giovedì, febbraio 07, 2008

Obà, obà, obà (Mas que nada)

Sarò il solito rosicone, ma tutto questo entusiasmo italiano per Obama mi puzza un po'. Sarà che non ho avuto tempo di studiare il tipo, ma qualcun altro si è preso la briga di farlo? A parte Camillo, ovviamente, di cui non mi fido per i soliti vecchi motivi?

Non è che abbiamo tutti deciso che ci piace soltanto perché è nero, è cool, è giovane, il suo discorso è diventato un video tanto cool e ci piace tanto la parola d'ordine, we can? A proposito, noi possiamo... fare cosa? Nel discorso lo dice? Ci sono degli impegni espliciti, anche solo del tipo "contratto con gli italiani", o è la solita zuccherosa parata di vaghissimi buoni propositi?

Io sono venuto su negli scout cattolici, che proprio in quanto cattolici mi hanno spiegato da bambino che non puoi promettere "Sarò buono", perché non vuole dire niente. In cosa consiste la bontà? Devi impegnarti concretamente a compiere tot opere di bene misurabili e computabili. Questo è il cattolicesimo: la fede senza le opere è morta, lettera di S. Giacomo, ecc. ecc. In fondo anche Berlusconi lo è, e per questo si sente in dovere di promettere tot sgravi fiscali, tot opere pubbliche, tot riforme. Ma questi protestanti... loro non credono nelle Opere, ma nella Grazia... passano il tempo a pensare: "io sono Ok, ho la grazia, sono buono, tu no, fottiti". E' un luogo comune, naturalmente. Ma insomma, ci sono motivi tecnici per cui io debba preferire Obama ad altri, o è solo perché ha un sorrisone che incanta?

E la lotta per accaparrarsi le costole dei Kennedy? Possibile che la giovane America abbia ancora bisogno dei cadaveri dei Kennedy per vendere un candidato nel 2008? E in ogni caso: John Kennedy mandò la guardia nazionale, se non mi sbaglio, a garantire l'ingresso degli studenti neri negli atenei dell'Alabama. Obama farà cose del genere? Bob Kennedy animò la commissione contro la criminalità organizzata, esponendosi parecchio: Obama farà cose del genere? Insomma, cosa intende fare di kennediano, a parte i bei discorsi e il sorrisone?

Magari tutti quelli che lo votano lo sanno benissimo, perché hanno fatto i compiti; ma secondo me i tifosi italiani stanno semplicemente guardando il colore della pelle. Che è razzismo, in fondo, ma pazienza.
Tanto Obama, per quel che ne so io, mi sembra un formidabile esempio di candidato a perdere. Quando sai già che perderai, e almeno vuoi perdere con stile.

A ben vedere, tutta questa campagna democratica mi sembra una colossale gara a chi è il più bravo a perdere: la donna o il nero? Notate che le due minoranze, come le negazioni, si annullano: se vincerà la donna, diremo che piuttosto di farsi rappresentare da un nero i democratici si buttano persino su una una donna; se vincerà il nero, diremo che piuttosto della prima candidata alla presidenza donna preferiscono anche un nero. Troppe buone intenzioni si intralciano da sole. Tanto vince McCain.

A proposito: 'sto McCain che idee ha? E' uno di quelli che prima chiede e poi bombarda, o viceversa? Meglio saperlo subito.

6 commenti:

  1. "qualcun altro si è preso la briga di farlo?"

    Paul Krugman sul NY Times:
    http://topics.nytimes.com/top/opinion/editorialsandoped/oped/columnists/paulkrugman/index.html

    Ogni tanto anche sul suo blog, in post come questo:
    http://krugman.blogs.nytimes.com/2008/02/05/more-obama-ugliness-on-health-care/
    http://krugman.blogs.nytimes.com/2007/11/11/why-barack-why/

    Non ne esce una bellissima immagine di Obama, e non stupisce che tanti conservative si stiano tanto entusiasmando per lui.

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  2. ah, quanto a McCain, sull'Independent UK:
    http://www.johannhari.com/archive/article.php?id=1247

    John McCain is the Republican to fear most

    He is to the right of Bush on a whole range of subjects – and he is the Republican candidate most likely to dispense with Hillary or Barack

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  3. Evviva, non sono l'unico a pensarla così! Mi pare incredibile di non aver letto nulla del genere finora, né sulla stampa né sul web.
    f.

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  4. Grazie per le segnalazie.
    Speravo in qualcosa di italiavo.

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  5. L'italiavo è un uomo indolente,
    o un linguaggio italo-svevo?

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  6. Io credo che l'entusiasmo italiano per Obama sia fratello dell'entusiasmo italiano per Zapatero. Ovvero una triste e lagnosa attitudine italiana nell'ammirare e guardare con rispetto le cose deglia ltri all'estero e mai il coraggio di farle noi, quelle cose. Non sarei così sicura come te che vinca McCain, come non credo che sarà una gara a perdere - tra Clinton e Obama - . Credo che il discorso "donna" "nero" rimanga per certi versi sullo sfondo. Il contratto con gli italiani l'ha fatto Berlusconi, così come i proclami "faro quello farò questo", e mi sembra evidente che non sia buoni segnali concreti. Mi basta avere le linee guida generali.

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