lunedì, marzo 16, 2009

Uccidere le maggioranze è legittima difesa

Voglio dirla tutta, seppure succinta, su questa questione delle maggioranze: il problema di fondo secondo me risale a quando, circa 250 anni fa, un gruppo di uomini fondamentalmente saggi ma non del tutto, compì un deicidio monco: uccise cioè il dio dei cieli ma volle coprire il posto vacante. Allora assunse un dio terreno che chiamò popolo.

Non è un caso che nella patria di questa rivoluzione, fino a 9 anni fa scarsi le sentenze pronunciate da giudici popolari non fossero appellabili perchè "il popolo non può sbagliare".

La rivoluzione che dovremmo fare oggi è completare questo deicidio e assolutizzarlo: Dio non esiste, punto.
Non esiste una verità che ci indichi la strada, nè in cielo nè in terra, nè in nessun altro luogo.

Ne deriva che le maggioranze, il parlamento, il popolo, Gesù bambino, non hanno alcun diritto sulle minoranze o sui singoli. A dire il vero la cosa, detta così tout court, negherebbe ogni legittimità anche allo stato, organismo al quale siamo sottoposti dalla nascita senza averlo chiesto. Ma questo giudizio è sicuramente attenuabile (se si ha la volontà di attenuarlo) dal fatto che, comunque si chiami, una forma organizzazione sociale è necessaria, non si possono fare salti nel buio e bla bla bla. Quello che conta è far accettare il principio. Dopodichè se è vero come è vero che ci sono decisioni che occorre prendere insieme, in modo vincolante per tutti, devono essere il minor numero possibile.

Questa è un’idea forte di sinistra (?), non cercare di farsi maggioranza scimmiottando la destra. Prima o poi qualcuno lo capirà.

12 commenti:

  1. Io credo che questa non sia un'idea forte di sinistra ma un'idea forte liberale. Penso anche che vi sia un liberalismo di sinistra (c'è sempre stato), solo che l'Italia l'ha ignorato perché soffocata dall'abbraccio caldo e mortale delle "due chiese" (quella catto/democristiana e quella comunista, entrambe più sensibili alle masse che agli individui e ai loro diritti).
    Per cui, sì, in effetti, se avessimo una sinistra liberale (o liberal, o lib-lab, come la definiscono altrove) il principio da te enunciato ("le maggioranze non hanno alcun diritto sulle minoranze o sui singoli"; vabbé, "alcun diritto" è un po' estremo, ovviamente) potrebbe essere un'idea forte di sinistra. Ma con i se e i ma non si fa la storia.
    Mi pare che sul piano dei diritti individuali (o delle minoranze) i "campioni" siano sempre stati la risicatissima minoranza del Radicali. Solo occasionalmente la sinistra si è fatta sentire con tutto il suo peso. La paura è sempre stata quella di non "spaccare": il partito, la classe operaia ecc.

    RispondiElimina
  2. Ammazza che ragionamento di destra destra destra,
    a quando l'esaltazione totale dell'individuo -il nuovo dio che stai proponendo, perché, fattene una ragione un dio c'è sempre stato e sempre ci sarà - l'esaltazione totale dell'individio, assoluto, super-uomo, artefice del suo destino e di quello di altri, sprezzante davanti alla morte, anzi che cerca la bella morte... l'individuo nel fiore della sua bellezza e delle sue capacità, giovinezza giovinezza
    Eila eila alalà!
    (Anche M pensava di essere rivoluzionario "de sinistra" e non amava molto maggioranze e demoplutocrazie)

    Comunque con stima

    Giuliano

    RispondiElimina
  3. Io credo sia un'idea forte e folle. Non capisco come praticamente si possa far accettare un principio in via teorica e poi evitare le conseguenze dirette, le più interessanti delle quali sarebbero la nascita di tanti terroristi individuali quanti gli scontenti dello status quo, cioè virtualmente tutti.

    Sì, ora che ci penso non è nemmeno un'idea forte: è una puttanata.

    Luca

    RispondiElimina
  4. Abbiamo già visto anche questo, come suggerisce il buon Anonimo che si firma Giuliano...

