaduta di immagine o autostima) ma alla fine, la Juve, quest'anno, gioca bene o no?

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  11. Che, ce l'hai con me?
    Guarda che mi riferivo a quelle che su FF pretendevano di avere ragione solo a forza di sbuffi e di "cosa vuole questo qui".

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