sabato, febbraio 28, 2009

un muro di Berlino

giovedì, febbraio 26, 2009

"Vado con gli uomini, vado con le donne, non sorrido mai!"

Per i più pigri, eccoci qui



Allora, la mia tesi di oggi è questa: i trentenni di oggi da giovani credevano che il mondo sarebbe finito con loro, e questo significava che dopo Ufo Robot non ci sarebbe stato niente di meglio di Ufo Robot, al massimo le repliche di Ufo Robot.

Lo stesso con le tendenze giovanili. I dark sarebbero rimasti dark, i metallari metallari, i nati negli anni Sess-Settanta avevano visto tutto e conoscevano tutto e i loro figli non li avrebbero mai infinocchiati, oh no.

Poi i figli alla fine crescono lo stesso e, stupore, non si comportano esattamente come ti comporti tu alla loro età... panico. E appunto, la prima tendenza che non è immediatamente riconducibile a qualcosa di vent'anni fa ci fa schizzare come le casalinghe cotonate anni '50 davanti ai Giovani con i Blue Jeans. "Moda o rischio di setta?", e soprattutto "Usano dei termini poco consoni alla vita tranquilla".

Muto


MUTO a wall-painted animation by BLU from blu on Vimeo.

mercoledì, febbraio 25, 2009

martedì, febbraio 24, 2009

You will suffer along with us

La vignetta di Dilbert di oggi offre un involontario ma interessante punto di vista sulle questioni etiche che hanno acceso i recenti dibattiti italiani.

sabato, febbraio 21, 2009

Tempo di Jeu de Paume

Va bene, gli Stati Generali sono andati come andati. Adesso basta radunarsi, trovare un campo di pallacorda, giurare che non torneremo a casa finché non avremo un partito di sinistra decente, e vedrete che tempo quindici anni tagliamo la testa a tutti quanti.

Ma sinceramente

Voi Arisa riuscite a immaginarvela?
(Sì, intendo mentre fa "l'amore / per ore").

mercoledì, febbraio 18, 2009

I came here for that special offer: guaranteed (double) personality

Questa cosa delle nuove pubblicità Lidl che imitano quelle Coop m'inquieta. Io sono cliente di entrambe e non mi va di mischiare le cose.
Alla lidl ci vado di nascosto da me stesso, a comprare roba da povero che mi fa sentire ancora studente (la cosa fantastica è che il prosciutto lidl costa più di quello coop, ma ti fa sentire povero lo stesso). Osservo la merce di oscure multinazionali tedesche schiavizzanti coreani in scatoloni ruvidi e mi esalto, mi sento come quando montavo il mio primo lettino ikea, e se arrivasse la Milf che nella pubblicità diceva: "Il mio carrello è pieno con soli 35 euro", ci proverei. Ma le milf dal vero sono tutte un po' più brutte, e le cassiere hanno l'acne.

Alla Coop ci vado per sentirmi bravo e onesto padre di famiglia: incontro le genitrici dei miei studenti, talvolta con lo studente al guinzaglio che scodinzola dall'imbarazzo. Compro prodotti solidali, valutando l'impatto ambientale dell'imballaggio. Sono socio, per cui mi passo il lettore sui prodotti da solo, mi faccio il conto da solo e non mi frego quasi mai.

E non mi sembra schizofrenia. E' come avere un bar per la colazione e uno per l'aperitivo, o tenere due blog diversi. Mi sembra abbastanza normale. Ma se cominciate a sovrapporvi è la fine, mi metterò a scherzare di cetrioli con la persona sbagliata.

domenica, febbraio 15, 2009

M factor


(Ovvero: la Modena che parla di sè stessa colpisce ancora)

Ma chi ce lo fa fare...

... uno dei motivi che fondano la necessita' di limitare l'intromissione cattolica nella legislazione statale sta nel fatto che abdicare al principio di laicita' dello stato significa esporre i cattolici stessi alle angherie di qualcun altro il giorno in cui la loro religione dovesse diventare minoritaria... ma questo un cattolico non lo capisce, perche' Dio non lo permettera'... ora, la domanda e': e se invece li lasciamo fare, ci caliamo in questo magnifico staterello medievale oscurantista, in cui nulla e' permesso a meno che non porti una tonaca, ed attendiamo? Arrivera' il giorno, no? Dai, solo per il gusto di scoppiare a ridergli in faccia citando proprio Lui: "non fare agli altri...".

mercoledì, febbraio 11, 2009

the boy in the bubble

Secondo me politici e giornalisti, e questi ultimi in particolare, dovrebbero capire che vivono in una bolla.
Per esempio: sabato stavo dando l'aspirapolvere mentre iniziava il tg1. Parlava del caso Englaro. Ho passato l'aspirapolvere in cucina, soggiorno, camera, bagno. Ho dato ai tappeti. Ho pulito la spazzola con un certo impegno. Ho staccato la spina: al tg1 stavano parlando ancora del caso Englaro. Erano trascorsi 22 minuti.
Io non discuto che sabato ci fosse molto da dire: dibattito etico, crisi istituzionale, dibattito parlamentare, manifestazioni eccetera. Poi lunedì la povera Eluana è morta. E non c'era più molto da aggiungere: chi voleva farsi un'idea se l'era ormai fatta abbondantemente. C'era giusto da aggiungere qualche immagine di cordoglio, qualcosa che qualsiasi lettore di giornali o telespettatore può fare in due minuti, no? 
Secondo Enrico Mentana, no.  Secondo Mentana i telespettatori del lunedì sera avrebbero avuto ancora tanta voglia di farsi raccontare daccapo tutta la storia di Eluana Englaro in un grande special presentato da Enrico Mentana. Perché evidentemtente erano stati tutti nei rifugi antiatomici fino a poche ore prima. Oppure sono fatti così, vogliono solo sentir parlare di Eluana all'infinito. 
Invece la gente preferisce il Grande Fratello, l'avreste detto? Scandalo.

