mercoledì, luglio 01, 2009

Farsene una ragione

«Io francamente non so più che dire.
Sto cercando di godermela. Riciclo, mangio a chilometro zero, firmo petizioni, supporto associazioni. Lavoro, pago le tasse. Ogni tanto mi concedo il lusso di un viaggio durante il quale mi servo soltanto di agenzie locali indipendenti. Risparmio per essere autonoma il più possibile in caso di licenziamento, malattia o calamità naturale, perché lo so che non ci sarà da contare sullo Stato, purtroppo. Se poi crepo, crepo. Parecchia gente che stimavo è già crepata, peraltro. Tanto la qualità della vita sul pianeta si sta deteriorando irrimediabilmente e in poche decine di anni la Terra sarà un inferno.
Insomma, me ne sono fatta una ragione.
Ma che non esista una alternativa etica e civile in cabina elettorale mi disturba lo stesso, scusate».

[grazie Garnant]

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