mercoledì, dicembre 23, 2009

Nessun bue o asinello ti scalderà mai abbastanza

Le persone che vanno in depressione a Natale esistono veramente.
E la depressione natalizia esiste realmente. Voglio dire che non è una posa, un mi si nota di più se batto la testa contro il muro. Ci sono persone che a Natale davvero soffrono, e a trattarli da snob non li aiutate. Abbiate un po' di pazienza perché magari il resto dell'anno sono persone dolcissime, ma il solstizio d'inverno è un momento difficile.

Aggiungo che secondo me la depressione natalizia non è causata dal Natale, ma viceversa è il Natale a essere stato inventato, in tempi antichissimi, per esorcizzare questo problema che era sentito da molti: le giornate sono molto corte, fa freddo, stiamo male. E allora sin dalla notte dei tempi ci siamo inventati che il primo giorno un po' più lungo dopo il solstizio d'Inverno si festeggia la vittoria del Sole (Sol Invictus per i latini), che proprio all'ultimo momento riprende vigore e riallunga le giornate, dai, forza, è ancora lunga ma ce la possiamo fare. Coi bambini funziona. Con molte persone funziona. Ma non con tutti: c'è una ridotta quota di persone che continuano a deprimersi anche se gli dai l'albero, il presepe, il regalo, le renne e tutte le altre cazzate. Non funzionano. Magari è una questione genetica. Non si sa, ma con i problemi che non si conoscono ci vuole un po' più di rispetto.

Anche per tutte le persone che fingono di godere e non godono, dai che ne avete conosciuto tutti qualcheduna.

4 commenti:

  1. Aggiungerei che le festività sono spesso molto dolorose per le persone sole, che si sentono più vulnerabili quando tutti sono in giro (fintamente) allegri e contenti. Quando ero in Croce Rossa però mi sono stupito di una cosa, correlata ma differente: c'è un picco dei suicidi non per le feste, ma nelle prime settimane di febbraio. La gente, anche qui più vulnerabile, punta molto sull'anno nuovo, sulla differenza del +1 che sembra portatrice di cambiamento e troppo spesso si risolve in un nulla di fatto...

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  2. Caspita che ragionamento. Mi piace veramente la tua esposizione e sono pienamente d'accordo. Quindi un augurio particolare a tutte quelle persone che, è assodato, hanno una sofferenza spesso nascosta, ma non meno reale. Un augurio che possano stare, se non bene, meglio.
    Ciao_
    Roby

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  3. può essere, eh. però io dal giorno dopo natale, dopo l'esaurimento nervoso per i regali, il conto corrente sempre più in pericolo, le dodici ore di pranzo, la messa e i parenti che mi dicono "come-sei-cresciuta-ti-fai-sempre-più-grande", ecco, dal 26 dicembre, io mi sento un po' più sola e un po' più leggera...
    auguri :)
    s.

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