mercoledì, febbraio 04, 2009

Il paese delle poltroncine vuote

Vogliamo parlare, per una volta, dei cinema di Carpi?
Non ci speravo più, ma ha riaperto l'Eden: un lunghissimo (non largo: lungo) cinema parrocchiale con le sedie di legno. Ha riaperto con Milk, viva i cinema parrochiali. No, non l'ho ancora visto. Se me lo perdo so che prima o poi lo faranno alla polivalente di San Marino. Questo per l'essai estremo.

A Carpi c'è il classico Multisala suburbano che puzza di popcorn, quella puzza di popcorn che è finta come le risate dei morti (in effetti è la puzza di granturco morto e sepolto, registrata e amplificata). E' un casermone di cemento di fianco al Bingo: quando scorrono i titoli si aprono le porte e sei fuori nel parcheggio, come nei Multisala. Anche se in realtà è piccolo: se vuoi il vero Multisala, in dieci minuti sei a Rubiera. Ci ho visto l'Uomo Ragno 3 e i Simpson, e vedere quest'ultimo in un cinema pieno di gente è stato bello. Ci ho visto anche la Dalia Nera, provando sincera compassione per le signore dietro di me che cercavano di raccapezzarsi bisbigliandosi i frammenti di trama che capivano.

Poi però a Carpi ci sono altri cinema di Centro, quelli che in tutto il resto d'Italia, perfino a Modena, stanno chiudendo. C'è il Capitol, che fa cose italiane un po' paracule: ci ho visto una cosa infame con Marcorè e la Litizzetto, ma anche Non E' Un Paese Per Vecchi.

Giri l'angolo e arrivi nel punto di massima concentrazione culturale di Carpi, dove in pochi metri c'è la bella biblioteca, il Mattatoio, e il Supercinema con due sale spropositate, enormi, in cui girano i kolossal stile Viaggio al Centro della Terra, ma anche film che altrove non vedresti: per dire che ci ho visto 4 mesi 3 settimane e 2 giorni, Paranoid Park, e, proprio ieri, Il Dubbio.

In corso Fanti, poco distante dall'Eden, c'è il Corso, che è il mio preferito, perché le poltroncine sono comode e non reclinabili e poi c'è Valentina, ciao Valentina. Ci ho visto Michael Clayton, Espiazione, Revolutionary Road e altri film che forse in altre sale mi sarebbero piaciuti meno.

Ricapitolando: un parrocchiale, un multisala, altri tre in centro. Fanno cinque. Sette sale. Più San Marino otto. E d'estate apre il San Rocco, ma lasciamolo perdere (anche se a volte è gratis).
Ora, dato che Carpi non arriva a 70.000 ab., secondo voi esiste una zona in Italia con un rapporto più vantaggioso sale/abitanti? Non lo so, chiedo.

Mi chiedo anche se ce lo possiamo permettere. Naturalmente, finché la barca va è una pacchia. Ormai sono talmente abituato a condividere i film con 5-6 spettatori, che quando entro in un cinema a Modena o a Bo mi sento a disagio. Tutta quella gente non poteva starsene a casa?

(Per esempio, l'altra sera, quando il personaggio più simpatico di R. Road esclama "Che razza di uomo se ne sta tutto il giorno a scaccolarsi in vestaglia mentre sua moglie lavora per lui?", io ho alzato la mano.)

"Eluana ha una vita piena"

Che vita di merda devi fare per dirlo, Roberto.

domenica, febbraio 01, 2009

Figli di un Dio migliore


Devo riconoscere che Dio è una delle migliori entità di cui abbia sentito parlare. Non disturba, non puzza, non sporca, non consuma, non costa. Praticamente la sua presenza non si avverte. E’ l’ospite ideale. Non altrettanto, purtroppo, può dirsi dei suoi adoratori e soprattutto dei suoi sedicenti interpreti. A volte neppure dei suoi detrattori, come ci rammenta ogni giorno Leonardo.
Dunque, per evitare assurde guerre di religione, favorire la pace, la conciliazione, la fine dello scontro di civiltà e il prosieguo dell’esperienza del PD, in un clima di assoluto rispetto per atei, agnostici e credenti, vorrei umilmente avanzare la proposta che gli atei accettino l’esistenza di Dio una volta per tutte e i credenti accettino che il Dio di tutti sia quello ipotizzato dai sabbatiani, seguaci dell’eretico ebraico seicentesco Sabbatai Zevi (o Tzvi o Zwi)

“Benedetto sei Tu, Signore nostro Dio, che permetti le cose proibite” era il loro credo.
La loro benedizione antinomica è probabilmente a tutt’oggi uno dei punti più alti del pensiero umano, paragonabile alla teoria della relatività e a poco altro. Un Dio che esiste per permettere quello che lui stesso ha proibito. Un Dio libertario che crea regole solo per permetterci di infrangerle. Un Dio che non serve a proibire ma a permettere. Si può immaginare qualcosa di meglio?