lunedì, settembre 28, 2009

Torni avanti creativo?

Come blogger ultradilettante e lievemente autistico mi ero perso l'annuncio della blogfest 2009. E probabilmente mi perderò anche lo svolgimento. Però sono curiosissimo di sapere se ci sarà anche quest'anno un tizio che "insegna a riconoscere un lavoro creativamente valido". Ma le pernacchie tra i blogger famosi non usano?

Ma soprattutto di Trivellazione

Secondo Libero, Leonardo è una "piattaforma di politica e attualità".

sabato, settembre 26, 2009

Certe rassegne si fanno un po' a naso

Sono passati 11 lunghissimi anni da quella prima edizione di "Fuori i corto", minuscola rassegna di cortometraggi messa in piedi con l'associazione universitaria. Una sola idea: nessuna selezione, si proietta tutto. Con l'entusiasmo dei neofiti offrivamo anche ospitalità in ostello a qualsiasi regista partecipante si presentasse. Si presentò solo una ragazza. Una dottoranda stanca di filosofia barbogia e vogliosa di cinema. Si presentò con un corto molto curioso, girato in California dove studiava, My little man. Rimase delusa quando le dicemmo che non c'era stata selezione. Qualche settimana fa è uscito nelle sale il suo primo vero lungometraggio. E come allora fa anche l'attrice.

Ci fu almeno un altro piccolo capolavoro in quella prima edizione, qualche anno dopo andò anche a Locarno, rassegna off. E' questo qui sotto



Chi volesse vedere qualche altro film può trovarlo qui, qui e qui

giovedì, settembre 24, 2009

Importare la democrazia

Non riesco a capacitarmi del fatto che si tolleri con tanta leggerezza il proliferare di giornali nuovi, vedi quello di Marco Travaglio, l’uomo più viscido della sinistra disfattista e sempre alla ricerca di nuovi modi per indebolire il premier, vista la continua ascesa dello stesso nel consenso degli italiani. Possibile che l’avvocato Ghedini non riesca a trovare un reato plausibile per la chiusura di queste «vipere» che strisciano con il continuo intento di mordere il premier e causarne la morte politica? Un giornale che palesemente offende e denigra il capo del governo va subito chiuso. Lasciamo poi le critiche a chi è nato per criticare tutti gli avversari politici. Una volta creato l’esempio gli altri giornali di sinistra si guarderanno dal continuare ad offendere il premier e la sua coalizione. Possibile che non si riesca a trovare una norma che preveda l’attentato morale al capo del governo? Io credo che l’unica soluzione a questo continuo stillicidio di calunnie sia quello di rispondere con i sistemi usati (che io non approvo) da Putin nei confronti della Georgia, e della Cina nei confronti dei monaci tibetani: «La forza». Dopo una serie di bastonate inflitte a Franceschini, D’Alema, Travaglio, Santoro e Maurizio Mannoni, si vedrebbero subito i risultati, si vedrebbe il ritorno del rispetto nei confronti di Berlusconi.


lettera pubblicata da Il Giornale del 15/09/2009

martedì, settembre 22, 2009

Alborosie vs. Babylonian Maffia Maccaroni

Italiani all’estero: Alberto D’Ascola, in arte Stena. Un tempo cantante dei Reggae National Tickets, si è trasferito in Giamaica nel 2001 per approfondire la cultura reggae e rastafarian. Ha cambiato nome in Alborosie ed è diventato una star, produttore e musicista apprezzatissimo. Ma non ha dimenticato le sue origini e il suo Presidente del Consiglio. Al quale, in occasione dell’uscita del suo primo album lo scorso giugno, ha dedicato Mr. President. Una canzone di insulti e contumelie, però in puro anglo-jamaican patois. Adoro l’Italia che sa odiare anche alla distanza


domenica, settembre 20, 2009

Ma dottoressa Shiva, l'autopista sarà fighissima

Queste cose dovrebbe postarle Cragno, ma potrebbe metterci sei mesi quindi faccio io, direttamente dalla newsletter di Libera:

A milano ieri mentre aspettavo di fare il dj mi arriva da modena una telefonata esaltante: stanno fischiando e urlando buffone a Mario Lugli ex assessore della giunta dello sgombero perché sta difendendo il progetto autodromo.
Subito mi viene in mente lo striscione che con palloncini pieni di elio abbiamo innalzato fino alle finestre del consiglio comunale il 24 gennaio 2005 il giorno della prima approvazione dell'autodromo.
Sopra lo striscione avevamo scritto: la gente è con noi.
Ieri a modena era il primo giorno del Festival della Filosofia 2009 ed in piazza grande si teneva l'intervento di Vandana Shiva, al termine una ragazza gli ha chiesto se riteneva giusto che un anno fa fosse stato sgomberato uno spazio sociale per realizzare un autodromo. Vandana ha risposto che se questo era vero era molto stupido, pensare nel 2008 ancora ad investire sull'automobile era stupido.
A quel punto Mario Lugli che era al tavolo a fianco di Vandana ha preso la parola per difendere quello sgombero e quel progetto che come assessore aveva votato e condiviso.
Nemmeno il tempo di articolare che la piazza è esplosa in urla di buffone e fischi tanto che lo sgomberatore ha preferito rimettersi zitto.
Ho cercato subito qualcuno/a di Libera per farmi raccontare meglio l'episodio ma ho scoperto che nessuno/a di noi era stato in piazza e quindi?
Quindi era chiaro, tutto spontaneo, la gente si è ribellata all'arroganza dei politici locali senza nessun sobillatore.
Un tempo Pighi sindaco rieletto (per il rotto della cuffia) disse in merito al presidio del 2005: vidi lo striscione “La gente è con noi” mi affacciai alla finestra ed erano solo una quarantina.
Poco tempo fa Pighi ha parlato della scelta dell'autodromo come una scelta impopolare iniziando ad ammettere che forse non eravamo soli a scontrarci contro il suo dannato progetto.
Ieri la piazza glielo ha gridato.
Oggi solo la Gazzetta di Modena riporta l'episodio, peccato era una bella occasione per fare una seria riflessione su di una "Comunità Sgomberata".
Di questo però i capi di Modena preferiscono non se ne parli.
La gente è con noi.
Colby


Faccio un appello: qualcuno possiede una registrazione dell'intervento in cui Lugli cerca di difendere un'autopista davanti a Vandana Shiva e dietro a un pubblico di filosofi? Perché secondo me in quel momento deve avere assunto almeno per un istante una dimensione eroica. Dopo una performance così puoi anche andare a parlare di salcicce alla Mecca.

Ah, sì, ci vorrebbe anche una seria riflessione sulla coerenza di una classe dirigente locale che chiama Vandana Shiva in città ogni estate, e nei restanti nove mesi gioca a fare le autopiste. Magari un'altra volta, oppure Cragno.

Era un presagio dolce e lusinghiero

Uno dei motivi per cui amo la Leggenda del Piave è questa fenomenale sequenza di Don Camillo e l'Onorevole Peppone.

Dove tutto è straordinariamente più complesso di quanto non appaia a prima vista. Non solo la pellicola rende molto più poetici e umani i bozzetti propagandistici di Guareschi (questo a ben vedere accade in tutti i film di Cervi e Fernandel, coproduzioni italo-francesi), ma carica le azioni e le reazioni dei due protagonisti all'inverosimile.

In superficie abbiamo un semplice episodio di guerriglia elettorale: Peppone attacca un discorso pacifista, Don Camillo compie un puro atto di disturbo un po' situazionista (mette su il Piave), Peppone perde il filo.
In controluce c'è una riflessione sulla retorica, che ha un senso storico ben preciso: Peppone e Camillo sono nati e cresciuti nell'ombra della propaganda patriottica e fascista. Poi hanno preso strade diverse, ma le canzoni studiate nella scuola elementare gentiliana sono rimaste lì: gracchiano in loop nel giradischi della coscienza. Basta rimettere su la base, e Peppone pacifista risponde a uno stimolo pavloviano: si trasforma in suo padre, lo sentiamo distintamente dire “noi, ragazzi del '99”.