    RispondiElimina
  5. aiuto, qua vi rimpallate destra e sinistra come giudizi di merito.
    destra e sinistra nelle loro diverse declinazioni nazionali hanno usato la e abusato della parola popolo in pari misura (il "popolo delle libertà" è di sx? non mi pare.)
    il sottinteso comune è che ci sia sempre appunto una maggioranza, che, tautologicamente, detiene la ragione (morale, politica, religiosa)in quanto maggioranza. e che per quetso la imponga agli altri.
    mi pare poi indubbio che storicamente sia stata la destra a brandire "la maggioranza" come arma repressiva delle minoranze e delle leggi stesse.
    le ronde, le leggi liberticide (a-la-englaro), l'abuso di potere dell'esecutivo non sono che le ultime punte dell'iceberg.
    eppoi sento già l'obiezione: berlusconi non è di destra. e allora? piantiamola con la destra, con la sinistra, e rifugiamoci nella bellezza delle parole difficili ma precise.
    cragno, quello di cui parli è l'individualismo liberale, un anarchismo temperato.
    c'è una letteratura e bellissima a proposito, che passa per John Stuart Mill e arriva a Bakunin, fino a un interessante libro di storia alternativa scritto dalla dott.ssa Mirella Serri (titolo: I Profeti Disarmati) che spiega come questa "anima" anarco-liberale della sinistra sia stata scientificamente deglutita dalle forze antifasciste nel dopoguerra.
    e c'è un partito, quello Radicale, che tenta di tenere in vita quell'anima schiacciata stretta tra due populismi di diversa natura e alterne fortune.

    Giuliano, non venirmi a dire che Pannella è fascista. oilalà.

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. io credo, fondamentalmente, che la tua idea con la sinistra non c'entri un cazzo, e che anzi ne sia fondamentalmente antitetica.

    ora, o evitiamo di continuare a parlare di sinistra (ottimo), oppure ci rendiamo conto che la sinistra ha tutto a che fare con decisioni prese collettivamente, e decidiamo che, in fondo, siamo di destra.

    RispondiElimina
  8. quando 250 anni fa le persone un po' sagge compivano il deicidio e sostituivano il re con il popolo c'era già chi storceva il naso. Era Burke e sosteneva che, alle libertà naturali preferiva le sue libertà di inglese.

    Quello che dici tu non è nè di destra, nè di sinistra. E' la caratteristica, storica, della democrazia inglese. La magna charta (e di seguito tutto il resto fino al Bill of Rights) nasce non per dare il potere alla maggioranza (che gli inglesi ben sapevano che ce l'ha già), ma per proteggere le minoranze dagli umori della maggioranza.

    Il problema è che in Italia per troppo tempo, guardando oltralpe, lo sguardo si è fermato solo sulla Francia, dimenticandoci che esisteva anche la tradizione e la storia inglese, ricchissima di suggestioni e idee su come con-vivere in modo civile. E dire che ci sono anche riusiti abbastanza bene

    RispondiElimina
  9. Viva viva l'Inghilterra,
    quattro gatti a goder delle libertà inglesi
    e interi popoli schiacciati sotto la laro autorità.
    Ammazza quanto siete "de sinistra"!

    Giuliani

    RispondiElimina
  10. quoto luhan: sbagliato pensare che l'individualismo sia solo di dx. c'è un individualismo di dx e uno di sx, minoritario nella storia. Bene: occorre rivalutarlo, questa la mia tesi. Occorre rivalutarlo anche (e qui la mia provocazione) per puro ragionamento utilitaristico, perchè le maggioranze sono tendenzialmente di dx e su quel piano si perderà sempre.

    RispondiElimina
  11. Un discorso un po' campato in aria, mi sa.
    La mia idea e' che proprio a basare gli stati sui princi'pi, si fa danno.

    Meglio che su principi, siano le decisioni e le discussioni. Immaginare che uno stato si basi su un principio non fara' che uccidere qualche Dio per rimpiazzarlo con altri.

    Piu' interessante sarebbe dare per assodato finalmente che la Democrazia ha fallito in molti luoghi del mondo.

    L'idea dell'autore, se non si esplicita in una proposta pratica (cioe' COME funzionerebbe una societa' senza popolo sovrano), resta una cosa balzana e fine a se stessa.

    Andrea

    RispondiElimina