mercoledì, dicembre 02, 2009

Le scuole crollano, gli ospedali puzzano, però ci sentiamo tantissimo difesi

La prossima volta che qualcuno vi parlerà di ineluttabili tagli all'istruzione, alla sanità, alla sicurezza (la polizia non ha benzina)... massì, anche alla cultura, ricordiamoci che c'è un settore in cui non si taglia mai, ed è talmente fondamentale per il nostro benessere che a sovrintenderlo ci hanno messo Ignazio La Russa.

secondo i dati Sipri, l’Italia spenderebbe per il personale addirittura l’85,3%, cioè di gran lunga di più di altri Paesi occidentali: la Gran Bretagna spende il 62%, la Francia il 74%, gli Stati Uniti il 56%. In particolare, la nostra “spesa militare” ci colloca all’ottavo posto della graduatoria mondiale davanti a paesi come la Russia (19,4 miliardi), Arabia Saudita (19,3 miliardi), Corea del Sud (15,5 miliardi) e India (15,1 miliardi). Relativamente, poi, alla spesa pro-capite, la spesa militare italiana è stata di 478 dollari pro-capite (valore che scaturisce dal seguente rapporto: spesa militare/popolazione), più elevata di quella di nazioni come il Giappone (spesa militare pro-capite di 332 dollari) o la stessa Germania (spesa militare pro-capite di 411 dollari). Questi dati risultano ancor più significativi se la spesa militare italiana viene correlata con la spesa percentuale per lo stato sociale. Alle politiche sociali, infatti, la Gran Bretagna destina il 6,8% del Pil, la Francia il 7,5% e la Germania l’8,3%, mentre l’Italia sfiora il 2,7%.

6 commenti:

  1. Ricordo una formidabile vignetta di Doonesbury pubblicata su un vecchio Linus.

    C'era la casa bianca e il presidente che diceva d'ora in poi rispondero' a qualunque domanda dei giornalisti dicendo 9/11.

    Io da quando non hanno accorpato il referendum rispondo a tutte le questioni di tagli.
    Mancano i soldi?
    Ecco dove andavano i 460 milioni di Euro spesi per non accorpare il referendum.
    Certo ste cose non dovrei ricordarle io....ma qulche compagno piu' in alto.

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  2. Il paragone con Giappone e Germania non regge neppure di striscio: sono due Paesi che hanno perso la seconda guerra mondiale dopo averla combattuta fino in fondo dalla parte sbagliata, e per questo sono stati puniti dalle potenze vincitrici, cominciando, come d'uso, dal fatto di non potere più avere un esercito forte. Quindi è assolutamente normale che spendano poco: sarebbe interessante il paragone con altri Paesi, specialmente i vincitori della Guerra.

    Ovviamente sono d'accordo sul fatto che si spenda troppo per la difesa rispetto al resto dei capitoli di spesa, era solo una precisazione.

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  3. Già, è vero, Giappone, Germania... il famoso asse Giappone-Germania... e poi c'era un'altra nazione... come si chiamava...

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  4. Che intendi per politiche sociali? Qual e' la fonte dei dati?

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  5. La fonte è evidentemente quella linkata, che a sua volta riporta un rapporto Sipri. Immagino (perché mi fido di Giornalettismo e non ho accesso al Sipri yearbook) che la spesa percentuale per politiche sociali sia riportata nel rapporto.

    In ogni caso non è un grande scoop che l'Italia sia sotto la media europea per le spese per politiche sociali: vedi ad es. il rapporto sullo Stato sociale 2010.

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  6. e' anche interessante notare che il settore della difesa, secondo transparency international, e' quell o maggiormente corrotto, grazie al fatto che "motivi di sicurezza nazionale" permettono di evitare qualsiasi forma di sicurezza. la difesa, e a seguire le grandi infrastrutture. (ponte di Messina, uh?)

    qui il rapporto di T.I. www.transparency.org/news_room/in_focus/2006/defence_sector

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