La piazza è lì sotto, pronta a scappellarsi e ad applaudire qualsiasi cosa: la piazza non si è nemmeno accorta che Peppone, come gli antichi sofisti, ha cominciato a lodare la pace e ha terminato con una chiamata alle armi. La piazza non ha nemmeno ricordi, reagisce alla marcetta del Piave come a uno stimolo subliminale. Ma quel che più mi diverte è che, se guardate bene, Camillo risponde allo stesso istinto: si lascia commuovere dalla solita sequela di citazioni, i sacri confini, l'anima oltre l'ostacolo, il Monte Grappa il Carso il Piave! e quando Peppone lo chiama si mette all'attenti e dice: Presente! Di fronte ai ricordi della passata grandezza non c'è situazionismo ironico che regga: Camillo diventa vittima del suo stesso inganno, come il professore dell'Onda. E la lezione in effetti è la stessa: il fascismo è annidato in ciascuno di noi, nel sindaco comunista come nel prete, e per attivarlo è sufficiente un nonnulla. Una marcetta un po' marziale, qualche nostalgia per i discorsi dei vecchi maestri, il fascismo puoi fartelo in casa: ricetta semplice e genuina.

giovedì, settembre 17, 2009

La pace non trovò né oppressi né stranieri

Ieri guardavo l'Eredità. Esatto, sì, l'eredità. Coming out: la ghigliottina è il mio giuoco preferito, anche se Amadeus era più bravo di Conti, ma questo è irrilevante.

Orbene, ieri sera a un certo punto c'è una domanda sulla Leggenda del Piave (uno dei grandi rivali storici dell'Inno di Mameli, strano che nessuno la proponga più, ha un testo che spacca). La prima strofa parla di un 24 maggio: di che 24 maggio si tratta? Quattro risposte, due palesemente sbagliate (anni Quaranta) e due probabili: 1915 e 1918.

La tipa non sa nemmeno di che fiume si tratti, e perché: ci pensa un po' e poi sceglie 1918. A Conti sta bene, la tipa passa il turno.

Hiro Proshu


mercoledì, settembre 16, 2009

Un gelato al gusto alpinista

...anche se non è detto che il cagnolino debba aver seguito necessariamente la pista degli alpinisti per spingersi più su, ma forse gli è bastato qualche cioccolatino e qualche pezzo di formaggio per lasciare agli uomini la soddisfazione di spingersi più in su, fino alla vetta dove, tra l'altro, di cioccolato non ce n'è proprio per nessuno.

Pezzi di formaggio e cioccolatini, come no.

Mi sembra abbastanza ovvio, ancorché giornalisticamente scorretto, che questo simpatico cane campi rosicchiando cadaveri di alpinisti. Il cibo più facile da trovare dai 6000 in su, altro che cioccolatini.

Essere avanti ma neanche troppo

www.sokkomb.com
(libertè egalitè faidatè)

lunedì, settembre 07, 2009

Senerase Fratello lo dici a tua sorella

A me Colliandro sta simpatico, come prodotto: spero che lo esportino, nella sua volontaria buffoneria vale centinaia di Montalbano Sòno, eccetera. Detto questo.

Detto questo, la prestazione di Francesco Già DeeJay come Maniaco Omicida, nella puntata che sta andando in onda in questo momento (con il Covo come sfondo "discoteca da cubiste"), è qualcosa che resterà negli annali della trashietà senza remissioni.

Beato il Paese che non ha bisogno di censure

Videocracy a Modena non lo proiettano, almeno questa settimana. A Reggio, in compenso, il Rosebud domenica era tutto esaurito un quarto d'ora prima.
Un cinema tutto esaurito, ci pensate? E già che ci state pensando: se la Rai si fosse presa il trailer, se l'avesse piazzato durante Appuntamento al Cinema, tutto questo sarebbe successo?